ARTICOLI E NOTIZIE SULLA MASSONERIA

giovedì 23 aprile 2009

Uno studio sull'incompatibilità tra Massoneria e Chiesa Cattolica-parte terza

Uno studio sull'incompatibilità tra Massoneria e Chiesa Cattolica-parte terza



6.2. Nella Massoneria francese

Circa il 18° grado del Rite Ecossais Ancien et Accepté, Rose–Croix, che richiama il sacrificio del Cristo, Alec Mellor [GLNF] scrive che quel grado ha origine ermetistico–alchemica e in esso l’eterodossia cristiana si coniuga ad una «bellezza emozionante» .
Jean Tourniac (GLNF) assimila la simbolica e massonica «de-scente aux enfers» (del candidato al 1° grado massonico) alla disce-sa agli inferi del Cristo e a quella narrata da Dante Alighieri nella Divi-na Commedia, nonché all’esperienza dell’alchemica fase al nero .
Jean Tourniac racconta di essere anche membro della UGLE e del 18° grado Rose–Croix praticato in Inghilterra . Tourniac (an-che RER) afferma che il RER contiene la dottrina teosofica–teurgica del massone Jean Baptiste Willermoz (1730–1824) miran-te alla ricostruzione del Tempio primitivo, ossia alla reintegrazione dell’Uomo nello stato divino .
In un discorso tenuto nel 1976 nella Loggia Le Centre de Amis N° 1 (loggia della GLNF, praticante il RER), Tourniac ha ricordato al neo Maestro Venerabile che la loggia deve essere fedele allo spirito dei promotori del RER e al simbolismo tradizionale dei riti massonici secondo la prospettiva evidenziata da René Guénon .
In un libro sugli stati postumi (escatologici) e sulla resurrezione cristiana, Tourniac afferma la compatibilità della Chiesa Cattolica con la via iniziatica. Quest’ultima – secondo Tourniac – eleva il contenuto della fede cristiana ad un livello sovra–individuale, cioé permette la realizzazione di stati superiori dell’Essere affrancati da ogni individualità. In parole più semplici, Tourniac nega l’immorta¬lità dell’individuo considerando l’individualità come stato limitativo e negativo della perfezione umana. Tourniac sostiene invece [qua-le mèta di perfezione umana garantita dalla via iniziatica] i concetti induistici (panteistici) e guénoniani di liberazione da ogni stato e condizione limitativa–individuale, fusione–identità suprema con il Principio. La via iniziatica consente, ad un livello superiore, l’armonia dei contrari («l’harmonie des contraires») .
Nonostante la buona volontà di Jean Tourniac (massone cri-stiano di Tradizione, GLNF e RER) comprendiamo che, in realtà, la via iniziatica da lui proposta nega la fede cristiana nella resurre-zione dei corpi e nell’immortalità individuale.
Tourniac scrive che il RER contiene un esoterismo giudeo–cristiano; il RER congiunge Antico e Nuovo Testamento, Israele e Cristianesimo. Il RER è aperto a Ebrei, Cristiani (di qualunque con-fessione) ed Islamici. La Massoneria prefigura e persegue il ritorno all’Unità primordiale del genere umano. Il RER contiene la Gnosi pura ebraico–cristiana, che – secondo Tourniac – non ha nulla a che fare con gli gnosticismi eterodossi. A questa vera gnosi, preci-sa Tourniac, attinge l’insegnamento di Martinez De Pasqually, pre-sente anche nel RER .
La dottrina cabalistica zoharica della futura riconciliazione di Satana con Dio (la quale può indurre ad una pietosa e fraterna simpatia verso l’Angelo Ribelle, futuro compagno di felicità eterna) a cui gli Iniziati devono teurgicamente lavorare, è contenuta – sia pure implicitamente – nel “Traité sur la Réintégration des êtres” del mago e massone Martinez De Pasqually (1710–1774) . La dot-trina gnostica e teurgica di Martinez (o martinesismo) è assorbita dal discepolo e massone Jean Baptiste Willermoz (1730–1824), il quale la impianta nel suo celebre sistema massonico–cristiano di Alti Gradi detto Rite Ecossais Rectifié (RER), in particolare nella classe segreta della Grand Profession .
Jean François Var (GLNF e RER) illustra l’esoterismo cristiano (o, per meglio dire gnostico–magico) del RER. Il RER – fedele agli insegnamenti tradizionali di Willermoz – concepisce l’iniziazione massonica come reintegrazione dell’uomo nella condizione divina precedente la caduta. Var spiega che tale iniziazione massonica ha una efficacia ontologica («efficacité ontologique») .
Roland Bermann (GLNF e RER) illustra l’esoterismo e il simboli-smo del 4° grado del RER (Maestro Scozzese di sant’Andrea) conte-nente idee e mète alchemiche (esempio riconciliare gli opposti–contrari, spirito–materia, Cristo–Satana...) e willermoziane (reintegra-re l’uomo nel Divino, divinizzare l’iniziato) . Lo stesso massone Bermann ha scritto un libro di mariologia esoterica, con la prefazione del sopracitato Jean Tourniac. Tourniac afferma ancora il principio di unità–riconciliazione trascendente degli opposti (bianco–nero, Maria–Eva...): occorre reintegrare l’Ombra nella Luce, occorre conciliare i contrari per restaurare l’uomo nel suo stato primordiale .
Secondo Bermann, le statue di Madonne Nere racchiudono un significato esoterico, legato all’Alchimia spirituale. Quelle statue ed il loro colore Nero significano (secondo Bermann): la Grande Ma-dre, la Terra, il Centro (luogo di Tenebre, Caos, dunque rinascita), la necessaria discesa agli ìnferi (agli ìnferi scompare ogni dualità), l’Ombra con cui confrontarsi per reintegrarla in sé, la congiunzione dei contrari... .
Insomma, la presunta via mariana («la voie mariale») proposta con ammirazione dal massone Bermann è, in realtà, una via iniziati-co–esoterica (dunque impregnata di magia) aperta al demoniaco.
