ARTICOLI E NOTIZIE SULLA MASSONERIA

giovedì 23 aprile 2009

Uno studio sull'incompatibilità tra Massoneria e Chiesa Cattolica-parte prima


Uno studio sull'incompatibilità tra Massoneria e Chiesa Cattolica-parte prima

di P. Paolo M. SIANO

La Massoneria moderna, sin dalla sua origine (1717) si è caratterizzata di una componente illuminista ed una esoterico–magica. Il suo sforzo è stato, ed è, quello di superare ogni “integralismo dogmatico”, causa di divisione e di assolutizzazione della verità, facendo sì che gli uomini convengano in un religione più ampia, una religione naturale, lasciando all’ambito della soggettività il modo di riconoscere Dio e di dargli culto.

Una Universal Religion, cioè, che abbracci tutti i credi, in cui il Dio supremo è il Grande Architetto del deismo illuminista. Questi, in sede esoterica ed iniziatica, è invocato come il Dio di Luce. Ogni Gran Loggia/Grande Oriente poi, pretende di trasmettere questa luce pro-prio attraverso i riti d’iniziazione alla vita massonica. Lucifero che è simbolo e ricerca della “Vera Luce”, per la legge dell’unione degli op-posti, così cara al pensiero massonico, si confonde e si mescola nel suo contrario, in modo da non più distinguere chi sia Satana e chi Dio, o che cosa sia il Bene e cosa il male… cosa sia la Verità, che per noi Cattolici è inconfondibile: Cristo Signore.
Ecco quanto il padre Siano si propone nel suo studio accurato e ricco di documentazione: la Massoneria nel suo insieme, come ha affer-mato la Chiesa, risulta incompatibile con la fede cattolica.

-----------------

Introduzione

La Massoneria moderna, o Libera Muratoria, nasce ufficialmen-te nel 1717, con la fusione di quattro logge che costituiscono la Gran Loggia di Londra. L’identità filosofico–rituale–simbolica della Massoneria moderna è caratterizzata da 2 elementi inscindibili: il-luminismo ed esoterismo. Con il termine esoterismo indichiamo due significati strettamente congiunti: (a) l’arte di trasmettere co-noscenze riservate a pochi iniziati, attraverso riti e simboli; si tratta di conoscenze ritenute capaci di perfezionare/divinizzare (o alme-no guidare al perfezionamento/unione mistica) l’iniziato; (b) dottri-ne riferite al complesso magico della Cabala ebraica, dell’Alchimia, dell’Ermetismo, ecc...
L’esoterismo, così inteso, è di per sé un’arte (o fenomeno) ma-gica (magia=manipolazione del Sacro tramite l’inscindibile intera-zione di riti–simboli–idee). L’esoterismo entra nelle logge della Scozia sin dalla fine del sec. XVI e in quelle inglesi, almeno (dato certo) dalla metà del sec. XVII.
L’illuminismo (movimento filosofico sorto in Inghilterra nel sec. XVII e diffuso in Europa nel sec. XVIII) pone la ragione umana e l’esperienza sensibile al di sopra di dogmi e di autorità religiose. Il razionalismo illuministico chiude la ragione umana alla possibilità di accogliere come verità oggettiva la Rivelazione e i Dogmi cri-stiani, questi ultimi ritenuti (in senso illuministico) imposture o per lo meno tollerati come opinioni. Tale razionalismo è pertanto con-trario alla fede cristiana ed alla retta ragione umana. L’esoterismo seduce e introduce il massone in una atmosfera mistico–spirituale che trascende qualsiasi dogma ed autorità religiosa. In un certo senso, la ragione illuminista trova nell’esoterismo una sorta di sur-rogato della fede e della spiritualità.
Nella Massoneria moderna (anche quella inglese, regolare e tra-dizionale) abbiamo la compresenza di illuminismo ed esoterismo.
In questo mio studio espongo, in modo piuttosto sintetico, alcu-ni punti di incompatibilità tra Massoneria e Chiesa Cattolica. Nel presento testo rimando anche all’estratto della mia tesi di laurea aggiungendo ulteriore documentazione.
Per non appesantire ulteriormente il mio lavoro, ometto l’origine–nascita–sviluppo storico di logge/Grandi Logge/Grandi Orienti/Alti Gradi massonici che si ha a partire dal secolo XVIII (in Inghilterra, in Europa continentale, in America, Asia, Africa) fino ai nostri giorni .


Alcune precisazioni:

Grande Loggia o Grande Oriente=Corpo massonico che ammi-nistra i primi 3 gradi massonici:
1°) Apprendista; 2°) Compagno; 3° e ultimo grado) Maestro Massone.
Il Maestro Massone può far parte di sistemi di Alti Gradi (=Riti), solitamente amministrati da Corpi distinti da Grandi Logge/Grandi Orienti. I membri degli Alti Gradi restano sempre Maestri Massoni e in tale qualità devono continuare a frequentare le logge dove so-no amministrati i primi 3 gradi e perciò sono anche membri di Grandi Logge /Grandi Orienti.
È vero che, da un punto di vista sociologico o fenomenico, esisto-no tante Massonerie (Grandi Orienti, Grandi Logge, Corpi Rituali di Alti Gradi) ma è possibile e doveroso parlare anche di Massoneria al singolare, poiché (per esempio nei primi tre gradi), la Massoneria è sostanzialmente una nelle idee, nei simboli, nei rituali.


1. Illuminismo, soggettivismo religioso e mètadogmatismo della Massoneria

Nelle prime Costituzioni della moderna Massoneria inglese (re-datte dal pastore presbiteriano James Anderson, 1723) è scritto che d’ora in poi i massoni saranno obbligati solo alla religione in cui tutti gli uomini convengono, lasciando a ciascuno le sue opi-nioni . Si tratta di una religiosità naturale o naturalistica (analoga al deismo illuministico) nella quale i dogmi sono ridotti al rango di o-pinioni. Nel testo andersoniano degli Antichi Doveri è scritto che i massoni appartengono alla suddetta «Religione universale» («uni-versal Religion»). Ma si tratta di un universalismo religioso sgan-ciato da dogmi–autorità–rivelazioni religiose che (nella mentalità massonica) sono ridotte al rango di opinioni soggettive del singolo massone. Gli Antichi Doveri di un Libero Muratore rimangono an-cora oggi testo fondamentale e universale nel Corpus legislativo massonico.
Il carattere deistico della religione andersoniana sopra descritta, è stato affermato anche da Giuliano Di Bernardo (ex GM del GOI e poi GM della GLRI) e da un articolo di una rivista massonica in-glese la quale, seppure si proclama indipendente, tuttavia è gestita da massoni legati alla United Grand Lodge of England (UGLE) .
Le Costituzioni della UGLE (1813–2001) precisano che la Masso-neria accoglie uomini di qualsiasi religione purché credano in Dio, qualunque sia il modo in cui lo concepiscono e in cui gli danno culto . Anche negli Antichi Doveri delle Costituzioni UGLE è precisato che i Massoni appartengono alla «summenzionata Religione Universale» («universal religion above mentioned» ), ossia a quella sopra de-scritta.
Desidero osservare che nell’edizione dell’anno 1738 delle Co-stituzioni andersoniane, è scritto che i massoni appartengono a «the oldest Catholic Religion above hinted» ; ovviamente, non si tratta della Religione Cattolica Romana (dogmatica!) ma piuttosto di quella religione universale (cattolico=universale) di stampo dei-stico, ossia quella religione (naturale–razionale) in cui convengono tutti gli uomini lasciando ad essi le loro opinioni , di cui Anderson ha scritto già nella edizione 1723 delle Costituzioni massoniche sopra citate.

