ARTICOLI E NOTIZIE SULLA MASSONERIA

giovedì 23 aprile 2009

Introduzione allo studio del luciferismo massonico-parte prima


Introduzione allo studio del luciferismo massonico

di p. Paolo M. Siano FI

Sin dal secolo XVIII i Massoni (anche quelli inglesi) sono accusati di dare culto al Diavolo. Ovviamente i Massoni negano tali addebiti e oggi vi sono anche studiosi cattolici che “scagionano” Massoneria e Massoni dalle accuse di satanismo. Il presente studio, basato sulla letteratura massonica, intende dimostrare l’effettiva esistenza di un luciferismo massonico come “via” aperta ai Maestri Massoni specia-lizzati in scienze occulte. Una stessa Loggia, o Grande Loggia, fau-trice di “beneficenza” e “umanitarismo” è contemporaneamente, più o meno, “officina” di esoterismo e magia. Vi sono ovviamente logge (anche “regolari”) maggiormente specializzate a tali fini… Tuttavia, è sufficiente che in una Loggia vi sia solo un massone “amante di Luci-fero”, un solo massone (magari il Maestro di Loggia?) che inserisca silenziosamente (a livello interiore o esoterico) le sue simpatie per Lucifero durante l’esecuzione del rito massonico, perché possa aprir-si la reale possibilità di un “influsso spirituale” dell’Angelo della Luce Massonica sui partecipanti… Preghiamo l’Immacolata vincitrice del Serpente della Genesi, affinché non ci si lasci ingannare dalle “belle” e “rassicuranti”, ma poco convincenti, dichiarazioni ufficiali di Masso-ni i quali protestano di non avere nulla a che fare con Lucifero…

INTRODUZIONE ALLO STUDIO
DEL LUCIFERISMO MASSONICO

di padre Paolo M. Siano, FI


1. Cenni sullo status quæstionis

Tra gli autori cattolici contemporanei, dediti allo studio della Massoneria , ci sono coloro che sostengono l’esistenza attuale del satanismo massonico, ossia il culto a Satana/Lucifero celebrato da Massoni di Alti Gradi in segrete ritualità massoniche o “paramas-soniche” con Messe nere (più o meno orgiastiche) e profanazioni eucaristiche… . Altri studiosi sostengono invece che la magia a-vrebbe una presenza ed un ruolo marginali nella scena internazio-nale della Massoneria regolare e maggioritaria, per cui le principali ragioni di incompatibilità tra Chiesa e Loggia sarebbero esclusiva-mente di ordine filosofico (razionalismo e relativismo) . In genere, tali studiosi non riconoscono che la Massoneria sia legata al satani-smo. Inoltre, non manca chi sostiene, addirittura, la perfetta compatibili-tà tra Chiesa e Massoneria . Generalmente, oggi, chi collega la Massoneria al culto demoniaco, è facilmente accusato di taxillismo o anche di “antimassonismo patologico”.
Nel 1885, Leo Taxil, imbroglione marsigliese ed ex-Apprendista massone, si dichiara convertito al Cattolicesimo, e da allora co-mincia a pubblicare libri in cui denuncia il satanismo delle Logge massoniche. Secondo Leo Taxil, i massoni del 30° grado RSAA (i Cavalieri Kadosch) sono «i veri massoni», ricevono tutta «la luce» massonica e adorano esplicitamente «Lucifero». Nelle adunanze ordinarie dei Cavalieri Kadosh è prevista anche la recita della «O-razione a Lucifero» composta dal massone socialista Pierre Prou-dhon e tradotta in tutte le lingue dei Paesi in cui c’è il Rito Scozze-se Antico e Accettato (RSAA). Così comincia l’Orazione: «Vieni, Lucifero, vieni! o calunniato dai preti e dai re!». In quell’inno sata-nico, Dio («Adonai» o «Jehovah») viene maledetto, dichiarato «de-tronizzato e distrutto», definito «ostile» (all’uomo e alla sua libertà), «carnefice della nostra ragione» e «spettro della nostra coscien-za». Inoltre, alle riunioni ordinarie del 30° grado RSAA, quando si riesce a ottenere Ostie consacrate, queste vengono pugnalate più volte. I massoni riescono a procurarsi le Ostie «per mezzo della corruzione e dell’ipocrisia» .
Leo Taxil ha anche affermato l’esistenza del Palladismo, ossia la Massoneria superiore (diffusa in Europa, tra cui anche Inghilter-ra, Italia, Spagna incluse, e poi America, Africa), la quale recluta adepti tra i Massoni che abbiano almeno il 30° grado RSAA, e tra le Massone insignite almeno del 3° grado . I Massoni palladisti cu-stodiscono la fede “ortodossa” in Lucifero, dio uguale a Jehova-Adonai (ossia il Dio dei Cristiani), e rifiutano di chiamare il loro dio di luce con il nome eterodosso di Satana (Avversario), con cui i preti del tenebroso e crudele Adonai calunniano il dio dei palladi-sti . Inoltre, le logge palladistiche celebrano sacrifici, o messe bianche, in onore del loro dio, Lucifero, da non confondersi – per i Palladisti – con le volgari messe nere dei satanisti ordinari .
Nel suo discorso del 19 aprile 1897 (riportato anche su Rivista della Massoneria Italiana del 1897) Leo Taxil dichiara di aver in-ventato la “favola” del Palladismo . Tuttavia, se ci limitiamo ad un’analisi strettamente letterale del testo del suo discorso, Taxil non smentisce affatto il culto a Lucifero (con l’“Orazione a Lucifero” del massone Proudhon) che i Massoni del 30° grado possono ap-prendere (e le connesse profanazioni eucaristiche), così come è illustrato nel suo libro I misteri della Frammassoneria , libro in cui non c’è ancora traccia del Palladismo luciferiano dei posteriori “racconti” taxilliani.
Inoltre, in quel discorso del 1897, Taxil spiega che «alcuni mas-soni», e «dei giornali massonici, come la Renaissance Symboli-que» hanno “creduto” al Palladismo. Addirittura anche «dei mas-soni, dei 33», hanno creduto all’esistenza del Palladismo e hanno chiesto di farne parte . È chiaro che a partire dalla smentita pari-gina di Taxil (anno 1897), chi “osa” sostenere l’esistenza e l’attualità (dall’Ottocento ad oggi) del satanismo massonico, si ve-de tacciato di taxillismo o di antimassonismo patologico…
A questo punto mi sono chiesto: il luciferismo massonico è stato davvero, da cima a fondo, un’invenzione di Leo Taxil? Dinanzi a tali fatti, ho sentito l’esigenza di studiare il problema, accostandomi diret-tamente – per quanto possibile – a fonti massoniche e, dopo un’attenta analisi, sono giunto alla seguente conclusione: gli studiosi che riten-gono il luciferismo massonico una favola taxilliana sono piuttosto superficiali e, in fondo, molto più “taxilliani” (creduloni) di quelli che hanno creduto al “primo Taxil” .


2. Vari tipi di satanismo

Anzitutto, distinguiamo vari tipi di satanismo (mi avvalgo delle distinzioni riportate dal Dr. Massimo Introvigne, in un suo importan-te studio del 1990) di cui le principali sono:
1) il satanismo razionalista, che esalta il Diavolo biblico, soprat-tutto come simbolo razionalista, anticattolico, antidogmatico, tra-sgressivo, libertino e goliardico;
2) il satanismo occultista, che, in uno sfondo magico-occulto, venera Satana come potenza tenebrosa, accettando in sostanza la demonologia biblica;
3) il luciferismo o satanismo gnostico-manicheo, secondo il quale il Diavolo (o, per meglio dire Lucifero) non è malvagio (secondo il giudizio che ne danno la Bibbia e la Chiesa Cattolica), ma è in re-altà un principio (personale o impersonale) luminoso, buono e ne-cessario del sacro e del divino, per cui egli è davvero portatore di conoscenza e di luce (Lucifero) . In genere, in questo contesto gnostico rientra la tesi esoterica della Legge dell’Equilibrio Univer-sale o dell’Armonia-Unione degli Opposti. Questa Legge sarebbe presente in Dio, nell’Uomo e nel cosmo. Da ciò consegue che in Dio vi sarebbe sia il Bene e sia il Male; l’Uomo primordiale (es. il cabalistico Adam Kadmon) sarebbe Androgino (cioè Bisessuale); il Male e la Morte sarebbero necessari al bene e al progresso del Cosmo… Gli Iniziati devono perciò congiungere tutti gli opposti, i quali sono in realtà parte di un UNO: Vita-Morte, Bene-Male (dun-que anche Dio-Satana), Luce-Tenebre, Maschile-Femminile, Cie-lo-Inferi… sono in realtà UNO (secondo il punto di vista esoterico). Tale Legge esoterica conduce a ritenere che gli Iniziati debbano raggiungere l’androginia e che Dio e Satana sarebbero due facce (personali o simboliche) della medesima Entità divina… Per cui, in tale contesto esoterico, Satana sarebbe (più o meno contemporane-amente) il volto tenebroso di Dio ma anche il portatore di luce… .
In uno studio fenomenologico sul satanismo e le messe nere (considerato un classico sul tema), Gerhard Zacharias sostiene che il satanismo ha un aspetto creativo poiché restaura l’unità de-gli opposti distrutta dal dualismo cristiano che ha invece demonizzato le forze oscure venerate nel mondo pagano. Zacharias (che mostra simpatia per tale satanismo) afferma che al di là della Chiesa Cattoli-ca Romana esiste una “Tradizione” che culmina nell’Alchimia esoteri-ca ed è presente anche nel Rosacrocianesimo, nella Massoneria, nella psicologia di Freud e di Jung: è una “Tradizione” che persegue la restaurazione della Totalità mediante il ricongiungimento degli opposti… .
In effetti la Legge dell’Equilibrio-Armonia degli Opposti è pre-sente nella cultura della Cabala ebraica , dell’Alchimia esoterica e dell’Ermetismo .
Nella Sefer Ha Bahir (il primo testo cabalistico apparso nella Francia del Sud verso il 1180) si afferma che Dio è androgino e in Lui è presente Satana… Anche nel libro cabalistico dello Zohar (sec. XIII-XIV) è affermato che in Dio vi è una metà femminile che è demoniaca. In altri passi zoharici Satana (o Samael) è presenta-to quale servo fedele di Dio, protettore della Divinità a guisa di gu-scio di noce, angelo di morte necessario al mondo e che prova piacere di uccidere gli uomini solo per il fatto che Dio glielo ha or-dinato .
Tra il secolo XVII e XVIII, negli ambienti ebraici (anche rabbini-ci) europei e mediorientali, compaiono alcuni movimenti messianici legati agli ebrei Shabbetai Zevi, Jacob Frank (sedicenti “Messia”) e a Nathan di Gaza (“teologo” shabbetiano) i quali sviluppano (chi più, chi meno) nella teoria (specialmente Nathan di Gaza) e nella prassi (Shabbetai e Frank) una Cabala “eretica” ed espressamente antinomistica alla quale si oppongono gli Ebrei ortodossi. Shabbe-tai Zevi insegnava che al “Messia” (cioè a lui stesso) ed ai suoi di-scepoli, era necessario compiere atti trasgressivi (es. apostasia) per “scendere” nel regno infernale e dominarlo. Frank fu maggiormen-te libertino e nichilista antireligioso. Nathan di Gaza teorizzò espressa-mente che in Dio c’è il Male, e quindi la futura redenzione delle forze sataniche. Tali personaggi insegnavano ai loro discepoli a tener celate tali idee ai “profani” (Ebrei inclusi) e a simulare esternamente la fede nell’Ebraismo oppure nel Cristianesimo o nell’Islamismo . È ovvio che gli Ebrei ortodossi si opposero a siffatte teorie e prassi.

Torniamo alla distinzione dei vari tipi di satanismo (razionalista, occultista e gnostico-manicheo) sopra riportata. Questa classifica-zione non è così rigida come può sembrare, per cui è possibile ri-scontrare talvolta un amalgama delle tipologie sopra descritte. Ad esempio, nel satanismo razionalista di Anton Szandor La Vey (fondatore della Chiesa di Satana, nel 1966) troviamo tracce o e-lementi di luciferismo. Tra i quattro Prìncipi dell’Inferno, La Vey pone «LUCIFER – (Roman) bringer of light, enlightenment, the air, the morning star, the east» . La Vey contesta al Cristianesimo di aver demonizzato e colpevolizzato «Lucifero», «il portatore della luce». La Vey afferma che «solo il DUBBIO può provocare l’emancipazione mentale», ossia il dubbio nei dogmi cristiani permetterà la resurre-zione di Lucifero . Nei rituali satanici, La Vey si rivolge al Diavolo chiamandolo «Lucifer, Morning Star» («Lucifero, Stella del Matti-no»), «Lord of Light» . Ci sono studiosi cattolici che, da un punto di vista sociologico e storico, restringono il concetto di satanismo all’adorazione formale e rituale indirizzata a quell’entità biblica chiamata Satana. Per cui non basterebbero riferimenti simbolici e rituali a Satana-Lucifero per far parlare di satanismo in senso sto-rico-sociologico . Tali studiosi prendono come unico modello di riferimento il satanismo delle “messe nere” celebrate per la pri-ma volta nel secolo XVII da personaggi della nobiltà parigina . Quel modello di satanismo cultuale e “organizzato” è giunto ai no-stri giorni, con tanto di Chiese di Satana organizzate e giuridica-mente legittimate, peraltro contattabili anche via internet. Sarebbe proprio con quelle “messe nere” del XVII secolo, l’inizio del satani-smo vero e proprio . Studiosi contemporanei distinguono, anzi, separano quel satanismo “alla francese” del 1600 (quello delle “messe nere” tuttora “vivo”) dai precedenti “Sabba” stregoneschi del Medioevo e dell’Umanesimo-Rinascimento. Certo, si può e si deve notare una evoluzione del satanismo, da una forma “grezza” ad una più “perfetta”; in ogni caso credo che i racconti dei “Sabba” non siano del tutto frutto della fantasia di donne “isteriche” (più o meno “drogate”) o delle morbosità di “zelanti” Inquisitori. Evitando gli eccessi della creduloneria e del criticismo, ritengo invece che già nel Medioevo ci siano stati casi di vera e propria adorazione al Diavolo (con tanto di orge) , anche se non proprio secondo il mo-dello “francese” del 1600 . Il culto al Diavolo è stato rimproverato ai Catari (neo-manichei) medievali. In effetti la “teologia” o le “teo-logie” dualistiche (neo-)manichee consentivano una duplice forma di satanismo. Se si crede che Satana (o Diavolo) sia il dio malva-gio (eterno come il Dio buono), per di più creatore del mondo, allo-ra, per quanto lo si condanni (e sembra che i Catari e Manichei manifestassero anche avversione al Maligno) tuttavia lo si onora oggettivamente ponendolo allo stesso livello del Dio buono. Inoltre, professando Satana quale creatore della materia e “scoprendo” se stessi quali esseri corporei e “materiali”, i (neo-) manichei possono facilmente finire col “concedersi” al Diavolo, magari con la scusa che egli “è più forte di loro” e che è “impossibile” sottrarsi del tutto alla “schiavitù” della Materia…
D’altra parte, se il Dio biblico Creatore è identificato con il Sata-na manicheo allora il nemico per eccellenza del Dio biblico, ossia il Serpente della Genesi, assurge al ruolo di “liberatore” degli uomini dalle leggi “materiali” del malvagio Demiurgo… Insomma, grazie alle esasperate contraddizioni insite nel sistema “teologico” dualistico, gli eretici (neo-)gnostici finiscono, in un modo o nell’altro, nel dare cul-to a Satana (o Lucifero o Serpente genesiaco) e nell’odiare il vero Dio Creatore che è il Dio della Chiesa Cattolica, dei Sacramenti e dell’Eucaristia…
Gli Inquisitori medievali e anche papa Gregorio IX (bolla Vox in Rama, giugno 1233) accusavano i Catari di Luciferismo: Lucifero, scacciato ingiustamente dal Cielo, era il creatore del mondo… Gli uomini erano angeli caduti… proprio come Lucifero il quale però alla fine sarebbe stato reintegrato nel Cielo… Interessante notare come contemporanei studiosi medievisti si sforzino ad ogni costo di “smorzare” (o cancellare) la realtà del luciferismo cataro, defi-nendolo, in sostanza, un’invenzione di ecclesiastici duecenteschi (Papi inclusi) poco intelligenti . Ma non credo che si possa (senza incorrere in gravi pregiudizi antiecclesiastici ed antistorici), liquida-re testimonianze ecclesiastiche “demonologiche” del medioevo come semplici “invenzioni”, “affabulazioni” o morbosità. Dev’esserci qualcosa di vero in quelle testimonianze... L’idea dell’esistenza e della possibilità di culto al demonio non può nascere dal nulla o da semplici “voci popolari”, “morbose” fantasie inquisitoriali, e “incon-sci collettivi” (tipici pregiudizi di area illuminista e “psicanalitica”). Al di là di vere o probabili fantasie popolari (che magari ingigantivano certi racconti), in realtà voci e testimonianze di fatti inauditi e gravi, come appunto gli atti di culto a Satana (uniti a orge sessuali) non potevano non avere fondamenti oggettivi nella realtà.
Già nei primi secoli del Cristianesimo, tra gli gnostici vi erano coloro che esplicitamente veneravano il Serpente della Genesi (che per la Bibbia è il “Diavolo”) come salvatore e illuminatore degli uomini (ofiti, naasseni, cainiti…). Tale dato storico è più che suffi-ciente per affermare che prime forme di (proto)satanismo, forse piuttosto “rozzo”, poco cultuale, compaiono proprio agli inizi dell’era cristiana , in opposizione al Vangelo e alla Chiesa di Cristo.
Per quanto riguarda la definizione di satanismo, dinanzi alle tesi “riduttive” dei suddetti studiosi, mi permetto, da un punto di vista storico-sociologico, di proporre una definizione più “larga”: il sata-nismo è il culto a Satana, un culto che può essere soltanto “intel-lettuale” oppure, in senso più proprio, anche rituale. Il satanismo filosofico o intellettuale può logicamente presupporre o indirizzare al satanismo rituale. Pertanto, mi permetto di avanzare la seguen-te distinzione: A) un satanismo rituale, mediante culto esplicito o “ufficiale”, cioè, praticato con riti in cui Satana è esplicitamente celebrato, ad esempio in organizzazioni dichiaratamente (e anche pubblicamente) sataniste: Chiesa di Satana, Tempio di Set, ecc.; B) un satanismo culturale, intellettuale, o filosofico (elogio, venerazione, simpatia, manifestata per scritto o oralmente, verso Lucifero/Satana, in qualunque modo esso/essi sia/siano inteso/i) ; C) un satanismo ini-ziatico-esoterico: nell’esercizio di ritualità magico-esoteriche, gli adep-ti o Iniziati (tutti o parte di essi, maggioranza o minoranza) “attivano” la loro “simpatia” o vera e propria venerazione interiore (da cui il ter-mine “esoterico”) verso Lucifero-Satana, pur senza nominarlo/i e-spressamente nei loro riti.
Non è affatto da escludere (anzi è logicamente e fortemente probabile e consequenziale) che un satanismo intellettuale pos-sa sfociare in (o supporre) un satanismo rituale esplicito (“pub-blico” o ufficiale, magari con tanto di appartenenza ad una “chie-sa” palesemente “consacrata” a Satana-Lucifero) oppure un sata-nismo “iniziatico-esoterico” (partecipazione a ritualità esoteriche in cui, gli Iniziati più “avanzati” possono comunque interiormente evocare/invocare/“vedere” Satana-Lucifero in certi simboli o riti o “nomi divini” pur senza nominarlo espressamente).
Ancora, per quanto riguarda il concetto di satanismo, occorre, certamente, distinguere (senza confondere) tra loro fenomeni co-me il satanismo, la magia, il paganesimo, la stregoneria. Ma tali distinzioni non sono così rigide come sembra. Di solito, si dice che la magia nera consiste nel servirsi del Diavolo, invece il satanismo consiste nel servire il Diavolo. Tuttavia, si consideri, che è prati-camente impossibile “servirsi” del Diavolo (magia nera) senza ser-virlo prima o dopo averne ottenuto i “favori”. Secondo alcuni testi di magia nera, il “mago” (“provetto” o “professionista”) promette di donarsi anima e corpo a «Lucifero» (come «schiavo») con patto di sangue, se riceverà determinati “favori”. In effetti, pur non avendo ancora ricevuto alcun “favore” (seppure lo riceverà…) o “potere”, il “mago” ha già contratto intenzionalmente un patto col diavolo, dun-que ha già fatto un atto di culto, sebbene “imperfetto” . Insomma, magia nera e satanismo sono intrinsecamente legati. Pertanto non condivido le tesi di coloro secondo cui Aleister Crowley non fu un satanista (poiché dichiarò di non credere nel Diavolo), quanto piut-tosto un “mago nero”. Tali studiosi sanno bene che Crowley ha composto un Hymn to Lucifer (Inno a Lucifero) e ha pubblicato una versione in francese dell’Inno a Satana di Giosué Carducci. Ma in qualunque modo intendesse Satana-Lucifero (principio o simbolo di trasgressione razionalista, pansessuale…), Crowley può ben esse-re annoverato tra i satanisti, anche nel caso che non abbia cele-brato le Messe nere “alla francese” …
Secondo il mio modesto parere, anche uno studio di tipo stori-co-sociologico, incentrato su di una definizione stretta o rigida di satanismo (del tipo “A”, sopra descritto), dovrebbe comunque se-gnalare e sottolineare la presenza di elogi verso Satana/Lucifero (in qualunque modo sia inteso) negli scritti o discorsi di quei per-sonaggi, gruppi o movimenti esoterici che non amano affatto esser definiti “satanisti” o “luciferiani”. Non è escluso che tali elogi lucife-rini possano per lo meno esser fonte di ispirazione culturale per gruppi che invece non fanno difficoltà a definirsi satanisti.
In ambienti “New Age” (o Next Age, che dir si voglia), «Lucifer» è presentato come l’ essere o portatore di luce che ama gli uomini e che vuol portare loro la vera conoscenza ed aiutarli nel cammino dell’evoluzione .
Un importante esponente del New Age, David Spangler , nel suo libro Reflections on the Christ, ha presentato «Lucifer» come an-gelo («the angel of light»), principio di luce («the spirit of light») che porta all’uomo la luce («the light of wisdom»). Spangler sottolinea che «Lucifer» non è Satana: «Lucifer» prepara l’uomo all’unione con Cri-sto (principio immanente al cosmo e all’uomo) e quindi con Dio. L’iniziazione luciferiana («the Luciferic initiation») è necessaria nell’Era dell’Acquario («the New Age») .
Paola Giovetti (nota scrittrice italiana di angeli, paranormale ecc., bene inserita nella cultura New Age italiana) difende «Lucife-ro», («l’angelo caduto» ossia «il diavolo»), presentandolo come «colui che porta la luce», ossia «la conoscenza» all’uomo, «Lucife-ro», il «collaboratore di Dio» . Giovetti elogia ovviamente il pecca-to originale quale atto di emancipazione umana . Anche per la Dr.ssa Giovetti, il Diavolo dei Tarocchi è agente dell’evoluzione umana .
Anche altri studiosi legati alle Edizioni Mediterranee (e quindi al pensiero dell’esoterista “nazi-fascista” Julius Evola) hanno simpa-tia per il Serpente della Genesi, ossia l’“eroe” «Lucifero» («Portato-re di Luce», «Stella del Mattino»), inteso quale “padre” della «Tra-dizione Primordiale» o «Trazione Ermetica» o «Ermetismo», e ad-dirittura padre della «Tradizione Romana», quest’ultima intesa ov-viamente in senso pagano ed ermetistico .
Dal testo dell’intervista svoltasi a Roma, il 27 dicembre 1973, tra Gianfranco De’ Turris (intervistatore) ed il barone Julius Evola (intervistato), è piuttosto chiara (tra l’esplicito e l’implicito) la con-vergenza dei due studiosi (De Turris-Evola) sulla rivalutazione po-sitiva e benefica di «Lucifero», il quale non dovrebbe essere inteso come «il diavolo cornuto» del dogma e dell’iconografia cristiana, bensì «veramente come guida, cioè come “Lucifero” portatore di luce» (De Turris); dunque «allora sarebbe il vero Lucifero secondo l’etimologia» (Evola) …
In ambienti gnostici, neo-catari, «Lucifer» è il portatore della conoscenza, della coscienza, della libertà, dell’evoluzione ed e-mancipazione umana; «Lucifer», caduto dal Cielo ha donato all’uomo il suo smeraldo, ossia il Graal, Pietra di conoscenza e redenzione. In quegli ambienti neo-catari si è convinti che «Lucifer» sarà reinte-grato da Dio nel suo antico ruolo di principe degli angeli e portato-re di luce .
In ambienti gnostico-massonici italiani (influenzati anche dalla Teosofia di Madame Blavatsky), «Lucifero» è considerato «Ange-lo» di luce, dualità di bene-male, spirito divino benefico e malefico (unione degli opposti!) il cui fuoco infernale in realtà rigenera; e il Grande Architetto dell’Universo, ossia il Dio dei Massoni, è Sata-na. Secondo tali speculazioni gnostico-massoniche, Lucifero è il Logos nel suo aspetto più elevato ma è anche il suo Avversario (Satana) nell’aspetto più infimo (Dio-Satana=Lucifero-Satana) .
Su di un sito internet, gnostico, intitolato Fuoco Sacro - il pen-siero esoterico, nella rubrica Cristianesimo esoterico, c’è un inte-ressante racconto intitolato «Lucifero». L’autore, Friedrich von Licht mette in bocca a Lucifero le seguenti parole:
«Io sono la Vita, “il Lucifero”, il Portatore della Luce: la Stella del Mattino che annuncia la fine delle tenebre e la venuta dell’Impero del Sole, il regno della luce. Sono Lucifero, sono Prometeo, colui che fe-ce scaturire dal nulla il divino fuoco della sapienza, il potere e la luce e la consegnò agli uomini. […] grazie a me è redenta l’oscura materia. Perdendo la mia purezza spirituale e cadendo negli abissi ho portato vita, coscienza e conoscenza a ogni carne e l’ho so-spinta verso i cieli» .
In un altro articolo su www.fuocosacro.com si legge che «Luci-fero» è «l’Antitesi del Demiurgo Creatore»; «il Lucifero esoterico della Dottrina Arcaica» non è il Diavolo del volgo profano, ma Luci-fero è (secondo gli gnostici di quel website) «l’allegoria del bene, il simbolo, tra gli altri del più alto sacrificio (Christos-Lucifero) e il dio della Saggezza sotto infiniti nomi». E ancora: «Luce ed ombra, mi-steriosa simbiosi del Logos Solare, unità molteplice perfetta, INRI è Lucifero» .
Anche il website della Gnostic Witch Bible (stregoneria “gnosti-ca”) presenta «Lucifer» (associato al Serpente della Genesi) come essere di luce («being of Light») che vuole aiutare gli uomini a scoprire la loro divinità interiore. Ovviamente l’anonimo autore ci tiene a distinguere (o separare) Lucifero dal Diavolo… !
Troviamo elogi/simpatie/venerazione per Lucifero (inteso come angelo, essere personale o forza magica universale, simbolo di lu-ce, liberazione, conoscenza…) negli scritti di noti personaggi del mondo esoterico (Eliphas Levi , Helena P. Blavatsky , Aleister Crowley , Rudolph Steiner , Giuliano Kremmerz …), e in ordini magici e società esoteriche, quali ad esempio: l’Hermetic Order of the Golden Dawn (fondato nel 1888 da tre Maestri Massoni della United Grand Lodge of England), la Società Italiana di Studi Erme-tici – Fratellanza Ermetica , la Società Teosofica …
Max Heindel, fondatore di un ordine rosacrociano, presenta in senso gnostico il racconto genesiaco del Peccato Originale. In un suo libro, Heindel scrive che «Angeli» o «Luciferi» o «Spiriti Lucife-rici», «portatori di luce», illuminarono l’uomo, diedero all’uomo la conoscenza, l’autocoscienza e l’emancipazione necessarie all’e-voluzione spirituale. I «Luciferi» – ammette Heindel – portarono anche dolori all’uomo ma senza i «Luciferi» l’uomo – prosegue Heindel – non avrebbe mai goduto della conoscenza e dell’indi-pendenza da Dio .
Leggendo ciò che Madame Blavatsky scrive su Lucifero e Sa-tana (vedi sopra la nota a pié pagina, n° 56) non si può fare a me-no di includere quella donna (teosofa e massona) nel novero degli intellettuali del satanismo gnostico o luciferismo. E non fa mera-viglia che gli elogi luciferini blavatskyiani siano stati apprezzati an-che all’interno della “filiale” britannica della Chiesa di Satana .
Anche mediante la scienza esoterica dell’Alchimia (la quale cerca la rigenerazione spirituale dell’adepto), è possibile pervenire ad una valorizzazione positiva di Lucifero-Satana. In Alchimia, la Pietra, o Lapis è il Mercurio, l’Agente Universale che rende possi-bile la Grande Opera ossia la Palingenesi spirituale dell’alchimista (processo di morte-rinascita). La Pietra Filosofale è denominata Mercurio Universale, Drago che si morde la coda, Venere nuda (Venere=Stella del Mattino!), Cristo, Lucifero... Il Mercurio alche-mico, Pietra e Materia Prima della Grande Opera alchemica, è uni-tà di tutti i contrasti: bene-male, divino-demoniaco, cielo-inferno, Dio-Diavolo...
Il Mercurio alchemico, nell’Opera al Bianco (dopo la fase della Putrefazione) è chiamato anche Lucifero-Stella del Mattino .
Nel suo celebre libro Il Mistero delle Cattedrali, l’esoterista ed alchimista Fulcanelli insegna che il «diavolo» rappresenta la Mate-ria Prima dell’opera alchemica, ossia la Pietra Grezza da purificare e su cui innalzare l’opera alchemica, la pietra su cui i muratori me-dievali costruivano gli edifici. Questa Pietra, «umanizzata sotto le spoglie di Lucifero (che porta la luce-la stella del mattino) è il sim-bolo della pietra angolare», dunque de «la Prima pietra, la pietra angolare della Grande Opera filosofale» .
Così anche in Le Dimore Filosofali, Fulcanelli insegna le se-guenti corrispondenze:
La «Parola perduta dei frammassoni»=«Parola di Dio»=«Segreto» dell’Opera alchemica=«Pietra Filosofale»=«Caos dei saggi»=«Materia Prima»=«Spirito Universale» o «Anima del Mondo»=«Madonna Ne-ra»=«Diavolo» o «Satana» o «Drago»=«Pietra angolare» dell’Opera alchemica!
Fulcanelli insegna che il Diavolo o Drago alchemico, per quanto or-rido e fetido, nasconde in realtà i tesori celesti cercati dall’alchimista! Ricordiamo uno dei princìpi alchemici in base al quale la fase della putrefazione (Opera al Nero o Nigredo), la discesa negli ìnferi, nella morte iniziatica ecc., nel nero più nero, è tappa necessaria per salire verso la Luce e la Perfezione (Opera al Bianco e al Rosso) .
Comprendiamo che i riferimenti “cristiani” e “mariani” nonché la medioevofilìa contenuti negli scritti di alchimia esoterica del Fulca-nelli costituiscono in realtà il “guscio” o “scorza” di un “frutto” vele-noso: il Diavolo o Drago alchemico! Curioso notare che Fulcanelli presenta i costruttori (architetti e muratori, ossia frammassoni) del Medioevo come sapienti esoteristi che nelle Cattedrali hanno cela-to, in simboli, il patrimonio dell’Alchimia. E qui storia e mito si con-fondono, ma è un procedimento “normale” nella irrazionale cultura gnostico-esoterica.
Nel simbolismo massonico di tradizione inglese, il nuovo Ap-prendista massone (1° grado) è ritenuto pietra angolare del Tem-pio che egli dovrà costruire. L’Apprendista è posto in Loggia a Nord-Est (Nord=Tenebre; Est=Luce). Considerato lo sfondo esote-rico della Massoneria e l‘eredità alchemico-spirituale che essa cu-stodisce, occorre, a mio avviso, trovare l’autentica interpretazione del simbolismo massonico della Pietra nella sopramenzionata cul-tura alchemica.
Dopo questo breve excursus sul satanismo o luciferismo cultu-rale del mondo esoterico, credo che sia troppo riduttivo definire quali “riferimenti metaforici” o “marginali” quegli elogi intellettual-esoterici rivolti a Satana-Lucifero e qui sopra citati (con quelli che seguiranno). Si tratta invece di riferimenti che, sebbene numeri-camente “pochi” nel complesso degli scritti degli Autori in questio-ne, tuttavia – a mio avviso – costituiscono prove qualitativamente sufficienti per comprendere che la mente e la cultura di quegli Au-tori è permeata di un certo luciferismo. Occorre riconoscere che quegli Autori, con le loro sia pur “poche” sentenze luciferine, pos-sono costituire fonte di ispirazione per gruppi più espressamente dediti a Lucifero-Satana.