Il superamento esoterico di ogni dualità e la deificazione dell’uomo (reintegrazione iniziatica nella “Gerusalemme Celeste”), sono gli o-biettivi del RER, come ha già affermato Daniel Fontaine (Gran Mae-stro–Gran Priore del RER) in un discorso pubblicato nel 1985 .
Dopo questa breve panoramica sull’esoterismo cristosofico del RER, è utile fermare l’attenzione su un celebre massone del RER vissuto tra la fine del XVIII e gli inizi del XIX secolo: il conte Joseph De Maistre (1753–1821). Iniziato in una loggia di rito inglese, affi-liata alla Gran Loggia d’Inghilterra, De Maistre, cattolico convinto, entra nel “cristiano” RER e raggiunge il grado supremo della Grand Profession impregnata delle dottrine gnostiche e magico–teurgiche di Martinez De Pasqually recuperate dal massone “catto-lico” Jean Baptiste Willermoz . In una sua lettera al Duca di Brunswick (Chambery, 15 giugno 1782), il massone De Maistre spie-ga che la vera Massoneria è la conoscenza delle origini e del destino dell’uomo. La vera religione, per De Maistre, data più di 18 secoli ed iniziò quando iniziarono i giorni. Nonostante le censure ecclesiasti-che, De Maistre è fiero di appartenere alla Massoneria, e al RER in particolare. De Maistre non condivide il giudizio dei teologi sulla illicei-tà del giuramento massonico. De Maistre suggerisce al Duca di Brunswick gli scopi dei tre gradi massonici del RER. I membri del 1° grado dovrebbero lavorare ad opere di beneficenza e dedicarsi a stu-di sociali e politici; i membri del 2° grado del RER dovrebbero operare segretamente per l’unione delle chiese cristiane («la Grande Ope-ra»). A questo punto De Maistre scrive chiaramente che come un tempo un Padre della Chiesa scrisse che il mondo svegliatosi si ritro-vò improvvisamente ariano, così avverrà che i cristiani si ritroveranno improvvisamente uniti. A tal scopo dovranno lavorare «sacerdoti delle diverse comunioni» (ossia cattolici e protestanti) che saranno iniziati nella Massoneria (del RER). Infine, quelli del 3° grado RER devono dedicarsi al «cristianesimo trascendente», a ricerche erudite ed a contemplazioni mistiche .
Indubbiamente il De Maistre massone fu affascinato dall’esote¬rismo transconfessionale, antiecclesiastico, antidogmatico e gnosti-co–teurgico del RER. De Maistre fu ammesso nella Grande Profes-sion proprio da Willermoz. Sembra che, in seguito, De Maistre abbia abbandonato la Massoneria per diventare un fervido sostenitore del Papato. Al momento non ho alcun elemento per dubitare della since-rità della conversione e devozione cattolica del De Maistre. Quello che però è storicamente certo, è che la esperienza massonica di De Maistre fu oggettivamente incompatibile con la fede cattolica. Sia la Massoneria tradizionale di stampo inglese e sia la cosiddetta Masso-neria cristiana (o cattolica, ecumenica) del RER erano e sono ancora oggi (e finché resteranno tali) incompatibili con la genuina fede catto-lica. Anche l’avvocato parigino Alec Mellor, (cattolico e massone as-sai impegnato nel sostenere la conciliabilità tra Chiesa e Massoneria e la doppia appartenenza catto–massonica, nel periodo del post–Concilio Vaticano II) ha ammesso che «le christianisme transcenden-tal» di Joseph De Maistre, non era quello della Chiesa (Cattolica), bensì quello di J.B. Willermoz .


Conclusioni

Ho cercato di esporre, in modo piuttosto sintetico, alcuni punti di incompatibilità tra Massoneria e Chiesa Cattolica. Forse, questo mio studio “sorprenderà” (o addirittura “infastidirà”) anche alcuni cattolici convinti che la Massoneria (o le Massonerie), soprattutto quella “regolare” e “tradizionale” di area anglossasone, sia un’Isti¬tuzione di solidarietà e filantropia estranea alla magia e al satani-smo. A mio avviso, la ricerca e l’esame accurati di testi massonici provano che la Massoneria (e le Massonerie) sia intrinsecamente dotata di un “quid” che la rende connaturalmente adatta a coltivare simpatie e interessi per l’esoterismo magico e per Lucifero, quest’ultimo inteso non necessariamente come Diavolo ma come angelo, simbolo, forza impersonale, manifestazione del Divino o addirittura come “Dio” di “Luce” e di “Bene”. Tali interessi gnosti-co–luciferini si inseriscono in modo davvero appropriato nel com-plesso rituale–simbolico–culturale della Loggia Massonica. Perso-nalmente, non ritengo credibili quei “comunicati ufficiali” di “Autori-tà Massoniche” che (ovviamente) minimizzano e definiscono mar-ginali quei gruppi massonici o quei Massoni dediti più esplicita-mente ad interessi magici.
Da circa 3 secoli la Massoneria moderna si dichiara compatibile con la fede cattolica, tuttavia, la Santa Sede (nel corso di circa tre secoli) ha più volte verificato la incompatibilità tra Loggia e Chiesa e ciò proprio sulla base dell’analisi di documenti massonici (cate-chismi, statuti, rituali...). Pertanto, la Massoneria non può preten-dere di godere della medesima credibilità che invece la Santa Se-de riconosce ad altre Istituzioni o Associazioni.
Si consideri che, all’interno della Loggia Massonica, il clima illumini-stico–esoterico di “tolleranza dogmatica”,“libertà di coscienza” e “segre-tezza” (o “riservatezza”), permette, anzi facilita e spinge il massone al libero “sfogo” di passioni esoteriche che possono divenire incontrollabili e inverificabili agli occhi di qualsiasi “Autorità Massonica”, la quale non può vietare ad alcun massone di vedere nel GADU il volto di LUCIFERO inteso come “angelo”, “Dio” o “simbolo” di “Luce”.