La Massoneria tradizionale, professando la «universal religion» (il cui naturalismo è più esplicito nelle Costituzioni andersoniane, che in quelle attuali della UGLE), unisce uomini di ogni fede e reli-gione, lasciandoli liberi di intendere e venerare l’Essere Supremo, ciascuno secondo la propria fede o credenza religiosa. In questa conciliatio oppositorum, tipicamente massonica, riscontriamo un soggettivismo relativistico che riconosce come vera ogni religione soltanto relativamente al singolo che la professa. Di conseguenza, nel contesto culturale massonico, la Missione e la Fede della Chiesa Cattolica, entrambe fondate nella Verità, rischiano oggetti-vamente di essere gravemente soffocate.
Lentamente, e in modo morbido, il massone cristiano impara a considerare l’insegnamento dogmatico e morale della Chiesa Catto-lica come una “pretesa” di verità assoluta nonché un ostacolo al programma massonico di solidarietà, fratellanza, felicità e perfezio-namento umano etico–spirituale. Il massone cristiano considera, di fatto, se stesso e la sua ragione come il principale punto di riferi-mento della propria religiosità, al di sopra del Magistero ecclesiasti-co del quale il massone respinge immediatamente almeno il divieto disciplinare di far parte della Massoneria. Il soggettivismo religioso della Massoneria pone lentamente la fede dogmatica e il sopranna-turale (intesi dalla Chiesa Romana) nell’ambito delle credenze sog-gettive, o opinioni, prive di quella forza assoluta, universale e ogget-tiva, che invece ricopre la «universal religion» massonica.
Il prof. Giuliano Di Bernardo (ex Gran Maestro e Fondatore della GLRI) ha sostenuto un’etica razionale ispirata al «razionalismo kantiano», dunque l’autosufficienza e l’autonomia della ragione umana da qualsiasi teologia e religione. Secondo Di Bernardo, occorre escludere dai Comitati bioetici sia gli scienziati positivisti e sia i teologi e i rappresentanti delle religioni, poiché «scientismo» e «teologismo» causano «ambiguità e contraddi¬zione» nel campo della bioetica» .
In un suo libro, Di Bernardo (GLRI) afferma che il concetto di verità assoluta, a cui è legata la Chiesa Cattolica, fomenta il fondamentalismo ed è perciò ostacolo all’ecumenismo . L’autore auspica la fine delle barriere della religione, fonte di conflitti devastanti, e l’avvento dell’uomo nuovo, espressione di un’unica razza–lingua–cultura .
Fabio Venzi (attuale GM della GLRI) afferma che la Massoneria (dunque la sua GLRI) offre la possibilità di «sperimentare la trascendenza anche a coloro che non la trovano più nei credi rivelati» .
Nella Massoneria anglosassone dei primi tre gradi il mètadog-matismo (cioé l’oltrepassamento o superamento di tutti i dogmi e di tutte le autorità religiose) è morbido e pacifista ma nella Massone-ria latina diviene più apertamente anticlericale. Poi, negli Alti Gradi del Rito Scozzese Antico ed Accettato, riscontriamo una esplicita opposizione alla Chiesa Cattolica, in particolare ai suoi dogmi, alla sua azione sociale didattica ed evangelizzatrice. I Massoni del 30° grado RSAA, in nome della loro “Luce” e “libertà di coscienza”, im-parano a disprezzare ogni tirannia spirituale che, nel loro rito mas-sonico, è simboleggiata dalla tiara pontificia!
2. La questione delle punizioni fisiche cruente in Massoneria

Catechismi massonici inglesi della fine del secolo XVII e inizi del secolo XVIII prevedono pene di morte per i massoni spergiuri e traditori. Nei secoli XVIII–XIX, troviamo nei rituali massonici (in In-ghilterra, Spagna, Italia, Francia, Germania, Austria...) espliciti rife-rimenti alle suddette punizioni fisiche mortali. E ciò anche nella UGLE, fino ai nostri giorni.
I primi catechismi di Muratoria speculativa che menzionano pe-ne cruente e morte violenta per chi viola il giuramento massonico sono i seguenti: il Manoscritto di Edimburgo del 1696 , il Mano-scritto Chetwode Crawley del 1700 , il Manoscritto Dumphries del 1710 , il Manoscritto Kevan del 1714–1720 , il Manoscritto Wil-kinson del 1727 , e i celebri rituali di Samuel Prichard (1730) che presentano per la prima volta le cerimonie di iniziazione ai primi tre gradi massonici.
Prichard fa conoscere al pubblico il giuramento professato al primo grado di Apprendista dal candidato ai misteri massonici, il quale dichiara che in caso di tradimento subirà una pena non mi-nore a quella di avere la gola tagliata, la lingua strappata, il cuore strappato dal petto, il corpo bruciato e le ceneri sparse sulla fac-cia della terra in modo che non resti di lui alcun ricordo tra i Liberi Muratori .
Circa il giuramento massonico con punizioni fisiche, il gesuita p. José A. Ferrer Benimeli (filo–massone, anche dopo gli interventi antimassonici della Santa Sede nel 1983–1985) riconosce che la pena di morte è prevista per chi violava il giuramento massonico, come appunto dimostrano vari catechismi massonici: 1723 (A Ma-son’s Examination, Inghilterra), 1730 (Prichard, Inghilterra), 1745 (Amsterdam, Olanda), 1740 (Berna, Svizzera), 1791 (Roma), inizi sec. XIX (Spagna) . Nonostante tutti questi dati storici autentici, Benimeli, in modo alquanto minimista, scrive che quel giuramento non era altro che il medesimo richiesto dalle leggi inglesi del sec. XVII e XVIII, per cui, in fondo, non c’era motivo di preoccuparsi. Ma tali giuramenti desteranno invece grande impressione proprio tra le autorità ecclesiastiche. Benimeli (d’accordo con il massone Tierce, 1745) afferma che è ridicolo pretendere che il timore della pena di morte sia una salvaguardia al segreto. Egli ritiene anche che è illogico credere che chi sia morto violentemente possa aver (in precedenza) rivelato il segreto, altrimenti tal segreto si dovrebbe conoscere. E se tal segreto è ignorato fino ad oggi, come pensare che qualcuno abbia pagato con la propria vita?
Desidero fare le seguenti osservazioni a quanto afferma il p. Benimeli:
a) la Loggia si configura(va) quasi come uno Stato, riservandosi addirittura la facoltà di obbligare a pene di morte gli eventuali mas-soni spergiuri. Ma con quale autorità (statale? religiosa?... iniziatica–esoterica?) la Loggia obbliga(va) i suoi membri a tali giuramenti?
b) Qualunque cosa dica p. Benimeli, quei giuramenti di morte avevano (hanno) una grande forza sulla mente del massone, che prima di cedere alla tentazione di violare il segreto, avrebbe riflet-tuto molto bene alle pene (solo simboliche?) in cui sarebbe incor-so. Perciò, non è ridicolo credere che quei giuramenti fossero (sia-no) una buona prevenzione contro eventuali infedeltà massoniche. E non è illogico credere che il massone spergiuro potesse venir ucciso. Inoltre, in tre secoli di Massoneria, studiosi cattolici hanno potuto conoscere molti “segreti” sulla ritualità e prassi massonica. Infine: come si può lecitamente invocare il Nome di Dio come te-stimone–vindice–garante di simili giuramenti? Anche nel caso che siano solo pene simboliche, è comunque immorale e blasfemo in-serirle con grande serietà e solennità in un giuramento in cui si in-voca Dio.
Il massone Frederick Smyth (UGLE) afferma che le suddette punizioni mortali («penalties») non sono state mai inflitte , che non c’è alcuna evidenza che esse siano state inflitte, sebbene la Mas-soneria («the Craft») sia accusata del contrario . Ma anche se tali pene siano state inflitte, non possiamo pretendere – è ovvio – che dei massoni ce ne diano notizia.
Il riferimento alle cruente e mortali punizioni fisiche, esplicitato nel momento solenne del giuramento, permane nei successivi ri-tuali massonici, finché nel 1986, la United Grand Lodge of England decreta che la menzione delle physical penalties (punizioni fisi-che), sopra citate, sia estromessa dalle formule di giuramento nel-la iniziazione ai primi tre gradi e nella cerimonia di Installazione del Maestro Venerabile, ma rimanga in altre parti delle suddette ceri-monie iniziatiche . Nel 1987, la UGLE pubblica un opuscolo intito-lato Freemasonry and Religion, in cui si precisa tra l’altro: «The physical penalties which are purely symbolic do not form part of an Obligation. The commitment to follow the principles of Freema-sonry is, however, deep» .
Nel 1992, l’organo della Loggia nazionale di ricerca Villard de Honnecourt N° 81, all’obbedienza della Grande Loge Nationale Française, pubblica un articolo del massone Jean–Pierre Schne-tzler, il quale offre una sintesi storica con alcune considerazioni spirituali sulle punizioni fisiche previste ai primi tre gradi massonici per i massoni traditori (1° grado: gola tagliata e lingua tagliata; 2° grado: cuore strappato; 3° grado: corpo sventrato e incenerito). Secondo Schnetzler, le punizioni sopra menzionate, non hanno un significato fisico–cruento, ma vogliono unicamente ricordare al massone che in caso di tradimento, egli muore spiritualmente alla vita massonica e rischia il distacco da Dio (centro del proprio esse-re) anche nella condizione post–mortem, dunque la propria distru-zione psico–mentale e il vuoto. Schnetzler spiega anche che i tre punti del corpo umano, oggetto delle punizioni massoniche (gola, cuore, alto e basso ventre), sono tre importanti centri sottili di e-nergia divina (chakras), secondo la filosofia e la prassi del Tantri-smo buddhista e induista .
Il massone Ernesto Laudicina [GLDI e 33° grado RSAA] ha spiegato di recente che il «Giuramento» massonico ha una parte «altamente esoterica» che cito qui di seguito:
«prometto e giuro di non palesare giammai i segreti della Libera Muratoria; di non far conoscere ad alcuno ciò che mi verrà svelato, sotto pena di avere tagliata la gola, strappati il cuore e la lingua, le viscere lacere, fatto il mio corpo ca-davere in pezzi, indi bruciato e ridotto in polvere, questa sparsa al vento per esecrata memoria ed infamia eterna» .
Durante la cerimonia di conferimento del 33° ed ultimo grado RSAA, nel Tempio c’è uno scheletro umano che regge nella mano sinistra lo stendardo dell’Ordine, cioé del RSAA, e nella mano de-stra un pugnale in atto di colpire, richiamo evidente (precisa il Ritua-le) alla punizione dei nemici e traditori del RSAA . Dunque il RSAA (simboleggiato dal proprio stendardo) è portato dalla Morte (simbo-leggiata dallo scheletro)!