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Introduzione allo studio del luciferismo massonico-parte seconda

3. Massoneria, Massoni (“regolari” e “di frangia”) e luciferi-smo (satanismo gnostico)

Per quanto riguarda i rapporti tra satanismo e massoneria, tra gli studiosi cattolici ci sono coloro che minimizzano (o addirittura negano) l’esistenza di un satanismo o luciferismo massonico ine-rente alla Massoneria tradizionale e ufficiale, la quale, secondo tali studiosi, ripudierebbe l’interesse magico-occultistico che, pertanto, riguarderebbe solo quella che – da massoni stessi – viene definita fringe Masonry, ossia Massoneria/e di frangia, ufficialmente ripudiata dalla Massoneria ufficiale e maggioritaria . Quanto sostengono tali studiosi cattolici corrisponde in sostanza alle dichiarazioni “ufficiali” e “difensive” delle Autorità massoniche o di singoli massoni.
Tra i gruppi contemporanei di magia cerimoniale c’è l’Ordo Templi Orientis Antiqua (OTOA) che è collegato ad altri gruppi gnostici (es. Ecclesia Gnostica Spiritualis). I membri dell’OTOA hanno anche i gradi di una notoria “massoneria di frangia”, l’Antico e Primitivo Rito di Memphis-Misraim, del quale esistono vari tipi e obbedienze. Ho riscontrato che nell’ambiente immondo di magia sessuale (anche omosessuale) dell’OTO e dell’OTOA (e dei gruppi gnostico-massonici collegati) si coltiva un certo interesse per Luci-fero («Luzifer»). Alcuni dignitari gnostici e massoni legati all’OTOA e all’OTO (Ordo Templi Orientis) hanno nel loro nome iniziatico an-che quello di «Lucifero» o «Lucifer» (es. Nevio Viola, Peter R. Kö-nig…). Tra le tematiche dell’XI grado OTOA, vi è anche «Luziferi-scher Gnostizismus» .
Tra le due guerre mondiali, in Germania, era operante la Fra-ternitas Saturni (FS), gruppo di magia satanica e sessuale colle-gato all’OTO (Ordo Templi Orientis) e all’Illuminaten Orden. Il fon-datore della FS, Walter Groesche (1888-1964), in almeno un suo scritto, ha elogiato «Lucifero quale Stella del Mattino, il grande Angelo decaduto, fratello di Cristo» («“Luzifer” als Morgenstern […] ist nicht nur der gefallene grosse Engel Luzifer, sondern auch der Bruder von Christus»). Secondo Groesche, Lucifero è Saturno («Sa-turn»), possessore di scienza («Wissen») e salvezza («Erlösung») .
Tra il 1968 e il 1970, un gruppo di occultisti torinesi, già membri di “massonerie di frangia” (non so a quale Obbedienza o Rito ap-partenessero) e studiosi delle dottrine del mago Giuliano Krem-merz, avevano contattato il satanista Anton Szandor La Vey ed avevano così iniziato (a Torino) una Chiesa di Satana di stampo razionalista, con Messe nere… È un gruppo satanico discreto, tutt’ora attivo, composto da membri della buona borghesia piemontese. Anche la seconda Chiesa di Satana torinese nacque (in quel peri-odo) per l’interessamento di occultisti torinesi che si rivolsero ai lo-ro “colleghi” (o “Fratelli”) francesi che avevano esperienza nei me-desimi ambienti delle “massonerie di frangia” .
Non so se a quegli ambienti “massonici di frangia” (filo-)satanisti, contattati dagli occultisti torinesi, appartenesse anche il massone Robert Ambelain 33° (GOdF?, martinista, Gran Maestro dell’Antico e Primitivo Rito Memphis-Misraim…), il quale era anche Gran Maestro Onorario del Grande Oriente del Brasile , che è una Obbedienza massonica regolare in comunione con la Massoneria regolare in-glese (UGLE). In un suo libro, Ambelain ha sostenuto il significato esoterico della Messa Nera celebrata sulla schiena o sull’addome di una donna nuda… A quelle parti “basse” corrisponderebbe il centro universale di energia della “Donna Cosmica” della Cabala ebraica… Ambelain (1909-1996) si è poi sentito offeso quando è stato accusato di celebrare Messe Nere… . Tuttavia, pur avendo definito le messe nere quali “riti di magia inferiore”, egli ha ogget-tivamente mostrato di apprezzarle, almeno nel loro “significato esoterico”…
Inoltre, secondo Robert Ambelain, l’Hiram massonico (prototipo di ogni Maestro Massone) corrisponde all’«Adamo Kadmon» della Ca-bala ebraica, al «Grande Architetto dell’Universo», al «Demiurgo», all’«Androgino» ermetico, al «Diavolo» dei Tarocchi, a «Lucifero» .
Sul website della Gran Loggia d’Italia del Rito Simbolico Italia-no (RSI), Moreno Neri (GOI e RSI) ha pubblicato una «breve gal-leria di immagini di ordinamenti iniziatici femminili» per rendere «un omaggio» alle donne le quali non possono però partecipare ai Lavori Rituali della Massoneria regolare maschile. In una di quelle immagini ve ne è una tratta da un calendario magico del 1895 in cui si vede… una donna nuda distesa che fa da altare ad una Messa nera (ha un calice sul fondoschiena), attorniata da figure o maschere demoniache tra cui spicca un grande caprone (Satana ovviamente!). Mi sembra che il massone Neri, per quanto cerchi nella didascalia di “disprezzare” i volgari riti satanici, tuttavia pub-blicando quella foto mostra un certo apprezzamento nei loro con-fronti… Strano modo di rendere “omaggio” alle donne iniziatiche-massone-esoteriche… .
Occorre sottolineare che i Maestri Massoni “regolari” e “tradiziona-li”, attraverso la ritualità e il simbolismo massonico “regolare” e “tradi-zionale”, possono scoprire e sviluppare una mistica simpatia per Luci-fero. Per comprendere come possa un massone giungere al luciferi-smo o satanismo gnostico si consideri che l’atmosfera culturale e ri-tuale della Loggia è intrinsecamente permeata dall’illuminismo filoso-fico-iniziatico-esoterico.
Sin dalle origini, la Massoneria moderna (quella nata ufficial-mente nel 1717) presenta i seguenti elementi inscindibili che ne costituiscono il DNA permanente, ancora attuale: soggettivismo religioso, illuminismo, mètadogmatismo (oltrepassamento di dogmi e autorità religiose), ed esoterismo (magia rituale “muratoria” ispi-rata all’alchimia, alla Cabala ebraica…). Attraverso i suoi riti e sim-boli iniziatici, la Loggia Massonica pretende di elevare i suoi adepti (uomini di qualsiasi credo religioso) al di là di ogni differenza dog-matica e al di là di qualsiasi autorità religiosa. Il Rito Massonico pretende di avviare gli uomini in un cammino di perfezione, di porli in contatto con il Sacro (il Grande Architetto dell’Universo) e di ot-tenere su di loro gli effluvi spirituali del Sacro, ciascuno libero di in-tenderLo a proprio piacimento. La ritualità della Massoneria “regolare” e “tradizionale” è intrinsecamente magia, vera magia massonica che pretende di trasmettere la Luce divina. La Luce Massonica è una “luce” iniziatica-occulta, ossia riservata solo a pochi “eletti”, tra-smessa in ritualità “riservate” (o segrete, o esoteriche) inaccessibili ai profani e persino ai Massoni di grado inferiore... Si tratta di una vera “gnosi” esoterica ed elitaria che richiama alla nostra memoria la “gnosi” offerta dal Serpente della Genesi (Lucifero).
In effetti, nella letteratura dei Massoni “regolari” (i cui testi sono apprezzati ancora oggi nel mondo culturale massonico) ho trovato elogi massonici a: Satana/il Diavolo (inteso come simbolo della Ra-gione libera e della Natura, Forza occulta, Angelo ribelle, manifesta-zione del Divino, Essere di luce e sapienza benefica all’uomo…) , a Lucifero (Dio, Angelo o Principio o simbolo di ricerca della “Vera Lu-ce”, Illuminatore della Mente e della Coscienza dell’Uomo, agente di-vino del progresso nella creazione, stato mentale dell’Iniziato…) , al Serpente della Genesi (simbolo iniziatico di progresso, eman-cipazione dell’uomo, manifestazione della Sapienza divina...) . In ogni caso la Legge dell’Equilibrio Universale permette di risolve-re-fondere-unire qualsiasi opposizione o contraddizione (es. be-ne=male e viceversa); ogni termine può rovesciarsi nel suo oppo-sto, per cui, ad esempio, non si distingue più chi sia Satana e chi sia Dio, ecc...
Sin dalle prime Costituzioni massoniche inglesi (1723), è scritto che i Massoni appartengono alla «Religione Universale» la quale è di tipo deista-naturalistico nelle Costituzioni andersoniane del 1723, mentre in quelle del 1813 della UGLE (ancora valide) è più teista. Entrambi i modi di intendere la «Religione universale» mas-sonica sono sostanzialmente intessuti di soggettivismo religioso . Comunque, attraverso i riti e i simboli, Massoneria, Massonerie e Massoni mostrano che la «Religione universale» a cui apparten-gono è una religione di Luce iniziatica e occulta… Ed è ovvio che i Maestri Massoni (e Maestri Venerabili) delle Logge regolari, più esperti di esoterismo, potranno considerare sempre più il loro Dio come un «Dio di Luce» … a cui è possibile dare l’attributo della Stella del Mattino (anch’essa presente nel simbolismo massonico anglosassone) ossia Lucifer…


