ARTICOLI E NOTIZIE SULLA MASSONERIA

giovedì 23 aprile 2009

Introduzione allo studio del luciferismo massonico-parte terza

4. Alcune riflessioni conclusive

Gli elementi da me riportati, pur non costituendo (forse) prove “dirette” di un satanismo o luciferismo massonico inteso come ado-razione cultuale rivolta esplicitamente al Diavolo/Lucifero da parte di assemblee massoniche élitarie, tuttavia, sono sufficienti per af-fermare la presenza di un luciferismo (o satanismo gnostico) mas-sonico culturale iniziatico ed esoterico, che non è affatto marginale in ambiente massonico. I Maestri Massoni (anche quelli regolari, membri di Massonerie maggioritarie o tradizionali) esperti di simbolismo mas-sonico e di teorie esoteriche, possono facilmente giungere ad apprez-zare Satana e/o Lucifero inteso/i come simbolo/angelo/spirito/forza oc-culta/manifestazione del Divino/Dio personale (ecc.) di Luce, di Cono-scenza, di Bene e/o Male. Il Maestro Massone può inserire o attivare le sue simpatie gnostico-luciferiane nella ritualità massonica, a insaputa di altri massoni presenti. Inoltre, Maestri Massoni (soprattutto di Alti Gradi) convergenti in interessi gnostico-luciferini possono raggrupparsi in logge “speciali” o circoli culturali “extra-loggia” per coltivare ritual-mente e speculativamente il loro Luciferismo. Tali Maestri Massoni possono pertanto identificare il Grande Architetto dell’Universo (termine massonico per indicare Dio) con Lucifero, o Satana, inteso come Dio e/o come principio morale e spirituale di “libertà” dai dogmi della Chiesa Cattolica ritenuti (nella cultura massonica) “oppressivi” della libertà di coscienza. In ogni caso, il massone “tradizionale” e “cre-dente” non farà fatica a capire che il suo Dio (il GADU) non corrisponde affatto al Dio dei dogmi della Chiesa Cattolica.
I Maestri Massoni protesteranno che nei loro rituali non compa-re il nome di Satana-Lucifero, ma non è necessario che esso com-paia. Il singolo massone, può interiormente (o esotericamente) vi-vere il rituale con la sua comprensione magari diversa da quella degli altri massoni… La tolleranza religiosa della Loggia non può impedire ad un massone di considerare Lucifero quale nome sim-bolico o entità benefica di Luce, o addirittura quale nome o attribu-to di Dio… Interessante notare che scrittori massoni sottolineano che «Lucifer» non è il Satana-Diavolo del dogma cattolico… Que-sta strana difesa del nome «Lucifero» lascia sospettare che ai massoni quel nome piaccia… Si pensi all’“ossessione” massonica per il simbolismo della Luce, che “splende” soprattutto al 33° grado RSAA. Il rituale prevede che il candidato al 33° grado entri nel Tempio massonico portando una Torcia accesa (egli è perciò un Portatore di Luce ossia LUCIFER!). Il rituale precisa che tra le 11 Luci del Tempio del 33° grado, c’è un candeliere a due bracci che rappresentano il Bene e il Male che costituiscono la Creazione Immateriale. E tuttavia sono uniti in Loggia! E poi c’è un candeliere a 1 sola Luce: il rituale spiega che si tratta della Causa Prima, da cui tutto proviene… .
I tentativi massonici di difesa dalle accuse di satanismo non so-no sempre ben “architettati” e qui vale il proverbio: «il Diavolo fà le pentole ma non i coperchi». Riporto solo alcuni esempi.
Nel 1874, sulla Rivista della Massoneria Italiana (GOI), diretta da Ulisse Bacci (all’epoca 30° grado RSAA) un anonimo massone la-menta che i Massoni sono calunniati ed accusati di adorare il Diavo-lo . Tuttavia, a proposito del Satana elogiato dal poeta massone Giosué Carducci, l’anonimo massone scrive: «Se, come disse il poe-ta, Satana è il nume vindice della ragione, i Liberi Muratori, sono lieti che il saggio spirito presieda e informi le loro adunanze; [...].» .
Dal 1969 al 1977 si sono svolti dialoghi tra ecclesiastici e mas-soni, a cui ha partecipato il noto Giordano Gamberini 33°, vescovo gnostico, Gran Maestro del GOI (1960-1969) e, fino al 1979, diret-tore di Rivista Massonica (GOI). Il 18 giugno a Savona, si svolse l’incontro pubblico tra don Rosario Esposito e Gamberini 33°, nel corso del quale si disse che il satanismo massonico era solo un’invenzione di Leo Taxil e che ormai i cattolici potevano entrare lecitamente in Massoneria. Ma il 25 giugno 1969, lo stesso Gam-berini 33° autorizzò la costituzione di una loggia del GOI dedita a studi esoterici, la Montesion di Roma. Negli anni successivi il MV della Loggia Montesion, Ivan Mosca 33° (morto nel novembre 2005), organizzò (col beneplacito del GOI) Seminari Esoterici in tutta Italia per Maestri Massoni del GOI. In quei seminari si evi-denziava il carattere magico dei Lavori Rituali massonici. Dunque: da una parte il GOI mostrava ad ecclesiastici ingenui (come don Rosario Esposito) il volto e le mani “pulite” sostenendo la piena compatibilità tra Loggia e Chiesa. Dall’altra parte il GOI favoriva contemporaneamente la formazione esoterica dei suoi Maestri Massoni esortandoli ad esser operatori consapevoli della Magia del Rito Massonico. In uno di quei Seminari (“Seconda Accade-mia”, Caldaro 1975), nella relazione su La Magia, è scritto che il Massone deve padroneggiare la Legge del Binario o della Polarità, ossia deve Conoscere e Amare le Forze Opposte (del Cielo e dell’Inferno), deve esser capace di praticare la «Teurgia» e la «Demonurgia» (o «Magia Nera»), per cui (è scritto nella suddetta relazione, consultabile on-line): «Per conoscere Dio, insomma, non si deve odiare Lucifero» . I testi di quei Seminari furono pubblicati nel 1977 a cura del Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giu-stiniani e oggi (2006) si possono ancora consultare sul website della Loggia Montesion.