Pertanto, ritengo che uno studio seriamente critico del fenome-no Massoneria non può accogliere come “oro colato” quei “comu-nicati ufficiali” di Massoni che cercano ad ogni costo di scagionare la Massoneria dalle accuse di magia e satanismo.
Concludo questo mio modesto scritto, esortando a pregare per-ché i Cattolici non si lascino abbagliare dai miraggi della “Luce Massonica” e seguano invece la Vera Luce dispensata integral-mente dalla Chiesa Cattolica Romana, Vera Maestra di Umanità costituita dal Nostro Signore Gesù Cristo, il Dio fatto uomo nel santissimo Tabernacolo del grembo dell’Immacolata Mediatrice e Corredentrice.


Note:
Sigle di alcuni importanti Ordini massonici (italiani ed esteri) e termini massonici (in lingua italica).
GLDF = Grande Loge de France.
GLDI = Gran Loggia d’Italia–Piazza del Gesù–Palazzo Vitelleschi.
GGLL= Grandi Logge.
GLNF = Grande Loge Nationale Française.
GLvÖ = GrossLoge von Österreich.
GLRI = Gran Loggia Regolare d’Italia.
GLSA = Gran Loggia Svizzera Alpina.
GM = Gran Maestro (presiede una Grande Loggia o Grande Oriente).
GOB = Grande Oriente do Brasil.
GODF = Grand Orient de France.
GOI = Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani.
MM = Maestro Massone o Maestro Muratore, o Maestro Libero Muratore.
MV = Maestro Venerabile (presiede una Loggia).
RER = Rite Ecossais Rectifié (Rito Scozzese Rettificato: in Francia, Svizzera, Scandinavia, England).
RSAA = Rito Scozzese Antico Accettato (è in tutto il mondo. Il Supremo Consiglio Madre RSAA è in USA).
SGC = Sovrano Gran Commendatore (presiede il Supremo Consiglio del 33° e ultimo grado RSAA).
1° Sorv. = 1° Sorvegliante di Loggia.
2° Sorv. = 2° Sorvegliante di Loggia.
UGLE = United Grand Lodge of England (Gran Loggia Unita d’Inghilterra).
VGLvD = Vereinigte Grosslogen von Deutschland (Grandi Logge Unite di Germania).

P. SIANO, San Massimiliano M. Kolbe e la Massoneria, estratto della tesi di dot-torato in Storia ecclesiastica presso la Pontificia Università Gregoriana – Roma, Casa Mariana Editrice, Frigento 2003. Citerò il mio lavoro con il mio cognome e il numero di pagina. La mia analisi sulla Massoneria è basata sullo studio diretto di testi massonici che sono riuscito a reperire (Costituzioni, rituali, dizionari, riviste, manuali...).
Ho presentato una sintesi storica della Massoneria dalle origini settecentesche al primo Novecento: P. SIANO, San Massimiliano Kolbe e la Libera Muratoria, in Immaculata Mediatrix, Rivista internazionale di teologia mariana, Istituto Teologi-co «Immacolata Mediatrice», N°2/2001, Castelpetroso, pp. 99–107.
Cf. P. SIANO, pp. 142–143.
Cf. Antichi Doveri, art. I, in J. ANDERSON, Le Costituzioni dei Liberi Muratori 1723, trad. di Giordano Gamberini, Bastogi Editrice, Foggia 1991, p. 92.
Cf. G. DI BERNARDO, Filosofia della massoneria. L’immagine massonica dell’uomo, Marsilio Editori, Venezia 1996 [19871], pp. 51, 74.
Cf. R. PETER, Freemasonry and Natural Religion, in Freemasonry Today, N° 12, Spring 2000, pp. 40–42.
Ecco il testo: «Let a man’s religion or mode of worship be what it may, he is not excluded from the order, provided he believe in the glorious architect of heaven and earth and practice the sacred duty of morality [...]. Masons [...] they are taught [...] to strive, by the purity of their own conduct the superior excellence of the faith they may profess. Thus masonry is the centre of union between good men and true, and the happy means of conciliating friendship amongst those who must otherwise have remained at a perpetual distance» (The Charges of a Free Mason, I, in UGLE, Constitutions of the Antient Fraternity of the Free and Ac-cepted Masons, Freemasons’ Hall, London 2001, p. 137).
Antichi Doveri, art. VI, 2, in J. ANDERSON, Le Costituzioni dei Liberi Muratori 1723, p. 92.
«[...] we being only, as masons, of the universal religion above–mentioned» (cf. The Charges of a Free Mason, VI, 2, in UGLE, Constitutions, 2001, p. 143).
The Old Charges VI,1, in J. ANDERSON, The New Book of Constitutions, Ward and Chandler, London 1738, pp. 146–147.
Cf. The Old Charges I, in J. ANDERSON, The New Book of Constitutions, 1738, pp. 143–144.
Cf. G. DI BERNARDO, Bioetica. Una fondazione filosofica, in De Hominis Dignitate, Rivista di Cultura Massonica, Anno I, N° 2 – Gennaio 2002, Gran Loggia Regolare d’Italia, Roma, pp. 11–18. In particolare, pp. 14–17.
Cf. G. DI BERNARDO, La ricostruzione del Tempio. Il progetto massonico per una nuova utopia, Marsilio Editori, Venezia 1996, pp. 50–51.
Cf. ivi, p. 92.
F. VENZI, Mito, Massoneria, Fascismo. Saggi sulla Massoneria, Mirandoliana, Roma 2001, p. 15.
Cf. H.C. CLAUSEN 33° (Sovereign Grand Commander), Clausen’s Commenta-ries on Morals and Dogma, Supreme Council 33°, Ancient and Accepted Scottish Rite of Freemasonry, Southern Jurisdiction, Washington D.C. [USA] 1978, edizio-ne italiana a cura di Grande Oriente d’Italia – Supremo Consiglio del Rito Scoz-zese Antico e Accettato, Giurisdizione Massonica d’Italia, pp. 59–62,183–191; cf. E. BONVICINI 33°, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 1996, pp. 211–213,220–235; E. SCIUBBA 33°, L’Eco, in L’Incontro delle genti, rivista di scienze, lettere ed arte, anno XXXVIII, n. 1, Gennaio–Marzo 1998, ERA–INCONTRO, Roma, 2a pag. di copertina.