3. Esoterismo massonico o magia massonica

I riti (azioni rituali) e i simboli massonici (per la maggior parte legati al simbolismo muratorio e religioso) agiscono sul candidato: lo trasformano in massone, lo aiutano ad avanzare nel cammino etico–spirituale–gradualistico, lo collegano al Sacro (ciascun mas-sone libero di concepirlo secondo la propria fede o credenza reli-giosa) chiamato Grande Architetto dell’Universo (GADU). Nel no-me del GADU si radunano in Loggia uomini di diversa fede o cre-denza religiosa (cristiani, ebrei, musulmani, induisti, buddhisti...). La Loggia Massonica vive ed opera ritualmente al di là e al di sopra di tutte le diversità e distinzioni (teologiche, dogmatiche, religiose, morali ecc.). Ci troviamo dinanzi ad un tipo peculiare di magia che merita l’aggettivo di massonica. La religiosità soggettivistica e mè-tadogmatica costituisce il fondamento e la giustificazione filosofica dell’esoterismo massonico, o magia massonica, che trascende tutte le differenze religiose. I Massoni stessi sono il Centro del loro modo di intendere Dio e la Religione. Mediante l’essenziale supporto di riti, simboli e miti (inventati e/o strutturati), i Massoni pretendono di collegarsi al GADU, di ottenere da Lui effluvi spirituali, di cementare o unire gli uomini Iniziati in un cammino di perfezionamento etico–spirituale al di là e al di sopra delle religioni, delle credenze e delle autorità religiose a cui i singoli massoni farebbero riferimento nella loro vita profana (extra–loggia). Ecco perché si può e si deve parla-re di magia massonica (manipolazione del Sacro mediante modalità teorico–operative di Muratoria speculativa) e di carattere intrinse-camente magico dei lavori rituali massonici anche e anzitutto delle Massonerie regolari e tradizionali (esempio UGLE, GLNF...). Per-tanto non condivido quelle tesi (sostenute da massoni e da cattoli-ci) secondo cui la magia sarebbe scoraggiata dal mondo massoni-co regolare e relegata solo nelle cosiddette fringe Masonry, o Massonerie marginali (quelle irregolari, spurie o comunque non ri-conosciute ufficialmente dalla UGLE).
Tra i riti e i simboli massonici vi sono quelli che chiaramente at-tingono da (o almeno risentono dell’influsso di) scienze magico–esoteriche (Cabala ebraica, Alchimia, Ermetismo...). Vi sono vari testi massonici sui significati esoterici di riti e simboli massonici.
La presenza di elementi cabalistico–alchemico–ermetistici è esplicita nel RSAA il quale, nel panorama massonico internazio-nale, non può affatto esser annoverato tra le “fringe–Masonries”.
Ora espongo alcune testimonianze massoniche.
Il prof. Giuliano Di Bernardo 33° (GLRI) ha riconosciuto che l’Ebraismo ha fornito un grande apporto alla Massoneria, come dimostrano i rituali massonici (dei primi tre Gradi) imperniati so-prattutto sulla Leggenda di Hiram, il Tempio di Salomone e la sua ricostruzione . Secondo Di Bernardo il misticismo della Cabala ebraica è il mezzo più adatto per giungere ad una futura rigenera-zione della società, in cui non vi sarà più bisogno delle religioni (Cristianesimo incluso) dato che l’uomo si ricongiungerà a Dio. Di Bernardo afferma che la religione ha distrutto l’unità tra l’uomo e Dio e inoltre prevede una società futura in cui vi sarà unità di raz-za, di cultura, di lingua e di religiosità. L’autore riconosce che il mi-sticismo (ossia la capacità umana di giungere all’unione con l’Assoluto per virtù di poteri e conoscenze misteriose immanenti all’uomo stesso) è presente essenzialmente nel rituale massonico, il quale vuole costruire e perfezionare l’uomo iniziato .
Nell’opuscolo anonimo A Defence of Masonry (pubblicato in appendice alle Costituzioni del 1738 della Gran Loggia di Londra) si afferma che i riti e i princìpi della Massoneria sono affini a quelli praticati nelle antiche società iniziatiche, tra cui sono citati anche i Cabalisti ebrei .
Il misticismo ebraico – e specialmente cabalistico – è più mar-cato nel complesso di simboli e riti iniziatici ed esoterici praticati nell’Holy Royal Arch of Jerusalem, nel quale i Massoni inglesi – sin dalla metà del secolo XVIII – celebrano la scoperta del vero Nome di Dio e così completano il Terzo Grado di Maestro Massone, im-perniato sulla morte di Hiram (l’Architetto del Tempio di Salomone) e sulla conseguente perdita della Parola .
I cherubini, simboli privilegiati della mistica ebraica (in particola-re di quella esoterica) , si trovano sullo stemma della Gran Loggia inglese degli Antients (i primi che praticano il Royal Arch) e quindi anche sullo stemma della futura United Grand Lodge of England (1813) . I cherubini esoterici detengono i segreti divini dell’unione mistica e introducono alla presenza di Dio; in tal modo, la Masso-neria tradizionale inglese, rappresentata dal suo stemma maesto-so, ammantata di esoterismo, misteri e iniziazione, si configura come una Istituzione élitaria che può permettere l’accesso al divi-no a coloro che sono iniziati ai suoi misteri e privilegi .
Lo studioso massone ed ex Maestro Venerabile della Quatuor Coronati Lodge No. 2076, Colin Dyer, ha rilevato l’influsso cabali-stico e anche pitagorico sulla Massoneria inglese dei secoli XVIII e XIX, in particolare per quel che concerne i numeri (elementi molti importanti nella simbologia massonica) a cui la Cabala ebraica e l’esoterimo pitagorico attribuiscono un potere creativo. Dyer osser-va anche che il primo Gran Maestro della UGLE, il Duca di Sussex (reggente la Gran Loggia dal 1813 al 1845) era molto interessato alla lingua e alla Cabala ebraica .
Sin dal 1866, i Maestri Massoni regolari (di fede cristiana e trini-taria) della UGLE, che diventano membri della Societas Rosicru-ciana In Anglia – SRIA (fondata proprio in quell’anno), si dedicano allo studio delle scienze occulte (in particolare l’Ermetismo e la Cabala ebraica) per ricercare l’antica sapienza, risolvere i problemi della vita e diffondere la conoscenza . Il certificato del I° grado della SRIA (Zelator) è sontuosamente ornato di simboli e colori che – come affermano studiosi membri della SRIA – trovano il loro autentico significato nel deposito dottrinale e sapienziale della Ca-bala ebraica, dell’Alchimia, dell’Ermetismo, dell’astrologia e il tutto si presenta come un sistema di misticismo magico–esoterico che vuol conferire all’iniziato poteri spirituali .
Segnalo l’esistenza di circoli massonici di studio riservati a Ma-estri Massoni della UGLE e di Grandi Logge in comunione con la UGLE (esempio il Dormer Masonic Study Circle, e il Masonic Study Society) che approfondiscono l’aspetto esoterico della Mas-soneria tradizionale. Tra gli studiosi di questi prestigiosi circoli di cultura massonica, c’è chi ha interpretato i (primi) Tre gradi mas-sonici della Pure and Ancient Masonry (Entered Apprentice, Fellow Craft, Master Mason, ossia i cosiddetti Craft Degrees o Craft Fre-emasonry) e il suo completamento del Royal Arch, alla luce della Cabala ebraica. Dunque riti e simboli della Craft Freemasonry rac-chiudono idee attribuite al mondo variegato della Cabala ebraica (reintegrazione dell’iniziato nel Divino, congiunzione degli opposti, reincarnazione, morte–rinascita iniziatica, gli Ufficiali di Loggia cor-rispondono alle prime tre emanazioni del Divino...) . Ritengo che tali interpretazioni non siano delle forzature soggettive ma che cor-rispondano molto bene alla realtà e alla dinamica dei simboli e dei riti iniziatici dei rispettivi gradi massonici.
Il massone Coghlan ha esplicitamente affermato che il Cristia-nesimo deriva dal misticismo ebraico, ossia la Cabala, dando pure un’interpretazione cabalistica della croce di Gesù .
Il massone John Paternoster ha fornito una interessante e com-plessa analisi astrologica e cabalistica (servendosi anche dell’albero cabalistico delle Sephiroth) delle date di fondazione della Gran Log-gia di Londra (1717) e della UGLE (1813) . Egli ha anche illustrato i significati esoterici di vari simboli, ruoli e arredi rituali del Royal Arch Chapter (esempio le bandiere raffiguranti l’Uomo, il Leone, il Bue e l’Aquila, i Tre Principali,...) ricorrendo a simboli e concetti della Cabala ebraica (esempio l’unità degli opposti, l’albero sefirotico, i quattro mondi della Manifestazione del Divino, l’ascesa e rigenerazione ini-ziatica dell’uomo nei piani superiori dell’esse¬re...) .
Jacques Chaboseau (GLNF e RSAA) spiega che l’Alchimia rientra in quel complesso di «sciences magico–ésotériques» (tra cui anche la teurgia, la magia cerimoniale, i Tarocchi,...) che costi-tuiscono l’Ermetismo. La tradizione alchemica è collegata ad Er-mete Trismegisto. Essa è stata accolta nella Massoneria operativa medievale, dunque già dai costruttori di cattedrali (segni alchemici in cattedrali medievali). Poi, l’Alchimia è confluita anche nella Mas-soneria moderna–speculativa (formandone il substrato esoterico), particolarmente attraverso i Rosacrociani («Rose–Croix»). L’Al¬chimia spirituale vuol realizzare «la mort initiatique» dell’adepto per condurlo alla rigenerazione spirituale o reintegrazione nel Prin-cipio divino o divinizzazione. Secondo Chaboseau i primi tre gradi del Rite Ecossais Ancien et Accepté corrispondono alchemica-mente alla sigla V.I.T.R.I.O.L. (Visita Interiora Terræ Rectificando Invenies Occultum Lapidem), ossia alla morte iniziatica–discesa agli ìnferi dell’adepto .
I massoni Serge Theakston e Francis Bardot hanno afferma-to l’importante presenza di Ermetismo ed Alchimia nei gradi del Ri-to Scozzese Antico e Accettato.
Gustavo Raffi [attuale Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani (GOI)], spiega che la Massoneria, nata nel secolo XVIII, custodisce sia un patrimonio iniziatico ed esoterico («il pitagorismo, l’ermetismo alessandrino del II e del III secolo ..., l’alchimia, la Qabbalah, la gnosi, il templarismo, i Rosa–Croce, la teurgia, la magia rinascimentale e le tradizioni greco–romana ed egizia»), sia un insieme di idee della filosofia liberale inglese del sec. XVII e dell’Illuminismo del sec. XVIII .
In un Convegno su Massoneria e Tradizione esoterica (11 no-vembre 2000), il massone Natale M. Di Luca [GOI] ha presentato alcune riflessioni sul rapporto tra magia e Massoneria. La magia è l’arte di manipolare (presunte) misteriose energie o forze sottili ed opera attraverso riti, elementi, spazi . L’autore considera «i punti di contatto tra la magia e la Massoneria», da un punto di vista soggettivo e oggettivo. L’aspetto soggettivo consiste nell’interpre¬tazione che il singolo massone dà del simbolismo massonico . In-vece, «il profilo oggettivo va identificato con l’apparato simbolico–rituale dei primi tre gradi “azzurri” od universali e più ancora con quello d’alcuni sistemi ad “alti gradi”, ove i riferimenti alla cultura magica tratteggiata nelle precedenti parti di questa esposizione ri-corrono con frequenza [...]» . Di Luca rivolge la sua analisi ai pri-mi tre gradi massonici (Apprendista, Compagno, Maestro) in cui scorge vari punti di contatto con la magia:

– il Tempio:«spazio sacro», simbolo dell’Universo, in cui i massoni lavorano per elevarsi su piani superiori di coscien-za. Anche il mago opera in uno spazio delimitato. I masso-ni, ritualmente costruiscono il Tempio, con la marcia d’ingresso e le deambulazioni rituali. Al termine dei lavori, il Tempio è ritualmente annullato.
– Accensione e spegnimento di luci, invocazione al Grande Architetto Dell’Universo (GADU), gesti rituali, Parole sacre, batterie (colpi)....
Di Luca ha criticato negativamente quelle opere di massoni (e-sempio Oswald Wirth) che interpretano in senso fortemente magi-co–occultistico il patrimonio simbolico rituale della Massoneria . Le proteste del Di Luca non sono però molto convincenti, soprat-tutto perché lo stesso Di Luca (almeno fino al 2003) è direttore del-la Collana Jakin – Massoneria e Tradizione Iniziatica, dell’Editrice Atanòr in cui le opere di Oswald Wirth sono ben presentate. Ad esempio, circa il libro Misteri dell’Arte Reale (di Wirth) leggiamo nel catalogo Atanòr:

«In quest’opera il Wirth, alla luce della tradizione esoterica occidentale, esamina i profondi significati racchiusi nel pen-siero e nella ritualità massonica» .
In quel libro, Wirth elogia il «Serpente della Genesi», il «primo iniziatore», simbolo di libertà, elevazione, cono-scenza, luce. La disobbedienza di Adamo ed Eva: un atto di «emancipazione umana» .