Forse qualcuno mi obietterà: «Non devi confondere elementi di “massoneria di frangia” con la massoneria regolare». Rispondo: la magia segna indelebilmente e intrinsecamente i rituali della Mas-soneria regolare e tradizionale, i quali, di fatto, invitano il massone a penetrare “di più” l’occulto… Il concetto di “ricerca”, come quello di “Luce” e “illuminazione” è uno dei leitmotiv della cultura masso-nica… Un sistema di Alti Gradi massonici come il RSAA non è af-fatto “marginale” o “periferico” e i suoi rituali di iniziazione presen-tano elementi della cultura magica. Ribadisco che la tesi di Ellic Howe & Soci sulla “massoneria di frangia” è solo “fumo negli oc-chi” per i profani… Ribadisco la mia personale convinzione che la Massoneria e le Massonerie covano dentro di sé luciferismo gnostico e magia. Del resto troviamo anche massoni che notoriamente sono regolari ed implicati nelle cosiddette “massonerie di frangia” (es. il ca-so di William W. Westcott, John Yarker, Robert Ambelain…).
La tolleranza massonica (della Massoneria “regolare” e “tradi-zionale”) non vieta affatto ai Massoni di dare culto (almeno interio-re) a Lucifero purché lo si intenda come Dio o Principio di Luce e di Bene. Nella prima edizione italiana (1983-1986) di Morals and Dogma di Albert Pike 33°, curata da Elvio Sciubba e Ludovico Ful-ci (massoni del GOI e del 33° grado RSAA), troviamo anche note italiane al testo pikeiano, note che sono ovviamente a cura di Sciubba-Fulci. Nel commento al Terzo Grado di Maestro Massone, Pike scrive che «Pensiero e Azione sono i due principi regolativi della vita umana [...]. Il vero Pensiero è quello in cui culmina la vi-ta. Tutti i pensieri saggi e sinceri suscitano nobili stimoli per attuare grandi iniziative17» . Alla nota n° 17 (curata da Sciubba-Fulci), ri-portata alla fine del capitolo pikeiano sul Terzo Grado, leggiamo: «Lettera di Giuseppe Mazzini ad Albert Pike, 22 gennaio 1870 (D. Margiotta, Ricordi di un trentatré. Parigi – Lione 1895, p. 74 no-ta)» . Quest’opera del Margiotta 33° è stata ristampata anastati-camente dalle Edizioni Brenner (Walter Brenner Editore) di Co-senza, nel 1988, anno in cui Elvio Sciubba era Sovrano del Su-premo Consiglio 33° del RSAA giustinianeo. Le Edizioni Brenner stampano anche altri libri di Massoneria, scritti proprio da Massoni. Dunque Sciubba-Fulci mostrano di riconoscere a quel libro di Do-menico Margiotta (ex-33°) una qual certa autorità e credibilità e sembrano proprio invitare i massoni a leggerla. In quel libro, Mar-giotta afferma che per i Massoni dal 30° al 33° grado RSAA, «Luci-fero» è il «dio della luce» e non «il Satanasso» dei maghi neri e dei preti cattolici .
Ed è proprio in Morals and Dogma (testo fondamentale nel RSAA) che i massoni italiani del RSAA possono imparare a cono-scere (almeno qualcosa) di colui che è «il Portatore di luce o Fo-sforo, cioè il Lucifero della Leggenda» . E «la Stella del Mattino, alzandosi dall’Est» è, per i Massoni, «un emblema dell’alba della perfezione e della Luce Massonica, che sempre si avvicina» . Ancora a proposito di «Lucifero, il Portatore di Luce! […] Lucifero, il figlio del Mattino!» , Pike insegna ai massoni a non dubitare («Non ne dubitate!») che è proprio lui, «Lucifero», «è lui che porta la Luce» (ovviamente quella massonica).