3.1. Il Maestro Massone (MV-MM) tra Hiram Abif, Re Salomone e Lucifero

Nella Massoneria regolare e tradizionale, alla Cerimonia di Ele-vazione al Terzo Grado di Maestro Massone (Raising Ceremony), il candidato sperimenta un rito iniziatico di morte simbolica. Sin dalle origini del Terzo Grado (1724-1730), la Loggia Massonica è un luogo iniziatico di omicidio rituale-simbolico, «morte simbolica», un vero e proprio sepolcro iniziatico di morte-rinascita. Il candidato è immedesimato nell’architetto Hiram Abif (architetto del tempio di Salomone), muore come lui e come lui è elevato dal sepolcro. Sin dalla metà del secolo XVIII, i rituali anglo-francesi mostrano che i tre maggiori ufficiali di Loggia (MV, 1° e 2° Sorvegliante) rappre-sentano gli Assassini di Hiram. Il Maestro di Loggia o Maestro Ve-nerabile (MV) interpreta il ruolo dell’Assassino principale. Egli deve simbolicamente uccidere il candidato affinché questi divenga Mae-stro. L’omicidio simbolico è elemento indispensabile per il progres-so numerico e qualitativo della Loggia… Per diventare Maestro Massone, per ricevere in pienezza la Luce di Maestro Massone, occorre essere simbolicamente uccisi, messi nel sepolcro, rag-giungere simbolicamente, in spirito, il centro della terra, gli Inferi… Lo stesso MV poi eleva dal sepolcro il nuovo Maestro, novello Hi-ram… Il MV congiunge in sé gli opposti (Luce-Tenebre, Vita-Morte, Bene-Male…) e l’unione degli opposti è un principio fondamentale che l’esoterismo massonico attinge dalle scienze occulte o esote-riche (Cabala ebraica, alchimia, ermetismo… e... satanismo neo-gnostico o neo-cataro che dà culto al Dio di sopra e al Dio di sotto…).
Maestro Hiram (e quindi ogni nuovo Maestro Massone) può rappresentare Dio, il Divino, il Giusto, la Libertà, Cristo… e deve essere necessariamente messo a morte nel Rito Massonico che riattiva il mito di Hiram. Dunque la Raising Ceremony è una sorta di “Messa Nera” sui generis dove Hiram dev’essere ucciso-sacrificato-immolato per il bene stesso della Massoneria. Il nuovo Maestro Massone potrà diventare in futuro Maestro di Loggia (MV), dunque rappresentante del Divino e di Re Salomone e … Assassino Sim-bolico di altri candidati alla Maestrìa massonica. Un delitto simboli-co massonicamente necessario e positivo… .
In senso gnostico, Hiram può rappresentare anche Lucifero uc-ciso e precipitato negli Inferi (Inferno) dai Tre “cattivi” Compagni muratori (simboli della Nostra Santissima Trinità), rappresentati proprio dai 3 Ufficiali di Loggia (le “Tre Luci” di Loggia). In modo ovviamente contraddittorio, nella Loggia Massonica si compie la fusione di tutti gli opposti: bianco e nero del pavimento a scacchi della Loggia, squadra e compasso, Bene-Male, Verità-Errore… La Loggia guidata dal MV attua un continuo passaggio rituale dalle Tenebre alla Luce… una continua Alba iniziatica… Il MV (e tutta la Loggia) porta e trasmette la fiaccola della Luce Massonica, è Por-tatore di Luce, equiparabile alla Stella del Mattino (chiamata anche Lucifero), Stella che brilla all’alba e annunzia la luce del Sole .
Ho personalmente consultato una copia delle Costituzioni del 1784 della Gran Loggia di Londra (Moderns), sul cui frontespizio è raffigurato un Genio (angelo) alato che porta una fiaccola di luce ed ha una fiamma di luce sulla testa. Sul frontespizio leggiamo che si tratta del «Genius of Masonry» che sta per investire il Gran Ma-estro della Massoneria . Quel genio è proprio un Lucifer…
Dagli inizi del secolo XIX, la Stella del Mattino («Lucifer»), che porta pace e salvezza ai massoni, fa esplicitamente parte del sim-bolismo massonico inglese, quale simbolo di Illuminazione e Luce Massonica . Descrivendo un’immagine mitologica, il massone Ar-thur Edward Waite (UGLE) scrive che il Genio portatore della fiac-cola di luce rappresenta la Stella del Mattino ossia Lucifero («the Morning Star or Lucifer») .
Nella Raising Ceremony, il «sepolcro della trasgressione» (bara vera e propria, oppure lenzuolo a forma di sepolcro, simbolo della morte, discesa agli Inferi) è (ritualmente e simbolicamente) il luogo centrale dove avviene la piena “trasformazione” del candidato in Hiram (morte-rinascita) e la trasmissione della Luce massonica. La Loggia dei Maestri Massoni è davvero un sepolcro simbolico che opera o riattiva una totale discesa (ritual-simbolica, ma autentica) nel Regno dei Morti. Il nuovo Maestro Massone riceve la Luce di Maestro solo attraverso la «morte simbolica». La Loggia è in una condizione di semi-oscurità, soltanto la “candela” o “luce” del MV resta accesa… Il MV porta la Luce Massonica nelle Tenebre, nel sepolcro… Il MV deve essere “assassino” simbolico del massone prima di portargli la Luce di Maestro…
Come già notai in un altro mio studio, c’è una oggettiva analogia tra l’Hiram massonico (il mitico eroe a cui è conformato ogni nuovo Maestro Massone) e il Lucifero descritto dal poeta inglese John Mil-ton nel suo The Paradise Lost (sec. XVII). Sin dagli inizi del secolo XIX, il Rituale inglese del Terzo Grado di Maestro Massone, sostan-zialmente identico nelle sue varianti (Emulation, Logic, Stability…), insegna che la Luce di un Maestro Massone è «Oscurità visibile» («Darkness visibile»); si tratta della stessa “Luce” del Lucifero milto-niano precipitato all’Inferno («Darkness visibile»). I concetti di Tene-bra visibile, malinconia, sconfitta, fornace, discesa agli inferi, nella tomba della trasgressione, la splendente Stella del Mattino (detta an-che Lucifero)… accomunano sia il Lucifero miltoniano che il Maestro Massone novello Hiram Abif . Ma già dal comparire della Leggenda massonica di Hiram (inizi secolo XVIII), il Maestro Massone deve di-scendere simbolicamente e ritualmente agli inferi (come Hiram) per trovare la “Luce Massonica” di cui esser poi “portatore” (Lucifer).
Si può, a maggior ragione, stabilire una corrispondenza tra il Maestro Venerabile, il Lucifero miltoniano ed il Lucifero dell’Inferno dantesco. Si tenga ben presente la teoria esoterica e massonica dell’armonia-equilibrio-unione degli opposti la quale permette di spiegare e risolvere ogni contraddizione…
Il Maestro Venerabile e il Gran Maestro, rispettivamente nella Log-gia e nella Gran Loggia, rappresentano Re Salomone. Nella Sacra Scrittura leggiamo (1Re 11,1-8, 33) che il saggio re Salomone si per-vertì a causa delle sue concubine pagane e anche lui diede culto alle divinità dei Cananei, in particolare ad Astarte-Baal (Astarte corrispon-deva alla Ishtar dei Babilonesi, alla Venere-Stella del Mattino dei Ro-mani…) e a Moloch. In genere, il culto cananeo prevedeva anche prostituzione sacra androgina (donne e uomini effeminati), e sacrifici umani di fanciulli… . Inoltre, nella tradizione magica, Re Salomone è considerato esperto di magia ed evocazione demoniaca… .
In effetti, la Massoneria condivide molto l’atteggiamento di Re Salomone filo-cananeo: con la sua larghissima tolleranza religiosa (mètadogmatismo e latitudinarismo), la Massoneria accoglie uomi-ni di qualsiasi fede o credenza religiosa, lasciandoli liberi di inter-pretare il Grande Architetto dell’Universo che viene invocato nei Lavori rituali massonici. La magia della ritualità massonica unisce tutti i massoni nel contatto con il Sacro… Il GADU può ricevere qualsiasi “volto”… anche quello di Baal… o del Diavolo!
Autori massoni interpretano esplicitamente in senso gnostico-luciferiano la leggenda massonica di Hiram. Hiram discende da Tubalcain (che è la Parola di Passo del Terzo Grado di Maestro di Maestro Massone, ritualità inglese) e quindi da Caino, il quale è stato generato dall’unione di Eva con «Eblis» (o «Ebli») «l’Angelo di luce», ossia «Lucifero». Nei Maestri Massoni “rivive” Hiram, dunque i Maestri Massoni sono incorporati spiritualmente alla stir-pe di Lucifero, abitati dallo “Spirito di Luce” per combattere contro la stirpe di Jehovah, il “malvagio” Dio dei dogmi che opprimerebbe la libertà di pensiero e il progresso. Ci sono massoni che in modo implicito o esplicito (e con fierezza) testimoniano questa dottrina esoterica . Si noti che la leggenda secondo cui Caino è il figlio di Eva e dell’Angelo Ribelle, è già contenuta nell’importante testo e-braico-cabalistico dello Zohar (del XIII-XIV secolo) .
Si consideri inoltre che i Maestri Massoni degli Alti Gradi sono maggiormente indotti alla riflessione ed alla pratica esoterica. Al 33° grado, “Hiram Abif” è ancora ritenuto Gran Maestro dei Massoni.
Gli indizi a disposizione mi inducono ragionevolmente ad affer-mare che tali dottrine esoteriche non sono affatto “marginali” tra i Maestri Massoni, ma costituiscono la linfa vitale della Maestrìa Massonica. Hiram rappresenta la Libertà, la Luce oppressa dalle Tenebre e nel corso dei riti della Loggia dei Maestri Massoni, ogni massone può vedere se stesso come novello Lucifero-Hiram, sim-bolo o essere di Luce e Libertà… Hiram (e quindi ogni Maestro Massone) può essere anche simbolo della Forza universale corri-spondente al Mercurio alchemico dunque al Diavolo dei Tarocchi .
Inoltre, sulla scia dell’esoterismo di René Guénon, tra i Maestri Massoni c’è chi insegna la corrispondenza gnostico-ìnfera (ben in-dovinata) tra l’Hiram massonico, il Maestro Massone e il Lucifero dantesco, e dunque la corrispondenza tra la Loggia dei Maestri e il centro dell’Inferno dantesco… . In effetti, il “corpo” del Lucifero dantesco è (all’altezza dell’addome, parte centrale del corpo) con-ficcato al centro della terra (gli Inferi), corrispondente al 9° ed ulti-mo cerchio dell’Inferno. Così, nella ritualità massonica inglese, si dice che il «Centro» è il punto dal quale un Maestro Massone non può errare. Il Centro rappresenta l’unione degli opposti… La Log-gia dei Maestri Massoni è chiamata anche Camera di Mezzo… e nella Raising Ceremony essa è un sepolcro simbolico, gli Inferi, in una condizione di semi-oscurità (o di «Oscurità visibile», «Darkness Visibile»)… Interessante notare che il segno penale al Terzo Grado di Maestro Massone (Emulation Ritual) riguarda proprio l’addome…
Nei rituali massonici di tradizione inglese (da quello Prichard del 1730, fino ai più recenti rituali Emulation… e altri) è spiegato che la Loggia massonica si estende da Est a Ovest, da Nord a Sud, dalla superficie al più alto dei cieli e, in profondità, dalla superficie fino al Centro della Terra… . Dunque l’unione degli opposti: Alto-Basso, Cielo-Inferi… Nella teologia cattolica, gli ìnferi, o profondità (centro) della terra, rappresentano la sede del Diavolo, l’Inferno... .
Nella ritualità, nel simbolismo e nella cultura della Loggia dei Mae-stri Massoni troviamo indizi oggettivi [esoterismo, mètadogmatismo, magia massonica, omicidio-morte-sepolcro simbolici, trasmissione di Luce o Alba iniziatica, il MV o MM quale Portatore di Luce-Lucifer, la Stella del Mattino (Lucifer), la coniunctio oppositorum…] che mostra-no come la Loggia Massonica “regolare e tradizionale” introduca il massone in una cultura oggettivamente gnostico-magica-luciferiana. La stessa Loggia può essere contemporaneamente impegnata in “o-pere filantropiche” e in operazioni esoteriche (ossia magiche). Ov-viamente ci sono logge (anche “regolari”) maggiormente specializzate nel Lavoro rituale iniziatico-esoterico…
Ancora a livello di gnosi esoterica, l’Hiram massonico può esse-re accostato alle teorie catare o neo-catare. I Catari avrebbero considerato se stessi come puri spiriti o angeli decaduti nella ma-teria, dunque, alla stessa stregua di «Lucifero» o Satana («Luzi-fer»). Come il Lucifero (neo)cataro avrebbe costruito o architettato il mondo materiale, così l’Hiram massonico ha architettato il Tem-pio salomonico simbolo dell’Umanità e i Maestri Massoni devono lavorare al Tempio dell’umanità. Come il Lucifero gnostico, precipi-tato agli inferi (oppure disceso nella Materia), attende la Reinte-grazione nel divino (o apocatastasi finale), così anche Hiram at-tende di esser risollevato dal sepolcro della materia-terra e della trasgressione… Come Lucifero così il Maestro Massone (nuovo Hiram) non accetta la verità assoluta e indiscutibile dei “dogmi” del Dio della Rivelazione (“Jahwé”) e né tantomeno l’autorità della dogmatica Chiesa Romana. Ma ovviamente l’Arte Muratoria inse-gna ai Maestri Massoni la congiunzione degli opposti (anche Luce-Tenebre) .
La psicologia di Carl Gustav Jung (impregnata di alchimia eso-terica) trova ammiratori anche tra Maestri Massoni regolari, i quali possono interpretare la «morte simbolica» del Maestro Massone come una necessaria e benefica discesa nel buio degli ìnferi, nell’Inferno (al-chemico), nell’Ombra (che per Jung è il Diavolo)… È una discesa ne-cessaria per la ricongiunzione di tutti gli opposti e per la scoperta di Di-o… Jung insegna la necessità e bontà del Diavolo quale principio im-manente al divino (sia esso inteso come personale o archetipo im-personale). Jung insegna apertamente che nel Divino vi sono tutti gli opposti, anche Cristo-Diavolo! Jung sa bene che la Stella del Mattino è Lucifero-Cristo ed elogia la ribellione di Lucifero come principio di libertà per l’uomo. Tali princìpi non possono sfuggire ai Maestri Massoni che coltivano l’alchimia e il pensiero di Jung… .
Inoltre, in ambienti massonici si parla di «egregoro», energia spirituale prodotta da un’assemblea rituale massonica. Il termine si richiama agli Egregori dell’apocrifo Libro di Enoc: erano gli angeli vigi-lanti sul monte Hermon, ribelli a Dio, poiché si erano uniti alle donne e avevano loro insegnato l’alchimia . La conoscenza dell’alchimia, come arte di auto-rigenerazione, è fondamentale per l’esatta com-prensione dei rituali massonici.
I Maestri Massoni “regolari” possono facilmente conoscere e amare il pensiero esoterico di quegli autori che hanno elogiato apertamente Lucifero (es. Elifas Levi, Blavatsky, Steiner, Heindel, Jung…).
Il MV siede in Loggia tra il simbolo del Sole e quello della Luna. Ciò ricorda il Mercurio alchemico figlio del Sole e della Luna. La Loggia è come un corpo umano e il trono del MV corrisponde alla testa. Il Sole e la Luna sono gli occhi e il MV, al centro (nel suo ruolo di Astro dispensatore di Luce Massonica e di conciliatore di tutti gli opposti), può corrispondere al 3° occhio di Shiva, il dio in-duista (o manifestazione di Brahma), che unisce in sè gli opposti (Shiva è androgino, distrugge e rigenera...) . In effetti al di sopra del trono del Maestro Venerabile c’è il Delta (triangolo equilatero) luminoso che reca al centro un occhio aperto… sempre vigilante (come gli Egregori?).
Interessante notare che l’esoterista e massone René Guénon ha sottolineato più volte il parallelismo tra il 3° occhio di Shiva (l’occhio frontale che rappresenta «il senso dell’eternità»), e la Pietra che, secondo una versione della leggenda del Graal, si sarebbe staccata dalla fronte di «Lucifero» al momento della sua caduta dal cielo. Lucifero ha perduto il suo stato primordiale, rappresentato da quella pietra (uno smeraldo) la quale è una delle possibili origini (gnostiche) del cosiddetto Santo Graal (la presunta coppa usata da Gesù nell’Ultima Cena). L’uomo deve esser reintegrato nel suo «stato primordiale» (l’esoterico Graal), ben significato dal 3° occhio di Shiva, che lo Yoga-Kundalini vuol aprire nell’iniziato. Per giunge-re a tale restaurazione (il 3° occhio frontale di Shiva) occorre risve-gliare l’energia-Serpente (Kundalini) posta nel Luz, ossia nell’osso d’immortalità che è sito all’estremità della colonna vertebrale dell’uomo (presso la zona anale). Nella zona inferiore del corpo u-mano, nel Luz, risiede Kundalini e ciò (secondo l’esoterismo guéno-niano-induista) è conseguenza dello stato decaduto dell’uomo .
L’iniziato che risveglia la Kundalini e raggiunge l’identità con Brahma (apertura del 3° occhio frontale) dunque sarebbe, come Shiva, signore degli opposti, avrebbe raggiunto la piena conoscenza o illuminazione e perciò sarebbe un altro Lucifero...
Logico dedurre, che nell’ambiente massonico-esoterico, è pos-sibile l’equazione :
Pietra angolare (alchemico-massonica) =Graal=Stato Primor-diale=3° occhio di Shiva=Pietra di Lucifero...
Dunque, analizzando le dottrine esoteriche proposte da Guè-non, il programma ascetico-spirituale dell’iniziato massone (e Ma-estro Massone) sarebbe, logicamente:
Reintegrazione nello stato primordiale=dal Luz al 3° occhio di Shiva=ridiventare un Lucifero...
Di recente, il massone Luigi Pruneti 33° [GLDI] ha riproposto le suddette tesi guénoniane (induistiche e gnostiche): Graal=Pietra fron-tale di «Lucifero»=3° occhio di Shiva... . Pruneti afferma che l’occhio nel triangolo massonico (al di sopra del seggio del MV di Loggia) rappresenta il 3° occhio, quello dell’eternità e, citando an-che su questo punto il Guénon, Pruneti lascia intendere che si trat-ti pertanto dell’occhio di Shiva, dunque il Graal di Lucifero…
È interessante notare una somiglianza tra il decaduto Lucifero graalico che perde la Pietra (Graal) frontale (simbolo di Conoscen-za o Stato Primordiale) e il Maestro Massone che simbolicamente cade negli inferi dopo aver ricevuto simbolicamente dal Maestro Venerabile il terzo e ultimo colpo (quello mortale) sulla fronte... Ec-co un’altra analogia esoterica: la Parola di Maestro Massone che è stata Perduta con la Morte di Hiram (colpito mortalmente sulla fronte e disceso agli ìnferi), corrisponde al Graal ossia alla Pietra frontale (o della Corona-Kether) perduta da Lucifero precipitato dal Cielo agli ìnferi. Curioso osservare che al 3° grado (rito inglese), prima della riattivazione del mito hiramitico, è detto al candidato che mediante il Lavoro rituale massonico, egli ha ammirato lo svi-luppo della facoltà intellettuale fino al Trono di Dio (Cielo)… Poi segue il racconto della leggenda di Hiram e quindi la morte simbo-lica del candidato (discesa agli inferi)… Dunque dal Cielo… agli Inferi. Anche i Quadri di Loggia del Rito inglese (Emulation) inse-gnano al massone la realtà della discesa. Nel Quadro di Loggia del 1° grado si vede il pavimento della Loggia e il Cielo con il Sole, la Luna e la Stella Fiammeggiante. Ma al Terzo Grado, il Quadro di Loggia contiene simboli di morte: tomba o bara, teschio, ossa… Dal Cielo alla Terra e sottoterra… Il massone comincia a proten-dersi o elevarsi verso il Cielo, verso il Trono di Dio, e poi finisce simbolicamente agli inferi…
È interessante notare che le grandi assemblee massoniche londinesi (almeno fino al 1768) si tenevano ad una taverna chia-mata “The Devil’s Tavern”, luogo in cui, peraltro si riuniva una ce-lebre società libertina e infernale, nota col nome «The Hell-Fire Club» (Club del Fuoco Infernale) . La “The Devil’s Tavern” in questione non era semplicemente una taverna, bensì era anche una loggia massonica costituita nell’aprile del 1722 .
Nel 1738, proprio alla The Devil’s Tavern, la Gran Loggia di Londra approva il nuovo libro delle Costituzioni massoniche di Ja-mes Anderson lo stesso autore delle Costituzioni del 1723 . In appendice al nuovo testo legislativo massonico è pubblicato l’opuscolo “A Defence of Masonry”, in cui l’anonimo autore vuol di-fendere la Massoneria affermandone l’antichità e la somiglianza dei suoi riti e principi con quelli degli antichi misteri egiziani (Arpo-crate, Iside), dei Pitagorici, dei Cabalisti ebrei e dei Druidi .
Subito dopo questo opuscolo, le nuove Costituzioni della Gran Loggia londinese riportano la lettera di un massone – Brother Eu-clid – il quale scrive che nelle epoche precedenti come in quella attuale (al suo scritto), gente ignorante e maliziosa ha accusato i Massoni («Free Masons») di invocare nelle loro logge il Diavolo in un cerchio («[…] the Free Masons in their Lodges raise the Devil in a Circle […]») .
Osservo che il verbo inglese «raise» (traducibile in: «elevare», ma anche «evocare») usato nel brano sopraccitato, richiama alla mia memoria la Cerimonia di Elevazione al Terzo Grado di Mae-stro Massone che, almeno dagli inizi del secolo XIX, prende il no-me di Raising Ceremony o Ceremony of Raising. Già nel primo ri-tuale massonico stampato contenente il Terzo Grado, tra le varie domande poste al candidato, si chiede anche come fu elevato (dal sepolcro) il cadavere di Hiram: «How was Hiram rais’d?» . A questo punto è ovvio chiedersi se le accuse (rivolte ai Massoni in-glesi del primo Settecento) di “evocare” o “elevare” («to raise») il Diavolo in un cerchio, non fossero riferite alla elevazione di Hi-ram e quindi del nuovo Maestro Massone! E poi il riferimento al cerchio, in cui i Massoni evocherebbero il Diavolo… non richiama forse il moderno simbolismo massonico del Centro dal quale un Maestro Massone non può errare (es.: cf. Emulation Ritual)?
La Raising Ceremony ha davvero un carattere tenebroso; nulla di strano di strano se, già nel 1730, agli occhi dei profani (e anche dei massoni?) fosse nota la equazione Hiram=il Diavolo. Curioso osservare che, in seguito, tale identificazione, in modo più o meno esplicito è stata affermata proprio da Massoni!
È interessante notare il caso di sir Francis Dashwood (1708-1781), uomo politico, massone inglese e fondatore di una società libertina chiamata Società di San Francesco, dedita (nonostante il nome) al «satanismo» di stampo ludico, razionalista e anticlerica-le , o per meglio dire, ad un vero e proprio porno-satanismo. Quello di sir Dashwood non è certo il primo caso di un massone impegnato nel libertinismo. Nel 1719, il duca di Wharton (1698-1731) fondò a Londra un «Hell Fire Club» (Club del Fuoco dell’Inferno). Sembra che un editto reale del 1721 pose fine a quel “club” scandaloso, ma ciò non impedì al duca di Wharton di essere eletto nel 1722 Gran Maestro della Gran Loggia di Londra , e addirittura di venire raffigurato (come Gran Maestro in carica) sulle prime Costituzioni massoniche della nuova Gran Loggia di Londra, quelle del 1723, attribuite al pastore James Anderson . Nel 1723, Wharton fondò un altro Hell-Fire club. Nel 1735, circa, Richard Parsons, conte di Rosse, fondò il primo Hell-Fire Club in Dublino (Irlanda). Parsons fu Gran Maestro della Gran Loggia d’Irlanda nel 1725 e nel 1730. Ovviamente, i Massoni affermano che gli Hell-Fire Club non ebbero nulla a che fare con la Massoneria, che Wharton e Parsons non ebbero alcuni influsso sulla Massoneria… È strano che i massoni si sforzino di sostenere che gli Hell-Fire Club non praticavano affatto satanismo, messe nere, magia… ma solo eccessi sessuali e alcolismo… Il satanismo degli Hell-Fire Club sa-rebbe solo una… leggenda urbana ? Ma tali “difese” massoniche (veramente “leggendarie”) non convincono. Perché tanta “premura” massonica a staccare satanismo da Hell-Fire Club?
Nel 1732 a Londra è pubblicata la versione inglese di Disserta-zione filosofica sulla Morte (A Philosophical dissertation upon De-ath) del conte Alberto Radicati di Passerano (1698-1737), anticle-ricale e deista già funzionario presso la corte di Savoia. Quella Dissertazione è un’opera improntata a naturalismo e materialismo, in cui il conte Radicati esalta (come cose proprie della “Natura”): la morte, l’adulterio, la sodomia, i sacrifici umani . Quella “disserta-zione” satanica sulla morte è stata tradotta in inglese dal poligrafo e massone Joseph Thomas, amico del Radicati .
L’immoralismo satanico del Radicati (del Thomas), degli Hell Fi-re Club inglesi settecenteschi e di Sir Dashwood, prosegue in un noto esponente radicale del tardo illuminismo francese, ossia il marchese Donatien Alphonse François De Sade (1740-1814), il quale nelle sue opere immonde fa l’apologia delle perversioni e in-versioni sessuali, della sodomia, della morte, dell’omicidio, del sui-cidio, ecc. . In effetti, proprio il De Sade si diletta a descrivere anche Messe Nere nel corso delle quali avvengono profanazioni eucaristiche e orge sessuali . Erano solo romanzi? Curioso nota-re che il De Sade probabilmente era massone . La sua iniziazio-ne massonica è controversa, ma è ammessa da testi massonici. Sembra che sia stato iniziato nella Loggia parigina delle “Nove So-relle”, loggia culturale (filo-americana ed illuminista) del Grand O-rient de France. Di recente, il website del Grand Orient de France sembra propenso ad ammettere che De Sade possa essere stato massone. Indizio di ciò può essere anche l’indulgenza con cui il website del GOdF tratta il De Sade: le opere del De Sade tratteg-giano ambienti “neri” con racconti su donne seviziate, racconti che tutto sommato – precisa il website massonico – facevano piangere lo stesso autore… . In effetti l’ambiente massonico (inglese o fran-cese…) può essere propizio a forgiare gli animi in simili trasgres-sioni (orge, messe nere…). Attraverso il mètadogmatismo filosofico, la magia rituale, la morte mistica del Maestro Massone, l’unione ritua-le degli opposti (Vita-Morte, Cielo-Inferi, Bene-Male…), la Massoneria trasmette, indubbiamente, una “filosofia” della trasgressione che può tradursi in prassi…
La “gnosi” della trasgressione (= andare oltre…) è già in nuce nella leggenda massonica di Hiram. Al Terzo Grado di Maestro, nella Loggia (che per i Massoni è luogo sacro) deve essere attuato l’omicidio simbolico del candidato… La Loggia dei Maestri riattiva il mitico delitto di Hiram, l’omicidio simbolico e la putrefazione inizia-tica (ossia morte-rinascita mistica) del neo-Maestro… I Maestri di Loggia vengono (simbolicamente) a contatto con il corpo putrefatto di Hiram… Hiram, secondo i rituali massonici anglo-francesi del sec. XVIII è sepolto nel Sanctum Sanctorum del Tempio salomoni-co… Tutto ciò era una trasgressione della Legge ebraica… .
C’è poi la trasgressione della legge ecclesiastica che, sin dal 1738, fa divieto ai Cattolici (chierici e laici) di far parte della Loggia Massonica… Osservo che la mistica massonica della trasgressio-ne richiama quel misticismo nichilista, libertino e gnostico di Jacob Frank (1726-1791), il quale “abbagliato” dallo «splendore luciferi-no», teorizzò la discesa iniziatica nell’Abisso, e intese la «vita» come perenne «processo di distruzione» (morte-vita-morte…) .
Come nel secolo XVIII, così anche oggi, in molte logge inglesi, al centro del pavimento o tappeto di Loggia (a scacchi bianchi e neri) è raffigurata «the Blazing Star, or Glory in the Centre» (Stella Fiammeggiante o Gloria nel Centro) simbolo luminoso della Pre-senza Divina nella Loggia massonica, che i Massoni collegano vo-lentieri con la Shekinah ebraica (cioé la Presenza di Dio nel suo popolo Israele) e con la Divina Provvidenza cristiana . Il pastore anglicano George Oliver (1782-1867; UGLE, 33°) ha scritto che la Stella Fiammeggiante («Blazing Star») a 5 punte (pentagramma), importante simbolo massonico, è il simbolo del Cristo Redentore e anche del Grande Architetto dell’Universo; tale Stella è detta an-che Stella del Mattino («the Morning Star») .
Ora, secondo la tradizione massonica, le tessere bianche e ne-re del suddetto pavimento massonico rappresentano il Bene e il Male, i vizi e le virtù diffusi sulla terra. Quindi il Pavimento di Log-gia rappresenta la Terra… e quella Stella Fiammeggiante (simbolo massonico del GADU e del Sole, illuminatore e vivificatore) al Cen-tro del Pavimento a scacchi (dunque giù in terra, verso il basso…) sarebbe, di per sé, al Centro della Terra… e richiamerebbe, logi-camente e localmente, più gli Inferi che il Cielo… Anche al Terzo Grado, l’attenzione dei Massoni è rivolta verso il Pavimento, verso la Terra, su cui è adagiata la bara o lenzuolo funebre dove il mas-sone sarà disteso per rappresentare la sua simbolica discesa agli Inferi…
Pertanto, mi sembra che la Stella Fiammeggiante (o Stella del Mattino) dei Massoni posta sul Pavimento di Loggia richiami più il Lucifer di dantesca memoria (che è al centro della terra) piuttosto che il Nostro Cristo che è in Cielo. Nella Liturgia cattolica pasqua-le, nell’inno dell’Exultet, il Cristo Risorto è chiamato 2 volte «luci-fer» , tradotto nella versione italiana come «stella del mattino». I Massoni “cristiani” (come Oliver 33°) sanno giocare ambiguamente sui nomi… Ma sia ben chiaro che, oggettivamente, il «Cristo»-«Stella del Mattino»-«Lucifer» dei Massoni cristiani appare come un Maestro esoterico-iniziatico, che gradisce la magia rituale della Loggia massonica. Pertanto quel Christus-Lucifer osannato dai Massoni “cristiani” non è il Vero Cristo che è invece quello del Dogma cattolico.
Altrove ho mostrato che la sedicente fede cristiana di Oliver e il suo tentativo di conciliare Cristianesimo e Massoneria devono es-sere compresi nel clima gnostico-esoterico che costituisce il DNA della Massoneria inglese regolare e tradizionale . Il cristianesimo del massone Oliver 33° è gnostico. Egli afferma che i Massoni de-vono saper celare i loro segreti ai profani e che ogni profano è in uno stato di tenebre ma l’iniziazione massonica gli dà la Luce e la Conoscenza. Oliver afferma che il Serpente è un legittimo simbolo massonico di sapienza ed indica la Caduta in Adamo e la Reden-zione in Cristo. Oliver sa bene che gli Gnostici veneravano il Ser-pente della Genesi (Ofiti) come simbolo del Cristo Redentore o Cristo-Spirito. Il simbolismo del Serpente esprime sia Satana che Cristo . Ancora l’Unione degli Opposti…


3.2. Alti Gradi massonici: RSAA, Massonerie “cristiane”

Negli Alti Gradi, i Maestri Massoni possono potenziare la loro co-noscenza e prassi esoterica. Tra i sistemi di Alti Gradi spicca il Rito Scozzese Antico e Accettato (RSAA) che, sicuramente compare negli USA, nel 1801, mentre, secondo la tradizione massonica, a-vrebbe già origine nel 1786 ad opera del Re Federico II di Prussia.
Nel 1733, si hanno testimonianze di incontri regolari di una «Scots Masters Lodge» (Loggia di Maestri Scozzesi) presso la «the De-vil’s Tavern at Temple Bar» in Londra. Si tratta probabilmente di Massoni “Scozzesi” non di nascita, ma di alto “grado” massonico. Dunque ciò potrebbe essere il primo riferimento della comparsa di Alti Gradi massonici “Scozzesi” (e quindi templari) in Inghilterra . E guarda caso… proprio alla Taverna del Diavolo…
Dai testi massonici che ho studiato (i Rituali di iniziazione e i commentari ai gradi del RSAA a cura di Salvatore Farina 33°, Eu-genio Bonvicini 33°, Rex Hutchens 33°, Angelo Sebastiani 32°, Ugo Poli 33°, Umberto Gorel Porciatti 33°…), risulta chiaro che nel RSAA italiano e anche in quello statunitense, il 30° grado insegna, di fatto, l’ostilità verso la Chiesa Romana e verso i suoi dogmi con-siderati come ostacoli alla tolleranza ed alla libertà di pensiero. Tra i simboli del 30° grado ve ne sono due particolarmente detestati nel corso dell’iniziazione: la tiara pontificia (ritenuta dai Massoni simbolo di tirannia religiosa) e la corona regale (ritenuta di Masso-ni simbolo di tirannia politica) . La gnosi (conoscenza) del tem-plarismo RSAA è ispirata al mondo gnostico-esoterico . Interes-sante notare che, oggettivamente, il Templarismo massonico (o neo-templarismo) attribuisce ai Templari proprio le dottrine ereticali (gnostiche) di cui essi furono incolpati.
Ancora oggi, il RSAA (fedele alle sue tradizioni…) insiste sul li-bero pensiero, sulla separazione tra Chiesa e Stato e sulla lotta all’influsso della Chiesa nella società .
Al 32° grado RSAA (Sublime Principe del Real Segreto), il massone è definito «Soldato della Vera Luce» e come tale deve combattere «la tirannia spirituale», la «superstizione» ed il «fanati-smo» . Durante la cerimonia di conferimento del 33° ed ultimo grado RSAA, nel Tempio c’è uno scheletro umano che regge nella mano sinistra lo stendardo dell’Ordine, cioè del RSAA, e nella ma-no destra un pugnale in atto di colpire, richiamo evidente (precisa il Rituale) alla punizione dei nemici e traditori del RSAA . Dunque il RSAA (simboleggiato dal proprio stendardo) è portato dalla Morte (simboleggiata dallo scheletro) ! Il Rituale al 33° grado (RSAA –Palazzo Giustiniani) pone un parallelismo tra la Morte e la Masso-neria: i teschi e le ossa ricamati sui paramenti del Tempio del 33° grado, rappresentano la Natura che si rigenera attraverso la Morte, e la Società che si rigenera attraverso la Luce Massonica! Nel “mondo” culturale massonico si sa bene che la Morte è associata al «Diavolo» ; ad ogni Maestro Massone (dal 3° al 33° grado RSAA) è facile comprendere che la leggenda di Hiram insegna che la Morte è via alla Vita, e il «principio dell’Universo» che pre-siede alla morte-rigenerazione del tutto è noto con vari nomi: «Shi-va», «Ahriman», «Satana»… . Il «principio distruttore» che me-diante la morte rigenera tutte le forme è rappresentato – spiega Porciatti 33° – dalla massonica Stella Fiammeggiante a 5 punte  (simbolo del «Fuoco», e dell’«Autocrazia intellettuale») la quale è rappresentata dal candeliere a 5 bracci sito presso il trono del Pre-sidente (SGC) del Supremo Consiglio del 33° grado RSAA .
I Maestri Massoni del RSAA sanno che il Grande Architetto dell’Universo può essere chiamato con vari nomi e anche con quello di «Shiva» . I Maestri Massoni, che seguono la gnosi alchemico-ermetica racchiusa anche nei Tarocchi, possono imparare, tra l’altro, la necessità della morte iniziatica, della congiunzione degli opposti e la bontà del «Diavolo» («Baphomet templare») inteso come «l’esistenza materiale, la corporeità, la terra madre, la pro-pria fisicità […] il veicolo per l’evoluzione interiore, il lasciapassare per il Cielo […] la porta per ottenere il Paradiso» .
Contrariamente a quanto asserito da alcuni studiosi (anzitutto dal massone inglese Ellic Howe), la magia non è coltivata solo da massonerie marginali (o “di frangia”). Purtroppo quella tesi di Ho-we è stata acriticamente accolta anche in ambienti cattolici.
Elementi cabalistico-alchemico-ermetistici sono più espliciti nei rituali iniziatici nel RSAA il quale, nel panorama massonico inter-nazionale, non può affatto esser annoverato tra le “fringe-Masonries”. Il RSAA è davvero una Massoneria di Alti Gradi, una vera élite spiri-tuale nel panorama della Massoneria mondiale.
Dall’analisi di varie fonti massoniche della seconda metà del seco-lo XX, risulta chiaramente che nel RSAA, l’interesse teorico-pratico alla magia, all’alchimia, alla cabala ebraica ed all’ermetismo non è af-fatto marginale... Il RSAA (in simboli, rituali ed esoterismo) è profon-damente caratterizzato dalle scienze esoteriche e magiche .
Il 28° grado RSAA, Cavaliere del Sole, contiene elementi di Cabala ebraica, Ermetismo, Alchimia . Al 32° grado (Sublime Principe del Real Segreto) ci sono espliciti riferimenti gnostici, al-chemici. Il rituale accenna a tre uccelli simbolici che alludono alla Grande Opera alchemica: corvo (morte)-colomba (rigenerazione)- fenice (natura rigenerata dal fuoco) . Al 32° RSAA è insegnato che il programma massonico è quello di condurre l’uomo alla rea-lizzazione della Grande Opera dell’Ermetismo, ossia la propria re-integrazione e trasformazione in Dio (o nel Divino) .
Il massone Fausto Di Palma spiega che «Il R.·.S.·.A.·.A.·. s’interessa quindi di tutte le più importanti tradizioni esoteriche e occultiste (salvandole anche da una possibile scomparsa), le or-ganizza e le rappresenta attraverso Gradi differenti e progressivi, le attiva con specifiche forme rituali» .
«[…] Il Rito Scozzese dà la possibilità ad una élite di aprire la porta, rivitalizzando la continuità con tutta la Tradizione occultista e misterica, con il fine di “perfezionare l’Uomo e condurlo al contatto cosciente con il Divino” e dando quale metodo la Ritualità degli Alti Gradi» .
Al 29° grado RSAA (Grande Scozzese di S. Andrea) vi è il rife-rimento al Baphomet “templare”: secondo alcuni un’immagine di un diavoletto bisessuale e cornuto, simbolo magico-panteistico della Natura . Secondo Bonvicini 33°, il Baphomet sarebbe simbolo della Sapienza, rappresentato dal doppio triangolo di Salomone (bianco e nero) iscritto nel serpente che si morde la coda, ossia «l’Uroboros gnostico», o «il Serpente Gnostico» .
Secondo massoni “esegeti” del RSAA, il 30° grado Kadosh, gra-do templare ed alchimista , consente all’Adepto: di andare al di là degli opposti (Bene-Male…), di superare tutti i dualismi , di sco-prire che in effetti gli opposti sono due aspetti dell’Unica Realtà , di pervenire a Stati Superiori dell’Essere, di pervenire effettivamen-te alla propria reintegrazione nello «stato edenico» …
Il massone al 33° grado (soprattutto il Sovrano Gran Commen-datore del RSAA) può ben identificarsi con Ermete Trismegisto (il 3 volte 3); il massone del 33° grado entra nel Mondo delle Cause, si identifica con la Legge Universale, sparge la sua «Scienza Ini-ziatica» (occulta, magica, cabalistica, alchmistica, ermetica) . Il massone del 33° grado RSAA è l’«Uomo universale» o «Uomo tra-scendente», ha raggiunto Stati Superiori dell’Essere , la «Cono-scenza Suprema», la «Liberazione finale» o «Identità Suprema» , dunque, in pratica, è un dio!
Anche nel RSAA, tra i contenuti della Luce Massonica vi è l’interessante teoria della (Legge della) unione/armonia/equilibrio degli opposti Bene-Male [e vi sono massoni che logicamente ed esplicitamente includono anche Dio-Satana, o Dio-Lucifero, o Lucifero-Satana], Vita-Morte, Attivo-Passivo, Maschile-Femminile, Cielo-Terra [Cielo-Inferi], Spirito-Materia, Verità-Errore... queste coppie di opposti uniti inscindibilmente costituiscono l’Unica Legge dell’Equilibrio Univer-sale necessario alla manifestazione ed alla vita. Pertanto, se ne dedu-ce che tali opposti, in realtà, sono UNO, due aspetti (apparentemente opposti) della manifestazione dell’UNO, la Realtà Unica, l’Assoluto, DIO... . Tale Legge esoterica (Equilibrio-Unità degli Opposti) è il-lustrata anche nel simbolismo massonico del RSAA: l’unione di Squadra e Compasso, l’aquila bicipite metà bianca e metà nera del 30° grado, l’aquila bicipite (monocolore) del 33° grado RSAA, lo stesso numero 33°, il Delta dal 1° al 33° grado RSAA, le 11 Luci del Tempio del Supremo Consiglio del 33° grado RSAA…
Non è difficile concludere che tale monismo bipolaristico (o bi-polarismo monistico) suppone o conduce almeno ad una profonda ammirazione (se non ad un vero e proprio culto esplicito) verso quel personaggio che noi Cattolici chiamiamo indistintamente coi nomi di Lucifero-Satana-Diavolo-Serpente della Genesi... Inoltre nel campo esoterico-massonico, è possibile considerare Satana e Lucifero anche come due entità (simboliche o reali) distinte, per cui si può parlare di satanismo o luciferismo gnostico-esoterico, a se-conda che il singolo massone-esoterico abbia preferenza per il nome Satana o per Lucifero, a prescindere da come li si intenda (persona, simbolo di bene e/o male, principio divino da risvegliare nell’uomo, ecc.).
Il Cavaliere Kadosch [30° grado RSAA] è chiamato anche Cava-liere dell’Aquila Bianca e Nera. In questo titolo, come pure nel sim-bolismo (Aquila bicipite metà bianca e metà nera, l’impugnatura del pugnale rituale metà bianca e metà nera…) è adombrata la dottrina esoterica dell’unione degli opposti (bene-male, luce-tenebre…) .
La dottrina/legge [cabalistica] dell’Armonia/Equilibrio degli Op-posti è chiaramente presente anche al 32° grado RSAA . Essa è più chiaramente illustrata anzitutto da Albert Pike 33°( ) e poi da altri massoni del RSAA, es.: Henry C. Clausen 33°( ), Rex Hu-tchens 32°( )... Essi spiegano che questa dottrina [ispirata alla Cabala ebraica] costituisce il Segreto Reale a cui perviene il mas-sone del 32° grado RSAA: è la Legge dell’Equilibrio Universale degli Opposti [rappresentata da simboli massonici, quali la Bilancia, il triangolo, squadra e compasso...]: bene-male [Cielo-Inferi, Dio-Diavolo], luce-tenebre, attivo-passivo, maschile-femminile, amore-odio, verità-errore, giustizia-misericordia... costituiscono gli aspetti in-scindibili dell’unica Legge di Equilibrio che è in Dio, nell’Universo e nell’Uomo, per cui entrambi gli opposti sono necessari.
I Massoni degli Alti Gradi del RSAA possono giungere ad apprez-zare Satana o Lucifero, intendendolo in vario modo e ci sono precisi riferimenti al riguardo nella letteratura di membri del RSAA . I Mas-soni del RSAA possono arricchire la loro cultura e prassi esoterica consultando gli studi di Elifas Levi, Albert Pike, Oswald Wirth, René Guénon, Giuliano Kremmerz, Francesco Brunelli, Julius Evola…
Dinanzi a questi elementi, non trovo nulla di strano che i Cavalieri Kadosch del 30° grado RSAA (tutti, o parte di loro) possano giungere ad “amare” Lucifero (Dio, Forza occulta, Angelo o simbolo razionalisti-co di Luce e Libertà, principio divino e luminoso nell’uomo…) fino a celebrargli un vero e proprio culto segreto. Si consideri che al 17° grado RSAA (in genere trasmesso a voce) la Parola sacra è «Abad-don» nome dell’«Angelo Sterminatore» di Apocalisse 9,11 (ossia l’Angelo dell’Abisso!). Tra le Parole Sacre del 29° grado RSAA (anch’esso gnostico-templare, come il 30°), troviamo «Ardarel» o «Ardael», che vuol dire «Angelo del Fuoco e della Luce» e «Moth», ossia «Angelo della Morte»… . Come intendono queste parole i Massoni? Angeli o simboli di qualcosa? Non importa, perché «Lucife-ro» può esser interpretato come essere personale o simbolo di Luce e Libertà… Al 30° grado (dopo l’abbattimento delle colonne del Tempio), si vede la figura del «Serpente Gnostico», simbolo dell’Evoluzione co-smica verso la Luce, sotto la guida della Massoneria RSAA . Il ser-pente gnostico può rappresentare l’Energia o Logos, attraverso cui l’Assoluto si manifesta nel mondo… .
A questo punto, non ritengo inverosimile che i Cavalieri Kadosch (sprezzanti dei dogmi ecclesiastici) possano giungere a procurarsi Ostie consacrate (forse attraverso qualche donna massona assai “pia” e “devota”?) … Nel rituale del 30° grado, il massone abbat-te le due colonne del Tempio, simbolo degli insegnamenti dogmati-ci… L’abbattimento delle colonne ribadisce ai Massoni il frequente insegnamento del RSAA, ossia «la massima liberalizzazione, menta-le e spirituale dell’uomo». Al massone è detto (al 30° grado) che il GADU (Grande Architetto dell’Universo= «Energia», «Logos»…) non può esser racchiuso in alcun Tempio… . Dunque – dal punto di vi-sta massonico –, come può il GADU essere racchiuso nel Tempio cattolico, nel Dogma cattolico (inclusi i dogmi dell’Incarnazione e dell’Eucaristia)? Ci sono tutti gli elementi illuministici-gnostici-esoterici per suggerire ai massoni del 30° grado il disprezzo verso il dogma eucaristico (e verso l’ostia consacrata?) che rientrerebbe in un cer-to senso nel simbolismo delle colonne del Tempio che pretende-rebbero di racchiudere il GADU… Per i Massoni è necessario ab-battere quelle colonne per giungere alla propria completa libera-zione mentale e spirituale. Non so quanti massoni se ne rendono conto, ma tali sono le logiche conseguenze delle dottrine contenute nei loro rituali del 30° grado.
Inoltre, non mi sorprende che i Cavalieri Kadosch (impregnati dello spirito di Lucifero) possano giungere a combattere ed eli-minare moralmente (anche fisicamente?) i loro avversari… Si ten-ga ben presente che i gradi del RSAA (es. al 4°-9°-30°-33°), attra-verso un gioco contraddittorio di rituali, leggende, simboli (pu-gnali rivolti e branditi verso l’alto, teste mozze di nemici, sangue, spade, scheletri, teschi…) insegnano oggettivamente la filosofia della vendetta, dell’omicidio , e della guerra a oltranza contro i nemici dei principi massonici (illuminismo, anticlericalismo, esoteri-smo magia, luciferismo...), princìpi che trovano nella Chiesa Ro-mana il principale nemico!
Nel Tempio del Supremo Consiglio del 33° grado RSAA (Palaz-zo Giustiniani) vi è il simbolo della Fenice rinascente dalle fiamme, «Emblema della Immortalità della Luce Massonica» (così dice il Rituale italiano del 33° grado RSAA)… Eugenio Bonvicini (GOI e 33° grado RSAA) spiega che quella Fenice è assimilata al Fuoco alimentato dallo «Zolfo Rosso dei Saggi», che rappresenta la «Rea-lizzazione Individuale». La Fenice rinascente dal Fuoco e nel Fuoco rappresenta l’Iniziato (il massone del 33° grado) che vive il pro-cesso continuo di «morte iniziatica» già cominciato nel Gabinetto di Riflessione in 1° grado di Apprendista (simbolica «discesa a-gli inferi»). Per illustrare il simbolismo ermetistico-alchemico con-tenuto nel RSAA, Bonvicini 33° si avvale degli studi del massone Oswald Wirth 33° (GLDF), in particolare de Il simbolismo ermeti-co . Wirth spiega che lo Zolfo rappresenta il «Fuoco realizzatore» o «ardore vitale» che è in ogni essere, «il principio costruttore», dunque il GADU di cui il massone è emanazione… Lo Zolfo è rap-presentato dall’Imperatore dei Tarocchi (Arcano Maggiore N° IV) .
Nella sua opera sui Tarocchi, Wirth spiega che il Fuoco interio-re vitale o Zolfo Rosso dei Saggi, corrisponde all’Arcano Maggiore N° 4 dei Tarocchi, ossia l’Imperatore che è «il sovrano tenebroso degli inferi», «il Principe di questo Mondo» a cui corrisponde – pa-role di Wirth – «il Grande Architetto dei massoni» . Wirth chiara-mente afferma che «il Principe di questo Mondo» è il «Diavolo» che figura esplicitamente come carta N° 15 degli Arcani Maggiori dei Tarocchi . Interessante notare che sul website del RSAA di Palazzo Giustiniani (www.ritoscozzese.it) vi è la foto dell’attuale (novembre 2006) Sovrano Gran Commendatore, Corrado Balacco Gabrieli 33° (e membro del GOI) che indossa una veste rituale co-loro rosso… lo Zolfo Rosso dei Saggi… il colore rosso che predo-mina nell’abito dell’Imperatore dei Tarocchi… .
Altri studi di alchimia sottolineano che il Drago che si mangia la coda (Ouroboros) è il simbolo dell’Assoluto auto-creantesi ed auto-divorantesi, simbolo dell’Unità degli opposti e della Materia Prima alchemica. Nell’Ouroboros vi è lo Zolfo Rosso e tale Zolfo è asso-ciato anche al «diavolo» e per gli alchimisti esso ha una «funzione illuminatrice», dunque è un «Lucifer»… .
L’Ouroboros è raffigurato sulla bandiera viola del Sovrano Gran Commendatore del Supreme Council 33° di Washington .
Il colore rosso, nella simbologia del RSAA, rappresenta il «Lo-gos, principio eracliteo di distruzione e creazione», «Fuoco eterno che dà morte e vita; fuoco distruttore ma anche animatore, che ri-corda la fenice, l’uccello che esce dalle fiamme per ricominciare una nuova vita». I Massoni sanno che il Fuoco e il colore rosso so-no anche simbolo di «sangue», «morte», «zolfo dei saggi», «Delit-to», «tenebre»… .
Insomma, sembra proprio che il vero Massone del 33° grado, come la Fenice rinascente dalle fiamme, debba bramare di vivere-morire-rinascere incessantemente nella Luce-Fuoco del Lucifero-Zolfo Rosso dei Saggi…
Alla luce di questi elementi comprendiamo meglio il carattere magico del Rituale iniziatico del 18° grado RSAA, Principe Rosa-Croce. Nel corso dell’iniziazione, il candidato è condotto innanzi ad una croce di legno sul cui centro vi è un coperchio a forma di rosa. Il Saggissimo (Presidente del Capitolo R+C) toglie il coperchio ed inserisce un legno (la «Pramantha») nel foro cilindrico posto al centro della croce. Lo sfregamento tra la Pramantha ed il legno della croce deve accendere il fuoco nella Pramantha. Ma è previ-sta anche una Pramantha avente lampada rossa per simboleggia-re il fuoco acceso… Quindi, il Presidente del Capitolo Rosa-Croce inneggia al «Fuoco» portato da «Prometeo» sulla terra… Fuoco chiamato con vari nomi: «Agni», «Ormuz», «Zeus», «Odi-no», «Osiris», «Jahwe»… tanti nomi che indicano il «Grande Ar-chitetto dell’Universo»… Fuoco che rappresenta «il principio di tut-te le combinazioni che si verificano nella natura, l’essenza del mo-vimento della vita e del pensiero, la Ragione…» . Il Saggissimo è dunque un portatore del Fuoco (piroforo) e della Luce (lucifero)!
In un libro de 1971, William Anceschi (massone del GOI, e del RSAA, membro della Chiesa Gnosica Italiana) afferma che «il Fuo-co», di cui si parla al 18° grado, è «il principio trasformatore e rigenera-tore che penetra tutte le cose» e «se si vuole andare più in là, si arriva all’interpretazione esoterica per cui il termine “Fuoco” corrisponde a quello di “Luce Astrale”, ben noto a tutti gli studiosi di Occultismo» .
Per illustrare l’autentico significato del Baphomet templare (immagi-ne raffigurante un caprone), Anceschi si appoggia all’autorità di «Elifas Levi, il grande rinnovatore degli studi occultistici in Francia» , il quale spiega che il Baphomet è solo «un simbolo della Natura Naturante, come la chiamerà Giordano Bruno, altro matire della scienza» .
Se poi andiamo a leggere l’opera Storia della Magia, di Elifas Levi († 1875), scopriremo che la «Luce Astrale» è «Lucifero», os-sia il «serpente edenico» (cioè il Serpente della Genesi), «chiave della magia nera», «Fiat Lux», «il grande agente magico»… .

