ARTICOLI E NOTIZIE SULLA MASSONERIA

giovedì 23 aprile 2009

Uno studio sull'incompatibilità tra Massoneria e Chiesa Cattolica-parte seconda

Uno studio sull'incompatibilità tra Massoneria e Chiesa Cattolica-parte seconda


5.2. Albert Pike 33°, Lucifero e la Stella del Mattino

Nel 1897, il celebre Leo Taxil “confessa” di aver inventato tutta la “storia” del “Palladismo” o Luciferismo massonico. Taxil afferma di aver inventato anche quella presunta circolare di Albert Pike 33° (SGC del RSAA – USA Sud dal 1859 al 1891) in cui è scritto che i veri Massoni (dal 30° al 33° grado) adorano Lucifero considerandolo non il Diavolo del dogma cattolico ma il vero “Dio della Luce” in anti-tesi al Dio dei cristiani (ritenuto, dai massoni, un dio malvagio) .
Consideriamo però che nella sua celebre opera Morals and Dogma, Albert Pike 33° mostra di apprezzare molto gli scritti del noto mago francese Elifas Levi, il cui pensiero è stato altamente apprezzato anche all’interno della SRIA (società massonica inglese di cui ho già scritto). Ora, in Morals and Dogma (testo molto importante anche nell’attuale cultura massonica del RSAA) troviamo riferimenti a Lucifero che coincidono letteralmente, o quasi, con brani degli scritti di Elifas Levi, noto mago (e massone) del secolo XIX.
In sintesi, il Lucifero di Morals and Dogma è lo «Spirito delle Tenebre» ed è «Portatore di Luce».
In Storia della magia, Elifas Levi scrive che «Lucifero», non è il Diavolo dei Cattolici ma è «agente naturale e divino», «mediatore plastico universale», «luce astrale», «chiave della magia nera», «serpente edenico», ed è stato creato da Dio all’alba del 1° giorno, con il Fiat Lux . Elifas Levi scrive con ammirazione de «il Lucifero celeste, la stella mattutina dell’intelligenza divina» , «il grande agente magico», «fosforo interiore», «giustamente chiamato Lucifero poiché è il veicolo della luce, [...]; questa luce è della stessa natura del fuoco, e che il suo utilizzo intelligente riscalda e vivifica, mentre al contrario l’eccesso brucia, dissolve e annienta» .

In Morals and Dogma troviamo brani e concetti che riscontriamo anche in Storia della magia di Levi. Nel commento al 19° grado di Gran Pontefice, scrive il Pike: «Lucifero, il Portatore di Luce! Strano e misterioso nome da dare allo Spirito delle Tenebre! Lucifero, il figlio del Mattino! È lui che porta la Luce, e con i suoi insopportabili splendori acceca i deboli, i sensuali e gli egoisti? Non ne dubitate!» . E più avanti, scrivendo sulla credenza umana nell’esistenza del «Demonio»/«Lucifero» avversario di Dio, Pike cita subito dopo il dogma occultistico di Ermete Trismegisto (mitico personaggio divino e magico dell’Antico Egitto) sull’ unità–identità–armonia–equilibrio degli opposti («Ciò che è superiore è come ciò che è Inferiore, e ciò che è Sotto è come ciò che è Sopra, per formare le Meraviglie del Tutto») .
Al 30° grado RSAA (Cavaliere Kadosch), con parole di Elifas Levi, Pike commenta la discesa di Dante all’Inferno in senso anticattolico, gnostico–luciferino. Per Pike, ammiratore dichiarato di Dante, è necessario scendere all’Inferno, accettare l’esatto contrario del dogma cattolico, ascendere alla luce usando il demonio come scala mostruosa .
Albert Pike 33° loda implicitamente il Serpente della Genesi, al-lorché, commentando il 32° grado del RSAA, egli spiega che le «scienze occulte» («magia», «Cabala» ebraica, Ermetismo...) so-no il contenuto degli ultimi e alti gradi della Massoneria ed il segre-to delle scienze occulte consiste nella stessa onnipotenza di Dio. Poi, Pike cita la promessa che il Serpente della Genesi fece ai no-stri progenitori, ossia quella di diventare proprio come Dio . Inol-tre, al 32° grado, Pike rivela il Segreto Reale dei Massoni del RSAA, ossia la Legge dell’Equilibrio e della necessità degli oppo-sti: Luce–Tenebre, Bene–Male... .
Già Elifas Levi spiegava che il segreto della vera iniziazione (il Grande Arcano o Dogma Magico) è quello promesso dallo stesso Serpente genesiaco, ossia divenire divini .