Cf. Manoscritto di Edimburgo, 1696, in W. DE DONATIS (a cura di), I primi cate-chismi muratori, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2001, p. 53.
Cf. Manoscritto Chetwode Crawley, 1700 circa, in W. DE DONATIS (a cura di), I primi catechismi muratori, p. 55.
Cf. Manoscritto Dumphries No. 4, 1710 circa, in W. DE DONATIS (a cura di), I primi catechismi muratori, p. 79.
Cf. Manoscritto Kevan, 1714–1720, in W. DE DONATIS (a cura di), I primi cate-chismi muratori, p. 60.
Cf. Manoscritto Wilkinson, 1727 circa, in W. DE DONATIS (a cura di), I primi ca-techismi muratori, p. 137.
Cf. S. PRICHARD, Masonry Dissected, pp. 11–12. Alec Mellor (massone GLNF) ha osservato che i rituali del Prichard (1730) insegnano agli storici le cerimonie massoniche di quei tempi e che, nei decenni successivi, furono di aiuto ai Maestri Venerabili di poca memoria, i quali, grazie all’opera prichardiana, potevano i-struirsi e ricordare le cerimonie inizatiche (cf. A. MELLOR, Le Rite Emulation, in Travaux de la Loge nationale de recherches Villard de Honnecourt, tome XIII (1ère série) Grande Loge Nationale Française, Neuilly–sur–Seine 1977, p. 16). Inoltre, uno storico massone della UGLE, Harry Carr (1900–1983), ha sottolineato che molto di ciò che è scritto nel Masonry Dissected di Prichard è ancora contenuto nei rituali massonici contemporanei (cf. H. CARR, Harry Carr’s world of Freema-sonry, Lewis Masonic, Shepperton [England] 1985, pp. 105–144).
Cf. S. PRICHARD, Masonry Dissected, J. Wilford, London 1730, pp. 11–12.
Cf. J. A. FERRER BENIMELI, Les Archives Secrètes du Vatican et de la Franc–Maçonnerie, Dervy–Livres, Paris 1989, pp. 46–48.
Cf. ivi, p. 48.
Cf. F. SMYTH, Penalties in the Obligations, in H. CARR, The Freemason at work, Lewis Masonic, Runnymede [England] 1992, p. 37.
Cf. ivi, p. 38.
Cf. F. SMYTH, Penalties in the Obligations, p. 41.
UGLE, Freemasonry and Religion, 1987, in J. HAMILL, History of English Free-masonry, Lewis Masonic, Addlestone [England] 1994, p. 164.
Cf. J. P. SCHNETZLER, Les pénalités dans les serments maçonniques, aspects historiques, symboliques et subtils, in Travaux de la Loge nationale de recher-ches Villard de Honnecourt, N° 24 (2e série), 1er semestre, Grande Loge Natio-nale Française, Neuilly–sur–Seine 1992, pp. 19–50.
E. LAUDICINA, Uno sguardo dall’alto – La Massoneria, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2003, p. 168. Al Terzo Grado (secondo la tradizionale ritualità Emulation) , il massone, giura solennemente di non rivelare i segreti del grado, di esser fedele alla Massoneria, di sostenere e difendere i Maestri Liberi Muratori in difficoltà, ecc.: «[...] Tutti questi articoli giuro solennemente di osservare, senza pretesto, equivoco o riserva mentale di sorta, sotto pena, quand’io ne violassi alcuno di questo, di essere tagliato in due, il mio corpo bruciato e incenerito e quelle ceneri sparse sopra la faccia della terra e disperse ai quattro venti cardinali del cielo af-finché nessuna traccia o ricordo di un così vile e miserabile non si possa più tro-vare tra gli uomini, in particolare tra i Maestri Liberi Muratori. Che l’Altissimo mi aiuti e mi tenga saldo nel mantenere questo mio Solenne Giuramento che ho fat-to come un Maestro Libero Muratore» (GRANDE ORIENTE D’ITALIA – PALAZZO GIU-STINIANI, Emulation Ritual come dimostrato dalla “Emulation Lodge of Improve-ment”, Presentazione e traduzione di Gualberto Ranieri, Edizioni Erasmo, Roma 20042 [19761], p. 115).
Cf. Rituale del Supremo Consiglio dei XXXIII, Supremo Consiglio dei XXXIII per la Giurisdizione Italiana e le sue colonie, Roma 1919, pp. 5,24; cf. U.G. PORCIAT-TI, Simbologia Massonica. Gradi Scozzesi, Atanòr, Roma 1981, pp. 299,306; cf. S. FARINA, Il Libro dei Rituali del Rito Scozzese Antico e Accettato, Piccinelli, Ro-ma 1946, pp. 455, 459; cf. IDEM, Rituali dei Lavori del Rito Scozzese Antico e Ac-cettato, Arktos, Carmagnola 1992, pp. 213,215–216; cf. E. BONVICINI, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 1996, p. 258.
Idea esplicitamente espressa in Rituale del Supremo Consiglio dei XXXIII, 1919, p. 24; cf. S. FARINA, Il Libro dei Rituali del Rito Scozzese Antico e Accetta-to, p. 459; cf. IDEM, Rituali dei Lavori del Rito Scozzese Antico e Accettato, p. 216. Luigi Sessa 33° (GOI–RSAA) ha scritto che il rituale del 33° grado RSAA approvato da Ettore Ferrari 33° SGC, ed entrato in vigore nel 1919, «è tuttora vi-gente» (L. SESSA, I Sovrani Gran Commendatori e breve storia del Supremo Con-siglio d’Italia del Rito Scozzese Antico e Accettato Palazzo Giustiniani dal 1805 ad oggi, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2004, pp. 66, 189).