Cosa dire poi delle cosiddette massonerie “cristiane” (ossia Corpi massonici di Alti Gradi sedicenti “cristiani”) sorte sin dalla metà del secolo XVIII e tutt’ora attive? Possiamo dire che esse costituisco-no una sorta di cristianesimo gnostico o gnosticismo cristianeg-giante, pregno di dottrine e prassi magiche, dunque incompatibili con la fede cristiana custodita dalla Chiesa di Roma. Offro alcuni esempi. In base a prove sufficienti, sappiamo che il RER (Rite E-cossais Rectifié), attivo nel mondo massonico regolare francese, in-glese e scandinavo, contiene non solo dottrine ma anche prassi di teurgia (ossia magia che pretende di agire sul mondo divino e ange-lico). Il RER vuole aiutare l’adepto massone a reintegrarsi nella condizione edenica anteriore della Caduta Primordiale . Vera magia… Nel deposito esoterico del RER, c’è il desiderio e il Lavoro teurgico volto alla riconciliazione di Satana-Lucifero con Dio… dunque l’Unione degli opposti (Cristo-Satana…).
La SRIA (Societas Rosicruciana in Anglia) è una società mas-sonica cristiana-rosacrociana riservata a MM della UGLE. La SRIA è intessuta nei suoi rituali di dottrine e prassi magiche. La Bibliote-ca dell’High Council della SRIA mette a disposizione dei suoi a-depti le opere di Elifas Levi, Aleister Crowley, Mme Blavatsky, Max Heindel, Dion Fortune , … i quali elogiano Lucifer, come agente magico universale, Portatore di Vera Luce, Liberatore dell’Uomo… . Nella Biblioteca dell’High Council della SRIA c’è anche il libro Fre-emasonry and Catholicism di Max Heindel il quale presenta la sua versione gnostica e rosacrociana del Cristianesimo. Heindel di-chiara di rispettare il Cattolicesimo ma ne rifiuta il contenuto dog-matico. Heindel dichiara di essere massone nel suo cuore ed elo-gia la Massoneria. Egli afferma che l’Hiram massonico discende da Tubalcain-Caino-«Samael», «the Lucifer Spirit». «Lucifer» è il Portatore di Luce ed energia impiantata in Caino e quindi nella sua discendenza che include i Massoni !
Il Rose-Croix, o Ancient & Accepted Rite, è la versione inglese del RSAA. Il 18° grado AAR è la versione cristosofica del mito di Hiram, ossia con riferimento alla morte-resurrezione di Cristo ma in un contesto rituale gnostico-esoterico e con riferimenti simbolici all’alchimia e alla cabala ebraica . Il Cristo del Rose-Croix non è il Cristo Risorto del dogma cattolico, ma è semplicemente un mo-dello gnostico-iniziatico per il massone. Non manca chi ha visto – a ragione – nell’iniziazione al 18° grado una sorta di liturgia neo-gnostica o neo-catara, per cui ci si chiede se il Cristo dei Rose-Croix non sia in realtà Lucifer, il Diavolo ! In tal caso, il rito inizia-tico Rose-Croix, con la sua Parola Sacra «ABADDON» (il nome dell’Angelo dell’Abisso infernale, secondo Apocalisse 9,11) con il suo scenario di morte simbolica-discesa nell’Abisso-resurrezione simbolica nella Camera Rossa (rosso sangue), non sarebbe affatto un rito cri-stiano (nel senso cattolico-dogmatico del termine) bensì un’esaltazione blasfema e camuffata (ma non troppo) del Principe dell’Inferno. È inte-ressante notare che anche i Massoni pseudo-cristiani del Rose-Croix o della SRIA possono giungere ad apprezzare e amare Lucifero-Serpente della Genesi. Alcuni casi emblematici: John S. M. Ward (U-GLE, SRIA, 18° grado Rose-Croix, Ordine Massonico dei Cavalieri Templari e di Malta) ha elogiato il Serpente della Genesi come bene-fattore dell’uomo, manifestazione necessaria di Dio… . William W. Westcott (SRIA, 30° grado Rose-Croix) era “discepolo” di Mme Bla-vatsky, collaborò alla rivista teosofica Lucifer, fondò un’ordine magico (Golden Dawn) ispirato alla Stella del Mattino ossia al «Lucifero» elo-giato da Madame Blavatsky .
Dal 1921, il Supremo Consiglio del 33° grado dell’Ancient & Accep-ted Rite (versione inglese del RSAA) per l’Inghilterra ed il Galles ha un suo proprio Capitolo (Chapter) in cui pratica il 18° grado Rose-Croix. Quel Capitolo, presieduto dallo stesso Sovrano Gran Commendatore (massima autorità dell’A&AR o RSAA), si intitola The Morning Star Chapter N° 33 (Capitolo La Stella del Mattino N° 33) . La Stella del Mattino fa parte del simbolismo massonico anglosassone. Nelle orga-nizzazioni iniziatiche, e tra i Massoni, si sa bene che la Stella del Matti-no si chiama anche «Lucifero» .


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Introduzione allo studio del luciferismo massonico-parte terza

4. Alcune riflessioni conclusive

Gli elementi da me riportati, pur non costituendo (forse) prove “dirette” di un satanismo o luciferismo massonico inteso come ado-razione cultuale rivolta esplicitamente al Diavolo/Lucifero da parte di assemblee massoniche élitarie, tuttavia, sono sufficienti per af-fermare la presenza di un luciferismo (o satanismo gnostico) mas-sonico culturale iniziatico ed esoterico, che non è affatto marginale in ambiente massonico. I Maestri Massoni (anche quelli regolari, membri di Massonerie maggioritarie o tradizionali) esperti di simbolismo mas-sonico e di teorie esoteriche, possono facilmente giungere ad apprez-zare Satana e/o Lucifero inteso/i come simbolo/angelo/spirito/forza oc-culta/manifestazione del Divino/Dio personale (ecc.) di Luce, di Cono-scenza, di Bene e/o Male. Il Maestro Massone può inserire o attivare le sue simpatie gnostico-luciferiane nella ritualità massonica, a insaputa di altri massoni presenti. Inoltre, Maestri Massoni (soprattutto di Alti Gradi) convergenti in interessi gnostico-luciferini possono raggrupparsi in logge “speciali” o circoli culturali “extra-loggia” per coltivare ritual-mente e speculativamente il loro Luciferismo. Tali Maestri Massoni possono pertanto identificare il Grande Architetto dell’Universo (termine massonico per indicare Dio) con Lucifero, o Satana, inteso come Dio e/o come principio morale e spirituale di “libertà” dai dogmi della Chiesa Cattolica ritenuti (nella cultura massonica) “oppressivi” della libertà di coscienza. In ogni caso, il massone “tradizionale” e “cre-dente” non farà fatica a capire che il suo Dio (il GADU) non corrisponde affatto al Dio dei dogmi della Chiesa Cattolica.
I Maestri Massoni protesteranno che nei loro rituali non compa-re il nome di Satana-Lucifero, ma non è necessario che esso com-paia. Il singolo massone, può interiormente (o esotericamente) vi-vere il rituale con la sua comprensione magari diversa da quella degli altri massoni… La tolleranza religiosa della Loggia non può impedire ad un massone di considerare Lucifero quale nome sim-bolico o entità benefica di Luce, o addirittura quale nome o attribu-to di Dio… Interessante notare che scrittori massoni sottolineano che «Lucifer» non è il Satana-Diavolo del dogma cattolico… Que-sta strana difesa del nome «Lucifero» lascia sospettare che ai massoni quel nome piaccia… Si pensi all’“ossessione” massonica per il simbolismo della Luce, che “splende” soprattutto al 33° grado RSAA. Il rituale prevede che il candidato al 33° grado entri nel Tempio massonico portando una Torcia accesa (egli è perciò un Portatore di Luce ossia LUCIFER!). Il rituale precisa che tra le 11 Luci del Tempio del 33° grado, c’è un candeliere a due bracci che rappresentano il Bene e il Male che costituiscono la Creazione Immateriale. E tuttavia sono uniti in Loggia! E poi c’è un candeliere a 1 sola Luce: il rituale spiega che si tratta della Causa Prima, da cui tutto proviene… .
I tentativi massonici di difesa dalle accuse di satanismo non so-no sempre ben “architettati” e qui vale il proverbio: «il Diavolo fà le pentole ma non i coperchi». Riporto solo alcuni esempi.
Nel 1874, sulla Rivista della Massoneria Italiana (GOI), diretta da Ulisse Bacci (all’epoca 30° grado RSAA) un anonimo massone la-menta che i Massoni sono calunniati ed accusati di adorare il Diavo-lo . Tuttavia, a proposito del Satana elogiato dal poeta massone Giosué Carducci, l’anonimo massone scrive: «Se, come disse il poe-ta, Satana è il nume vindice della ragione, i Liberi Muratori, sono lieti che il saggio spirito presieda e informi le loro adunanze; [...].» .
Dal 1969 al 1977 si sono svolti dialoghi tra ecclesiastici e mas-soni, a cui ha partecipato il noto Giordano Gamberini 33°, vescovo gnostico, Gran Maestro del GOI (1960-1969) e, fino al 1979, diret-tore di Rivista Massonica (GOI). Il 18 giugno a Savona, si svolse l’incontro pubblico tra don Rosario Esposito e Gamberini 33°, nel corso del quale si disse che il satanismo massonico era solo un’invenzione di Leo Taxil e che ormai i cattolici potevano entrare lecitamente in Massoneria. Ma il 25 giugno 1969, lo stesso Gam-berini 33° autorizzò la costituzione di una loggia del GOI dedita a studi esoterici, la Montesion di Roma. Negli anni successivi il MV della Loggia Montesion, Ivan Mosca 33° (morto nel novembre 2005), organizzò (col beneplacito del GOI) Seminari Esoterici in tutta Italia per Maestri Massoni del GOI. In quei seminari si evi-denziava il carattere magico dei Lavori Rituali massonici. Dunque: da una parte il GOI mostrava ad ecclesiastici ingenui (come don Rosario Esposito) il volto e le mani “pulite” sostenendo la piena compatibilità tra Loggia e Chiesa. Dall’altra parte il GOI favoriva contemporaneamente la formazione esoterica dei suoi Maestri Massoni esortandoli ad esser operatori consapevoli della Magia del Rito Massonico. In uno di quei Seminari (“Seconda Accade-mia”, Caldaro 1975), nella relazione su La Magia, è scritto che il Massone deve padroneggiare la Legge del Binario o della Polarità, ossia deve Conoscere e Amare le Forze Opposte (del Cielo e dell’Inferno), deve esser capace di praticare la «Teurgia» e la «Demonurgia» (o «Magia Nera»), per cui (è scritto nella suddetta relazione, consultabile on-line): «Per conoscere Dio, insomma, non si deve odiare Lucifero» . I testi di quei Seminari furono pubblicati nel 1977 a cura del Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giu-stiniani e oggi (2006) si possono ancora consultare sul website della Loggia Montesion.

Forse qualcuno mi obietterà: «Non devi confondere elementi di “massoneria di frangia” con la massoneria regolare». Rispondo: la magia segna indelebilmente e intrinsecamente i rituali della Mas-soneria regolare e tradizionale, i quali, di fatto, invitano il massone a penetrare “di più” l’occulto… Il concetto di “ricerca”, come quello di “Luce” e “illuminazione” è uno dei leitmotiv della cultura masso-nica… Un sistema di Alti Gradi massonici come il RSAA non è af-fatto “marginale” o “periferico” e i suoi rituali di iniziazione presen-tano elementi della cultura magica. Ribadisco che la tesi di Ellic Howe & Soci sulla “massoneria di frangia” è solo “fumo negli oc-chi” per i profani… Ribadisco la mia personale convinzione che la Massoneria e le Massonerie covano dentro di sé luciferismo gnostico e magia. Del resto troviamo anche massoni che notoriamente sono regolari ed implicati nelle cosiddette “massonerie di frangia” (es. il ca-so di William W. Westcott, John Yarker, Robert Ambelain…).
La tolleranza massonica (della Massoneria “regolare” e “tradi-zionale”) non vieta affatto ai Massoni di dare culto (almeno interio-re) a Lucifero purché lo si intenda come Dio o Principio di Luce e di Bene. Nella prima edizione italiana (1983-1986) di Morals and Dogma di Albert Pike 33°, curata da Elvio Sciubba e Ludovico Ful-ci (massoni del GOI e del 33° grado RSAA), troviamo anche note italiane al testo pikeiano, note che sono ovviamente a cura di Sciubba-Fulci. Nel commento al Terzo Grado di Maestro Massone, Pike scrive che «Pensiero e Azione sono i due principi regolativi della vita umana [...]. Il vero Pensiero è quello in cui culmina la vi-ta. Tutti i pensieri saggi e sinceri suscitano nobili stimoli per attuare grandi iniziative17» . Alla nota n° 17 (curata da Sciubba-Fulci), ri-portata alla fine del capitolo pikeiano sul Terzo Grado, leggiamo: «Lettera di Giuseppe Mazzini ad Albert Pike, 22 gennaio 1870 (D. Margiotta, Ricordi di un trentatré. Parigi – Lione 1895, p. 74 no-ta)» . Quest’opera del Margiotta 33° è stata ristampata anastati-camente dalle Edizioni Brenner (Walter Brenner Editore) di Co-senza, nel 1988, anno in cui Elvio Sciubba era Sovrano del Su-premo Consiglio 33° del RSAA giustinianeo. Le Edizioni Brenner stampano anche altri libri di Massoneria, scritti proprio da Massoni. Dunque Sciubba-Fulci mostrano di riconoscere a quel libro di Do-menico Margiotta (ex-33°) una qual certa autorità e credibilità e sembrano proprio invitare i massoni a leggerla. In quel libro, Mar-giotta afferma che per i Massoni dal 30° al 33° grado RSAA, «Luci-fero» è il «dio della luce» e non «il Satanasso» dei maghi neri e dei preti cattolici .
Ed è proprio in Morals and Dogma (testo fondamentale nel RSAA) che i massoni italiani del RSAA possono imparare a cono-scere (almeno qualcosa) di colui che è «il Portatore di luce o Fo-sforo, cioè il Lucifero della Leggenda» . E «la Stella del Mattino, alzandosi dall’Est» è, per i Massoni, «un emblema dell’alba della perfezione e della Luce Massonica, che sempre si avvicina» . Ancora a proposito di «Lucifero, il Portatore di Luce! […] Lucifero, il figlio del Mattino!» , Pike insegna ai massoni a non dubitare («Non ne dubitate!») che è proprio lui, «Lucifero», «è lui che porta la Luce» (ovviamente quella massonica).
Sulla rivista fondata da Elvio Sciubba 33° (1915-2001), L’Incontro delle genti, il massone Francesco Indraccolo ha elogiato il «Lucife-ro», non il Lucifero=diavolo sulfureo (secondo quanto insegna il dogma cattolico), ma il Lucifero «caro al poeta Carducci» (cioè il Satana del celebre inno carducciano), «il Lucifero caro ai laici e coloro che tendono a razionalizzare tutti gli stati di coscienza», «il portatore di luce», «la Stella del mattino», simbolo della massonica «ricerca della Luce» .
Nel 1999-2000 la rivista L’Incontro delle genti (come testimonia un suo foglio pubblicitario) distribuiva tra vari testi di esoterismo e massoneria anche il celebre libro di René Guénon, L’esoterismo di Dante. Discesa all’Inferno e salita al Cielo: le due tappe dantesche alludono – secondo Guénon – alle due inscindibili fasi di un unico processo alchemico: la Grande Opera. Per risalire è necessario prima scendere al centro della terra, dove si trova Lucifero… Nel pensiero esoterico, il centro è il luogo dove si conciliano tutti i con-trasti e le contraddizioni… «Lucifero» è «il punto centrale» a parti-re dal quale comincia la successiva ascesa… Guénon spiega che il passaggio dantesco attraverso «Lucifero» non è privo di rapporti con i misteri della Camera di Mezzo (la Loggia dei Maestri Massoni), in cui si compie la morte-resurrezione simbolica del candidato… .
Alla luce di quello che ho scritto in questo studio, e a prescinde-re dall’autenticità della circolare di Albert Pike 33° riportata da Margiotta, credo proprio che non sia difficile per un massone del 30° o 33° grado RSAA giungere a detestare il Dio dei dogmi catto-lici (o per lo meno l’immagine di Dio rivendicata dai dogmi cattolici) e ad amare «Lucifero» inteso però quale «Dio di Luce e di Bene» (o per lo meno simbolo portatore della Luce Massonica) e non quale Diavolo del dogma cattolico. A tal proposito è curioso notare che il satanismo (Lucifero=Diavolo) è condannato anche dalla cir-colare pseudo-pikeiana riportata dal Margiotta…
Insomma la Massoneria (e le Massonerie) costituisce un am-biente misterico-tenebroso le cui difese dalle accuse di satanismo non devono essere ingenuamente accolte come “oro colato”.
A proposito dei rituali massonici, è pressoché facile conoscere le cerimonie di iniziazione (soprattutto dei primi tre gradi e, almeno in Italia, del RSAA), ma è difficile, o impossibile, conoscere i rituali dei Lavori di Loggia. Pertanto ci chiediamo: all’infuori delle cerimo-nie di iniziazione ai rispettivi gradi, cosa fanno ritualmente le Logge dei Cavalieri Kadosch (30° RSAA) e i Supremi Consigli del 33° grado RSAA? Per noi “profani” la risposta resta segreta e coperta da un velo di “tenebre”… Tuttavia, alla luce di questo mio studio, è lecito e ragionevole sospettare che tra i “Venerabili” Maestri di Loggia, i Cava-lieri Kadosch, i “33”, ecc., ci siano coloro che si riuniscono in Loggia o in circoli extra-loggia per compiere “speciali” Lavori rituali a gloria del-la Luce del Grande Architetto dell’Universo… LUCIFERO! Certo, i Massoni che onestamente – con “trasparenza” – ammettono di “apprezzare” il nome «Lucifero» sottolineano energicamente che il loro Lucifer (Stella del Mattino) non è il Diavolo… ma il simbolo benefico della ricerca e della trasmissione della Luce massoni-ca , o, addirittura, l’attributo luminoso del GADU, o il Cristo…
Tuttavia, sta di fatto che la Luce Massonica è inconciliabile con la Vera Luce che è Gesù Cristo, il Cristo del Dogma Cattolico, Ve-ra Splendente Stella del Mattino. Sta di fatto che la “luce massoni-ca” è più simile, se non identica, a quella del Diavolo («Darkness Visibile»). Insomma, aveva ragione san Massimiliano Kolbe ad annoverare i Massoni tra i «servi di Lucifero»… Ovviamente liberi di interpretare il nome di «Lucifero» e la realtà da esso indicata…