Il massone John J. Robinson ha cercato di scagionare Albert Pike 33° da qualsiasi accusa di luciferismo. Allorché Pike scrive di «Lucifer», egli non si riferirebbe a Satana, ma alla Stella del Matti-no, simbolo di Luce («the morning star, the light bearer, the search of light»), la Luce tanto cercata dai Massoni . In effetti Robinson sostiene che, in senso massonico «Lucifer» è «the Morning Star», cioé con il nome «Lucifero» i massoni non vogliono riferirsi al Dia-volo del dogma cattolico, ma alla Stella del Mattino, portatore di Luce, simbolo della ricerca della Luce. Comunque il Robinson fa capire che per i Massoni i termini Lucifero e Stella del Mattino si equivalgono e sono intercambiabili. Anche Pike scrive: «La Stella del Mattino, alzandosi dall’Est, Giove, chiamata Tsadoc o Tsydik, dagli Ebrei, è per noi un emblema dell’alba della perfezione e della Luce Massonica, che sempre si avvicina» .
Nonostante la buona volontà del Robinson, tuttavia, il Lucifero a cui si riferisce Pike (in Morals and Dogma) è lo stesso Lucifero di Elifas Levi e coincide essenzialmente con il Serpente della Genesi. Inoltre la teoria esoterica dell’Equilibrio–Unità dei Contrari–Opposti, enunciata da Pike, induce ad apprezzare Lucifero/Diavolo in qualunque modo esso sia inteso (divinità, creatura, entità, forza, simbolo..., di bene e/o di male, di libertà, razionalità...).
Anche ammesso che quella circolare luciferiana non sia di Pi-ke , tuttavia il “Dio” di Pike non è il Dio della Chiesa Cattolica e dei dogmi cattolici. Qualsiasi massone del RSAA, specialmente se ha ricevuto la “piena luce” del 33° grado, può comprendere che quel “Dio” invocato nelle assemblee massoniche, il Grande Archi-tetto dell’Universo (GADU), è un «Dio di Luce» (un... «LUCIFER»!) avversario di qualsiasi dogma “chiesiastico”. Il GADU massonico è un “Dio” di “luce” e di “libertà di coscienza”, “luce” e “libertà” intesi però nel senso massonico... Insomma, il GADU, datore di “luce”, non è il Dio Buono e Vero adorato da Noi fedeli della Chiesa Cat-tolica Romana.
È interessante notare che, nel 1977, il massone Felix Bonafé ha sostenuto che Pike professava il “credo luciferiano” e che all’Inno a Satana del Carducci, Pike preferiva il poema Lucifero di Mario Rapisardi, poema in cui, appunto, Lucifero è l’eroe vittorioso contro il “malvagio” Dio dei cattolici . Ho scoperto che Bonafé (senza citarlo esplicitamente) non fa altro che riferirsi a brani di Domenico Margiotta (ex–33°) il quale appunto sosteneva che negli Alti Gradi massonici si adora «Lucifero» (ritenuto «Dio Buono», «Dio della Luce») contro il Dio dei Cristiani («Adonai»). Margiotta difendeva l’autenticità di quella circolare luciferiana di Pike .