4. Morte iniziatica/simbolica/mistica in Massoneria : ovvero, simbolismo e metafisica del sacrificio umano

Nell’iniziazione al 1° grado di Apprendista, il candidato entra all’interno del piccolo locale detto Gabinetto di Riflessione (stanzi-no tutto nero con simboli mortuari e alchemici), simbolo degli ìnferi, simbolo della discesa nel ventre della terra, morte [alla vita profa-na]–rinascita [alla vita] iniziatica..., passaggio dalle tenebre alla lu-ce, dall’ignoranza alla conoscenza...
Nel Gabinetto di Riflessione, il candidato passa attraverso quel-la che nel gergo iniziatico di dotti massoni è chiamata «morte sim-bolica» , «morte mistica» , «morte iniziatica» , o addirittura «sui-cidio metafisico» .
Il Gabinetto di Riflessione (luogo di simbolica morte–discesa agli ìnferi) si trova al 1° grado delle Massonerie (Grandi Logge o Grandi Orienti) che nella loro ritualità risentono del settecentesco influsso ri-tualistico–massonico francese (esempio GODF, GLDF , GOI , GLvÖ , VGLvD ...) o del RSAA [esempio GOB , varie logge della GLNF ...). Questo Gabinetto è già adoperato in cerimonie iniziati-che presso logge francesi del sec. XVIII e oggi è anche adoperato in Grandi Logge regolari e tradizionali (come la GLNF, o le VGLvD) che praticano al loro interno anche il RSAA. Tale Gabinet-to è invece assente dalla ritualità massonica inglese dei classici 3 gradi.
Invece, in tutti i Grandi Orienti e Grandi Logge del mondo (rego-lari ma anche irregolari, cioé quelle non riconosciute dalla UGLE), la cerimonia iniziatica del 3° grado di Maestro Massone attiva la leggenda di Hiram Abif, l’architetto del Tempio di Salomone che (secondo la leggenda massonica) rimase fedele ai suoi doveri e fu ucciso da 3 cattivi compagni muratori che avevano tentato di e-storcergli i segreti dell’arte muratoria. Il candidato al 3° ed ultimo grado è identificato a Hiram e perciò subisce una morte simbolica. Ucciso (simbolicamente) da 3 cattivi compagni (impersonati dai 3 principali Ufficiali, o Luci, di Loggia: Maestro Venerabile, 1° Sorve-gliante e 2° Sorvegliante), il candidato è poi simbolicamente eleva-to dal sepolcro (dagli stessi 3 Ufficiali di cui sopra) ed è perciò un nuovo Maestro Massone, Hiram...
Vari studiosi sia massoni che non massoni vedono in questa leggenda massonica contenuti naturalistici (riferiti, cioé agli antichi culti misterici pagani), alchemici–ermetistici. Autori inglesi riducono il messaggio del 3° grado al solo contenuto etico (esser fedele al proprio dovere), ma ciò è chiaramente insufficiente. In realtà (ed è ben evidenziato proprio da studiosi massoni), la leggenda masso-nica dell’assassinio di Hiram (ri–attivato in ogni Cerimonia di Ele-vazione al Terzo Grado di MM) richiama gli antichi sacrifici umani compiuti nei riti di fondazione, di completamento o di stabilità di e-difici sacri. Sacrifici muratori per costruire il Tempio a cui lavora la Massoneria, ossia il Tempio dell’Umanità... Il candidato al 3° grado (neo–Hiram) è simbolicamente ucciso, sacrificato dai suoi Maestri di Loggia (con gli stessi strumenti muratori con Hiram fu ucciso) e dopo essere passato per quella «morte simbolica», egli diviene Maestro Muratore. Poi, quando, e se, diventerà una delle 3 Luci di Loggia (= MV, 1° e 2° Sorv.) ecco che sarà anch’egli un simbolico sacrificatore/assassino nel corso dell’attuazione–ripetizione della leggenda hiramitica . La Cerimonia di Elevazione al Terzo Grado di Maestro Massone è davvero un macabro sacrificio iniziatico (u-na Messa nera, iniziatica), una cerimonia di «morte simbolica».
Le 3 Luci di Loggia uniscono in sé gli opposti: ruolo di assassi-ni/ruolo di elevatori del candidato (neo–Hiram) dal sepolcro, di-spensatori simbolici di morte–vita (in senso iniziatico), bene–male...
Un Maestro di Loggia membro del Dormer Masonic Study Circle [UGLE], W. Bro. W. A. Ralph scrive che nella cerimonia iniziatica del Terzo Grado di Maestro, la Massoneria abbatte il candidato–massone («she slays you»), cioé la Massoneria compie su di lui il divino sacrificio («‘divine sacrifice’») proprio come gli antichi culti misterici facevano ai candidati. Con l’iniziazione, il massone supe-ra la dualità bene–male, giusto–sbagliato («good and bad, right and wrong»), raggiunge il Centro divino (che è in noi), l’Unità, gli opposti diventano Uno, Maestro e candidato diventano Uno...
Un anonimo massone della UGLE scrive che Hiram è Ermete Trismegisto ed è «the Christ–principle» che è in ognuno di noi, principio divino universale che muore, è sepolto e risorge. La leg-genda di Hiram insegna questo fatto cosmico: l’unione dell’uomo al Sé superiore. Il massone passa per la «mystical death» o «figura-tive death» . Circa il metafisico carattere sacrificale del Terzo Grado di Maestro, l’anonimo massone spiega che nella ritualità in-duista e cristiana (la Messa) si celebra il volontario sacrificio co-smico della divinità che muore, dà l’esistenza al mondo e risorge. Il rito sacrificale (induista, cristiano, ecc.) deve essere celebrato da un sacerdote a ciò deputato, così come (spiega l’anonimo) in Mas-soneria il Maestro di Loggia («Worshipful Master») dev’essere re-golarmente installato .
Il rev. J. R. Cleland (anglicano e massone, Deputy President del Dormer Masonic Study Circle) afferma che la Massoneria è la migliore espressione di cattolicità ossia universalità. Il vero cattoli-cesimo – spiega Cleland – non vuole discussioni e lotte religiose e perciò (secondo Cleland) esso non si identifica in quello attuale, cioé Romano–dogmatico .
Crocifissione e Resurrezione sono riti iniziatici collegati al mito solare e la Croce (prosegue Cleland) esprime il sacrificio del Lo-gos che scende nella Materia [idee gnostiche]. Cleland interpreta in senso reincarnazionista l’articolo sulla resurrezione dei morti professato dal Credo niceno–costantinopolitano .
In una sua precedente relazione, Cleland spiega che nella Ce-rimonia di Elevazione al Terzo Grado di Maestro (Raising Cere-mony), il massone raggiunge il «Golgotha» o «Place of the Skull», dove compie l’immolazione di sé («self–immolation and sacrifi-ce») . Cleland spiega che il Maestro Massone diventa Uno con Hiram il quale è Uno con il Maestro dei Maestri noto all’umanità con vari nomi, quali ad esempio Krishna, Osiride, Tammuz, Mithra, Messia, Imam Madhi, Boddhisatva Maitreya, Cristo, ecc... Il vero uomo è spirito, il quale è caduto nella materia («incarnation»), per cui l’iniziato deve trascendere e controllare la materia .

Tra gli studiosi massoni c’è chi si chiede se la morte leggenda-ria di Hiram Abif possa in realtà alludere alla morte di Gesù Cristo, per cui sotto le spoglie dell’Hiram tradizionale si nasconderebbe la figura di Cristo Resurrezione e Vita . Si tratta di un’interpretazione davvero attraente, specialmente per quei massoni che si reputano cristiani e che, magari, partecipano anche a cosiddetti Alti Gradi massonici di intonazione cristiana (Christian side degrees). Tutta-via, se davvero nelle intenzioni dei compositori della leggenda hi-ramitica, o per lo meno nelle intenzioni dei Maestri Massoni cri-stiani (partecipi della Cerimonia di Elevazione al Terzo Grado), Hi-ram corrispondesse davvero a Cristo (Hiram=Cristo), ecco che ogni Cerimonia di Elevazione al Terzo Grado di Maestro Muratore svelerebbe alcuni particolari piuttosto inquietanti e sinistri:

– la riattualizzazione del sacrificio/omicidio di Hiram/Cristo;
– il Maestro Venerabile=principale sacrificatore/omicida
di Hiram/Cristo .
Il massone israliano Leon Zeldis sottolinea il significato sacrifi-cale («sacrificial character») della cerimonia iniziatica al 1° grado (Initiation Ceremony) e al 3° grado (Raising Ceremony) della Mas-soneria inglese. Egli ha affermato le seguenti corrispondenze:

– antichi riti di fondazione e stabilità di edifici = sacrifici umani;
– pietra = carne umana;
– pietra angolare («cornerstone») del Tempio massonico =
Apprendista Massone («Entered Apprentice»);
– pietra = Maestro Massone («Master Mason») = vittima
sacrificale («human victim») .