In questo lavoro userò le seguenti sigle di Ordini massonici e termini massonici.
GLDF = Grande Loge de France
GLDI= Gran Loggia d’Italia-Piazza del Gesù-Palazzo Vitelleschi
GLNF = Grande Loge Nationale Française
GLvÖ = GrossLoge von Österreich
GLRI = Gran Loggia Regolare d’Italia
GLSA= Gran Loggia Svizzera Alpina
GM = Gran Maestro (presiede una Grande Loggia o Grande Oriente)
GOB = Grande Oriente do Brasil
GOI = Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani
GODF=Grand Orient de France
MM = Maestro Massone o Maestro Muratore, o Maestro Libero Muratore.
MV = Maestro Venerabile (presiede una Loggia)
RSAA = Rito Scozzese Antico Accettato (è in tutto il mondo). Il Supremo Consi-glio Madre RSAA è in USA.
SGC =Sovrano Gran Commendatore (presidente di un Supremo Consiglio del 33° e ultimo grado RSAA)
UGLE = United Grand Lodge of England (Gran Loggia Unita d’Inghilterra)
VGLvD= Vereinigte Grosslogen von Deutschland (Grandi Logge Unite di Germania).
Cf. P. SIANO, Il satanismo massonico visto dall’antimassonismo cattolico, in Imma-culata Mediatrix, N°2/2006, pp. 229-260.
Cf. M. INTROVIGNE, Il cappello del mago, Sugarco Edizioni, Milano 1990, p. 22; cf. IDEM, Che cos’è la massoneria: il problema delle origini e le origini del proble-ma, in IDEM (a cura di), Massoneria e religioni, Elledici, Leumann (Torino) 1994, pp. 55-62; cf. IDEM, La massoneria, Elledici, Leumann 1997, pp. 38-39, 45-57; cf. IDEM, Il ritorno della magia, Ancora, Milano 1998, pp. 92-93. Chi ha letto i libri ed ha ascoltato con attenzione le conferenze (sui temi qui indicati) del Dr. Massimo Introvigne si sarà accorto che, secondo il sociologo torinese, la Massoneria uffi-ciale e regolare non avrebbe nulla a che fare con il satanismo. Inoltre, Introvigne sostiene che soltanto “massonerie di frangia” (cioè “marginali” nel panorama massonico mondiale) coltivano la magia. Quest’ultima tesi è stata già affermata (intorno al 1972) dal massone inglese Ellic Howe (UGLE) e purtroppo è stata acri-ticamente accolta anche tra cattolici. Inoltre, il Dr. Introvigne sostiene la liceità di un certo «esoterismo cristiano» da intendersi non come ricerca di una Verità su-periore a tutte le religioni quanto piuttosto di un metodo di meditazione (?) che fa ricorso all’immaginazione, al simbolismo e all’analogia, secondo l’esperienza e gli scritti del (sedicente) cattolico Louis Charbonneau-Lassay (cf. M. INTROVIGNE, Fra lepri ed esoteristi: a proposito di Louis-Charbonneau-Lassay, di René Guénon e della Fraternità del Paraclito, in Cristianità, marzo-aprile 2000, p. 18). Salzani-Zoccatelli (e Introvigne) si fidano delle auto-certificazioni di ortodossia cattolica del Charbonneau-Lassay (cf. S. SALZANI-P.L. ZOCCATELLI, Louis Charbonneau-Lassay, in L. CHARBONNEAU-LASSAY, Il Bestiario del Cristo. La misteriosa emble-matica di Gesù Cristo, vol. 1°, Edizioni Arkeios, Roma 1994, p. 36). Charbonne-au-Lassay (abbrev. Ch-L.) sostiene di esser entrato in contatto con un gruppo «assolutamente cattolico», «strettamente segreto», ermetico-cristiano, L’Estoile Internelle, che risale almeno al XV secolo, composto sempre da 12 membri «to-talmente inavvicinabili» (ivi, p.30-31). A difesa del Ch.-L., i suddetti Autori sosten-gono l’esistenza dell’esoterismo (o disciplina dell’arcano) nel giudaismo, nel modus operandi di Cristo e nel Cristianesimo primitivo… (ivi, pp. 40-43): l’esote-rismo cristiano sarebbe dunque, non una conoscenza da non rivelare ma una conoscenza comunicabile non tanto con linguaggio discorsivo quanto piuttosto attraverso simboli ed esperienza mistica… (ivi, p. 45). Le asserzioni degli Autori mi lasciano perplesso… Anche l’eccessiva segretezza dell’Estoile Internelle (ignota anche ai competenti organi ecclesiastici) è molto sospetta e discutibile. Ammesso pure che l’Estoile Internelle sia realmente sorta nel tardo-Medioevo, sembra proprio inspiegabile ed irragionevole la sua prassi di una rigida segretez-za quando ormai non c’erano più persecuzioni anti-cristiane. Nell’opera Il Bestia-rio del Cristo, Charbonneau-Lassay parla dell’Ouroboros, il Drago che si morde la coda. Ch-L. spiega che si tratta di un antico simbolo pagano, egiziano, astrale, simbolo poi adottato dalle sette gnostiche cristiane, dagli alchimisti, ermetisti, a-raldisti religiosi e nobiliari. L’Ouroboros: simbolo della perpetuità ciclica, del Guardiano dei Tesori, del salvatore. Gli Ofiti lo assunsero a simbolo della dottrina panteistica (lo dice Ch.-L.), e probabilmente anche del Cristo. Presso gli Alchimi-sti, l’Ouroboros simboleggia l’unione (anche sessuale) del maschile-femminile, attivo-passivo, processo di dissoluzione, per la Cabala ebraica il Serpente rap-presenta il Diavolo… L’Ouroboros è presente anche nell’emblematica cristiana, presso circoli cristiani esoterici medievali: Ch.-L. dice di aver consultato i quaderni dell’Estoile Internelle, in cui c’è l’Ouroboros che include il monogramma di Cristo (ciò ricorda alcune gemme di cristiani gnostici!!!) e rappresenta la perpetuità del sacrificio redentore di Cristo (!). Ch.-L. vede l’Ouroboros anche come simbolo del-la Trinità (???), ossia quando scorge in alcune raffigurazioni, 3 Ouroboros intrec-ciati (???). Ch.-L. afferma che l’Ouoroboros è il simbolo ermetico-alchemico dell’iniziato e dei successivi stadi della Conoscenza riservata a èlite… . Ma – as-sicura Ch.-L. – l’Ouroboros non è un simbolo satanico (cf. L. CHARBONNEAU-LASSAY, Il Bestiario del Cristo. La misteriosa emblematica di Gesù Cristo, vol. 2°, Edizioni Arkeios, Roma 1994, pp. 449-462). Ho scoperto che le Edizioni Arkeios sono, in qualche modo, collegate alle Edizioni Mediterranee, quest’ultime legate alla cultura magico-esoterica di Julius Evola (nazi-fascista esoterico). Mi bastano questi dati per avanzare seri dubbi alle rassicuranti (e forse ingenue) teorie di “e-soterismo cristiano” degli amici Introvigne-Zoccatelli.
Cf. R. F. ESPOSITO, L’appartenenza cattolico-massonica nella pienezza del tem-po, in Officinæ, Trimestrale internazionale di attualità, storia e cultura esoterica, anno XI, n. 1, marzo 1999, Associazione Edimai - Edizioni Massoniche Italiane, Roma, pp. 19-24. Si tratta della rivista della Gran Loggia d’Italia - Piazza del Ge-sù - Palazzo Vitelleschi (Roma).
Cf. L. TAXIL, I misteri della Frammassoneria, Fassicomo, Genova 18881 [ristam-pa anastatica col titolo di Storia segreta della Massoneria, Fratelli Melita Editori, La Spezia 1992], pp. 390-391. Al 30° grado RSAA si adora «Lucifero, l’Angelo di Luce». Il simbolo massonico del triangolo è capovolto e diviene così «l’emblema personale di Satana» (cf. ivi, p. 363). Al 30° grado RSAA, il massone calpesta tiara pontificia e corona regale considerandoli simboli di quella tirannia spirituale e politica che «il libero pensiero» massonico vuol distruggere (cf. ivi, p. 387). L’«O-razione a Lucifero» al 30° grado RSAA, il culto a Satana-Lucifero, vero «Grande Architetto dell’Universo» venerato dai Massoni del 33° grado RSAA, e riferimenti osceni ad una sodomia “iniziatica” (alchemica) tra massoni… sono cose ammes-se di recente da un massone non pentito, che vanta circa 20 anni di militanza massonica e che si chiama Federico Mavì (forse Gaetano Fiorentino 33°?): F. MAVÌ, Voglio essere massone, Eurobook-Guida Editori, Napoli 1993 [presso la Buona Stampa - Ercolano], pp. 36-54, 61-63, 193-197.
Cf. [G. G. FRANCO], Il Dio della Massoneria, in La Civiltà Cattolica, 45 (1894) XII, pp. 31-37.
Cf. [IDEM], Pietà e culto massonico, in La Civiltà Cattolica, 45 (1894) XII, pp. 411-424.
Cf. [IDEM], La Messa nelle sette segrete, in La Civiltà Cattolica, 45 (1894) XII, pp. 544-560.
L. TAXIL, Appendice [“La più grande mistificazione antimassonica”], L. TAXIL, Sto-ria segreta della Massoneria, Fratelli Melita Editori, La Spezia 1992, pp. 901-931.
Cf. ivi, pp. 362-363, 390-392.
Cf. ivi, p. 922.
Cf. ivi, p. 924.
Giustamente, mons. Antonino Romeo non escludeva l’ipotesi che la “mistifica-zione” di Taxil sia stata orchestrata da logge massoniche per stornare i cattolici dal vero satanismo massonico. Taxil avrebbe inventato soprattutto i vari «dettagli sensazionali e pittoreschi», quali ad esempio «il romanzo di miss Diana Vaughan» (cf. A. ROMEO, Satanismo, in Enciclopedia Cattolica, vol. X, Sansoni Editore, Fi-renze 1953, ivi, col. 1958). Mons. Romeo scriveva anche: «Covo segreto di satani-smo è certamente la massoneria […]. Il satanismo massonico si manifesta princi-palmente nella rituale profanazione delle ostie consacrate» (ivi, col. 1958-1959).
Cf. M. INTROVIGNE, Il Cappello del mago, p. 380.
Cf. P. SIANO, San Massimiliano M. Kolbe e la Massoneria, estratto della tesi di dottorato in Storia ecclesiastica presso la Pontificia Università Gregoriana - Ro-ma, Casa Mariana Editrice, Frigento 2003, pp. 91-93.
Cf. G. ZACHARIAS, Satanskult und Schwarze Messe, Limes Verlag, Wiesbaden (Germany) 1964, pp. 17-22, 167-172.
Cf. H. SEROUYA, La Cabala, Edizioni Mediterranee, Roma 1989, pp. 217-218, 226-230.
Cf. C. G. JUNG, Psicologia e alchimia, Edizioni Astrolabio, Roma 1950, pp. 359, 443.
Cf. A. FAIVRE, I volti di Ermete. Dal dio greco al mago alchemico, Atanòr Editri-ce, Roma 2001, pp. 61-62.
G. SCHOLEM, Les grands courants de la mystique juive, Payot, Paris 1961, pp. 245-246; cf. IDEM, La Kabbalah e il suo simbolismo, Einaudi, Torino 1996, pp. 117-118; cf. F. LACHOWER – CHOWISHBY, The wisdom of the Zohar. An Anthology of text, vol. II, The Littman Library of Jewish Civilization, London-Washington 1994, pp. 455, 459, 472, 509-512.
Cf. G. SCHOLEM, La Cabala, Edizioni Mediterranee, Roma 1992, pp. 245-309.
A. S. LA VEY, The Satanic Bible, Avon Books, New York 1969, p. 57. La Vey giustifica, in certi casi, il sacrificio umano, cioé quello di una persona particolar-mente scomoda o ostile (cf. ivi, pp. 88-90).
IBIDEM, versione italiana pdf, p. 20. Interessante osservare che massoni del GOI amano definirsi «uomini del dubbio». Inoltre, il motto dello stemma della Loggia Bellator N° 42 di Frosinone (all’obbedienza della filo-inglese GLRI) è «Du-bium initium sapientiæ» («il dubbio è principio di sapienza»). Comprendiamo che l’esaltazione laveyana del Dubbio è in sintonia col pensiero massonico così come l’esaltazione massonica del Dubbio è luciferina.
A. S. LA VEY, The Satanic Rituals, Avon books, New York 1972, p. 42.
Ivi, pp. 50, 212. Il battesimo satanico pretende di dare all’iniziato «enlighten-ment» (illuminazione) e «truth» verità). (cf. ivi, p. 216).
Così afferma Massimo INTROVIGNE, Indagine sul satanismo. Satanisti e antisa-tanisti dal Seicento ai nostri giorni, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1994, pp. 220-221. Andrea Porcarelli (studioso del GRIS) ha criticato le tesi “sfumate” di Introvigne, pur senza nominarlo espressamente: cf. A. PORCARELLI, Sguardo an-tropologico sul satanismo, in AA. VV. Il fenomeno del satanismo nella società con-temporanea, Quaderni de L’Osservatore Romano, Città del Vaticano 1997, p. 18. Secondo Introvigne, non bastano riferimenti simbolici e rituali a Satana-Lucifero per far parlare di satanismo in senso storico-sociologico. Per cui, spiega Introvi-gne, quei massoni italiani ottocenteschi che cantavano l’Inno a Satana di Carduc-ci erano solo dei razionalisti anticlericali ma non dei satanisti in senso stretto. Co-sì, secondo Introvigne, Aleister Crowley (1875-1947), ritenuto solitamente un ce-lebre satanista, in realtà non sarebbe satanista in senso proprio, poiché, lo stesso Crowley si dichiara ateo, pur esaltando e inneggiando a Satana-Lucifero (ad es., nel suo Hymn to Lucifer) inteso quale simbolo trasgressivo-razionalista-sessuale. Tutt’al più, secondo Introvigne, Crowley era cultore di magia nera. In ogni caso, (almeno Introvigne lo ammette) Crowley ha enormemente influenzato lo sviluppo del satanismo contemporaneo (INTROVIGNE, Indagine sul satanismo, pp. 220-226; IDEM, Il cappello del mago, pp. 376-377). Invece, a mio parere, da un semplice punto di vista storico-sociologico coloro che inneggiano al Diavolo (pur se non lo intendono come l’angelo decaduto, bensì come forza occulta della Natura, simbo-lo di trasgressione, di razionalismo, anticlericalismo, sessolatria, ecc.) possono esser considerati satanisti. Certamente all’interno del satanismo si potrà poi so-ciologicamente distinguere una gradazione che parte dal satanismo goliardico, anticlericale (saltuario o periodico) di massoni italiani ottocenteschi fino ad arriva-re a quello più “raffinato” e “discreto” di gruppi contemporanei. Inoltre, si consideri che quei Massoni che inneggiano a Satana per iscritto (in libri, riviste, circolari…), oppure a voce (in discorsi, istruzioni orali o nei banchetti “anticlericali” di ieri e di oggi), possono ovviamente attivare silenziosamente le loro simpatie sataniche nel corso dei Lavori di Loggia: ad esempio, intendere Satana quale simbolo del Grande Architetto dell’Universo e dell’eroe massonico (Maestro Hiram) o viceversa, intendere il GADU e Hiram come simboli di Satana-Lucifero. E tutto ciò, all’insaputa di altri mas-soni presenti e in modo silenzioso, interiore (o “esoterico”). In tal caso si ha vero e proprio satanismo “esoterico” (“interiore”) nel corso dei Lavori di Loggia, con un probabile influsso diabolico sui presenti…
Ecco una recente definizione di satanismo fornita dal CESNUR (Introvigne): «Il satanismo in senso stretto è un movimento che si interessa al personaggio chia-mato Diavolo o Satana nella Bibbia, e ne fa il punto di riferimento principale della sua ritualità. “Satana” può essere considerato semplicemente uno stato di coscienza superiore dell’uomo (come nel satanismo “razionalista”, che talora ten-de verso l’ateismo militante), ovvero un personaggio preternaturale (satanismo “occultista”): ma la centralità di Satana nel discorso e nel rituale (diversa da qualche semplice riferimento metaforico di carattere anticristiano, che si ritrova in numerosi gruppi) è essenziale perché si possa parlare di satanismo» (http:// www.cesnur.org/religioni_italia/s/satanismo_01.htm, il grassetto è mio).
Cf. M. INTROVIGNE, Indagine sul satanismo, pp. 21-27; IDEM, Cenni storici sul sa-tanismo - I Parte, in Il Settimanale di Padre Pio, n° 24, 13 giugno 2004, p. 26.
Nel 1974, il teologo di Tubinga, Herbert Haag, oltre a negare l’esistenza del Diavolo, affermò addirittura che la credenza della Chiesa Cattolica nell’esistenza di Satana aveva causato il nascere dei culti demoniaci! (cf. H. HAAG, La credenza nel diavolo, Arnoldo Mondatori Editore, Clès (Tn) 1974, pp. 234, 248-249, 256, 270-273) Le tesi del prof. Haag contrastano con la fede cattolica, con il Magiste-ro, con la storia e con … il buon senso!
Introvigne, che fa parte di tali studiosi, per lo meno “concede” che in quei “Sab-ba” stregoneschi medievali e rinascimentali possa esserci stato qualche atto di culto al Diavolo [cf. M. INTROVIGNE, Indagine sul satanismo, pp. 21-27 (p. 24)].
Tra questi studiosi (bravi a criticare “a oltranza” gli ecclesiastici medievali che parlano di satanismo cataro: cf. MALCOLM LAMBERT, I Catari, Piemme, Casale Monferrato 2002, pp. 174-176, 388, 393.
In rapporto agli studiosi sopra citati, mi sembra più equilibrato e veritiero l’articolo di mons. Antonino Romeo, il quale afferma l’esistenza di un certo culto a Satana tra gli gnostici antichi e medievali (Catari provenzali, Luciferiani tedeschi) ecc… (A. ROMEO, Satanismo, in Enciclopedia Cattolica, vol. X, Sansoni Editore, Firenze 1953, col 1956-1957). Lo gnostico crede di avere in sé una sostanza di-vina che deve risvegliare e liberare dalle tenebre. Sia gli gnostici che i manichei intendevano il Serpente della Genesi quale rivelatore della verità [cf. A. MAGRIS (a cura di), Il manicheismo. Antologia dei testi, Morcelliana, Brescia 2000, p. 38]. Per gli gnostici, il Serpente della Genesi era l’«Angelo del Bene» che permise la libera-zione di Adamo attraverso la degustazione del frutto proibito. Sant’Agostino, nel De Haeresibus, 46, afferma che i Manichei identificavano il Serpente della Genesi con il Cristo: era stato lui ad illuminare Adamo ed Eva, mentre invece, il «Principe di questo mondo» aveva proibito loro di toccare l’albero della scienza del Bene e del Male (cf. C. RIGGI, Epifanio contro Mani, Pontificium Institutum Altioris Latinitatis - Pontificii Athenæi Salesiani, Romæ MCMLXVII [1967], p. 143, nota n° 29).
Già in un suo studio del 1980, a proposito di Georges Bataille (il quale elogiava il Diavolo, l’erotismo, la morte), Massimo Introvigne ha usato l’espressione «sata-nismo filosofico» [Cf. M. INTROVIGNE, L’erotismo come culto della morte: Bataille, in Cristianità, n° 67, novembre 1980, p. 14 (pp. 9-14)].
AA. VV., Il Libro Infernale – Completo trattato delle Scienze Occulte, Edizioni Mediterranee, Roma 1984, pp. 121-122. Questo libro d’inferno è ancora distribui-to dalle Edizioni Mediterranee che lo presenta addirittura come una «raccolta di grande valore, contenente rari ed efficaci testi magici; di grande aiuto per scoprire integralmente il mondo della magia. Un’opera senza precedenti, incredibile nel suo genere» (Edizioni Mediterranee - Catalogo 2005, Roma, p. 116). Mi sembra che attorno alle Edizioni Mediterranee ruota un ambiente di destra esoterica (for-se anche massonica), simpatizzante per l’esoterista siciliano Julius Evola.
Nella sua autobiografia, Crowley “confessa” di essersi rivolto alla magia nera, ma il Diavolo dei maghi non gli piaceva; egli preferiva invece il Satana del poeta Milton, il Satana eroe di libertà… Lo stesso Crowley narra di una sua esperienza di “trance” e di identificazione con un’entità demoniaca («Choronzon») (cf. A. CROWLEY, The Confessions of Aleister Crowley. An Autohagiography, Routledge & Kegan, London-Boston-Henley 1986, pp. 81, 126, 622-623).
Si può trovare una serie di recenti libri e “messaggi” luciferiani in http://home. tiscali.nl/gibbon/lucifer.htm. In un articolo comparso alcuni anni fa su L’ Osservatore Romano, Teresa Osorio Gonçalves ha scritto che «senza voler generalizzare a tutto il New Age», tuttavia non si può ignorare che secondo esponenti notori del New Age (Alice Bailey, David Spangler, Benjamin Creme) «Lucifero» è «l’agente dell’iniziazione nella “nuova era”», colui che guida alla «Era dell’Illuminazione». L’autrice afferma an-che collegamenti tra ambienti massonici e cultura New Age (cf. T.O. GONÇALVES, Una chiave per capire la “Nuova Era” (New Age), in L’Osservatore Romano, Giovedì 7 Maggio 1998, Città del Vaticano, p. 6).
In un suo studio sul New Age, Massimo Introvigne ha scritto: «Se il New Age che – quasi per definizione – non ha fondatori, ne avesse uno, si tratterebbe di David Spangler» (M. INTROVIGNE, Storia del New Age 1962-1992, Cristianità, Pia-cenza 1994, p. 134). Spangler può esser considerato una sorta di «portavoce del New Age» (ivi, p. 135).
D. SPANGLER, Reflections on the Christ, Findhorn Publications, Findhorn (Scot-land) 19813 (19781), pp. 32-45. Nel capitolo quarto qui citato (Lucifer, Christ and God), Spangler scrive 48 volte il sostantivo «Lucifer» e 4 volte l’aggettivo «Lucife-ric». Dopo alcuni anni, in un altro libro, Spangler cerca, in modo poco convincen-te, di difendersi dalle accuse di “satanismo” che alcuni “fondamentalisti” gli hanno mosso. Tuttavia, Spangler ripropone in sostanza le teorie sopra riportate, per cui a buon diritto, merita l’appellativo di “luciferiano” (cf. D. SPANGLER – ANGLERHOM-PSON, Reimagination of the World, Bear & Company Publishing, Santa Fé, New Mexico (USA) 1991, pp. 132-133, 174-175) Nel 1995, la suddetta Bear & Company Publishing ha pubblicato un libro (The Pleiadian Agenda. A New Cosmology for the Age of Light) con presunti messaggi di «Lucifer» il quale ovviamente si pre-senta come una forza («angel», «force») benefica all’uomo (cf. http://home.tiscali.nl/ gibbon/lucifer.htm). Cf. anche Lucifer: New Age Spirituality Dictionary on Lucifer, in http://www.experiencefestival.com/Lucifer/id/116403, sito web (legato ad ambienti “neo-induisti” e New Age) visitato il 30-08-2005.
Cf. P. GIOVETTI, L’Angelo caduto. Lucifero e il problema del male. Gli ostacoli sulla via dell’evoluzione, Edizioni Mediterranee, Roma 1997, pp. 9-10. Sarebbe interessante indagare se questo libro della Giovetti sia conosciuto e apprezzato in ambienti massonici italiani…
Cf. ivi, p. 21. Paola Giovetti associa Prometeo (semi-dio che rubò il fuoco sacro a Zeus) a «Lucifero, portatore di luce e conoscenza» (ivi, p. 22). La studiosa ita-liana cita con piacere alcuni autori che hanno, in vario modo, elogiato Lucifero (John Milton, William Blake, Goethe, Jakob Lorber, Rudolph Steiner, Carl Gustav Jung, Oswald Wirth… (ivi, pp. 23-37, 46-49, 146-147).
Cf. P. GIOVETTI, L’Angelo caduto. Lucifero e il problema del male, pp. 146-147.
Cf. G. CASALINO, Il nome segreto di Roma. Metafisica della romanità, Prefazio-ne di Giandomenico de Turris, Edizioni Mediterranee, Roma 2003, pp. 143-144. Quel libro di Giandomenico Casalino è stato positivamente recensito in http:// www.alchemica.it/recensioni/aprile2004.html.
J. EVOLA, L’iniziazione nel mondo moderno (intervista), in G. DE TURRIS (a cura di), Testimonianze su Evola, Edizioni Mediterranee, Roma 19852, pp. 352-353. In quell’intervista (pp. 332-354), Evola (1898-1973) ebbe a dichiarare che un mae-stro certosino di noviziato gli rimproverò l’atteggiamento «luciferino» della sua ri-cerca di «auto-realizzazione» individuale (pp. 351-352). Sembra che Evola elogi il carattere iniziatico del «tantrismo» (dove predominano la donna e «l’orgia») ed ammetta l’uso controllato di droghe nelle esperienze iniziatiche, come nel caso delle iniziazioni centro-americane degli indigeni (pp. 344-345). Evola apprezza Giuliano Kremmerz (esperto di magia sessuale) e Crowley definendoli «iniziati» (pp. 337, 344). Evola fu interessato all’alchimia, al tantrismo, propugnatore dell’idealismo magico.
R. ASQUACIATI, Satan et Lucifer, in Spiritualité Catare, N° 30, été 1997, in www. cathares.org/spiritualitecathare003.html. È assai curioso osservare che mentre vi sono storici medievisti che si sforzano di scagionare ad ogni costo i Catari medie-vali dalle accuse di culto a Lucifero, al contrario vi sono attualmente neo-catari (o neo-gnostici) i quali, richiamandosi proprio ai veri Catari medievali, giustificano la loro grande simpatia (e culto) per «Lucifero» ritenuto il vero “dio” o “spirito di lu-ce”, “liberatore” degli uomini… Tra quegli storici che negano l’esistenza di un luci-ferismo cataro ed accusano facilmente Papi (es. Gregorio IX) ed Inquisitori me-dievali di grande ignoranza: cf. Malcolm LAMBERT, I Catari, Piemme, Casale Mon-ferrato 2002, pp. 174-176.
Cf. TAU JOHANNES [LORIS CARLESI], Catechismo Gnostico. Lezione XII/a. Lucife-ro/Satana e il problema del male/dolore, in Conoscenza, [rivista legata ad am-bienti della Chiesa Gnostica italiana, alla quale appartengono anche massoni ita-liani] anno XII, n. 3, maggio-giugno 1976, Firenze, pp. 4-13; cf. TAU JOHANNES, Catechismo Gnostico. Lezione XIII/a. Lucifero/Satana e il problema della soffe-renza, in Conoscenza, anno XII, n. 4-5, luglio-ottobre 1976, Firenze, pp. 41-49. Alla Chiesa Gnostica o Accademia di Studi Gnostici possono appartenere anche massoni di qualsiasi Obbedienza (Gran Loggia o Grande Oriente). Cito alcuni nomi di massoni (GOI) legati in quel periodo (anni ’70-80) alla Chiesa Gnostica e alla rivista Conoscenza di Carlesi: Francesco Brunelli, Carlo Gentile 33°, Renzo Baccioni 33°, Vittorio Vanni…