5.3. Nella Massoneria italiana

A commento del 3° grado di Maestro Massone, Albert Pike 33° [Maestro di pensiero della Massoneria mondiale di RSAA] scrive: «Per gli Iniziati, il Diavolo non è una “Persona”, ma una “Forza”, creata per il bene che “può” servire per il male. È lo strumento del-la Libertà e del Libero Arbitrio. Essi rappresentano questa Forza, che presiede la generazione fisica, sotto l’immagine mitologica del Dio Pan; da qui venne il caprone del Sabbat, fratello del Serpente Primitivo, e il Portatore di luce o Fosforo, cioé il Lucifero della Leg-genda» . Anche per questo brano, Pike attinge da Elifas Levi .
Francesco Indraccolo (GOI e RSAA) manifesta simpatia per Lucifero, non il Lucifero=diavolo sulfureo (secondo quanto insegna il dogma cattolico), ma il Lucifero=Satana carducciano, «il Lucifero caro ai laici e coloro che tendono a razionalizzare tutti gli stati di coscienza», «il portatore di luce», «la Stella del mattino», simbolo della massonica «ricerca della Luce» .
Le 11 Luci del Tempio del 33° grado RSAA racchiudono simbo-licamente e concettualmente la Legge esoterica dell’Equilibrio–Armonia–Unità degli Opposti Contrari, tra cui Bene e Male, pre-senti in, e provenienti da, la Luce Unica, la Causa Prima. Circa la Luce Unica, osservo che Albert Pike, in una istruzione per il 32° grado RSAA, spiega ai massoni che in Dio c’è il Bene e il Male, la Benevolenza e la Crudeltà e che i Manichei errarono nel separare radicalmente il Princìpio del Bene e il Principio del Male, i quali, in realtà – secondo Pike 33° –, sono armonizzati o equilibrati in una sola unità .
Bonvicini 33° spiega che la Causa Prima corrisponde al Dio Manifesto (dunque il Demiurgo) simboleggiato dal N° 11, che si riduce filosoficamente al 2, ossia gli «Opposti Contrari»: Bene–Male, Luce–Tenebre , per cui la Causa Prima unisce in sé gli Opposti, anche il Male... Satana! Il N° 2 è anche simbolo della Gnosi , la quale è rappresentata anche dall’Uroboros, il Serpente che si morde la coda . Il massone Ruggero Di Castiglione ci informa che il N° 2 rappresenta anche «Lucifero», il «negativo», l’avversario del Dio Creatore .
Circa il n° 2 e la corrispondente «tesi degli Opposti Contrari» («Bene e Male», «Luce e Tenebre», «il Maschile ed il Femminile», «Dualità Divina» ossia «Principio del Bene» e «Principio del Male», «Dio e Demiurgo»...), Bonvicini 33° afferma che «come speranza di elevazione spirituale, si tende al loro superamento armonico ed alla loro congiunzione» . Il n° 3 simboleggia proprio «L’Armonia dei Contrari» .
Abbiamo inoltre recenti testimonianze di massoni del GOI che manifestano ammirazione verso il Serpente della Genesi inten-dendolo come simbolo di “saggezza”, datore di “Conoscenza”, op-pure “volto” di Dio .