P. SIANO, pp. 142–146, 150–153.
Cf. Quinto Seminario R.S.A.A. – “I colori della Massoneria Scozzese e la Gran-de Opera”, in Tempio Scozzese, Collana RSAA – Nuova Serie, Bollettino seme-strale a cura del Supremo Consiglio del RSAA (Palazzo Giustiniani) anno III n° 5 – gennaio–giugno 1992, pp. 32–44; cf. Luglio Scozzese, Tempio Scozzese, Col-lana RSAA – Nuova Serie, Bollettino Semestrale a cura del Supremo Consiglio del RSAA (Palazzo Giustiniani), anno VII, n° 14 – luglio–dicembre 1996, p. 27.
Cf. F. DI PALMA, Il Rito Scozzese e i suoi rituali, in Logos, N° 2/2001, Ispettorato Regionale Lazio RSAA, Roma, p. 12–13.
Cf. G. DI BERNARDO, La ricostruzione del Tempio. Il progetto massonico per una nuova utopia, Marsilio Editori, Venezia 1996, pp. 42–43.
Cf. ivi, pp. 12, 71–94.
Cf. A Defence of Masonry [1730], in J. ANDERSON, The New Book of Constitu-tions of the Antient and Honourable Fraternity of Free and Accepted Masons, C. Ward and R. Chandler, London 1738, p. 221.
Cf. C. R. MANASSEH, The Mysticism of the Royal Arch, in Transactions of the Dormer Masonic Study Circle, Paper n. 103, vol. IV, London, s.d., pp. 3–14; cf. K. MACKENZIE, Royal Masonic Encyclopaedia [1877], The Aquarian Pess, Welling-borough [England] 1987, art. Kabbalah, pp. 407, 412.
Cf. G. SCHOLEM, La Cabala, Edizioni Mediterranee, Roma 1992, pp. 16–29, 371–372, 375–378.
Cf. H. CARR, The Freemason at work, pp. 16–18.
I due cherubini che reggono lo stemma della United Grand Lodge of England del 1813 hanno volto e seno femminili. Invece, con la nuova versione del mede-simo stemma (1919) – quella ancora in vigore – i due cherubini accanto allo scu-do hanno solo volto e capelli femminili (cf. W.K. MAC NULTY, Freemasonry. A Journey through Ritual and Symbol, Thames and Hudson, London 1997, p. 71).
Cf. C. F. W. DYER, Symbolism in Craft Freemasonry, Lewis Masonic – Ian Allan Regalia, Shepperton [England] 1991 [19761], pp. 50–57.
Cf. R. W. Frater F. M. RICKARD, 9°, Objects and Aims of the Society, in Trans-actions of the Metropolitan College – Societas Rosicruciana In Anglia, F. M. Rickard, London 1933, pp. 44–48. Il Colonnello Rickard – 9° ed ultimo grado della S.R.I.A. – afferma che la Cabala ebraica è «one of the principle keys, not merely to the sacred writings, but also of other sources of knowledge» (op. cit., p. 48). L’autore, pur disprezzando la magia nera, presenta – a suo dire – la vera scienza magica («Magic science») come scienza che permette l’accesso alla conoscenza della natura dell’uomo interiore, e sapienza arcana che svela l’intima costituzione di ogni realtà, dunque della Natura visibile e invisibile (cf. op. cit., p. 49).
Cf. D. BROOK, IV°, The Zelator Certificate, in Transactions of the Metropolitan Col-lege – Societas Rosicruciana In Anglia, C. W. Cresswell, London 1992, pp. 12–21. Il cuore sapienziale della SRIA è costituito dalla Cabala ebraica: cf. N. HACKNEY, 9°, Rosicrucianism and the Qabalah, in Transactions of the Metropolitan College – So-cietas Rosicruciana In Anglia, C. W. Cresswell, London 1970, pp. 7–9.
Cf. C. G. NICHOLAS, Light in Freemasonry, in Transactions of the Dormer Ma-sonic Study Circle, Paper n. 130, vol. V, London, s.d., p. 9; cf. H. HORMASJEE KASED, The Tree of Life and the Mystical Ladder in Ancient Religions and Myster-ies, in Transactions of the Dormer Masonic Study Circle, Paper n. 112, vol. IV, London, s.d., pp. 3–15; cf. G. F. SMITH, The Vault, in Transactions of the Masonic Study Society, H. R. A. Section, vol. II, London 1968–1969, pp. 13–24; cf. IDEM, The Third Degree and Holy Royal Arch, in Transactions of the Masonic Study So-ciety, vol. IV, London 1973–1974–1975, p. 12; cf. R. E. PIKE, The Connection be-tween the Craft and the H. R. A., in Transactions of the Masonic Study Society, vol. LXIII, London 1991, pp. 85–103. Pike, membro del Royal Arch, scrive che la Cabala ebraica fu trasmessa da Mosè ed è arrivata fino alla Massoneria. Mosè, a sua volta, ricevette la Cabala dai saggi Egiziani nei cui misteri era stato iniziato (cf. ivi, p. 93).
Cf. A. COGHLAN, The Symbol of the Cross and the Qabalah in the Temple of the Holy Spirit, in Transactions of the Masonic Study Society, vol. LXIX, London 1997, pp. 5–9.
Cf. J. PATERNOSTER, The Qabalistic Portents of Grand Lodge, in Transactions of the Masonic Study Society, vol. LXIX, London 1997, pp. 16–24. L’interesse di Paternoster per la Cabala ebraica e l’astrologia non è puramente accademico, bensì si rivela come una vera e propria fede o credenza.
Cf. J. PATERNOSTER, The Word and the Stone (Part I), in Transactions of the Masonic Study Society, vol. LXVI, London 1994, pp. 5–10; cf. IDEM, The Word and the Stone (Part II), in Transactions of the Masonic Study Society, vol. LXVI, London 1994, pp. 11–16.