Il carattere sacrificale della morte simbolica del Maestro Mas-sone, è riconosciuto anche nell’ambiente laicistico del Grand O-rient de France. Le Editions Maçonniques de France (GODF) han-no pubblicato uno studio sul simbolismo del Terzo Grado di Mae-stro, scritto dal massone belga Raoul Berteaux.
I tre cattivi compagni, assassini di Hiram («trois Compagnons–meurtrieurs») hanno la duplice funzione di Assassini–Sacrificatori e Guardiani della Porta («leurs fonctions coexistentes de Meur-triers–Sacrificateurs et de “Connaissants–Guardiens de la Por-te”») che controllano l’accesso alla Conoscenza. Al Terzo Grado di Maestro è dunque rappresentato un sacrificio («sacrifice»), un assassinio sacrificale («meurtre sacrificiel») . Il ruolo dei 3 assas-sini di Hiram è svolto dai 2 Sorveglianti e dal Maestro di Loggia che impiegano gli stessi strumenti con cui Hiram è stato ucciso . Il candidato al Terzo Grado sperimenta simbolicamente la discesa sotto–terra, agli ìnferi («l’enfouissement dessous la terre», «de-scente aux enfers») per scoprire coscientemente il centro («le cen-tre») da dove ricevere la luce («illumination», «la lumière») e di-ventare figlio della luce («fils de la lumière») .
Già nel 1965, Jean Tourniac (1919–1995) ha spiegato i signifi-cati esoterici del Labirinto , simbolo della Loggia Villard De Hon-necourt (Loggia nazionale di ricerca della GLNF). Il centro del labi-rinto corrisponde al centro del corpo umano (ombelico), alla Came-ra di Mezzo (ossia la Loggia dei Maestri Massoni), al centro della terra, dunque al centro dell’inferno dantesco, in cui vi è il corpo di Lucifero attraverso il quale Dante deve passare per risalire alla lu-ce... Il centro del Labirinto richiama dunque l’iniziazione massonica che è discesa agli ìnferi («descente aux enfers») necessaria per giungere a «la libération spirituelle» e quindi all’ascesa verso «é-tats supérieurs de l’être». Il Maestro Massone, «fils de la putréfac-tion», rinasce in Hiram, la cui uccisione [precisa Tourniac] era ne-cessaria per la sopravvivenza della vita iniziatica .
A proposito del libro di Tourniac sopracitato, il massone Roland Bermann (GLNF) scrive nel suo Postface che i testi di Tourniac re-stano sempre attuali («demeurent toujours d’acutalité») e che questo libro di Tourniac offre «une juste idée de l’approche symbo-lique telle qu’elle est comprise dans la Franc–Maçonnerie tradi-tionnelle» .
In un altro libro, molto importante, Tourniac presenta il concetto di discesa agli ìnferi («descente aux enfers») legato ai tre gradi massonici (e ovviamente, soprattutto al Terzo Grado di Maestro) del Rito inglese Emulation molto in auge anche nella GLNF.
Reinhold Dosch (Große National Mutterloge “Zu den 3 Weltku-geln”, una delle 5 Grandi Logge che compongono le VGLvD) rico-nosce che la morte di Hiram – al Terzo grado di Maestro Muratore – è una simbolica morte sacrificale («symbolische Opfertod»), sa-crificio muratorio («Bauopfer») in relazione alla costruzione del Tempio di Salomone. Hiram rivive simbolicamente nei Maestri Massoni . Il carattere di sacrificio («Opfertod») e la morte simboli-ca («symbolischen Tod») della Elevazione al 3° grado sono stati evidenziati anche da Klaus Horneffer, ex Gran Maestro della GL AFuAM vD e da alcuni anni eletto Gran Maestro delle VGLvD. I 3 assassini di Hiram sono rappresentati dai 2 Sorveglianti di Loggia e dal Maestro delle Cerimonie. Il Maestro Massone è identificato con Hiram .


5. La Luce Massonica e la conciliatio oppositorum, ovvero Luciferismo iniziatico–esoterico

Attualmente anche studiosi cattolici negano che nella Masso-neria si pratichi il satanismo. Chi osa parlare di satanismo mas-sonico rischia di esser tacciato di taxillismo. Leo Taxil ex masso-ne, si dichiarò convertito al Cattolicesimo e dal 1885 al 1897 scrisse sul satanismo massonico aggiungendovi particolari ro-manzeschi e fantasiosi a cui però molti credettero. Dopo 12 anni di simili storie, Taxil dichiarò (nel 1897) di aver inventato tutto. E molti gli credettero una seconda volta... Ora, se taxilliano è chi ha creduto a tutte le storie di satanismo massonico narrate da Taxil, dovremo logicamente riconoscere che ancor più taxilliano è chi ha creduto e crede che quella del satanismo massonico sia stata una favola taxilliana!
Allo stato attuale delle mie ricerche, pur non avendo prove di-rette di un satanismo massonico inteso come adorazione cultuale rivolta esplicitamente al Diavolo/Lucifero da parte di assemblee massoniche élitarie, tuttavia, posso affermare la presenza di un lu-ciferismo (o satanismo) massonico di carattere iniziatico ed esote-rico. I Maestri Massoni (inclusi quelli regolari, tradizionali) esperti di simbolismo massonico e di teorie esoteriche, possono giunge-re ad apprezzare Satana e/o Lucifero inteso/i come simbo-lo/angelo/spirito/forza occulta/manifestazione del Divino/Dio per-sonale (ecc.), simbolo/Dio/angelo di Luce, di Conoscenza, di Be-ne e/o Male. Il Maestro Massone può inserire o attivare le sue simpatie gnostico–luciferiane nella ritualità massonica, a insaputa di altri massoni presenti. Inoltre, Maestri Massoni convergenti in interessi gnostico–luciferini possono raggrupparsi in logge “specia-li” o circoli culturali “extra–loggia” per coltivare ritualmente e specu-lativamente il loro “Luciferismo”. Tali Maestri Massoni possono pertanto identificare il Grande Architetto dell’Universo (termine massonico per indicare Dio) con Lucifero o Satana inteso come Dio e/o come principio morale e spirituale di “libertà” dai dogmi del-la Chiesa Cattolica ritenuti (nella cultura massonica) “oppressivi” della libertà di coscienza. In ogni caso, il massone “tradizionale” e “credente” non farà fatica a capire che il suo Dio (il GADU) non corrisponde affatto al Dio dei dogmi della Chiesa Cattolica.

Espongo ora due concetti fondamentali della cultura massonica che mi permettono di asserire l’esistenza di un Luciferismo mas-sonico iniziatico–esoterico: la Luce Massonica e l’unione degli op-posti.
Ogni Gran Loggia/Grande Oriente (e anche ogni Corpo masso-nico di Alti Gradi) pretende, attraverso i propri riti iniziatici, di tra-smettere la Luce spirituale (conoscenza, verità, perfezione o al-meno via alla perfezione...). In definitiva, ogni Maestro Massone (meglio ancora se è insignito di gradi superiori al Terzo) è un por-tatore di Luce (in latino: lumen ferens, ossia Lucifer) . La Luce Massonica, (di cui la Massoneria, le varie Massonerie e ogni Mae-stro Massone sono portatori) è incompatibile con la Luce del dog-ma cristiano (vedi i paragrafi N° 1–4 di questo studio).
Al 3° grado di Maestro Massone (ritualità inglese, esempio E-mulation), il MV esorta il nuovo MM a sperare che «il Signore della Vita ci renda capaci di calpestare il Re dei Terrori sotto i nostri pie-di, ed elevare i nostri occhi a quella splendente Stella del Mattino, il cui sorgere porta pace e salvezza a tutti i fedeli ed ubbidienti membri della stirpe umana» . La Stella del Mattino è il pianeta Venere, quella stella che brilla all’alba, stella che è chiamata dagli antichi latini col nome di Lucifer (portatore di luce)... E tale stella, per i Massoni speculativi, ha grande importanza dal punto di vista simbolico–filosofico, poiché essa assurge a simbolo di Luce e Illu-minazione... .
Nell’Inno di Chiusura della Loggia, il Dio–Architetto dei Massoni è invocato come «Dio di Luce» («God of Light» ) il quale è in-dubbiamente avversario di quel «Re dei Terrori» («King of Ter-rors») di cui parla il MV al neo–MM. Chi può essere il «Re dei Ter-rori» avversario dei Massoni e del loro «Dio di Luce»? Forse la personificazione della Morte? Forse il Diavolo? Ma occorre dire che il MV, impersonando il principale Assassino di Hiram, (nella Cerimonia di Terzo Grado) è anche l’Agente simbolico della Morte (e del Diavolo!). O forse il «Re dei Terrori» che i Massoni vogliono calpestare è (secondo la mentalità massonica) quel Dio “terribile” dei dogmi cattolici, o almeno quell’immagine di Dio presentata dai dogmi della Chiesa Cattolica?