5.4. Nella Massoneria francese

Jean Tourniac (1919–1995), membro della GLNF è stato un grande estimatore del pensiero e dell’opera dell’esoterista René Guénon. Tourniac spiega che tra i Nomi divini usati nella Masso-neria per indicare il Grande Architetto dell’Universo (GADU) c’è quello di El Shaddai, nome che [spiega Tourniac] ha una doppia radice etimologica, benefica e malefica, ed indica una duplice atti-vità ossia divina–demoniaca. Secondo Tourniac, il Nome El Shad-dai, riferito al GADU, ben esprime quella che Guénon chiamava la Forza doppia, la Forza unica e universale che si manifesta in 2 poli opposti. Metatron è l’angelo cabalistico portatore del Nome divino (El Shaddai) e anche Metatron congiunge in sé gli opposti, poiché ha 2 facce: quella luminosa (Mikael) e quella tenebrosa (Samael, cioé Satana) .
Al Terzo Grado di Maestro Massone (Rituale Emulation) si af-ferma che il «Centro» è il punto dal quale un «Maestro Massone non può errare». Tourniac spiega che quel «Centro» è il luogo me-tafisico in cui tutte le opposizioni o contrari si risolvono e si con-giungono . Quel Centro del Maestro Massone corrisponde simbolicamente: al Centro del Labirinto iniziatico, alla Camera di Mezzo o Loggia dei Maestri Massoni (luoghi simbolici di morte ini-ziatica), al Centro di una ragnatela (dove sta appunto il ragno, simbolo induista e guénoniano del divino architetto del mondo) e al Centro dell’inferno dantesco in cui è conficcato il corpo di «Luci-fer»... . Dalle idee del Tourniac è possibile rilevare una analo-gia/corrispondenza (o identità?) tra il Lucifero dantesco (interpreta-to in senso esoterico), il Maestro Massone, il ragno–architetto, il processo di morte–rinascita...
Altrove, Tourniac spiega che solo in questa vita terrena, dimen-sione del relativo, ci sono i contrasti (bene–male, luce–ombra, «Christ»–«Lucifer»,...) intesi come manifestazioni bipolari di una medesima forza («cette double force»); ma nella dimensione me-tafisica e assoluta, sussiste solo l’Unità Suprema, le opposizioni diventano complementarismi... . Il simbolo massonico dell’Aquila a 2 teste (30°, 32° e 33° grado RSAA) significa l’unione dei com-plementarismi, l’unità nel centro .
Alcuni anni fa, il massone Yannis Vahlas ha manifestato grande ammirazione per Lucifero. Egli ha chiamato «Lucifer» : «fils de la lumière», «notre astre», «l’étoile du matin», «notre héros» (2 vol-te), «notre pauvre ange», «notre ange» (3 volte), «un bon conseil-ler», «un si bel ange entouré de lumière».Tra l’esplicito e l’implicito, il massone Vahlas presenta «Lucifer» («fils de l’aurore») come l’angelo luminoso e generoso che con la sua ribellione (volu-ta da Dio?) si sarebbe sacrificato (come Prometeo) per permettere all’uomo l’indipendenza, la libertà .
Roger Richard [GODF?] presenta il Serpente della Genesi co-me simbolo dell’Iniziazione (passaggio dalle tenebre alla luce, morte–rinascita iniziatica), dunque primo iniziatore, portatore di li-bertà e conoscenza . Il suddetto Dictionnaire del Richard contie-ne anche una versione più lunga della Leggenda di Hiram (o «A-donhiram») illustrata al neo–Maestro Installato di Loggia (cioé il nuovo Maestro Venerabile) dopo la sua Installazione. Secondo ta-le versione, «Adoniram» (Hiram) è discendente di Tubalcain che è discendente di Caino il quale, a sua volta, è nato dall’unione di Eva con «Eblis», l’angelo di luce («l’ange de lumière»). L’Istruzione del MV precisa che la stirpe cainitica (Caino–Tubalcain–Hiram) è portatrice di luce, progresso, libertà ed è combattuta dal “malva-gio” «Adonai» o «Jehovah». Il regno di Caino è al centro della terra, nel fuoco, dove regna la libertà .
È facile compendere il contenuto luciferino di tale versione della Leggenda di Hiram: «Eblis», capostipite spirituale dei Massoni, è «l’angelo di luce» cioé lucifero!