Cf. J. CHABOSEAU, L’Alchimie et ses rapports avec la Franc–Maçonnerie Ecos-saise, in Travaux de la Loge nationale de recherches Villard de Honnecourt, N° 21 (2e série), 2e sémestre 1990, Grande Loge Nationale Française, Neuilly–sur–Seine, pp. 161–185. Chaboseau raccomanda la lettura del libro Le symbolisme hermétique dans ses rapports avec l‘alchimie et la Franc–Maçonnerie, scritto da Oswald Wirth che Chaboseau definisce «éminent Maçon et fervent adepte de la voie alchimique» (op. cit., p. 164).
Cf. S. THEAKSTON, Le Rite Ecossais Ancien et Accepté, in Travaux de Villard de Honnecourt, Tome XIII (1e série), Grande Loge Nationale Française, Neuilly–sur–Seine 1977, pp. 35–41. Theakston si dichiara membro della GLNF e del Suprême Conseil REAA pour la France (cf. op. cit., p. 40). Dal 1963–64, il REAA (in Fran-cia) è stato riorganizzato, regolarizzato e così è stato diffuso anche tra i Maestri Massoni della GLNF (cf. op. cit., pp. 39–40).
Cf. F. BARDOT, Le Rite Ecossais Ancien et Accepté dans ses rapports avec le Néoplatonisme, in Travaux de la Loge nationale de recherches Villard de Honne-court, N° 40 (2e série), Grande Loge Nationale Française, Paris 1999, pp. 18–19, 31. L’intero articolo è a pp. 17–33.
Cf. G. RAFFI, Prefazione, in M. BIANCA – N. M. DI LUCA (a cura di), Le radici eso-teriche della Massoneria. L’arca vivente dei simboli, Atanòr editrice, Roma 2001, p. 9. Citerò questo libro solo con il titolo Le radici esoteriche della Massoneria.
Cf. N. M. DI LUCA, L’opzione occultistica e magica nell’esoterismo massonico, in Le radici esoteriche della Massoneria, p. 190. L’intero articolo è a pp. 189–207.
Cf. ivi, p. 199.
Ibidem.
Cf. ivi, p. 201.
Cf. Atanòr – Catalogo 1999, Roma, p. 37; cf. Atanòr – Catalogo 1999/2000, Roma, p. 37; cf. Atanòr – Catalogo 2001, Roma, p. 52; cf. Atanòr – Catalogo 2003, Roma, pp. 51–60.
Atanòr – Catalogo 1999, p. 39; Atanòr – Catalogo 1999/2000, p. 39; Atanòr – Catalogo 2001, p. 53; Atanòr – Catalogo 2003, p. 53.
Cf O. WIRTH, I misteri dell’arte reale, Atanòr Editrice, Roma 1996, pp. 11–16. Al-tro elogio wirthiano al Serpente della Genesi è in O. WIRTH, La Massoneria resa comprensibile ai suoi adepti. vol. II. Il Compagno, Atanòr, Roma 1992, pp. 63–65.
Cf. P. SIANO, pp. 110–121, 149–150, 153.
U. BACCI, Il Libro del Massone Italiano, vol. I, Roma, nel Solstizio d’Estate dell’Anno della Luce 0009081 [19081], Edizione riservata ai Liberi Muratori, p. 250; IDEM, Il Libro del Massone Italiano, (volume unico), Editrice Vita Nova, Roma, nel Solstizio d’Estate nell’Anno della Luce 0009222 [19222], Edizione riservata ai Massoni, p. 134; A. SEBASTIANI [GOI], La Pietra Grezza. L’esperienza iniziatica nella Massoneria, Hermes Edizioni, Roma 2000, p. 49.
A. CORONA, Equinozio d’Autunno, in Hiram, organo del Grande Oriente d’Italia–Palazzo Giustiniani, n. 5–6, ottobre–dicembre 1985, Roma, p. 134; A. SEBASTIANI [GOI], La Pietra Grezza. L’esperienza iniziatica nella Massoneria, pp. 49, 55; R. CHISSOTTI [GOI], Moderno Dizionario Massonico, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2001, art. Morte mistica, p. 366.
N. D’ANGLAR, La palingenesi conseguita attraverso la morte mistica, idea cen-trale dei Misteri Massonici, in Lumen Vitæ [Rivista del GOI, 1954–1959], anno I, n. 7, luglio 1954, Roma, p. 20 (18–24); A. SEBASTIANI [GOI], La Pietra Grezza. L’esperienza iniziatica nella Massoneria, pp. 49–53; L. SESSA [GOI], I simboli massonici. Storia ed evoluzione, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2001, p. 120, nota n. 214; E. LAUDICINA [GLDI], Uno sguardo dall’alto – La Massoneria, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2003, p. 71; G. RAFFI [GOI], Il diritto alla felicità, in Hiram – Rivista del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 2/2003, Soc. Era-smo, Roma, p. 14.
MASSONERIA ITALIANA – GRANDE ORIENTE D’ITALIA – PALAZZO GIUSTINIANI (a cura di), Quaderni di Simbologia Muratoria, Quaderno N° 3 – Il Gabinetto di Riflessio-ne, [Roma 1977], p. 36 (40–42); V. SERINO [GOI], I viaggiatori del Tempio: simboli e ritualità della loggia massonica, in M. L. BIANCA (a cura di), Il Tempio. I luoghi del sacro, Atanòr Editrice, Roma 1999, p. 139; E. LAUDICINA [GLDI], Uno sguardo dall’alto – La Massoneria, p. 203.
Cf. J. P. BAYARD, Le symbolisme maçonnique traditionnel. Tome I. Les loges bleues, Edimaf, Paris 19875, p. 241.
A. CORONA [GOI], Equinozio d’Autunno, in Hiram, organo del Grande Oriente d’Italia–Palazzo Giustiniani, n. 5–6, ottobre–dicembre 1985, Roma, p. 134.