Tra gli elementi di conoscenza portati dalla Luce (e tradizione) massonica vi è l’interessante teoria della (Legge della) unio-ne/armonia/equilibrio degli opposti : Bene–Male [e vi sono mas-soni che logicamente ed esplicitamente includono anche Dio–Satana, o Dio–Lucifero, o Lucifero–Satana], Vita–Morte, Attivo–Passivo, Maschile–Femminile, Cielo–Terra [Cielo–Inferi], Spirito–Materia, Verità–Errore... queste coppie di opposti uniti inscindibil-mente costituiscono l’Unica Legge dell’Equilibrio Universale ne-cessario alla manifestazione ed alla vita. Pertanto, se ne deduce che tali opposti, in realtà, sono UNO, due aspetti (apparentemente opposti) della manifestazione dell’UNO, la Realtà Unica, l’Assoluto, DIO ...
Non è difficile concludere che tale monismo bipolaristico (o bi-polarismo monistico) suppone o conduce almeno ad una profonda ammirazione (se non ad un vero e proprio culto esplicito) verso quel personaggio che noi Cattolici chiamiamo indistintamente coi nomi di Lucifero–Satana–Diavolo–Serpente della Genesi... Inoltre nel campo esoterico–massonico, è possibile considerare Satana e Lucifero anche come due entità (simboliche o reali) distinte, per cui si può parlare di satanismo o luciferismo gnostico–esoterico, a se-conda che il singolo massone–esoterico abbia preferenza per il nome Satana o per Lucifero, a prescindere da come li si intenda (persona, simbolo di bene e/o male, ecc.).
Nella letteratura scritta da Massoni ho trovato elogi massonici a: Satana/il Diavolo (inteso come simbolo della ragione libera e della natura, forza occulta, angelo ribelle, manifestazione del Divi-no) , a Lucifero (angelo, principio, simbolo e ricerca di “Vera Lu-ce”) , al Serpente della Genesi (simbolo di progresso, emancipa-zione dell’uomo, manifestazione della Sapienza divina...) .
In ogni caso la Legge dell’Equilibrio Universale permette di ri-solvere–fondere–unire qualsiasi opposizione o contraddizione (e-sempio bene=male e viceversa); ogni termine può rovesciarsi nel suo opposto, per cui, ad esempio, non si distingue più chi sia Sa-tana e chi sia Dio, ecc...

Mi limito a esporre solo alcuni testi relativi a tale luciferismo massonico.


5.1. Nella Massoneria inglese

Nel frontespizio delle Costituzioni del 1784 della Gran Loggia di Londra è raffigurato l’interno della Freemasons’Hall. Al centro dell’illustrazione, si vede un giovane angelo alato che scende dall’alto, ha una fiamma accesa sulla testa, reca nella mano destra una fiaccola accesa e nella sinistra un collare con cui investirà il Gran Maestro della suddetta Gran Loggia. La spiegazione di quella immagine illustra che quell’angelo è «the GENIUS of Masonry» . In effetti si tratta di un angelo portatore di “Luce Massonica” , dun-que si tratta di un “autentico”... Lucifer!
Altri testi e documenti di origine chiaramente massonica recano in appendice canti massonici in cui si inneggia esplicitamente al “the Genius of Masonry” invocandone la presenza (o discesa dal cielo) e la protezione verso i massoni .
Quell’immagine del «Genio» massonico è riportata anche in re-centi testi massonici , forse con l’intenzione di illustrare ulterior-mente ai Massoni il loro compito “luminoso”.
A commento di un’immagine mitologica in cui è raffigurato un angelo («Genius») che porta una torcia, il massone Arthur E. Wai-te (UGLE) scrive che quel «Genius» rappresenta «the Morning Star or Lucifer» («la Stella del Mattino o Lucifero») (in italiano: Lucifero), nome che etimologicamente vuol dire portatore di luce (in inglese: light–bringer, o light–bearer). Così anche il Maestro Ve-nerabile A.J. Colby Tingey, in un articolo pubblicato nel 1953 sulla rivista massonica inglese, The Masonic Record, spiega che «the Morning Star» è il pianeta Venere («Venus») ed è chiamata anche «Lucifer, the light–bringer» , nome che poi è stato dato a Sata-na «Prince of Darkness» . Colby Tingey scrive che nei rituali massonici, la Stella del Mattino si riferisce a «the Divine Media-tor» ... Sì... ma quale? Forse il Cristo? Dal contesto mètadogma-tico ed esoterico della Massoneria inglese regolare e tradizionale (English Craft Freemasonry) si comprende che quella Stella del Mattino (Lucifer) portatrice di pace e salvezza (Stella a cui guarda-no simbolicamente i Maestri Massoni), non può essere in alcun modo il Cristo del dogma cattolico. Infatti la Luce Massonica, per i suoi contenuti di sovraconfessionalità illuministica–mètadogmatica ed esoterica, è inconciliabile con la Luce della Chiesa Cattolica. La massonica Stella del Mattino (menzionata nel Rituale inglese del 3° grado, esempio Emulation Ritual) può essere interpretata non solo come un simbolo di illuminazione iniziatica, ma anche (o so-prattutto) come simbolo di un Essere Portatore di Luce («elevare i nostri occhi a quella splendente Stella del Mattino, il cui sorgere porta pace e salvezza a tutti i fedeli ed ubbidienti membri delle stirpe umana») .
Walter Leslie Wilmshurst (UGLE) spiega che il Maestro Vene-rabile (MV) rappresenta in Loggia il principio spirituale e divino che è nell’uomo («the Divine Principle in man») . Il MV trasmette il fuoco prometeico («the Promethean fire») da cui l’Uomo (la Log-gia) deve lasciarsi accendere e trasmutare . Dunque il MV ha davvero il ruolo di un Portatore di Luce (o Lucifer...). Da un punto di vista massonico–esoterico, il massone pronto per essere eleva-to al Terzo Grado di Maestro, è «Prometheus–Lucifer, the bringer of Fire and Light» e i Maestri Massoni hanno il dovere di illumi-nare gli altri massoni, e perciò la Massoneria li abilita a divenire «Light Bearers», «Spirit of Light» , o, potremmo dire, Lucifer.
In un suo articolo sui principi filosofici della Massoneria, Wilmshurst afferma l’identità di essenza tra Dio e l’anima umana; la Massoneria vuol realizzare tale unità–identità tra Dio e l’Uomo rappresentata dal sorgere di quella stella (mattutina) che porta pace e salvezza, di cui parla il Rituale al Terzo Grado di Maestro Massone .
Wilmshurst spiega che l’iniziazione massonica vuole emancipa-re lo spirito divino che è in noi, il nostro vero sé («the spiritual Es-sence, our true self»), dal carcere della materia corporea. La mas-sonica Stella del Mattino («bright morning star») rappresenta la cosciente unione del massone con l’Essenza–Vita Universale («the Universal Life–Essence»), il sorgere della coscienza cosmi-co–divina nel Maestro Massone .
Sia Hiram (rappresentato da ogni Maestro Massone) e sia Re Salomone (rappresentato da ogni Maestro Venerabile) sono en-trambi simboli dell’Essenza Divina («Divine and Grand Master principle of our being») sopra illustrata. Pertanto:
Unica Essenza Universale (Dio=Uomo)= Stella del Mattino=Re Salomone (MV)=Hiram (MM).