5.5. Nella Massoneria tedesca

In un manuale per Maestri Massoni, Alfried Lehner [VGLvD] spiega che la stella a 6 punte (o Esagramma) è presente al Terzo Grado di Maestro Massone, quale simbolo dell’unità degli opposti. Questo simbolo del Maestro Massone non conosce più alcun dua-lismo: Bene e Male («Gut und Böse») non sono più inconciliabili, non sono più opposti irriducibili, ma sono ora parti della Totalità («Ganzheit»). La verità – spiega Lehner – è al di là del bene e del male . In precedenza, Lehner [a commento del 1° grado di Ap-prendista] ha scritto nel suo libro qui citato, che il candidato al 1° grado massonico è un cercatore di Luce («Lichtsucher») e che il miglior esempio di «Lichtsucher» è «Luzifer (d.i. Lichtbringer)», nome della Stella del Mattino che segue il Sole e quindi dell’Angelo decaduto che ha perso la Luce . Dunque sembra proprio che Le-hner equipara il candidato del 1° grado massonico al Lucifero che ha perso la Luce, a prescindere se questi sia interpretato come angelo o mito...
Nel simbolismo del 2° grado massonico [Compagno] ha grande importanza la Stella Fiammeggiante («Der Flammende Stern») . Si tratta di una Stella a 5 punte , in cui è possibile iscrivere la figu-ra di un uomo. Con una punta in su, tale stella è simbolo magico della volontà sovrana dell’iniziato («der leuchtende Pentagramm, der Stern der Magier») . Quando invece essa è rovesciata (con 2 punte in su), allora diviene simbolo di Satana . Gottlieb Imhof [GLSA] scrive che la Stella Fiammeggiante simboleggia la duplice manifestazione di un’unica Forza universale (Cielo–Inferno, Dio–Lucifero) . Anche Imhof manifesta simpatia verso il Serpente del-la Genesi considerato come guida della ragione umana .
Jörn Mehnert [VGLvD] scrive che il peccato originale consiste nella caduta dell’uomo nella dualità, pertanto gli opposti sono complementari e necessari l’uno all’altro (Vita–Morte, Bene–Male..). Occorre però riunirli per ritornare all’Unità originaria. Me-hnert sostiene apertamente la necessità (nonché bontà) del Male, quale parte della Totalità–Unità (dunque bene–male, bene+male). Mehnert scrive anche che il Diavolo («der Teufel») è necessario, che senza di lui non ci sarebbe stata la redenzione, e che senza il peccato non ci sarebbe stata la grazia. Come se ciò non bastasse (sempre in virtù della legge esoterico–massonica dell’unità degli opposti), Mehnert scrive che il Diavolo non deve perciò esser ma-ledetto, e addirittura Mehnert auspica che nella Chiesa (cattolica) si celebri al Diavolo una messa (non la messa nera, precisa Me-hnert) poiché senza il Diavolo (precisa Mehnert) non ci sarebbe stata redenzione . La diabolicità delle tesi del Mehnert è davvero evidente.


6. Alti Gradi massonici cristiani. Massoneria cristiana o cri-stianesimo massonico (esoterico)?

Studiosi massoni spiegano che la de–cristianizzazione della mo-derna Massoneria (evidente già con le Costituzioni andersoniane del 1723) e la leggenda di morte del Terzo Grado di MM, hanno reso in-soddisfatti molti massoni cristiani i quali, già nel secolo XVIII, hanno sentito l’esigenza di creare sistemi di Alti Gradi massonici (riservati a Maestri Massoni) di carattere cristiano, tutt’ora esistenti. Certamente il contenuto di tali Riti (Alti Gradi) è cristiano ma nel senso esoterico e non in quello dogmatico caro alla Chiesa Romana.
Espongo alcune dottrine e ritualità della Massoneria cristiana inglese e francese.


6.1. Nella Massoneria inglese

Presso l’Ancient & Accepted Rite (che ammette solo Maestri Mas-soni della UGLE di fede cristiana e trinitaria), il 18° grado di Rose–Croix (Knight of the Pelican and Eagle and Sovereign Prince Rose Croix) costituisce il cuore pulsante del cammino iniziatico massonico.
Questo grado rosacrociano (praticato nella Massoneria inglese sin dalla seconda metà del Settecento) è incentrato sulla Passio-ne–Morte–Resurrezione di Cristo, in un contesto iniziatico ed eso-terico di simboli e riti collegati all’Alchimia esoterica, una delle scienze del movimento culturale seicentesco detto Rosacrociane-simo. La cristologia del 18° grado Rose–Croix racchiude un intrin-seco spiritualismo gnostico ed esoterico con riferimento alla Caba-la e all’Alchimia , dove la ricerca della Parola e la morte iniziatica (due temi già riscontrati nel Terzo Grado) hanno un posto rispetta-bile. Sembra proprio di trovarci dinanzi ad una ripetizione del mito di Hiram, pur se arricchito di riferimenti cristosofici ed esoterici.