Cf. H. SCHULER, Mozart und die Freimaurerei, Noetzal Verlag, Wilhelmshaven [Deutschland] 1992, pp. 39–40, 42–43. Heinz Schuler è membro della loggia Qua-tuor Coronati di Bayreuth e di quella omonima di Vienna (ivi, 4a pag. di copertina). Sul Gabinetto di Riflessione nella Massoneria austriaca settecentesca: cf. H. J. IR-MEN, Mozart: Mitglied geheimer Gesellschaften, Prisca, Zülpich 19912, p. 97.
Cf. A. LEHNER [VGLvD], Die Dunkle Kammer, in Tau, Zeitschrift der Forschun-gsloge Quatuor Coronati Nr. 808 [Vereinigte Grossloge von Deutschland], Ba-yreuth [Deutschland], Nr. II/1990, pp. 86–91.
Cf. N. ASLAN [GOB], Grande Dicionário Enciclopédico de Maçonaria e Simbo-logia, vol. I (A–D), Editora Artenova s.a., Benfica – Rio [Brasil] 1974, art. Câma-ra das Reflexões, pp. 198–200. Il Gabinetto di Riflessione rappresenta «o cen-tro da terra» (ivi, p. 198); W. ALMEIDA DE CARVALHO [GOB], O Rito de iniciaçao: uma abordagem antropológica, in Pietre–Stones Review of Freemasonry, in http://www.freemasons–freemasonry.com/1carvalho.html, 7 pagine A4, p. 4, sito internet da me visitato il 01 ottobre 2003. Il Webmaster di quella rivista te-lematica è il MV Bruno Virgilio Gazzo (GLRI).
J. P. SCHNETZLER [GLNF], La Franc–Maçonnerie comme voie spirituelle de l’Artisan au Grand Architecte, Editions Dervy, Paris 1999, p. 112; cf. J. TOURNIAC [GLNF], Symbolisme Maçonnique et Tradition Chrétienne, Dervy–Livres, Paris 1965, pp. 81–83.
Circa il carattere sacrificale (sacrificio umano simbolico) della Cerimonia di Ele-vazione al Terzo Grado di Maestro Massone (o Maestro Libero Muratore, o Mae-stro Muratore), circa l’equazione Maestro Muratore=vittima sacrificale di un omi-cidio o sacrificio umano (e il ruolo omicida–sacrificatore delle 3 Luci di Loggia) fornisco solo alcune testimonianze massoniche, indicando tra parentesi quadra la sigla dell’Obbedianza massonica a cui appartiene ciascun autore: J.S.M. WARD [UGLE], Who was Hiram Abiff?, The Baskerville Press Ltd, London 1925, pp. VII, 3, 236–240 [riedito nel 1974 da Lewis Masonic, Shepperton – England]; A. PA-NAINO [GOI], La Centralità della Parola tra Rito e Pensiero, in M. BIANCA – A. CAL-DERISI (a cura di), La Massoneria e l’uomo. Incontri culturali della Gran Loggia del 2001, Editrice Atanòr, Roma 2002, pp. 159–160; M. GRAZIANI [GLRI], Massoneria Emulation, Le Luci Editrice, Latina 2001, pp. 73–77; B. E. JONES [UGLE], Guida e compendio per i Liberi Muratori, Atanòr Editrice, Roma 1995 [Harrap Ltd, London 19501], pp. 319–320, 326–327; J. TRESCASES [GLNF], La symbolique de la mort ou herméneutique de la resurrection, Guy Trédaniel Editeur, Paris 1998 [Editions de la Maisnie, 19831], pp. 73, 77, 79–109; R. BERTEAUX, La symbolique au grade de Maître, Editions Maçonniques de France, [Paris] 2002, pp. 60,70–71. [Le EDI-MAF hanno la loro sede a Parigi, in rue de Cadet 16, proprio dove è la sede del Grand Orient de France]; H. BANKL [GLvÖ], Hiram. Biblisches – Sagenhaftes – Historisches, Edition zum rauhen Stein/Studien Verlag, Innsbruck–Wien–München 2000 [Eichstätt 19921], pp. 103, 111–114. R. DOSCH [VGLvD], Deutsche Freimaurer Lexikon, Die Bauhütte Verlag, Bonn 1999, art. Hiram, p. 13; cf. anche ibidem, art. Bauopfer, p. 46; E. LENNHOFF [GLvÖ] – O. POSNER, Internationales Freimaurerlexikon, Amalthea Verlag, Wien–München 1980 [ristampa anastatica del 19321], art. Bauopfer, col. 135, art. Hiram, col. 700.
Cf. W. A. RALPH, The Initiation, in Transactions of the Dormer Masonic Study Circle, Paper N° 122, vol. V, London, s.d., p. 17. L’ intera relazione è di pp. 10–18.
Cf. (Anonimo), The True Freemasonry: Exoteric and Esoteric (Part 2), in Transactions of the Dormer Masonic Study Circle, Paper N° 13, vol. I, London, s.d., pp. 6–8.
Cf. op. cit., pp. 9–10.
Cf. J. R. CLELAND, Freemasonry and Catholicity, in Transactions of the Dormer Masonic Study Circle, Paper N° 61, vol. III, London, s.d., pp. 4–6.
Cf. ivi, pp. 12–14.
Cf. J. R.CLELAND, The Ceremony of Raising, in Transactions of the Dormer Ma-sonic Study Circle, Paper N° 35, vol. II, London, s.d., p. 4.
Cf. ivi, p. 7.
Cf. B. E. JONES, Guida e compendio per i Liberi Muratori, pp. 318–319. Cir-ca la possibile interpretazione cristiana del mito di Hiram Abif (in particolare per i Massoni cristiani): cf. T. CURTON, Hiram Abiff. Who was he?, in Freema-sonry Today. The Magazine for everyone interested in Freemasonry, Issue 9, Summer 1999, Bury St. Edmunds [England], pp. 29–30. L’intero articolo di Tobias Churton è a pp. 28–30.