Lucifero, in www.fuocosacro.com/pagine/gnosticismo/lucifero.htm, sito visitato il 23-08-2005, p. 15. Da questo website è possibile scaricare la rivista gnostica on-line, Lex Aurea. Il medesimo racconto si trova anche sul sito www.alchemica.it/ lucifero.html (sito visitato il 03-11-2005 e chiuso poco tempo dopo). Il sito www. alchemica.it sembra esser stato legato ad ambienti esoterici di “destra”, una sorta di nazi-fascismo esoterico… Quel sito web ha recensito benevolmente l’edizione italiana del libro Luzifers Hofgesind, scritto nel 1937 dal colonnello delle SS nazi-ste Otto Rahn (1904-1939), il quale elogiava «Lucifero» come «Portatore di Lu-ce», “dio” o divinità dei Catari, veri Custodi del Graal (la perfezione umana) in anti-tesi alla Chiesa Cattolica (www.alchemica.it/recensioni/gennaio2005.html). Rahn elogia Lucifero e mostra grande odio verso gli Ebrei, i Cristiani, i Gesuiti e la Chiesa Cattolica. L’opera dello gnostico-luciferiano Rahn fu molto apprezzata dal Capo delle SS Heinrich Himmler. Cf. O. RAHN, La Corte di Lucifero. I Catari guardiani del Graal, Società Editrice Barbarossa, Milano 2002, pp. 14-15, 33, 51, 56, 64, 73, 77-79, 132, 146. Rahn mostra anche disprezzo verso il fenomeno Lourdes con-dividendo le tesi del positivista Emil Zola (ivi, p. 97). Ho rivisitato il website www. alchemica.it nel febbraio 2006 ed ho scoperto che esso ha cessato la sua attvità dopo circa tre anni di vita. Il racconto “Lucifero” di Friederich von Licht (sul website di www.alchemica.it, poi su www.fuocosacro.com) l’ho trovato anche nella sezione La-voro della Commissione di Studio del website della Precettoria Toscana di un sedi-cente gruppo templare Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani OSMTH (www.iltemplare.com/lucifero.htm website visitato il 22 novembre 2006).
SAMAEL AUN WEOR, Lucifero e Demoni – scuola samaeliana, in www.fuocosacro. com/pagine/appunti/luciferodemoni.htm, sito visitato il 23-08-2005.
Cf. http://www.light-bringer.com/Gnosis/Gnoses/introduction.html (sito web visi-tato il 08-11-2005).
Cf. E. LEVI, Storia della magia, Edizioni Mediterranee, Roma 20032, pp. 34-35, 155-156.
H. P. BLAVATSKY, The Secret Doctrine, 2° volume, Anthropogenesis, Thesophi-cal Publishing Company, London (England) 1888, pp. 507-515.
Cf. A. CROWLEY, Magick, Casa Editrice Astrolabio - Ubaldini Editore, Roma 1976, p. 364, nota n° 5; pp. 432-439, 456.
Cf. A. BAUMANN, ABC der Anthroposophie, Hallwag Verlag, Bern und Stuttgart 1986, art. AHRIMAN und LUZIFER, pp. 1-5. «Luzifers Geschenk ist die Freiheit» (ivi, p. 4), «Luzifer das Licht» (ivi, p. 5). Steiner fu anche in contatto con l’esoterista Edouard Schuré il quale, nel 1909 a Monaco di Baviera, tenne un dramma teatra-le dal titolo «Die Kinder des Luzifer» (ibidem).
Cf. U. D. CISARIA, La Scienza dei Magi - Dizionario dei Termini Ermetici dall’Opera Omnia di Giuliano Kremmerz, vol. IV, Edizioni Mediterranee, Roma 2001 [19761], art. LUCIFERO, p. 222.
Cf. I. REGARDIE, La Magia della Golden Dawn. Insegnamenti, riti, cerimonie, vol. II, Edizioni Mediterranee, Roma 1980, pp. 247-255.
Tale società (custode delle dottrine del mago napoletano Giuliano Kremmerz) ha sede a Bari e si dedica a ermetismo ed alchimia. Mario Krejis scrive che Er-mete-Thot-Mercurio fu anche «il Lucifero portatore di luce, il più bello e potente tra gli Arcangeli, che la volontà divina sprofondò negli abissi dell’Inferno (ossia nel corpo), per aver egli osato donare agli uomini i sacri riti dell’immortalità» (M. KRE-JIS, Tsecundia, Ibis, [testo ispirato alle dottrine di G. Kremmerz] in www.società-ermetica.it/old_società_ermetica/testi/ths_classici2%20txt.htm, p. 2 di 7, sito visi-tato il 18/11/2004).
Il website della Società Teosofica Italiana (www.teosofica.org) pubblica on-line il Glossario de La Dottrina Segreta di Madame Blavatsky (fondatrice della Società Teosofica). Il Glossario è stato realizzato da Michele Zappalà studioso della ce-lebre opera blavatskyiana (forse anche massone?). Nel suddetto Glossario (mes-so on-line dall’anno 2002), alla voce «Lucifero» leggiamo che costui è «la stella del mattino, l’Angelo della Luce, il Portatore di Luce e di Vita», «lo spirito dell’Illuminazione intellettuale e della libertà di pensiero», «il vero salvatore dell’uomo» contro Jehovah «cattivo». «Lucifero» è «luce divina e terrestre, Spirito Santo e Satana, Causa ed Effetto della Vita e della Morte universali». Alla voce «Satana» del Glossario teosofico leggiamo che Dio e Satana sarebbero due fac-ce della stessa realtà. Il Glossario rimprovera la Chiesa Cattolica di aver inventa-to il Diavolo come entità separata e nemica di Dio. Secondo la Teosofia di Mme Blavatsky, «Satana, il Serpente della Genesi, è il Padre dell’Umanità Spirituale, colui che aperse gli occhi all’automa creato da Yeho-wah. Avversario di Geova, Salvatore dell’Umanità, Satana rappresenta l’energia attiva […] Egli è Fuoco, Lu-ce, Vita, Lotta, Sforzo, Pensiero, Coscienza, Progresso, Civiltà, Libertà, Indipen-denza. […] Egli brucia nell’Inferno, il mare di fuoco, ossia il Sole, che è fonte di vita nel nostro Sistema». Il Logos e Satana sono rispettivamente l’aspetto più e-levato e quello più basso di Lucifero. Ancora, alla voce «Satana», leggiamo nel Glossario Teosofico: «Satana, il Drago Rosso, il Signore del Fosforo, Lucifero, il Portatore di Luce, è dentro di noi, è la nostra Mente, il nostro Tentatore e Reden-tore, intelligente Liberatore e Salvatore dalla pura animalità. Senza questo princi-pio non saremmo nulla più che animali!» (cf. M. ZAPPALÀ, Glossario de La Dottri-na Segreta di Helena P. Blavatsky, in http://www.teosofica.org, voci Lucifero e Satana, sito web visitato il 01/12/2004).
Cf. M. HEINDEL, La cosmogonia dei Rosacroce o il Cristianesimo mistico [titolo originale: The Rosicrucian cosmo-conception or mystic Christianity], Fratelli Boc-ca Editori, Milano 19531, pp. 298-300, 372-373.
Cf. V. CRABTREE, The Aspect of Lucifer, in www.dpjs.co.uk/lucifer.html . Il sata-nista Crabtree riporta gli elogi a «Lucifer» nella tradizione esoterica. Crabtree cita e-splicitamente Madame Blavatsky, Eliphas Levi e Rudolph Steiner, i quali presentano indubbiamente Lucifero in “veste” positiva quale essere o forza di luce. Il Crabtree elogia «Lucifer» come «the Light and Way» (www.dpjs.co.uk/litanies /lucifer.html)
Cf. A. J. PERNETY, Dictionnaire Mytho. Hermétique, 1758, art. Matière, art. Luci-fer, in http://perso.club-internet.fr/alkest/misaujourdec/alchimie.dictiomyt.htm, sito web visitato il 25 novembre 2004. Secondo il celebre esoterista e massone (ex monaco benedettino) Dom Pernety, in Alchimia, Lucifero è il nome della Materia Prima dopo l’Opera al Nero (putrefazione) e all’inizio dell’ Opera al Bianco. Circa il Lucifero alchemico come Opera al bianco e simbolo del Mercurio alchemico, vedi anche: P. CONTRO, Dante templare e alchimista. La Pietra Filosofale nella Divina Commedia. Inferno, Collana Biblioteca Massonica, Bastogi Editrice Italia-na, Foggia 1998, pp. 41, 196-198. Nell’Alchimia esoterica, «l’Inferno» rappresen-ta l’Opera al Nero (ossia la fase della putrefazione, tappa necessaria nel proces-so alchemico) e «il Diavolo» è l’agente magico, ossia la forza della Natura indi-spensabile per il compimento dell’opera alchemica (cf. CONTRO, op. cit., pp. 27, 41, 46, 134-135). Circa il collegamento tra il Mercurio alchemico, l’Hiram massoni-co e il Diavolo dei Tarocchi: cf. O. WIRTH, I Tarocchi, Edizioni Mediterranee, Roma 1997, p. 362.
Cf. FULCANELLI, Il mistero delle Cattedrali e l’interpretazione esoterica dei sim-boli ermetici della Grande Opera, terza edizione ampliata con tre prefazioni di Eugène Canseliet, F. C. H., Edizioni Mediterranee, Roma 20013 [19721], p. 50.
Cf. E. M. SEGNI, Letture di Fulcanelli. Mater-Materia, 20 dicembre 1999, in http://www.zen-it.com/ermes/studi/segni2.htm, sito visitato il 10 agosto 2005. En-rico Maria Segni cita e commenta brani tratti dalle opere di Fulcanelli: Les De-meures Philosophales, 2 vol. (ediz. 1965) e Les Mystères des Cathedrales, (ediz. 1964). www.zen-it-com, è un sito internet di cultura massonica ed esoterica gesti-to da Maurizio Nicosia, massone del Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani.
Nel dicembre 2005 è stata «consacrata» ad Arezzo la «Loggia Fulcanelli N° 200», che è la sesta loggia aretina all’obbedienza della Gran Loggia Regolare d’Italia (GLRI), gruppo massonico filo-inglese in comunione con la Massoneria regolare inglese: http://lnx.grandlodge-italy.org/phpnews/show_news.php?uid=66, website visitato il 9 gennaio 2006. È il website della GLRI, rubrica Notizie ed Eventi.
Tra questi studiosi cattolici (forse il principale e più noto) è ancora Massimo IN-TROVIGNE, Il cappello del mago, Sugarco Edizioni, Milano 1990, p. 22; cf. IDEM, Che cos’è la massoneria: il problema delle origini e le origini del problema, in I-DEM (a cura di), Massoneria e religioni, Elledici, Leumann 1994, pp. 55-62; cf. I-DEM, La massoneria, Elledici, Leumann 1997, pp. 38-39, 45-57; cf. IDEM, Il ritorno della magia, Ancora, Milano 1998, pp. 92-93. Per una mia critica al “minimismo” di Introvigne circa i rapporti tra massoneria e magia: cf. P. SIANO, La Passione di Hiram Abif: Morte simbolica e Metafisica del Sacrificio Umano al Terzo Grado di Maestro Massone (II Parte), in Immaculata Mediatrix, Rivista internazionale di Teologia mariana, Istituto Teologico «Immacolata Mediatrice», Anno V, N° 2/2005, Frigento, pp. 244-245 e nota n° 16, p. 244. L’intero articolo è a pp. 239-272.
P.-R. KÖNIG (a cura di), Der OTOA-Reader, ARW-Hiram Editino, München 1994, p. 56, pp. 114-116, pp. [non espressamente numerate] 136-137, 144, 151. Peter R. König è insignito dei gradi Memphis-Misraim, OTO e OTOA.
P.-R. KÖNIG, Das OTO-Phänomen, ARW-Hiram Edition, München 1994, p. 227. Magia omosessuale maschile, anche all’XI° ed ultimo grado dell’OTO (cf. P.-R. KÖNIG, Der OTOA-Reader, pp. 114, 116).
Cf. M. INTROVIGNE, Indagine sul satanismo, pp. 394-396; cf. IDEM, Torino e la «Chiesa di satana», in Il Settimanale di Padre Pio, N°42 - 24 ottobre 2004, pp. 25-26.
R. CHISSOTTI [GOI, 32° RSAA], Moderno Dizionario Massonico, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2001, art. Ambelain, p. 19.
Cf. R. AMBELAIN, Le Martinisme. History and Doctrine, Editino Niclaus Paris 1946, English edition by Pierce Vaughan 2003, version pdf, pp. 4-5, nota n°2.
Cf. R. AMBELAIN, La dottrina di Martinez de Pasqually e l’Esoterismo massoni-co, (da IDEM, Le Martinisme traduz.di Caio Mario Aceti) in Conoscenza, N°1, Gen-naio-Febbraio 1973, Firenze, pp. 10-12. Conoscenza è la rivista del gruppo gno-stico fiorentino di Loris Carlesi.
Cf. M. NERI, Principi e ordinamenti iniziatici femminili – Parte I, in www. ritosimbilico.net/studi2/studi2_03.html Alla fine della suddetta “galleria” vi è un’immagine tratta dalla copertina del Boletin Masonico del Grande Oriente degli Stati Uniti del Mes-sico (fine sec. XIX-inizi sec. XX). Si vede una giovane donna del tutto nuda che vola (con ali) su di una città recando la fiaccola della luce, mentre il sole sta sorgendo dal mare. Con molta franchezza, il massone Neri riconosce che quell’immagine an-ticipa certe copertine di settimanali odierni… Davvero un interessante collegamento tra cultura massonica e nudismo …
Nelle note che seguono presento una discreta porzione delle testimonianze che ho trovato su tale argomento.
E. ROMANO [G. CARDUCCI], Inno a Satana, in Bollettino del Grande Oriente della Massoneria in Italia, vol. II, anno III, fasc. VII-XI, settembre-dicembre 1867/gennaio 1868, Firenze 1869, pp. 330-334; R. FOLENGO, La redenzione del diavolo, in Lu-men Vitæ, [rivista del GOI], N° 7, luglio 1954, Roma, p. 8; C. GENTILE [33° RSAA], Sul rituale di Apprendista, in Rivista Massonica, [GOI], n. 9, novembre 1971, Ro-ma, p. 498; G. ROCCHI, Il Diavolo, in Rivista Massonica [GOI], N° 2, febbraio 1977, pp. 90-98; A. CHIARLE, Ma sì, andiamo al diavolo, in Hiram [GOI], N° 1, gennaio 1989, p. 29; V. TARTAGLIA [GOI], Filosofia Esoterica. Lo spirito e la cono-scenza esoterica, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 1999, pp. 63-65, 77, 110; V. VANNI [GOI], Il Diavolo. XVa Lama dei Tarocchi, in http://www.nea-agorà. com/modules.php?name=News&file=article&sid=3, sito web visitato nel marzo 2005; A. CHIARLE [33° RSAA], Il massone Carducci cantò il Risorgimento (Avanti!, 25 luglio 2005), in Erasmo Notizie, Bollettino d’informazione del Grande Oriente d’Italia, Anno VI, N° 14, 31 luglio 2005, Società Erasmo, Roma, p. 19; J. ME-HNERT, Zwischen Skylla und Charibdis, in Tau – Zeitschrift der Forschungsloge “Quatuor Coronati” N° 808- Or. Bayreuth [VGLvD], N° II/1990, pp. 94-95; M. GRA-ZIANI [GLRI], Massoneria Emulation, Le Luci Editrice, Latina 2001, pp. 69-70; O. WIRTH [GLDF, 33° RSAA], I Tarocchi, Edizioni Mediterranee, Roma 1997, pp. 209, 362; J. TRESCASES [GLNF], La symbolique de la mort ou herméneutique de la resurrection, Guy Trédaniel Editeur, Paris 1998 [Editions de la Maisnie, 19831], pp. 161-163; A. PIKE 33°, Morals and Dogma, vol. I, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 1993, p. 223; IDEM, Morals and Dogma of the Ancient and Accepted Scot-tish Rite of Freemasonry, [1871], The Supreme Council 33°, Washingtonn D.C., USA, 1919, p. 102.
[Anonimo] Inno alla Luce, in Rivista Massonica [GOI], anno XLI, n. 19-20, di-cembre 1910, Roma, p. 468; F. BONAFÉ, Qui êtes-Vous Général Pike?, in Travaux de Villard de Honnecourt, Tome XIII (1e série), Grande Loge Nationale Française, Neuilly-sur-Seine 1977, p. 63 ; Y. VAHLAS, Lucifer, fils de l’aurore, in Travaux de la Loge nationale de recherches Villard de Honnecourt, N° 37 (2e série), Grande Loge Nationale Française, Paris 1998, p. 91, 98, 100-101; F. BRUNELLI [GOI], Principi e metodi di massoneria operativa, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 1994 [19821], p. 86; F. INDRACCOLO [GOI e RSAA], Per non confondere Satana con Lu-cifero, in L’Incontro delle genti [RSAA], N° 2, aprile-giugno 1989, ERA-INCONTRO, Roma, p. 12; I. MOSCA [GOI-33° RSAA], La Magia, Studi Muratori – Seconda Ac-cademia Teorico-Pratica di Operatività Muratoria [Quaderni di Simbologia Murato-ria - GOI], Oriente di Caldaro giorni 1, 2 giugno 1975, in http://www. montesion.it/ tavole/Quaderni/_quaderni_simbologia/_accademia2/magia.htm, sito web visitato il 10 marzo 2005; M. NICOLOSI, Jung, l’alchimia e oltre, in Hiram, Rivista del Gran-de Oriente d’Italia, N°1/2005, p. 58; J. J. ROBINSON, M.·M.·, Albert Pike and the Morning Star, in Heredom – Transactions of the Scottish Rite Research Society, vol. I, Washington D.C., USA, 1992, p. 113 (pp. 107-114); W.K. MAC NULTY [UGLE], The way of the Craftsman. A search for the spiritual essence of Craft Freemasonry, Central Regalia Ltd, London 2002, pp. 113-115, 133-134, 163.
Dictionnaire Maçonnique, ou recueil d’esquisses de toutes les parties de l’édifice connu sous le nom de Maçonnerie, J. Brianchon Libraire, Paris 5825 [1825], Tavola I (Pl. 1); M. SEGRE [GOI], Il Peccato di Adamo, in Lumen Vitæ [GOI], N° 7, luglio 1959, Roma, pp. 206-212; C. GENTILE [GOI- NTILE LO, Evolu-zionismo scientifico ed evoluzione iniziatica, in Rivista Massonica [GOI], N° 4, giugno 1978, Roma, p. 261; F. FERRARA [GOI], Dalle tenebre alla luce, Edizioni Brenner, Cosenza 20022, p. 26; Atti Quatuor Coronati n° 3 – Le Tavole del 2002, Circolo di Corrispondenza della Quatuor Coronati in associazione con la R.L. Quatuor Coronati 1166 all’Or. di Perugia – [GOI], Perugia 2003, pp. 115, 167; A. PIKE 33°, Morals and Dogma, in Morals, Dogma and Clausen’s Commentaries, vol. VI, Edizioni Bastogi, Foggia 1986, pp. 203-209; IDEM, Morals and Dogma, 1871, pp. 839-844; O. WIRTH [GLDF- 33°RSAA], La Franc-Maçonnerie rendue intelligible à ses adeptes. Sa philosophie, son objet, sa méthode, ses moyens. Tome II. Le Compagnon, Edition Dervy, Paris 2001, 2002 [1931], pp. 73-75; G. CETTOUR BARON, Le parcours initiatique à la lumière des contes de fées, in Tra-vaux de la Loge nationale de recherches Villard de Honnecourt, N° 41, Grande Lo-ge Nationale Française, Paris 1999, pp. 140-141; J.S.M. WARD [UGLE, 18° RSAA], Freemasonry and the Ancient Gods, Simpkin, Marshall, Hamilton, Kent & Co., Lon-don 1921, pp. 63-64; A. CATHCART BRUCE [UGLE], The Mount of Blessing, in Tran-sactions of the Dormer Masonic Study Circle, Paper N° 103, vol. IV, London s.d., p. 7; R. W. HARWOOD [UGLE], The Masonic Working Tools, in Transactions of the Dormer Masonic Study Circle, Paper N° 133, vol. V, London, s.d., p. 16.
Cf. il mio La Passione di Hiram Abif, in Immaculata Mediatrix, N° 2/2005, pp. 243-244.
Nell’Inno di chiusura della Loggia i Massoni (secondo Rituale Emulation) in-neggiano al «Dio di Luce» («God of Light»): Emulation Ritual, Lewis Masonic, Hersham [England] 2001, p. 238.
Cf. P. SIANO, La Passione di Hiram Abif: Morte simbolica e Metafisica del Sacrifi-cio Umano al Terzo Grado di Maestro Massone – II Parte, in Immaculata Mediatrix, Rivista internazionale di teologia mariana, Anno V, N°2/2005, pp. 239-272.
Sull’equivalenza Maestro Massone (Maestro di Loggia) = Lucifer: Cf. J.R. CLE-LAND, Masonic Light, in Transactions of the Dormer Masonic Study Circle, Paper n. 55, vol. II, London s.d., p. 7; cf. R. DI CASTIGLIONE, Corpus Massonicum. Intro-duzione ai miti, riti e simboli della Libera Muratoria, Atanòr Editrice, Roma 19892 [19841], pp. 225-232; J. J. ROBINSON, M.·M.·., Albert Pike and the Morning Star, in Heredom – Transactions of the Scottish Rite Research Society, vol. I, Washin-gton D.C., USA, 1992, p. 113.
Vedi anche C. DYER [UGLE], Symbolism in Craft Freemasonry, Lewis Masonic, Shepperton 1991, p. 92 e plate 2; M. FAGIOLO (a cura di), Architettura e Massoneria. L’esoterismo della costruzione, Prefazione del Gran Maestro (GOI) Gustavo Raffi, Gangemi Editore, Roma 2006, p. 171, ill. n° 9; M. GRAZIANI [GOI], L’iniziazione mas-sonica, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2006, p. 78.
W. Bro. A. J. COLBY TINGEY, The Morning Star, in The Masonic Record, vol. 33, April 1953, N° 5, London [England], p. 130.
A. E. WAITE, A New Encyclopaedia of Freemasonry, Wings Books, Combined edition (two volumes in one), New York 1996 [19211], vol. I, p. IX.
Cf. P. SIANO, San Massimiliano M. Kolbe e la Massoneria, estratto della tesi di dottorato in Storia ecclesiastica presso la Pontificia Università Gregoriana – Ro-ma, Casa Mariana Editrice, Frigento 2003, p. 102.
Cf. S. GAROFALO (a cura di), La Sacra Bibbia – Il Libro dei Re, Marietti, Torino-Roma 1960, pp. 101-102, 106. Sul culto cananeo ad Astarte e Moloch: cf. F. FE-STORAZZI – TORAAGGIONI, Il messaggio della salvezza, vol. 2, ElleDiCi Torino-Leumann 1988, pp. 72-76.
Cf. A. HORNEFFER, Symbolik der Mysterienbünde, Anthropos Verlag, Prien am Chiemsee 19242, p. 61.
Nell’elenco on-line delle Logge storiche del Grande Oriente d’Italia (GOI), sco-priamo che a Livorno, intorno al 1915, risultano due logge chiamate «Ebli» e «Fi-des Risorta e Ebli» (www.grandeoriente.it/Logge/lsdata.asp sito web visitato il 9 gennaio 2006. A Firenze, nel 1905 fu fondata la «Loggia Lucifero» (GOI). I Mas-soni del GOI di primo Novecento sapevano bene che «Ebli» è «Lucifero». Sulle adunanze ordinarie al 30° grado RSAA, Taxil scriveva (nel 1888): «Finalmente, quando l’Aeropago ha potuto procurarsi un’ostia consacrata, vien profanata, in olocausto a Satana, crivellandola di colpi di pugnale, al grido selvaggio di Nekam Adonai! Tale è il culto di Ebli, nella sua più segreta liturgia» [L. TAXIL, I misteri del-la Frammassoneria, 18881, p. 391 (IDEM, Storia segreta della Massoneria, 1992, p. 391)]. Taxil ha davvero inventato tutto?
Cf. A. DE SAINT-ALBIN, Les Francs-Maçons et les sociétés secrètes, E. Dentu, Paris 1862, pp. 91-112; cf. G. DE CASTRO, Il Mondo Secreto, vol. IV, G. Daelli e C. Editori, s.l. 1864, pp. 39-41; Cf. U. BACCI [33°], Il Libro del Massone italiano, vol. I, Roma, nel Solstizio d’Estate dell’Anno della Luce 0009081 [19081], Edizione riser-vata ai Liberi Muratori, pp. 200-206; cf. U. BACCI, Il Libro del Massone italiano, Editrice Vita Nova, Roma, 19222, Edizione riservata ai Massoni, pp. 110-118; cf. A. VIVONA, Massoneria simbolica e massoneria scozzese, in Era Nuova – Rivista Mensile della Massoneria Italiana, anno I, n. 1, giugno 1956, Roma, pp. 6-7; cf. W. ANCESCHI, La vera storia dei figli della luce, in Lumen Vitae [rivista del Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani], n. 7, luglio 1956, Roma, pp. 226-228; Cf. W. ANCESCHI, Esaminando due leggende massoniche, in Lumen Vitae, n. 7, luglio 1958, Roma, pp. 235-238; cf. W. ANCESCHI, Gli elementi dell’esoterismo cristiano, in Lumen Vitæ, n. 10, ottobre 1958, Roma, p. 339, testo e nota n. 1; cf. U. GOREL PORCIATTI [33°], Simbologia Massonica. Massoneria Azzurra, Atanòr, Roma 19918 (19461), p. 173; cf. W. SCHERPE, Das Unbekannte im Ritual. Versuch einer Dar-stellung von Instruktionen für Ritual, Symbolik und Logenordnungen in der Groβ-loge AF und AM von Deutschland, Braunschweig 1981, p. 146; cf. H. KESSLER [VGLvD - ER PETI E, Hiram und das Verlorene Wort – Das Ritual des III. Grades, in Tau – Zeitschrift der Forschungsloge “Quatuor Coronati” N° 808- Or. Bayreuth [VGLvD], N°1/1987, p. 59; cf. J.B. LEVY [GLNF -33° RSAA], Gérard de Nerval et le mythe d’Hiram, in Travaux de la Loge nationale Villard de Honnecourt, n. 16 (2e série), 1er semestre, Grande Loge Nationale Française, Neuilly sur Seine 1988, pp. 47-50, 63-64 ; cf. A. LEHNER [VGLVD], Das wunderbare Wissen vom Wesen der Welt. Eine Ritualkunde für Freimaurer-Meister, Die Bauhütte Verlag, Bonn 1993, pp. 109-113; cf. A. RODONI- DONIANNIER, Tubal-Kain – eine Studie, Intern, Die Bauhütte Verlag, Bonn 1996, pp. 8-9, 29-35, 41; cf. J. TRESCASES [GLNF], La symbolique de la mort ou herméneutique de la resurrection, Guy Trédaniel Editeur, Paris 1998, pp. 161-163; cf. A.R. SCHMIDT PATIER, A lenda de Tubal-Caím. Seus Fundamentos bíblicos, míticos e lendários / The Legend of Tubalcain. His Biblical, Mythical, and Legendary Fundaments, in Minerva Maçô-nica. Cultural Magazine of the Grand Orient of Brazil, Year I – Fev/Feb 1998, Es-pecial Number, Brasilia, pp. 12-14; cf. Enseignement du Maître Installé, in R. RI-CHARD, Dictionnaire Maçonnique, Editions Dervy, Paris 1999, pp. 762-777; cf. H. BANKL [GLvÖ], Hiram: Biblisches- Sagenhaftes- Historisches, Edition zum rauhen Stein- Studien Verlag, Innsbruck-Wien-München-Bozen 2000, pp. 45-48; Cf. R. AMBELAIN [GODF, GOB], La dottrina di Martinez de Pasqually e l’Esoterismo mas-sonico, (da IDEM, Le Martinisme traduz.di Caio Mario Aceti) in Conoscenza, N° 1, Gennaio-Febbraio 1973, Firenze, pp. 10-12, articolo che è anche on-line in: http://www.esoteria.org/documenti/ massoneria/dottrinamartinez depasqually.htm, sito web visitato il 10 marzo 2005;F. CODIGNOLI [GODB], Tubal-Caim e seu signifi-cado para a Masonaria, in http://www.freemasons-freemasonry.com/ Codignoli tubalcaim.html, sito web visitato il 15/07/2005, pp. 24-26 di 50; cf. PHOENIX (Gran Lo-gia Operativa Latina y Americana), Eblis-Cain-Hermes-Hiram, in Symbolos. Re-vista internacional de Arte-Cultura-Gnosis, in www.geocities.com /symbolos/ cain_hiram.htm.
Cf. F. LACHOWER – I. TISHBY, The Wisdom of the Zohar. An Anthology of texts, vol. II, The Littman Library of Jewish Civilization, London – Washington 1994, p. 530. Il testo dello Zohar, come il testo biblico, afferma anche che Tubalcain è di-scendente di Caino (cf. op. cit., p. 531).
Cf. G. IMHOF, Kleine Werklehre der Freimaurerei. III. Das Buch des Meisters, Ver-lag der Schweizerischen Grossloge Alpina, Lausanne 19834, p. 134; cf. O. WIRTH [33°], I Tarocchi, Edizioni Mediterranee, Roma 1997, p. 362; cf. J. TRESCASES [GLNF], La symbolique de la mort ou herméneutique de la resurrection, Guy Trédaniel Editeur, Paris 1998, pp. 161-163.
Cf. G. M .S. JERACE, Dante iniziato, in Rivista Massonica (Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani), n. 6, giugno 1972, pp. 371, 374-375, nota n. 9; Cf. J. TOUR-NIAC, Etude sur la figure du labyrinthe, in Travaux de la Loge nationale de recher-ches Villard de Honnecourt, N° 47 (2e série), année 2001, Grande Loge Nationale Française, Paris, pp. 15-47.
Cf. S. PRICHARD, Masonry Dissected, J. Wilford, London 1730, p. 12; cf. Emula-tion Ritual, 2001, p. 240; cf. G. OLIVER, La Loggia Massonica. Lavori Rituali, Ata-nòr Editrice, Roma 2005, p. 40.