Al 18° grado dell’Ancient & Accepted Rite (A&AR) tra i simboli dell’alchimia spirituale o esoterica troviamo: la pietra cubica che suda sangue e acqua, il pellicano che col suo sangue nutre i suoi piccoli, il Serpente che si morde la coda, simbolo di sapienza ed eternità. Il passaggio rituale del candidato (che impersona il ruolo del Maestro, Cristo) dalla Camera Nera (Monte Calvario), attraver-so la Camera della Morte (o Camera Infernale) alla Camera Rossa (Resurrezione), richiama indubbiamente il passaggio dall’Opera al Nero (morte) all’Opera al Rosso (sublimazione/rigenerazione) nel processo della Grande Opera alchemica la quale mira alla rigene-razione spirituale dell’adepto .
Il Rituale prevede che il Capitolo dei Cavalieri Rosacroce accoglie il candidato in grande angoscia a causa della calamità («a dire cala-mity») avvenuta con la morte di Cristo in Croce e con la conseguente Perdita della Parola. L’iniziato entra nella Camera Nera (Black Chamber) arredata con alcuni simboli che (nella mentalità massoni-ca) sarebbero da riferire alla Morte di Cristo (esempio 3 croci, rosa, corona di spine...); poi, l’iniziato entra nella Camera Infernale (o Ca-mera della Morte, Chamber of Death), in cui, secondo i rituali antichi, c’erano immagini di demòni e dannàti (dunque l’Inferno!) in seguito sostituiti semplicemente da simboli di morte. La Camera della Morte rappresenta l’Abisso. Prima dell’inizio del rito del 18° grado Rose–Croix, il massone riceve a voce i gradi dal 4° al 17° e gli vien comuni-cata anche la Parola Sacra del 17° grado che è Abaddon: il nome dell’Angelo dell’Abisso infernale secondo Apocalisse 9,11! Il masso-ne, per divenire Rosacroce («perfected mason»), deve simbolica-mente scendere proprio nell’Abisso rappresentato dalla Camera della Morte... Dopo l’esperienza di morte iniziatica, il candidato entra nella Camera Rossa (Red Chamber), illuminata da 33 luci, tappezzata di rosso, simbolo della Resurrezione di Cristo e del passaggio simbolico dell’iniziato dall’abisso di tenebre alla luce. L’iniziato ha ritrovato la Parola Perduta, INRI (ma non il Cristo Risorto) .
Il colore rosso della Camera Rossa, come pure il simbolo delle rose rosse (del 18° grado) richiamano il sangue... dunque il sacrifi-cio cruento. I Massoni Rosa–Croce si riuniscono nella Camera Rossa; indossano un collare su cui è ricamata la rosa rossa e hanno un gioiello che raffigura un pellicano che col suo sangue nu-tre i suoi piccoli e un «Serpente» che si morde la coda... I Massoni Rose–Croix sono simbolicamente immersi nel sangue; essi stessi assurgono incruentemente a simboli di sacrificio cruento, rosso sangue, pronti a immolarsi e/o ad esser immolati, sacrificati, come il Cristo [massonico], per la custodia e propagazione degli ideali della Massoneria Rose–Croix.
Dunque, il rito iniziatico del 18° grado immerge simbolicamente i nuovi Massoni Rosa–Croce nel rosso sangue (della Camera Rossa) attraverso la disperazione della Camera Nera («through despair», «Black Chamber») e l’Abisso delle tenebre («the Abyss»). Si tratta di un rito sacrificale simbolico... . Il Massone Rose–Croix è un alter Christus, ma un Cristo esoterico...
In un discorso massonico tenuto nel 1862, il massone “cristia-no”, Dr. Leeson 33° grado Rose–Croix (SGC dell’A&AR), ha af-fermato che la Massoneria è l’erede di quella mistica filosofia rice-vuta attraverso la seguente successione: Rosacrociani–Cabalisti–Esseni–Antico Egitto. Per cui – sostiene Leeson 33° – l’Egitto è la culla della Massoneria .