Segnalo che alcuni noti ecclesastici (padre Giovanni Caprile S.J., mons. Pier Carlo Landucci, Card. Gagnon) hanno asserito (sulla base di esperienze perso-nali e pastorali) il coinvolgimento di massoni in profanazioni di Ostie consacrate. Il Card. Gagnon ha addirittura affermato che ci sono logge massoniche coinvolte in Messe Nere. Così anche don Gabriele Amorth (noto esorcista italiano) ha affer-mato che gruppi massonici sono dediti al satanismo e commissionano furti di O-stie consacrate (cf. G. CAPRILE S.I., La massoneria di fronte alla persona e al mes-saggio di Gesù, in La Civiltà Cattolica, vol. 108 [1957] III, p. 476; cf. P. C. LAN-DUCCI, Cento problemi di fede, Postulazione della Causa di Canonizzazione, Ro-ma 20037 [19531], p. 237; cf. Bro. C. MADDEN OFM CONV., Why Was Saint Maxi-milian Opposed To Freemasonry, in AA. VV., Kolbe: Saint of the Immaculate, Edi-ted by Bro. Francis M. Kalvelage F.I., Academy of the Immaculate – Franciscan of the Immaculate, New Bedford [MA – USA] 2001, pp. 240–241; cf. G. AMORTH, intervistato da M. TOSATTI, Inchiesta sul demonio, Edizioni Piemme Religio, Casa-le Monferrato 20031, p. 57).
Cf. L. ZELDIS, The Symbolism of Stone, in Ars Quatuor Coronatorum – Transac-tions of the Quatuor Coronati Lodge N° 2076 [UGLE], vol. 106, London 1993, pp. 233–234; cf. IDEM, Masonic Symbols and Signposts, Anchor Communications, Lancaster – USA, 2003, pp. 20–21.
Cf. R. BERTEAUX, La symbolique au grade de Maître, Editions Maçonniques de France, [Paris] 2002, p. 60.
Ivi, p. 70.
Cf. ivi, p. 71.
Cf. ivi, pp. 75–78. Berteaux spiega che il tema della discesa agli ìnferi («descente aux enfers»), ossia ciò che gli alchimisti chiamavano opera al nero («ce que les al-chimistes denommaient “Oeuvre au noir”») è uno degli aspetti più importanti dell’iniziazione («un des aspects les plus importants de l’initiation») a cui si è sot-toposto anche Cristo, scendendo negli ìnferi (cf. ivi, p. 76).
Cf. J. TOURNIAC, Vie et perspectives de la Franc–Maçonnerie Traditionnelle, Dervy–Livres, Paris 19782 [19691], pp. 117–143; cf. J. TOURNIAC, Vie et perspectives de la Franc–Maçonnerie Traditionnelle, Postface de Roland Bermann, Editions Dervy, Pa-ris 20003, pp. 117–143; cf. J. TOURNIAC, Etude sur la figure du labyrinthe, in Travaux de la Loge nationale de recherches Villard de Honnecourt, N° 47 (2e série), année 2001, Grande Loge Nationale Française, Paris, pp. 15–47.
Cf. J. TOURNIAC, Vie et perspectives de la Franc–Maçonnerie Traditionnelle, pp. 118–119, 122–127, 130–134, 138–141; cf. IDEM, Etude sur la figure du labyrinthe, pp. 17–18, 22–27, 31–36, 42–45.
Cf. R. BERMANN, Postface, in J. TOURNIAC, Vie et perspectives de la Franc–Maçonnerie Traditionnelle, 20033, p. 294.
R. BERMANN, op. cit., p. 295.
Cf. J. TOURNIAC, Symbolisme maçonnique et tradition chrétienne. Un itinéraire spirituel au Christ?, Dervy–Livres, Paris 19651, pp. 45–47. In queste pagine sopra citate, Tourniac spiega che i corrispettivi segni rituali (gola–cuore–ventre) dei 3 gradi massonici inglesi Emulation sono collegati a segni astrologici ed esprimono la discesa agli ìnferi e la ascesa spirituale mèta–cosmica e macro–cosmica. Al 3° grado, i Massoni sperimentano «une “mise au tombeau”» (essere messi nel se-polcro) e quindi «une resurrection dans le corps de “Maître Hiram”» (ivi, p. 115).
Cf. R. DOSCH, Deutsche Freimaurer Lexikon, Die Bauhütte Verlag, Bonn 1999, art. Hiram, p. 13; cf. anche ibidem, art. Bauopfer, p. 46. Il Tempio di Salomone è, per i Massoni, il simbolo del Tempio dell’Umanità da costruire. I Massoni lavorano a realizzare questo Tempio. Gli uomini stessi sono le pietre di questo Tempio (cf. ibi-dem, art. Der Salomonischer Temple in der Freimaurerei, pp. 247–248).
Cf. K. HORNEFFER, Der Meistergrad, Die Bauhütte Verlag, Bonn, s.d. (ma non prima del 1992), pp. 5, 9, 11–12.
Cf. P. SIANO, pp. 68–78, 80–108, 132, 138, 147–148.
B. E. JONES, Freemasons’ Guide and Compendium, George G. Harrap Ltd, London 1951, pp. 267–268,359,373.
Sul concetto di Maestro Massone = «porte–lumière» o «Lucifer» prima della ca-duta dal Cielo: cf. G. DE SORVAL, Introduction à l’étude du language symbolique du blason, in Travaux de la Loge nationale de recherches Villard de Honnecourt, N°3 – 2e semetre 1981, Grande Loge Nationale Française, Neuilly–sur–Seine, p. 25.
Rituale Emulation, S&C srl, Roma 1999, p. 143.

http://www.mediatrice.net/modules.php?name=News&file=article&sid=1890

1 commento:

  1. Salve, se interessato ho tradotto recentemente un'altra opera di Jean Tourniac: "Melkitsedeq ou la Tradition Primordiale"...un testo in cui mi sento di dire che Tourniac ha supertao il maestro!

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