Nel Rituale Romanum (1614), l’esorcista diceva al demonio anche questa fra-se: “[...] Ipse [Dominus Noster Jesu Christus] tibi [satana] imperat, qui te de su-pernis cælorum in inferiora terræ demergi præcepit.” (Rituale Romanum Pauli V Pontificis maximi iussu editum aliorumque Pontificum cura recognitum atque ad normam Codicis Juris Canonici accomodatum SS.mi D. N. Pii Papæ XII auctoritate ordintum et auctum, Typis Polyglottis Vaticanis, MDCCCCLIV (1954), p. 849).
Circa l’interpretazione neo-catara del mito hiramitico, offrono buoni spunti i se-guenti articoli: K. BANNIER-M. KOBLER-G. VOGGENSPERGER, Das Streben nach Licht, in Alpina 1-2001,Gran Loggia Svizzera Alpina (GLSA), in http://www. freimaurer.ch/artikel/art-0707.html, sito web visitato il 02.08.2005; P. LALANDE (GLNF), Il Catarismo, ovvero la ricerca della purezza assoluta, in http://www. chimera160.it/pdf/Catari.pdf, pp. 9, sito visitato il 14-10-2005. Lalande cerca di prendere le distanze dal Catarismo. Tuttavia - e Lalande lo lascia intendere - la cultura massonica condivide molto l’atteggiamento gnostico del Catarismo: ricer-ca della Luce, della Perfezione e dell’unione con Dio al di là dei dogmi della Chie-sa Romana. Interpretazioni gnostiche e massoniche su «Lucifero» angelo-spirito o principio di Luce-Verità disceso nella materia per “risalire” al Cielo…: C. GENTI-LE [33° RSAA], Tradizioni mediterranee: Eleusinia, in Rivista Massonica, [GOI], n. 11, novembre 1970, p. 548.
Circa l’interesse massonico (assai benevolo) verso le idee di Jung: F. VENZI [GLRI], Mito, Massoneria, Fascismo. Saggi sulla Massoneria, Mirandoliana, Ro-ma 2001, pp. 11-19; cf. M. GRAZIANI [GLRI], Massoneria Emulation, Le Luci Editri-ce, Latina 2001, pp. 69-7; cf. A. GEMIGNANI (GLRI), Riflessioni sulla cerimonia di elevazione, in Pietre – Stones Review of Freemasonry, in http://www.freemasons-freemasonry.com/agemin1.html, (sito da me visitato il 06 agosto 2005). Cf. Salvi-na ARTALE, Il simbolo in Jung, in Hiram, Rivista del Grande Oriente d’Italia, N°1/2005, pp. 45-50; cf. M. NICOLOSI, Jung, l’alchimia e oltre, in Hiram, Rivista del Grande Oriente d’Italia, N°1/2005, pp. 51-60. Per le idee di Jung sopra esposte: cf. C. G. JUNG, Psicologia e alchimia, Astrolabio, Roma 1950, pp. 29-34; cf. C. G. JUNG, La simbolica dello spirito, Giulio Einaudi Editore, Torino 1959, pp. 74-95, 102, 251-254, 271-272; cf. C. G. JUNG, Mysterium coniunctionis. Ricerche sulla separazione e composizione degli opposti psichici nell’alchimia, Bollati Boringhie-ri, Torino 1998, pp. 92, 112-114.
Cf. G. SCHIAVONE, L’Androgino tra realtà e mito, Bastogi Editrice Italiana, Fog-gia 1997, p. 90, nota n° 101. Almeno dal 2004 Giuseppe Schiavone (massone del Grande Oriente d’Italia) risulta appartenere al Comitato di redazione del sito web del Supremo Consiglio del 33° ed ultimo grado della Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato (RSAA): http://www.ritoscozzese.it/comitato.htm. Giuseppe Schiavone scrive entusiasta della magia sessuale orientale (tantrismo) per la rea-lizzazione dell’androgino nell’iniziato (SCHIAVONE, L’Androgino tra realtà e mito, pp. 84-101). Egli spiega anche che la massonica «Stella fiammeggiante»  rap-presenta «l’Androgino» (maschio-femmina) che l’Iniziato realizza in sé grazie al me-todo di cui la Massoneria è depositaria (ivi, pp. 52-53).
Cf. C. GENTILE [GOI - NTILE ERGERAlla ricerca di Hiram. I tre gradi della Massone-ria, Edizioni Bastogi, Altair, - Collana di studi esoterici, Foggia 1980, pp. 20-21, 63.
Riccardo Chissotti [GOI, 32°RSAA] spiega che il «Delta Luminoso» con l’occhio al centro, sito sul trono del MV, rappresenta il Grande Architetto dell’Universo (GADU), il «Verbo», il «Logos», il «Sole», datore di «Luce». Più avanti, alla voce «Demone», Chissotti spiega che «Lucifero» vuol dire «luminoso» (cf. R. CHISSOT-TI, Moderno Dizionario Massonico, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2001, pp. 153-155) Allora, non è difficile dedurre che quel «Delta Luminoso» (simbolo del GADU) può esser detto anche «Lucifero» …
Cf. R. GUÉNON, Il re del mondo, Adelphi Edizioni, Milano 1995, pp. 48-49, 52, 69-77; cf. R. GUENON, Simboli della Scienza sacra, Adelphi Edizioni, Milano 20036, p. 251, p. 252 nota n°7, p. 254, testo e nota n° 19. Guénon spiega che «Lucifero», prima della sua caduta, era «l’Angelo della Corona», cioé l’angelo di Kether (in ebraico= Corona) che è la 1a delle 10 Sephirot cabalistiche, (ossia e-manazioni del Dio cabalistico, En Sof). Il nome ebraico di «Lucifero» come «l’Angelo della Corona» è «Hakathriel», il cui numero è il 666 (R. GUENON, Il re del mondo, op. cit, p. 48, nota n° 5). Interessante notare che sulla rituale sciarpa bianca dei massoni del 33° grado RSAA è raffigurata l’aquila a due teste sormon-tata da una Corona! Tra i massoni del RSAA c’è chi ha collegato la Corona raffi-gurata sulla sciarpa del 33° grado con la Kether cabalistica, e l’aquila bicipite all’ Androgino [Cf. M. SEGRÉ, Maestro Segreto – 4° grado, in L’Incontro delle genti, rivista di scienze, lettere ed arte, anno XXIII, luglio-settembre 1983, E.R.A.- IN-CONTRO, Roma, p. 9 (6-10.)]. La dottrina dell’unione degli opposti è espressa dall’Albero cabalistico delle emanazioni divine ed è anche rappresentata da quell’aquila bicipite del 33° grado. Il bianco è il colore della Luce; al 33° grado il massone porta la fiaccola della Luce Massonica, e riceve la facoltà di trasmettere a tutta la Massoneria del RSAA la Luce Massonica del Supremo Consiglio RSAA di cui fa parte… Il massone “33” è davvero un Lucifer massonico…
Cf. P. CAMPAGNOL, Le Tre Lastre, in Hiram – organo bimestrale del Grande O-riente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 4, Ottobre 1981, pp. 114-119; cf. M. BIZ-ZARRI, Mito e simboli della Cerca del Graal in Massoneria, in Massoneria oggi, rivista del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N°5, Ottobre-Novembre 1996, pp. 35-40
Guénon afferma che la Pietra angolare è in realtà la pietra-vertice, il corona-mento (o corona) degli edifici, e corrisponde: alla Pietra Filosofale degli alchimisti, al Cristo, alla corona del cranio umano (cui fanno riferimento certi gesti rituali del-la Massoneria inglese del Royal Arch), al Golgotha (luogo del cranio), all’ultimo dei 7 chakra (centri energetici) induisti (posto sul cranio umano), ossia alla realiz-zazione dell’uomo negli stati sovrumani dell’essere... e ancora: al Graal (lapsit exillis), alla preziosa pietra frontale di Lucifero, al 3° occhio (quello frontale) di Shiva, ... (R. GUENON, Simboli della Scienza sacra, op. cit, pp. 195, 229, 238-244, p. 244 testo e note n° 20 e n° 23, p. 251, p. 252 nota n°7, p. 254, testo e nota n° 19).
Cf. L. PRUNETI, La via segreta. Scritti di simbologia iniziatica e di esoterismo, Introduzione di Luigi Danesin 33°, SGC GM della Gran Loggia d’Italia, Presenta-zione di Vittorio Spaccapietra, Edizioni Laterza, Bari 2005, p. 86.
Cf. ivi, p. 99.
Questa preziosa notizia è fornita proprio dal massone inglese George Oliver: cf. G. OLIVER, Introductory Dissertation, in W. HUTCHINSON, The Spirit of Masonry, Richard Spencer, London 1843, p. 12. Oliver, celebre massone di alto grado dell’Inghilterra dell’Ottocento, curò la nuova edizione dell’opera del massone Hutchinson.
Cf. Elenco delle Logge Regolari secondo la loro anzianità, in W. DE DONATIS, I primi catechismi muratori, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2001, p. 177.
Cf. A. PIATIGORSKY, Freemasonry, The Harvill Press, London 1999, p. 98.
Cf. A Defence of Masonry, 1730, in J. ANDERSON, The New Book of Constitu-tions of the Antient and Honourable Fraternity of Free and Accepted Masons, C. Ward – R. Chandler, London MDCCXXXVIII (1738), pp. 216-226.
Cf. Brother’s EUCLID Letter to the Author Against un just Cavils, in J. ANDER-SON, The New Book of Constitutions, 1738, p. 227. Il grassetto è del testo.
S. PRICHARD, Masonry Dissected, London 1730, p. 28.
M. INTROVIGNE, Cenni storici sul satanismo – I Parte, in Il Settimanale di Padre Pio, n° 24, 13 giugno 2004, p. 26; Cf. CESNUR (M. INTROVIGNE), Introduzione al satanismo http://www.cesnur.org/religioni_italia/s/satanismo_01.htm; cf. M. IN-TROVIGNE, Indagine sul satanismo, pp. 49-57. Su Dashwood massone: cf. ivi, p. 53. Nei loro ritrovi, i libertini della Società di san Francesco di sir Dashwood si ve-stivano da “francescani” e le loro donne (nobili o prostitute di lusso) vestivano da “suore”… È interessante notare il pressoché costante legame tra satanismo-nudismo-erotismo-pornografia.
In modo poco convincente, Massoni inglesi e canadesi negano l’appartenenza di Dashwood alla Massoneria. http://freemasonry.bcy.ca/history/hellfire/hellfire.html. Daniel Willens ha affermato che Dashwood fu ricevuto massone nella prima log-gia massonica inglese di Firenze, tra il 1726 e il 1738 (D. WILLENS, The Hell-Fire Club. Sex, Politics and Religion in Eighteenth-Century England, in Gnosis: A Journal of the Western Inner Traditions, Summer 1992, pp. 16-22, in www. freemasonry.watch.org/hellfire.html. Quella loggia fiorentina fu caratterizzata dal deismo immanentista, dall’indifferentismo religioso e dall’anticlericalismo. Ne fe-cero parte personaggi come il vizioso Barone von Stosch, e Paolino Dolci, omo-sessuale e amante del Granduca di Toscana, Gian Gastone (Cf. E LAUDICINA, Il cappuccio e la tiara, Bastogi, Foggia 2000, pp. 16-26).
Cf. M. INTROVIGNE, Indagine sul satanismo, pp. 54-55. Introvigne è certo che l’Hell Fire Club del duca di Wharton non praticò mai satanismo vero e proprio ma fu solo un club libertino. Non ne sarei così sicuro… Il titolo “infernale” di quel club può far lecitamente sospettare qualche forma di satanismo… sia pure ludico o “pornografico”.
Cf. J. ANDERSON, Le Costituzioni dei Liberi Muratori – 1723, Bastogi 1991, 1a di copertina, pp. 7, 51, 117.
Lo studioso Eric Towers nega che negli Hell-Fire Club si sia praticato satani-smo. Di opinione contraria sono invece Jeoffrey B. Russell, Henry T.F. Rhodes, e Massimo Introvigne. Addirittura (ma è poco credibile), Willens sostiene che Da-shwood fosse cripto-cattolico. In realtà Dashwood fu un libertino anticattolico. As-sai utile è la sintesi del caso Dashwood presentata da Introvigne e da me soprac-citata. Introvigne scrive che nel 1795 fu pubblicato il resoconto di un ex membro del club “francescano” di Dashwood, John Hall Stevenson (1718-1790). Questi aveva dato ferme e prudenti istruzioni affinché nulla fosse pubblicato prima della sua morte. In quel resoconto Stevenson confermava il satanismo (invocazioni ri-tuali al Diavolo) e la perversione sessuale di Dashwood (INTROVIGNE, Indagine sul satanismo, pp. 53-54).
F. VENTURI, Saggi sull'Europa illuminista. I. Alberto Radicati di Passerano, Ei-naudi Editore, Torino 1954, pp. 205-207, 216-218, 259-262.
Cf. G. GIARRIZZO, Massoneria e illuminismo nell'Europa del Settecento, Marsi-lio Editori, Venezia 1994, p. 430, nota n. 45.
Cf. A. PLEBE, Che cosa è l'Illuminismo, Astrolabio Ubaldini Editore, Roma 1967, pp. 7, 35-38.
Cf. A. ROMEO, Satanismo, in Enciclopedia Cattolica, vol. X, 1953, col 1958.
L’appartenenza di De Sade alla Massoneria è sostenuta da Léo CAMPION, Sa-de, franc-maçon, Cercle des Amis de la Bibliothèque initiatique, Paris 1972, pp. 163. Leo Campion (1905-1992), anarchico francese, iniziato in Massoneria nel 1930 in Belgio, poi rientrato in Francia dove ha raggiunto il 33° grado RSAA. Campion ha molto apprezzato il “pensiero” del marchese De Sade. Secondo Campion, Anarchismo e Massoneria condividono la stessa vocazione alla libertà. Tra i precursori di Anarchia e Massoneria, Campion annovera anche «Satan» (Satana), che secondo l’anarchico e massone Mikael Bakunin, è l’eterno ribelle, il primo libero pensatore: cf. L. CAMPION, Le drapeau noir, l’equerre et le compas, Editions Alternative Libertarie, St. Pierre d’Oléron (France) 2004 [19691] pp. 108. Cf. anche http://www.anarchiste.org/memo/anarchismefrancmacon.htm; http://perso. wanadoo.fr/libertaire/campion.html (siti web visitati nel dicembre 2005).
«Pour relativiser l'horreur que l'œuvre de Sade inspire souvent, disons que les infortunes que ses héroïnes vivent, les tourments qu'elles connaissent et les tor-tures dont elles souffrent forment un tableau assez noir, mais imaginons, qu’en plus il se soit mis à pleuvoir!» [GRAND ORIENT DE FRANCE, Historique – Le mystère De Sade, in www.godf.org/histo_perso02.html, sito web visitato il 05-12-2005]. Nonostante l’opposizione del Maestro Venerabile Lalande, il De Sade sarebbe poi stato iniziato nella Loggia “Les Neufs Soeurs” dal Maestro Venerabile Pasto-ret (ibidem). In un website francese di studi massonici (e, forse, gestito da mas-soni) è scritto che De Sade fu affiliato alla Loggia “Les Neufs Soeurs” (1780) e, durante la Rivoluzione francese, risultò tra i membri della Loggia “Les Amis de la Liberté” frequentata dal conte di Mirabeau (1749-1791), il quale (nel 1783) era stato anch’egli membro della Loggia “Les Neufs Soeurs” (http://emsomipy.free. fr/Dico/zFmCelebres0Art.Odo.htm, sito web visitato nel dicembre 2005). Soprattut-to dopo la sua iniziazione massonica, De Sade ha scritto i suoi “capolavori” di perversione tra cui: Justine (1791), Les 120 journées de Sodome (1785), Histoire de Juliette (1797)…
Interessante lo studio di J. SNOEK, Retracing the lost secret of a Master Ma-son, in Acta Macionica, vol. 4, 5994 [1994], Grande Loge Régulière du Belgique, pp. 5-53. Il massone olandese Jan Snoek è anche 32° grado RSAA.
Il celebre studioso ebreo e cabalista Gershom Scholem offre un’interessante sintesi del pensiero di Frank: cf. G. SCHOLEM, La Kabbalah e il suo simbolismo, Giulio Einaudi Editore, Torino 1980, pp. 38-39. Curioso notare che le tesi “franki-ste” (discesa agli inferi, o morte iniziatica, contatto con le potenze infernali, vi-ta=perenne distruzione) coincidono con la visuale esoterica prospettata di recente dal massone Claudio Bonvecchio: C. BONVECCHIO, Esoterismo e iniziazione, in GRANDE ORIENTE D’ITALIA – AALAZZO GIUSTINIANI, Sulla soglia del Sacro. Esoterismo e Iniziazione nelle grandi religioni e nella tradizione massonica, a cura di Antonio Panaino, Società Erasmo - Mimesis Edizioni, Roma-Milano 2002, pp. 174-178.
Cf. C. F. DYER, Symbolism in Craft Freemasonry, Lewis Masonic, Shepperton [England] 1991, pp. 113-114; cf. G. OLIVER, La Loggia Massonica. Lavori rituali, Atanòr Editrice, Roma 2005, pp. 41-42.
Cf. G. OLIVER, The symbol of glory: shewing the object and end of Free-masonry, R. Spencer, London 1850, p. 584.
Cf. Missale Romanum ex decreto Sacrosanti Concilii Tridentini restitutum, SS. Pii V. Pontificis Maximi, iussu editum,Clementis VIII. Et Urbani VIII., H. Dessain, Mechlinie MDCCCLXXIX [1879], p. 147.
Cf. il mio, La Passione di Hiram Abif, op. cit., in Immaculata Mediatrix 2/2005, pp. 257-259.
Cf. G. OLIVER, Signs and symbols [1826], Kessinger Publ.Co., Kila-USA, s.d., pp. 5-15, 30-40, 154-155.
Cf. A.C.F. JACKSON [UGLE, 33° AAR], Rose Croix. A History of Ancient and Accepted Rite for England and Wales, Lewis Masonic, Addlestone [Emgland] 19993, p. 5.
Cf. Rituale Kadosch, Supremo Consiglio dei XXXIII per la Giurisdizione Italia-na, [Palazzo Giustiniani] Roma, 21 aprile 1913, pp. 6-11, 23, 26-27, 32-33, 45; di questo rituale ne citerò il titolo e l’anno di pubblicazione. Cf. U. GOREL PORCIATTI, Simbologia Massonica. Gradi Scozzesi, Atanòr Editrice, Roma [1997], [19481. Ristampa anastatica 1981], pp. 236, 258, 266-267; cf. S. FARINA, Il Libro dei Ri-tuali del Rito Scozzese Antico e Accettato, Edizioni Piccinelli, Roma 1946, pp. 387-388; cf. S. FARINA, Rituali dei Lavori del Rito Scozzese Antico e Accettato, Edizioni Giovanni Bolla, Milano 1961[Ristampa anastatica: Arktos-Oggero Edito-re, Carmagnola (To) 1992], p. 143; cf. R R. HUTCHENS 32°, Verso la Luce, Prefa-zione di Fred C. Kleinknecht 33° (SGC – USA Sud), Edizione italiana a cura di Elvio Sciubba 33° e Libero Bruzi [33°], ERA-Incontro, Roma 1992, pp. 241-254; cf. E. BONVICINI 33°, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 1996, pp. 211-213, 220-235.
Cf. L. BIGLIOCCA, La parola, la penna e la spada, in Gradus - Notiziario del R.S.A.A. delle Valli della Toscana, n. 21, Gennaio-Marzo 1998, Firenze, pp. 7-11. Nel 2001, il SGC, Corrado Balacco Gabrieli 33° ha dichiarato: «Il R.S.A.A. che è il più antico, il più numeroso, il più presente dei Riti a livello mondiale. […] Il R.S.A.A. è depositario di tradizioni forti che hanno l’origine nelle Scuole Iniziati-che più antiche dell’Occidente. Le Scuole dei Catari, dei Templari, dei Rosacroce, degli Illuminati e tante altre ancora, ma non meno piene di Conoscenza» (C. B. GABRIELI, L’Intervento del Sovrano Gran Commendatore alla Gran Loggia di Rimini, in Logos – Notiziario dell’Ispettorato RSAA del Lazio, N°2 – 2001, Roma, p. 31)
Paper submitted by C. Fred Kleinknecht S.G.C. Southern Jurisdiction USA, in L’Incontro delle genti, Luglio-Settembre 1987, N° 3, Roma, p. 17; Cf. SUPREMO CONSEJO DEL GRADO 33 Y ULTIMO DEL REAA PARA ESPAÑA, The AASR as an ethical and Spiritual proposal for the new Society, in L’Incontro delle genti, N° 3, Luglio-Settembre 1996, p. 13; cf. C. BALACCO GABRIELI, Microdizionario filosofico per vi-vere meglio, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2003, voci Amore, Dio, Dogmi, Fa-natismi, Fede, Globalizzazione, Religione e religiosità, Sessualità, Sovrappopola-zione, pp. 13-14, 30-32, 38-39, 41-42, 66-68, 76-79.
R. HUTCHENS, Verso la Luce, p. 280.
Cf. G. M. VATRI, Duecento anni di Rito Scozzese Antico e Accettato in Italia. Storia, Atti, Statuti e Rituali della Fondazione, Edizioni l’Età dell’Acquario, Torino 2005, p. 232; cf. Rituale del Supremo Consiglio dei XXXIII, Supremo Consiglio dei XXXIII per la Giurisdizione Italiana e le sue colonie, Roma 1919, pp. 5, 24; cf. U. G. PORCIATTI, Simbologia Massonica. Gradi Scozzesi, Atanòr, Roma 1981, pp. 299, 306; cf. S. FARINA, Il Libro dei Rituali del Rito Scozzese Antico e Accettato, Piccinelli, Roma 1946, pp. 455, 459; cf. IDEM, Rituali dei Lavori del Rito Scozzese Antico e Accettato, Arktos, Carmagnola 1992, pp. 213, 215-216; cf. E. BONVICINI, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato, Bastogi Editrice Ita-liana, Foggia 1996, p. 258.
Idea esplicitamente espressa in G.M. VATRI, Duecento anni di Rito Scozzese Antico e Accettato in Italia, p. 251; Rituale del Supremo Consiglio dei XXXIII, 1919, p. 24; cf. S. FARINA, Il Libro dei Rituali del Rito Scozzese Antico e Accetta-to, p. 459; cf. IDEM, Rituali dei Lavori del Rito Scozzese Antico e Accettato, p. 216. Luigi Sessa 33° (GOI-RSAA) ha scritto che il rituale del 33° grado RSAA (sopracitato) approvato da Ettore Ferrari 33° SGC, ed entrato in vigore nel 1919, «è tuttora vigente» (L. SESSA, I Sovrani Gran Commendatori e breve storia del Supremo Consiglio d’Italia del Rito Scozzese Antico e Accettato Palazzo Giusti-niani dal 1805 ad oggi, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2004, pp. 66, 189).
Cf. Rituale del Supremo Consiglio dei XXXIII, 1919, pp. 3-4; cf. E. BONVICINI, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato, p. 257. Al 33° grado: «Il Tempio ha paramenti purpurei, con crani, ossa intrecciate, ricamati in argento che simboleggiano – come dice il Rituale – “la Natura che si rigenera dalla Morte e la So-cietà Umana che si rigenera per la Forza e la Luce dell’Istituzione”» (ivi, p. 257), cioè l’Istituzione Massonica e più precisamente il RSAA.
Cf. E. BONVICINI, Esoterismo nella Massoneria antica, vol. 1°, Atanòr Editrice, Roma 1993, p. 137.
PAPUS (G. ENCAUSSE), Ciò che deve sapere un Maestro Massone, Introduzio-ne di Ubaldo Triaca 33° (1953), Editrice Atanòr, Roma 1981, pp. 120-122.
Cf. U. G. PORCIATTI, Simbologia Massonica. Gradi Scozzesi, p. 307.
M. ANTOCI, Il mito e l’esoterismo muratorio, in Logos – Notiziario dell’Ispettorato RSAA - Lazio, N°2 - 2001, Roma, p. 21 (20-21).
A. SAMONÀ, La via della psicologia sacra secondo i Tarocchi, in Hiram [GOI], N°4/2005, p. 93 (pp. 87-94).
Cf. Quinto Seminario R.S.A.A. – “I colori della Massoneria Scozzese e la Gran-de Opera”, in Tempio Scozzese, Collana RSAA - Nuova Serie, Bollettino seme-strale a cura del Supremo Consiglio del RSAA (Palazzo Giustiniani) anno III n° 5 - gennaio-giugno 1992, pp. 32-44; cf. Luglio Scozzese, Tempio Scozzese, Collana RSAA - Nuova Serie, Bollettino Semestrale a cura del Supremo Consiglio del RSAA (Palazzo Giustiniani), anno VII, n° 14 – luglio-dicembre 1996, p. 27. Cf. F. DI PALMA, Il Rito Scozzese e i suoi rituali, in Logos, N° 2/2001, Ispettorato Regio-nale Lazio RSAA, Roma, p. 12-13.
Cf. G. CURCI, Il «segreto» massonico, in L’Incontro delle genti, rivista di scien-ze, lettere ed arte, anno XXIII, luglio-settembre 1983, E.R.A.- INCONTRO, Roma, pp. 3-4; G. DEL NOCE, Rituale e ritualità, in L’Incontro delle genti, rivista di scien-ze, lettere ed arte, anno XXIII, luglio-settembre 1983, E.R.A.- INCONTRO, Roma, p. 24; cf. [A. TURRINETTO?], Al Convegno di Torino: attualità dell’esoterismo, in L’Incontro delle genti, rivista di scienze, lettere ed arte, anno XXVII, ERA-INCONTRO, Roma, luglio-settembre 1987, pp. 9-12; N. ARIANO 33°, La leggenda delle graduali iniziazioni al R.S.A.A., in L’Incontro delle genti, rivista di scienze, lettere ed arte, anno XXVIII, gennaio-marzo 1988, ERA-INCONTRO, Roma, pp. 15-19; Cf. Quarto Seminario R.S.A.A. - I supporti sensoriali del R.S.A.A., in Tempio Scozzese, Bollettino del Supremo Consiglio RSAA, Palazzo Giustiniani, Roma, n° 4 – luglio-dicembre 1991, pp. 40-41; Cf. Quinto Seminario R.S.A.A. – “I colori del-la Massoneria Scozzese e la Grande Opera”, in Tempio Scozzese, Collana R.S.A.A. – Nuova Serie, Bollettino semestrale a cura del Supremo Consiglio del R.S.A.A. (Palazzo Giustiniani) anno III n° 5 – gennaio-giugno 1992, pp. 32-33; cf. S. FRANGIONI, Alchimia e Massoneria, in Gradus, Notiziario del R.S.A.A. delle Valli della Toscana, n. 4, settembre-dicembre 1993, Firenze, pp. 27-30; cf. F. DI PAL-MA, Il Rito Scozzese e i suoi rituali, in Logos, N. 2 – 2001, Ispettorato Regionale Lazio RSAA, Roma, pp. 12-13.
Cf. R. R. HUTCHENS 32°, Verso la Luce, pp. 212-214; cf. E. BONVICINI, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato, pp. 187, 194-197.
Cf. Rituale del Concistoro [Rituale del XXXII° grado], Supremo Consiglio dei XXXIII per la Giurisdizione Italiana, [ Palazzo Giustiniani] Roma 1 febbraio 1919, pp. 28-29, 37-38; cf. E. BONVICINI, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Anti-co e Accettato, pp. 249-250.
Cf. U. G. PORCIATTI, Simbologia Massonica. Gradi Scozzesi, pp. 279-280; cf. M. SEGRÉ, Nota di commento [al 32° grado], in Morals, Dogma and Clausen’s Commentaries, vol. VI, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 1986, p. 239; cf. E. BON-VICINI, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato, pp. 246, 250, 252; cf. S. FARINA, Il Libro dei Rituali del Rito Scozzese Antico e Accettato, pp. 419, 443; cf. IDEM, Rituali dei Lavori del Rito Scozzese Antico e Accettato, pp. 174, 197.
F. DI PALMA, Il Rito Scozzese e i suoi rituali, in Logos, N. 2 – 2001, Ispettorato Regionale Lazio RSAA, Roma, p. 12 (12-13).
Ivi, p. 13. Il corsivo è mio.
Cf. U. GOREL PORCIATTI, Simbologia Massonica. Gradi Scozzesi, pp. 241-242; cf. W. ANCESCHI, L’idolo barbuto, in Lumen Vitae [GOI], N° 5 – Maggio 1958, Ro-ma, pp. 156-160.
Cf. E. BONVINCII, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accetta-to, pp. 190, 208-209.
Cf. N. ARIANO, La leggenda delle graduali iniziazioni al R.S.A.A., in L’Incontro delle genti, rivista di scienze, lettere ed arte, anno XXVIII, gennaio-marzo 1988, ERA-INCONTRO Roma, p. 18 (15-19).
Massoni del RSAA riconoscono apertamente che l’abbattimento rituale delle due colonne al 30° grado RSAA rappresenta anche la distruzione-superamento dei dua-lismi, dunque il superamento del Bene e del Male… (cf. U. POLI, Massoneria inizia-tica. La Via Scozzese, Atanòr Editrice, Roma 1981, p. 120 [ristampa: 2005]; cf. M. GRECO, Editoriale, in Sixtrum, rivista di Studi Esoterici Iniziatici Massonici, N° 2 – Equinozio d’Autunno, Settembre 2005, Atanòr Editrice (Roma), Cosenza, p. 10).