A. C. F. Jackson 33° ha ammesso che negli ultimi gradi dell’A&AR vi sono elementi del misticismo rosacrociano, che – secondo Ja-ckson 33° – consiste nel ricercare la rigenerazione dell’umanità e l’immortalità dell’anima .
Inoltre, in un articolo per la Quatuor Coronati Lodge No. 2076, lo stesso A. C. F. Jackson 33° ha sostenuto che la Massoneria e il Rosacrocianesimo hanno uno stesso mistico sfondo culturale (background) da ricercarsi in quelli che egli definisce scritti mistici cristiani (ma che in realtà, ammette lo stesso Jackson, sono scritti di autori cristiani che riprendono i temi della scienza magico–misterica dell’Ermetismo egiziano), come pure nella Cabala ebrai-ca, nell’alchimia e nella magia .
Circa il 33° grado dell’A&AR (o Rose–Croix) praticato in Inghil-terra e Galles, scrive il massone Bernard E. Jones:
«Il trentratreesimo Grado è quello di Sovrano Grande Ispettore Generale, composto esclusivamente da trentatré membri e da po-chi membri onorari; questo grado trasferisce la “cerca” dalla “Paro-la Perduta” al Monte Calvario» .
La ricerca («quest») della Parola Perduta è uno dei temi essen-ziali del Terzo Grado di MM e anche del Royal Arch. Al 3° Grado di MM, la Parola è ricercata presso la tomba ed il cadavere putrefatto di Hiram. Ora, a proposito del 33° grado, il Jones spiega che la «[ri]cerca» («quest») spirituale [riservata ai membri Rose–Croix] si sposta sul Monte Calvario con chiaro riferimento alla morte, dun-que al sacrificio di Cristo. Insomma, Jones ci lascia intravedere che il 33° grado persegue ritualmente una ricerca esoterica e spiri-tuale, ossia un approccio esoterico al Calvario e al sacrificio di Cri-sto per giungere alla piena realizzazione spirituale...
Il Great Priory for England and Wales amministra i gradi massonici cavallereschi di Knights Templar e Knights of Malta e, dal 1937, riser-va i gradi del RER ai membri più eminenti dei Knights of Malta.
La versione inglese del Rite Ecossass Rectifié – o Scottish Recti-fied Rite – [RER] contiene i seguenti elementi mistico–esoterici: a) la tomba di Hiram, in cui ricercare la Parola Perduta (“the lost word”); b) la sapienza esoterica; c) il dogma unico esotericamente identico per Orfeo, Pitagora e Cristo; d) e, infine, il raggiungimento della vera illu-minazione («the final attainment of the true enlightenment»).
Il RER (o Scottish Rectified Rite) del Great Priory inglese si presenta come un sentiero mistico che guida l’iniziato al perfezio-namento e all’unione con Dio («the perfect path to God») .
Nel mondo cavalleresco massonico–cristiano, il RER occupa un posto prestigioso. Il suo spiritualismo cristianeggiante è in realtà pre-gno di esoterismo magico (willermoziano e martinesista) mediante il quale il massone aspira a mète mistiche. Nella «cima invisibile» della «Grand Profession» il massone RER è istruito intellettualmente sulla missione gnostico–teurgica che ha per oggetto la Reintegrazio-ne in Dio sia dell’Uomo che degli Spiriti ribelli. La parte operativa di questa missione sarà poi eventualmente intrapresa dal gruppo ristret-to di Cavalieri Massoni Eletti Cohen dell’Universo .
Pertanto, come il Rose–Croix (A&AR), anche il RER è intrinse-camente caratterizzato da forte misticismo esoterico congiunto a soggettivismo religioso. Il Cristo di questi sistemi massonici non è il Cristo del dogma cristiano, ma è un Cristo iniziatico–esoterico (Persona? Principio?) al quale i massoni (cerchia ristretta di Inizia-ti) sono ritualmente conformati. Si tratta di un Cristo e di una rituali-tà massonica totalmente relativi alla Massoneria e ai Massoni il cui esoterismo (arte e dottrina) trascende dogmi e autorità ecclesiasti-co–religiose. Alla luce di questi elementi, penso non sia difficile comprendere l’intrinseco carattere gnostico–magico delle ritualità di tali Massonerie cristiane.
http://www.mediatrice.net/modules.php?name=News&file=article&sid=1890

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