Poiché il MV rappresenta anche l’assassino di Hiram, allora il MV incarna in sé gli opposti... Wilmshurst spiega che la Grande Luce Bianca si manifesta anche attraverso la coppia degli opposti bene–male..., simboleggiati dal pavimento a scacchiera della Log-gia, composto da quadrati bianchi e quadrati neri . Dunque, dalla Luce divina scaturisce anche il male...
Nella mia tesi di laurea ho affermato l’analogia tra il Lucifero decaduto descritto dal poeta Milton (in The Paradise Lost) e il Ma-estro Massone (novello Hiram) disceso simbolicamente agli ìnferi. «La Luce di un Maestro Massone» è «Oscurità visibile» («Dar-kness visible») proprio come la luce che il Lucifero miltoniano vede nell’inferno in cui è precipitato. La Parola di Passo al 3° grado di MM è «Tubalcain» (discendente di Caino), nome che richiama la metallurgia e il fuoco; in effetti nell’inferno miltoniano la «Oscurità visibile» scaturisce dalla fornace infernale. Secondo il Rituale, la Loggia dei Maestri Massoni è in un’atmosfera di malinconia a cau-sa della morte di Hiram e della perdita dei segreti massonici. Nell’inferno miltoniano, Lucifero è immerso nella malinconia per-ché ha perduto la Luce divina del Paradiso . Il Satana miltoniano è «great Lucifer» (The Paradise Lost, Book V, v. 761) o «Lucifer» (VII, v. 181; X, v. 425), ossia la stella del mattino, «that bright star» (X, v. 426). Nel rituale massonico inglese del sec. XIX (fino ad og-gi) il nuovo MM è esortato a guardare «that bright Morning Star». Coloro che vogliono ricevere la Luce di Maestro Massone devono simbolicamente cadere o precipitare agli ìnferi (mediante il rito di «morte simbolica» ), nel «sepolcro del peccato» («tomb of tran-sgression») .
Il massone Bernard Jones afferma che il poeta Milton scrisse The Paradise Lost, nel secolo XVII, un’epoca in cui la Massoneria andava cercando l’ispirazione per parole e frasi . Circa il 2° grado massonico (Compagno d’Arte), in cui Dio è chiamato “Grand Geo-metrician”, Jones scrive che Milton considera Dio come “Supreme Geometer”, pur senza usare esplicitamente tale espressione .
Ritorniamo a Walter L. Wilmshurst. Questi spiega che Isis un-veiled e The Secret Doctrine (opere di Madame Blavatsky) sono grandi opere di istruzione massonica («great mines of instruction in matters of Masonic moment») e Wilmshurst elogia quelle donne scrittrici (esempio: Madame Blavatsky, autrice di Isis unveiled e The Secret Doctrine) che (secondo il giudizio di Wilmshurst) sono esperte di temi della Massoneria ad un grado raramente eviden-ziato dagli stessi massoni .
Madame Blavatsky, nel suo celebre libro The Secret Doctrine, spiega che «Lucifer» è la «stella del mattino», «entità Angelica», il «Redentore» dell’uomo, il «Portatore di Luce», «Mente Divina» «Mente e Autocoscienza» dell’uomo, «emanazione della vera es-senza del puro principio divino» ed è anche «Satan». Blavatsky esalta ovviamente il Serpente della Genesi (Satana o Lucifero) .

Sin dal primo rituale prichardiano (1730), fino al recente Rituale Emulation, è detto che la Loggia si estende dall’alto dei cieli fino al centro della terra (gli inferi o inferno), il che richiama la massima dell’Ermetismo «Ciò che è superiore è come ciò che è inferiore e ciò che è inferiore è come ciò che è superiore per formare il mira-colo della Cosa Una» . Il pavimento della Loggia è a scacchi bianchi e neri, dunque i due colori opposti, il Bianco (Luce, Vita, Bene) e il Nero (Tenebre, Morte, Male) sono uniti dallo stesso ce-mento, racchiusi dallo stesso bordo, e il massone che cammina su di essi è maestro di entrambi. Anche le Tracing Board dei Tre Gradi del Rituale Emulation (in particolare al Primo e al Terzo Grado) suggeriscono l’Unione degli Opposti (bianco–nero, cele-ste–terrestre, vita–morte, luce–tenebre...). Al 3° grado (rituale E-mulation) è detto che la «Luce di un Maestro Massone è l’Oscurità visibile» («Darkness Visible»); il MM è entrato (come Hiram) nelle Tenebre della Morte (in gergo rituale massonico inglese: «morte simbolica», «figurative death») e i Tre Ufficiali Superiori della Log-gia si sono immedesimati nel ruolo dei 3 assassini, agenti delle Tenebre... e poi nel ruolo di coloro che sollevano Hiram (il nuovo MM) dalla morte simbolica. In tal modo le 3 Luci hanno unito in lo-ro stessi la dualità Luce–Tenebre... È soprattutto il MV che rac-chiude e compendia in sé ritualmente e simbolicamente Luce–Tenebre, Bene–Male...
Il MV siede in Loggia, a Oriente, tra i simboli del Sole e della Luna, per cui egli sintetizza in sé e supera qualsiasi dualità/polarità (bianco–nero, sole–luna, maschile–femminile, luce–tenebre...). Dal punto di vista iniziatico ed esoterico, la Loggia è in una continua dualità Luce–Tenebre, dunque è in una continua “Alba” iniziatica. Il MV, poiché trasmette la Luce Massonica e regola il passaggio ri-tuale (della Loggia e del Massone) dalle Tenebre alla Luce, è pro-priamente (in senso massonico) una «splendente Stella del Matti-no» o «Lucifero», «Androgino», «figlio della Luce» .

La Legge degli Opposti (manifestazione duale di un’unica e medesima Forza o Spirito) e, quindi, la riconciliazione degli opposti intesa come mèta dei Massoni, è affermata anche da Maestri Massoni (UGLE) membri dell’esoterico Dormer Masonic Study Cir-cle che custodisce e approfondisce nozioni dell’esoterismo massoni-co illustrato da W. L. Wilmshurst, nonché concetti teosofico–blavatskyiani . In un contesto panteistico–gnostico–reincarnazioni¬stico, un anonimo Maestro Massone del Dormer spiega che la Vita–Unica («One Life») si manifesta nel processo duale di evoluzione–involuzione. I piani inferiori dell’essere (dunque la fase di involuzione della Vita–Unica) prendono anche il nome di «Serpent», «Lucifer» . Dunque Lucifero rappresenterebbe le tappe di involuzione dell’Unica e medesima Vita o forza divina...!
In un recente libro sul simbolismo della Massoneria regolare inglese, il massone W. Kirk Mac Nulty (UGLE e 32° RSAA) ripro-pone la cabalistica ed ermetistica legge dell’unità degli opposti quale spiegazione del simbolismo del pavimento a scacchi della Loggia . Commentando il Secondo Grado massonico (Fello-wcraft) Mac Nulty non accetta che il Diavolo («the Devil») sia un entità o potere separato da Dio ed ostile a Dio, poiché, secondo Mac Nulty, Dio dev’essere illimitato infinito e perciò non può esser-ci nulla all’infuori di Dio . Mac Nulty analizza il ruolo del male nel-la Sacra Scrittura dandone un’interpretazione diversa da quella che lui definisce ordinaria («ordinary view»). Secondo Mac Nulty, l’analisi dell’immaginario antropomorfico della Sacra Scrittura mo-stra, che, in realtà, Lucifero («Lucifer») non è nemico di Dio, ma soltanto avversario degli uomini . Il ruolo del ribelle Lucifero è quello di metter gli uomini alla prova, verificarne le virtù e la fedeltà a Dio. Mac Nulty afferma che Lucifero, forse involontarimente, svolge perciò un ruolo costruttivo nell’universo . Mac Nulty lascia intendere che il ruolo di Lucifero/Satana («the Tester») sarebbe simile a quello dei Wardens (Sorveglianti) di Loggia, esaminatori del candidato in Loggia («testing by the Wardens») . Dunque se Lucifero non è nemico di Dio, allora, deduco, che gli è amico... E allora, diventare amico di Dio, comporterebbe anche tutto somma-to entrar in buoni rapporti con Lucifero... Insomma, le affermazioni di Mac Nulty e le loro logiche conseguenze ci lasciano molto per-plessi...
Mac Nulty interpreta in senso gnostico e cabalistico il racconto biblico sul Peccato Originale. Mac Nulty accenna all’incontro di Eva con Lucifero nel giardino dell’Eden («the encounter with Luci-fer in the form of a snake») . Egli scrive che il peccato di Adamo indica in realtà la capacità della libera volontà dell’uomo. Inoltre, dopo quel peccato, Adamo discende nel mondo fisico e così la co-scienza umana è estesa anche al mondo della materia. Tutto sommato Mac Nulty presenta quel peccato («Adam’s ‘sin’») in mo-do positivo, benefico e necessario, come introduzione della co-scienza umana nel mondo fisico («an event of such scope and im-portance such as the introduction of human consciousness in the physical world») .

A proposito del Pavimento massonico a scacchi bianchi e neri («the chequered pavement»), Mac Nulty afferma che esso simbo-leggia la Divinità percepita dall’uomo quale dualità di bene–male... .



http://www.mediatrice.net/modules.php?name=News&file=article&sid=1890

Nessun commento:

Posta un commento