Cf. S. FARINA, Rituali dei Lavori del Rito Scozzese Antico e Accettato, Bocca, Milano 1961, ristampa anastatica presso Arktos -Giovanni Oggero Editore, Car-magnola (Torino) 1992, p. 211.
Cf. U. POLI, Massoneria iniziatica. La Via Scozzese, Atanòr, Roma 1981, pp. 120-121; cf. M. BIANCA, La Scala Misteriosa nel XXX° grado del Rito Scozzese, in Massoneria Oggi, Rivista del Grande Oriente d’Italia, Anno IV, N°1, Gennaio-Febbraio 1997, Soc. Erasmo, Roma, pp. 12-17.
Cf. N. ARIANO, La leggenda delle graduali iniziazioni al R.S.A.A., in L’Incontro delle genti, gennaio-marzo 1988, p. 19; il testo di Nicola Ariano 33° (sopra citato), con lo stesso titolo, ma con lo pseudonimo di Diplomaticus, è pubblicato ancora su L’Incontro delle genti nel 1999. DIPLOMATICUS, La leggenda delle graduali ini-ziazioni al R.S.A.A., in L’Incontro delle genti, N° 2, Aprile-Giugno 1999, ERA-INCONTRO, Roma, pp. 25-29.
Cf. G. PICA (33°, SGC), L’iniziazione e l’iniziato, in G. GAMBERINI (a cura di), Gli emblemi araldici della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accettato, Convi-vio/Nardini Editore, Firenze 1988, pp. 127-128; cf. G. PICA (33°, SGC), Del Rito Scozzese Antico e Accettato, in G. GAMBERINI (a cura di), op. cit., p. 123..
Cf. U. POLI, Massoneria iniziatica. La Via Scozzese, pp. 11-21, 118, 123, 138-139. Tra i gioielli del 33° grado, il massone riceve la «Triplice Croce» o «Croce papale», poiché, ora egli ha il dominio sul mondo celeste, intermedio o sottile e terrestre (ivi, p. 139). Il Sovrano Grande Ispettore Generale (33° grado), riveste una sciarpa bianca e un collarino bianco: questo colore – spiega il Poli – è simbo-lo di purezza, di Luce e di «sacerdozio», quello esoterico, e come tale il massone del 33° grado è mediatore di energie cosmiche tra il Cielo e la Terra (cf. ivi, pp. 142-145). La teoria del superamento-congiungimento degli opposti (bene-male, maschile-femminile, luce-tenebre…) e l’auto-trascendenza (o auto-divinizzazione) dell’Iniziato accomunano l’esoterismo massonico del RSAA (intrinsecamente ed indelebilmente pregno di Alchimia, Ermetismo, Cabala ebraica, Magia) e la filoso-fia orgiastica del Tantrismo (= culto esoterico dell’orgia sessuale!). Sul tantrismo: cf. G. SCHIAVONE [GOI, RSAA], L’Androgino tra realtà e mito, pp. 96-101.
Cf. A. PIKE, Morals and Dogma, in Morals, Dogma and Clausen’s Commen-taries, vol. VI, Edizioni Bastogi, Foggia 1986, pp. 203-230; cf. A. PIKE, Morals and Dogma of the Ancient and Accepted Scottish Rite of Freemasonry, [1871], The Supreme Council 33°, Washingtonn D.C., USA, 1919, pp. 843-854, 858-861; cf. H. C. CLAUSEN 33°, Clausen’s Commentaries on Morals and Dogma, The Sup-reme Council 33°, Ancient and Accepted Scottish Rite of Freemasonry, Southern Jurisdiction, Washington D.C., USA, 1978, edizione italiana a cura di Grande Ori-ente d’Italia – Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico e Accettato, Giuris-dizione Massonica d’Italia, pp. 203-206, 212; cf. H. C. CLAUSEN, XXXII Grado del Rito Scozzese A.A - Sommario e Commento, in L’Incontro delle genti, anno XXXVIII, N° 3, Luglio-Settembre 1998, ERA-INCONTRO, Roma, pp. 13-15; C. BALACCO GAB-RIELI 33° SGC, Balaustra N° 13/CBG, settembre 2003, equinozio d’autunno, in http://www.ritoscozzese.it/index.php?p=28&s=1&post_id=119&sp=2, website del Sup-remo Consiglio del 33° ed ultimo grado RSAA – Palazzo Giustiniani, visitato il 25-4-2006.
Cf. Rituale Kadosch – XXX Grado, Supremo Consiglio del 33° grado RSAA, Roma 1913, p. 16. Cf. Rituale del Supremo Consiglio dei XXXIII, Roma 1919, p. 56; R. R. HUTCHENS 32°, Verso la Luce, ERA-Incontro, Roma 1992, p. 240; V. EREMITA, Nota di commento [al 30° grado], in Morals, Dogma and Clausen’s Commentaries, vol. VI, Edizioni Bastogi, Foggia 1986, p. 171. Il grassetto è mio.
Cf. Rituale del Concistoro [Rituale del XXXII° grado], 1919, pp. 34-35.
Cf. A. PIKE, Morals and Dogma, in Morals, Dogma and Clausen’s Commen-taries, vol. VI, Edizioni Bastogi, Foggia 1986, pp. 203-230; cf. A. PIKE, Morals and Dogma of the Ancient and Accepted Scottish Rite of Freemasonry, [1871], The Supreme Council 33°, Washington D.C., USA, 1919, pp. 843-854, 858-861.
Cf. H. CLAUSEN, Sommario e Commento [al 32° grado], in Morals, Dogma and Clausen’s Commentaries, vol. VI, pp. 232-238; H.C. CLAUSEN 33°, Clausen’s Commentaries on Morals and Dogma, The Supreme Council 33°, Ancient and Accepted Scottish Rite of Freemasonry, Southern Jurisdiction, Washington D.C., USA, 1978, edizione italiana a cura di Grande Oriente d’Italia – Supremo Consi-glio del Rito Scozzese Antico e Accettato, Giurisdizione Massonica d’Italia, pp. 203-206, 212; cf. H. CLAUSEN, XXXII Grado del Rito Scozzese A.A - Sommario e Commento, in L’Incontro delle genti, anno XXXVIII, n. 3, Luglio-Settembre 1998, ERA-INCONTRO, Roma, pp. 13-15.
Cf. R. R. HUTCHENS 32°, Verso la Luce. “Lucere Perfectum Est”, [A Bridge to Light, Foreword by C. Fred Kleinknecht, 33°, Sovereign Grand Commander, The Supreme Council, 33° - Ancient and Accepted Scottish Rite of Freemasonry, Southern Jurisdiction, United States of America 1988], Era Incontro, Roma 1992, edizione italiana a cura di Elvio Sciubba e Libero Bruzi, pp. 282-283.
Ne cito solo qualcuno: G. D’ANCHISE, I Rosacroce e la Massoneria, in Lux - Lucere et ardere perfectum est, [RSAA (Palazzo Giustiniani-Roma)], n. 8, ottobre 1924, pp. 131-134; I. MOSCA [GOI-33° RSAA], La Magia, Studi Muratori – Seconda Accademia Teorico-Pratica di Operatività Muratoria [Quaderni di Simbologia Mura-toria - GOI], Oriente di Caldaro giorni 1, 2 giugno 1975, in http://www. montesion. it/_tavole/Quaderni/_quaderni_simbologia/_accademia2/magia.htm, visitato il 10 marzo 2005; F. MARIANI, Il bello e il sacro. Il tempo e l’eternità – i Tarocchi – l’Androgino – i simboli, Altair, Edizioni Bastogi, Foggia 1986, pp. 42, 64-68; F. IN-DRACCOLO [GOI e RSAA], Per non confondere Satana con Lucifero, in L’Incontro delle genti, N° 2/1989, p. 12; O. WIRTH [GLDF, 33° RSAA], I Tarocchi, Edizioni Mediterranee, Roma 1997, pp. 209, 362; A. PIKE, Morals and Dogma, in Morals, Dogma and Clausen’s Commentaries, vol. IV, Edizioni Bastogi, Foggia 1994, p. 197; cf. F. BRUNELLI, Principi e metodi di massoneria operativa, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 1994, pp. 85-86; F. MAVÌ, Voglio essere massone, Eurobook, Na-poli 1993, pp. 36-54, 61-63, 193-197.
Cf. E. BONVICINI, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accetta-to, p. 100.
Cf. E. BONVICINI, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accetta-to, p. 210.
Cf. ivi, pp. 225-226.
Cf. SUPREMO CONSIGLIO DEI SOVRANI GRANDI ISPETTORI GENERALI DEL 33° ED UL-TIMO GRADO DEL RITO SCOZZESE ANTICO ED ACCETTATO, Cavaliere Eletto Kadosh – Rituale, Anno 1955 E.V., pp. 24-25. Questo rituale del 30° grado è stato promul-gato con Decr. N° 36 dal SGC Galliano Tavolacci 33°. Il Rituale del 30° grado promulgato dal Tavolacci è, in sostanza, tutt’ora in vigore nel RSAA di Palazzo Giustiniani: cf. L. SESSA, I Sovrani Gran Commendatori e breve storia del Supre-mo Consiglio d’Italia del Rito Scozzese Antico e Accettato Palazzo Giustiniani dal 1805 ad oggi, p. 123.
A New Encyclopaedia of Freemasonry di A. E. WAITE, volume unico, edizione del 1996, reca «An Introduction of Freemasonry» (pp. XXXIII-XXXVI) di Emmett Mc Loughlin, il quale dichiara di esser ex-prete della Chiesa Cattolica Romana (p. XXXIII) e massone del 32° grado RSAA, sposato con una donna massona (Order of the Eastern Star). Mc Loughlin 32° mostra odio alla Chiesa Romana. Il sospet-to che simili preti spretati (e per di più massoni!) possano far qualcosa contro l’Eucaristia è più che legittimo… Su una rivista massonica del RSAA, leggiamo che nella sessione biennale del 1999, del RSAA statunitense (Supremo Consiglio Madre RSAA del mondo), ha partecipato il massone Robert R. Lyon 33° che ha ricevuto l’onorificenza massonica Grand Cross. Il SGC Kleinknecht ha osservato pubblicamente (in quella cerimonia) che Robert Lyon 33° si è distinto anche in opere umanitarie in qualità di Diacono della Chiesa Cattolica («as a Deacon of the Catholic Church») [cf. J.W. BOETTJER 33°, The 1999 Biennal Session. A Bri-dge to the 21st Century, in L’Incontro delle genti, N°4, Ottobre-Dicembre 1999, Roma p. 13 (11-16)].
E. BONVICINI, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accettato, pp. 222-224.
All’inizio dei Lavori rituali per l’iniziazione al 30° grado RSAA, è precisato che il massone Kadosh cerca la «Luce», «quella della Libertà» (Cavaliere Eletto Ka-dosh – Rituale, op. cit., 1955, p. 15-16).
Il massone esoterico e “kremmerziano” Nicola Ariano (GOI-33° RSAA) analiz-za il contenuto magico-ermetistico del RSAA ed afferma che il RSAA insegna una dot-trina in un grado, la nega in un altro per poi riaffermarla in un altro grado, in un gioco di verità opposte e complementari dal quale emerge (massonicamente) la Verità… (cf. N. ARIANO, La leggenda delle graduali iniziazioni al R.S.A.A., in L’Incontro delle genti, gen-naio-marzo 1988, p. 19).
È vero che al 30° grado, il Gran Maestro della Loggia del 30° grado dichiara: «Le nostre armi non sono il pugnale del sicario, la mannaia del carnefice, lo stilet-to del calunniatore…» (Cavaliere Eletto Kadosh – Rituale, op. cit., 1955, p. 35), ma c’è da fidarsi? A chiusura dei Lavori rituali è precisato che tra i progetti del 30° grado c’è quello di «resistere all’oppressione e all’impostura con la parola, la penna e la spada» (ivi, p. 38. Il corsivo è mio).
Cf. E. BONVICINI, I Gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accetta-to, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2003 [19961], pp. 255-261.
Cf. ivi, p. 10.
Cf. O. WIRTH, Il simbolismo ermetico nei suoi rapporti con l’alchimia e la fram-massoneria, Edizioni Mediterranee, Roma 1997, pp. 39-40, 42, 112. Il Fuoco è alimentato dallo Zolfo Rosso=Fenice tra le fiamme a cui l’Adepto si identifica (cf. ivi, pp. 94-95, 119).
Cf. O. WIRTH, I Tarocchi, Edizioni Mediterranee, Roma 1997, p. 138, 142.
Ivi, p. 215.
Cf. ivi, p. 141.
Cf. C. G. JUNG, Mysterium coniunctionis. Ricerche sulla separazione e compo-sizione degli opposti psichici nell’alchimia, Bollati Boringhieri, Torino 1998, pp. 91-92, 112-114.
Cf. J. T. TRESNER II, 33°, Vested in Glory. The Aprons, Cordons, Collars, Caps and Jewels of the Degrees of the Ancient and Accepted Scottish Rite of Freemasonry, Scot-tish Rite Research Society – Supreme Council 33°, S.J. – USA, Washington D.C. 2000, p. 198. La superba bandiera del SGC 33° (color viola, con l’Ouroboros) è ben visibile nell’opuscolo massonico: A Presentation concerning the Ancient and Accepted Scot-tish Rite of Freemasonry – Mother Supreme Council of the World-Southern Jurisdic-tion U.S.A., Washington D.C., 1978, pp. 46-47 («Flag of the Sovereign Grand Commander»). Alle pp. 3-4 di quell’opuscolo massonico c’è il messaggio del So-vereign Grand Commander Henry C. Clausen 33°. Due Ouroboros sono raffigura-ti sulla Grande Decorazione che il Sovrano Grande Ispettore Generale (33° grado RSAA) reca sul petto [cf. Le Grandi Costituzioni (a cura della Giunta del Supremo Consiglio d’Italia), in Tempio Scozzese, Collana R.S.A.A. – Volume III, Roma 1985, pp. 30-31].
Cf. G. DORE, Colori: un viaggio simbolico, in Gradus – Notiziario del R.S.A.A. delle Valli della Toscana, a cura di Ispettorato dei Grandi Ispettori Generali… [Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accettato], N°4 – Settembre-Dicembre 1993, Firenze, pp. 14-15 (13-18).
I massoni del RSAA, esperti di esoterismo, sanno bene che la suddetta Croce del 18° grado ha anche significati alchemico-ermetici e sessuali, per cui l’asse orizzonta-le corrisponderebbe all’organo femminile, l’asse verticale all’organo maschile, e la Rosa posta al centro della Croce sarebbe la Vita che nasce dall’azione-reazione degli oppo-sti… (cf. U. GOREL PORCIATTI, Simbologia Massonica. Gradi Scozzesi, pp. 166-167). Dallo studio del suddetto simbolismo massonico-rosacrociano, è logico dedurre che il Presidente del Capitolo del 18° grado (rivestito di gradi RSAA superiori al 18°…) manipola, controlla e dirige magicamente il Fuoco-Principio della Vita-Trasformazione (Vita-Morte-Rinascita incessante) e… della sessualità! A tal pro-posito è interessante notare che Giuliano Kremmerz (†1930), esperto di magia sessuale, ha non pochi ammiratori nel GOI e del RSAA… Circa Kremmerz-GOI-RSAA: cf. N. M. DI LUCA (GOI), La Massoneria. Storia, miti e riti, Atanòr Editrice, Roma 2000, p. 215, nota n° 47.
Cf. SUPREMO CONSIGLIO DEI SOVRANI GRANDI ISPETTORI GENERALI DEL 33° ED UL-TIMO GRADO DEL RITO SCOZZESE ANTICO ED ACCETTATO, Principe Rosa-Croce – Ri-tuale, Anno 1955 E.V., pp. 70-72. Questo rituale del 18° grado è stato promulgato con Decr. N° 38 dal SGC Galliano Tavolacci 33° (Palazzo Giustiniani) il 12 giugno 1955. Il Rituale del 18° grado promulgato dal Tavolacci è, in sostanza, tutt’ora in vigore nel RSAA di Palazzo Giustiniani: cf. L. SESSA, I Sovrani Gran Commendatori, p. 123).
Cf. F. GIANTULLI S.J., L’essenza della Massoneria italiana: il naturalismo, Pucci Cipriani Editore, Firenze 1973, pp. 48-49.
W. ANCESCHI, Che cosa è veramente la Massoneria nei suoi scopi, nei suoi simboli e costumi, nella sua storia, nei suoi rapporti col mondo occulto, Libreria Corrado Rocco, Napoli 19713 edizione ampliata e aggiornata e corretta), p. 27.
Ivi, p. 29.
Ibidem.
E. LEVI, Storia della magia, Edizioni Mediterranee, Roma 20032, pp. 34-35, 155-156.
Cf. R. A. [ROBERT AMADOU ?], Grande Profession, in D. LIGOU (a cura di), Dic-tionnaire de la Franc-Maçonnerie, Presses Universitaires Françaises, Paris 19913 [19741], pp. 534-536 ; B. GUILLEMAIN, Conversations Ecossais, Guy Trédaniel Edi-teur, Paris 1996, pp. 94, 162; cf. J. TOURNIAC, Vie et perspectives de la Franc-Maçonnerie Traditionnelle, Editions Dervy, Paris 20003, 19782, pp. 206, 211-214.
R. LE FORESTIER, La Massoneria templare e occultista. Tomo II. I Cavalieri Be-neficenti della Città Santa, Atanòr Editrice, Roma 1997, pp. 230-232; R. BER-MANN, L’Esotérisme du Grade de Maître Ecossais de Saint-André au Rite Ecos-sais Rectifié, Editions Dervy, Paris 2002, pp. 29-53.
www.drakesvision.com/sria/library/libpageb.htm, www.drakesvision.com/sria/library /libpagec.htm, www.drakesvision.com/sria/library/libpagel.htm, www.drakesvision. com/ sria/library/pageh.htm, www.sria-eastanglia.org.uk/zelator-2.html (22 novembre 2006). Graham Drake è massone della UGLE e della SRIA.
«Protestant Christianity forgets that Lucifer is the Light-bearer» [D. FORTUNE, The Mystical Qabalah, The Society of the Inner Light, London, s.d., formato pdf scaricabile da www.esonet.org/Texts/English, oppure www.hermetics.org/pdf/ mystical_qabala.pdf, pp. 300-302 (pp. 204-205, pdf)].
M. HEINDEL, Freemasonry and Catholicism, in www.rosicrucian.com/frc/frceng01.htm, e www.rosicrucian.com/frc/frceng02.htm, siti visitati il 21-11-2005.
Cf. R. CARLILE, Manual of Freemasonry, pp. 294-311; cf. The Text Book of Ad-vanced Freemasonry, pp. 193-224; cf. A. C. F. JACKSON 32°, The Scriptural Re-ferences to the Rose-Croix Ritual, Lewis Masonic – Ian Allan Regalia, Addlestone [England] 1979, [pp. 3-9]. Le pagine non sono numerate, perciò le numero a par-tire dalla 1a pagina seguente la 2a pagina di copertina]; cf. The Ceremony of the Rosecroix of Heredom – the 18° degree of the Ancient and Accepted Rite with the Enthronement of the Sovereign, Privately Printed for the Supreme Council 33°, London 1978, 2nd Impression (1981), pp. 19-30, 35-55; cf. W. HANNAH, Darkness visible. A Christian Appraisal of Freemasonry, The Saint Austin Press, London 1998 [19521], pp. 202-207.
H. T. F. RHODES, La Messa Nera [The Satanic Mass], trad. di Donatella Cerutti, Sugar Editore, Milano 1972, p. 227. Si tratta del capitolo XXVI, Il Diavolo e i Fra-massoni (pp. 219-228).
Che «Abaddon» o «Abbadon» sia il nome dell’Angelo dell’Abisso secondo Apocalisse 9,11 e anche la Parola Sacra del 17° grado RSAA è già segnalato in un dizionario massonico francese del 1825 (Dictionnaire Maçonnique, ou recueil d’esquisses de toutes les parties de l’édifice connu sous le nom de Maçonnerie, J. Brianchon Libraire, Paris 5825 [1825], art. «Abbadon»).
J. S. M. WARD [UGLE], Freemasonry and the Ancient Gods, Simpkin, Marshall, Hamilton, Kent & Co., London 1921, [ristampa anastatica, Kessinger Publ.Co., 199?, Kila MT – USA], pp. 63-64.
R. GILBERT, William Wynn Westcott and the Esoteric School of Masonic Re-search, in Ars Quatuor Coronatorum – Transactions of the Quatuor Coronati Lodge N° 2076, vol. 100, London 1987, pp. 6-32.
Cf. W. W. WESTCOTT, The Kabalah, in Lucifer. A Theosophical Magazine, vol. IX, n. 49, 15th sept. 1891, The Theosophical Publishing Society, London (Eng-land), p. 32; cf. I. REGARDIE, La Magia della Golden Dawn. Insegnamenti, riti, ce-rimonie, vol. I, Edizioni Mediterranee, Roma 1980, p. 68; cf. ivi, vol. II, pp. 247-255.
J. MANDLEBERG, Rose Croix Essays, Lewis Masonic, Hersham [GB] 2005, pp. 192, 197.
[Anonimo], L’Angolo della in…Formazione – Il pianeta Venere, in Il Foglio Massonico di Palermo, Anno VI, N° 2, 2 febbraio 2006, a cura delle Logge di Pa-lermo della G.L.R.I., Gran Loggia Regionale di Sicilia – Gran Loggia Regolare d’Italia, p. 3. Vedi anche S. BRENT MORRIS 33° - N. D. PETERSON 32°, Cumulative Index of Heredom. Volumes 1-10, 1992-2002, in Heredom, Transactions of the Scottish Rite Research Society, Supreme Council 33°, vol. 10, Washington D.C. USA, 2002, p. 358, dove leggiamo la seguente corrispondenza: «morning star, light bearer (Lucifer)».
Per i rituali e il simbolismo del 33° grado RSAA: cf. E. BONVICINI, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accettato, pp. 255-261.
Cf. [Anonimo], Il segreto, in Rivista della Massoneria Italiana, anno V, n. 9, ve-nerdì 1 maggio 1874, Roma, p. 1. L’intero articolo è a pp. 1-3.
Ivi, p. 3. Recentissimi elogi al Satana carducciano, inteso quale liberatore dell’umano pensiero provengono da Aldo CHIARLE [GOI-33°RSAA], Il massone Carducci cantò il Risorgimento, in Erasmo Notizie, [GOI], 31 luglio 2005, p. 19.
[I. MOSCA, 33°], La Magia, Studi Muratori – Seconda Accademia Teorico-Pratica di Operatività Muratoria [Quaderni di Simbologia Muratoria, a cura del GOI], Oriente di Caldaro giorni 1, 2 giugno 1975, in http://www.montesion.it/_ tavole/Quaderni/_quaderni_simbologia/_accademia2/magia.htm, sito web visitato il 10 marzo 2005 e il 14 settembre 2006. Il grassetto è del testo. Ivan Mosca è stato anche Gran Maestro Onorario del GOI e Sovrano Gran Commendatore O-norario del Supremo Consiglio del 33° grado RSAA di Palazzo Giustiniani – Roma.
A. PIKE, Morals and Dogma. I primi tre gradi massonici, vol. I, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 1993, pp. 211-212.
[E. SCIUBBA – IUBBULCI] note, in A. PIKE, Morals and Dogma, vol. I, Bastogi, Foggia 1993, p. 228.
Cito alcuni brani della circolare massonica di Pike 33° ai membri dei Supremi Consigli del 33° grado RSAA, 14 luglio 1889] riportata da Domenico Margiotta nel suo Ricordi di un trentatré: «[…] Noi condanniamo nel modo più formale la dottri-na del Satanismo, che è una divagazione di tal natura da trarci nella dottrina dei preti. I frammassoni satanisti prestano senza addarsene delle armi contro la Massoneria. Quello che dobbiamo dire alle masse è questo: Noi adoriamo un Di-o, ma è quel Dio che si adora senza superstizione. A Voi Sovrani grandi ispettori generali, Noi diremo, perché lo ripetiate ai fr.·del 32°, del 31° e del 30° grado: La religione massonica deve essere per noi tutti iniziati degli alti gradi, mantenuta nella purezza della dottrina luciferiana. Perché il dio Lucifero della teurgia moder-na non è il diavolo Satanasso della vecchia goetia […] Sì, Adonai e i suoi preti hanno lanciato al cielo del nostro dio tutte le sozzure della loro impudenza, quali-ficando di orgoglio l’intelligenza ragionevole, che cerca la soluzione dei grandi problemi, che s’avvia senza posa a novelle scoperte, che è sempre insaziabile di verità. Se Lucifero non fosse dio, Adonai, che in tutti gli atti suoi mostra la crudel-tà, la perfidia, l’odio dell’uomo, la barbarie, la ripulsa alla scienza; se Lucifero, di-co, non fosse Dio, Adonai e i suoi preti lo calunnierebbero? Sì, Lucifero è Dio, e sfortunatamente lo è anche Adonai. Perché è legge eterna che non vi sia splen-dore se non c’è l’ombra, non bellezza se non v’è bruttezza, non bianco se non v’è il nero; perché l’assoluto non può esistere che come due; perché le tenebre son necessarie alla luce per servirle di risospinta, come il piedistallo è necessario alla statua, come il freno alla locomotiva. In dinamica analogica ed universale non si appoggia se non sopra ciò che resiste. Così il mondo si bilancia tra le due forze contrarie, che lo mantengono in equilibrio, la forza centripeta e la centrifuga; e queste due forze esistono in fisica, in filosofia e in religione. E la realtà scientifica del dualismo divino è dimostrata dai fenomeni della polarità e dalla legge univer-sale delle simpatie e delle antipatie; donde gli intelligenti discepoli di Zoroastro, e dopo loro i Gnostici, i Manichei, i Templarii hanno ammesso come solo concetto metafisico logico, il sistema dei due principii divini che si combattono da tutta l’eternità, e non si può credere l’uno inferiore all’altro nella potenza. Dunque la dot-trina del Satanismo è un’eresia: e la vera e pura religione è la fede in Lucifero e-guale ad Adonai; ma Lucifero è dio della luce e dio del bene, che lotta per l’umanità contro Adonai, il quale è dio delle tenebre e dio del male…» (A. PIKE 33°, Volta d’Istruzioni, 14 luglio 1889, cit. da D. MARGIOTTA, Ricordi di un trenta-trè., Delhomme e Briguet Editore, Parigi – Lione 1895, pp. 252-254, ristampa a-nastatica, Walter Brenner Edizioni, Cosenza 1988, pp. 252-254).
A. PIKE, Morals and Dogma, vol. I, Bastogi Editrice Italiana, edizione italiana a cura di Elvio Sciubba [GOI e 33° grado RSAA] e Libero Bruzi, Foggia 1993, p. 223. Tra il 2004 e il 2005 (o 2006), la Bastogi Editrice ha ristampato Morals and Dogma in soli tre volumi. Io cito invece la prima edizione (davvero “storica”) in sei volumi.
A. PIKE, Morals and Dogma, in Morals, Dogma and Clausen’s Commentaries, vol. III, Edizioni Bastogi, Foggia 1994, p. 95.
A. PIKE, Morals and Dogma, in Morals, Dogma and Clausen’s Commentaries, vol. IV, Edizioni Bastogi, Foggia 1994, p. 197.
Ibidem.
Cf. F. INDRACCOLO, Per non confondere Satana con Lucifero, in L’Incontro del-le genti, N° 2, aprile-giugno 1989, p. 12. Segnalo recenti elogi al Satana carduc-ciano da parte di Aldo Chiarle 33° (RSAA) e Gran Maestro Onorario del GOI (cf. A. CHIARLE, Il massone Carducci cantò il Risorgimento, in Erasmo Notizie, Bollet-tino d’informazione del Grande Oriente d’Italia, N° 14, 31 luglio 2005, p. 19; cf. A. CHIARLE, Carducci, il poeta che abbracciò l’umanità, in Erasmo notizie, N° 17-18, 15-31 ottobre 2006, pp. 31-32.
Cf. R. GUÉNON, L’Esoterismo di Dante, Editrice Atanòr, Roma 1978, pp. 67-68, 71-73.
Così ad esempio: Lucifer and Satan, in http://freemasonry.bcy.ca/texts/Luciferand Satan.html, website della Grand Lodge of British Columbia and Yukon [Canada], visi-tato il 08.IV.2005. Nel Museo della suddetta Gran Loggia canadese è esposto un grande dipinto che raffigura il frontespizio delle Costituzioni massoniche inglesi del 1784, in cu si vede il famoso Genio luciferico della Massoneria (http:// freemasonry.bcy.ca/genius.html (08-IV.2005). Per precisare ulteriormente che Lucifer e Satan non sono la stessa entità, i massone curatori di quel website ad-ducono come ulteriore prova il presunto patto infernale firmato dal prete Urbano Grandier (Loudun 1634) e controfirmato da varie entità infernali, tra cui Lucifer e Satan… (http://freemasonry.bcy. ca/antimasonry/pentagram/pact.html). Osservo che, in tal caso, quei massoni canadesi hanno tentato una curiosa e maldestra “difesa” dato che il Lucifer e il Satan di quel presunto patto, sono in effetti entità malefiche («infernal powers»).

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