Sulla rivista fondata da Elvio Sciubba 33° (1915-2001), L’Incontro delle genti, il massone Francesco Indraccolo ha elogiato il «Lucife-ro», non il Lucifero=diavolo sulfureo (secondo quanto insegna il dogma cattolico), ma il Lucifero «caro al poeta Carducci» (cioè il Satana del celebre inno carducciano), «il Lucifero caro ai laici e coloro che tendono a razionalizzare tutti gli stati di coscienza», «il portatore di luce», «la Stella del mattino», simbolo della massonica «ricerca della Luce» .
Nel 1999-2000 la rivista L’Incontro delle genti (come testimonia un suo foglio pubblicitario) distribuiva tra vari testi di esoterismo e massoneria anche il celebre libro di René Guénon, L’esoterismo di Dante. Discesa all’Inferno e salita al Cielo: le due tappe dantesche alludono – secondo Guénon – alle due inscindibili fasi di un unico processo alchemico: la Grande Opera. Per risalire è necessario prima scendere al centro della terra, dove si trova Lucifero… Nel pensiero esoterico, il centro è il luogo dove si conciliano tutti i con-trasti e le contraddizioni… «Lucifero» è «il punto centrale» a parti-re dal quale comincia la successiva ascesa… Guénon spiega che il passaggio dantesco attraverso «Lucifero» non è privo di rapporti con i misteri della Camera di Mezzo (la Loggia dei Maestri Massoni), in cui si compie la morte-resurrezione simbolica del candidato… .
Alla luce di quello che ho scritto in questo studio, e a prescinde-re dall’autenticità della circolare di Albert Pike 33° riportata da Margiotta, credo proprio che non sia difficile per un massone del 30° o 33° grado RSAA giungere a detestare il Dio dei dogmi catto-lici (o per lo meno l’immagine di Dio rivendicata dai dogmi cattolici) e ad amare «Lucifero» inteso però quale «Dio di Luce e di Bene» (o per lo meno simbolo portatore della Luce Massonica) e non quale Diavolo del dogma cattolico. A tal proposito è curioso notare che il satanismo (Lucifero=Diavolo) è condannato anche dalla cir-colare pseudo-pikeiana riportata dal Margiotta…
Insomma la Massoneria (e le Massonerie) costituisce un am-biente misterico-tenebroso le cui difese dalle accuse di satanismo non devono essere ingenuamente accolte come “oro colato”.
A proposito dei rituali massonici, è pressoché facile conoscere le cerimonie di iniziazione (soprattutto dei primi tre gradi e, almeno in Italia, del RSAA), ma è difficile, o impossibile, conoscere i rituali dei Lavori di Loggia. Pertanto ci chiediamo: all’infuori delle cerimo-nie di iniziazione ai rispettivi gradi, cosa fanno ritualmente le Logge dei Cavalieri Kadosch (30° RSAA) e i Supremi Consigli del 33° grado RSAA? Per noi “profani” la risposta resta segreta e coperta da un velo di “tenebre”… Tuttavia, alla luce di questo mio studio, è lecito e ragionevole sospettare che tra i “Venerabili” Maestri di Loggia, i Cava-lieri Kadosch, i “33”, ecc., ci siano coloro che si riuniscono in Loggia o in circoli extra-loggia per compiere “speciali” Lavori rituali a gloria del-la Luce del Grande Architetto dell’Universo… LUCIFERO! Certo, i Massoni che onestamente – con “trasparenza” – ammettono di “apprezzare” il nome «Lucifero» sottolineano energicamente che il loro Lucifer (Stella del Mattino) non è il Diavolo… ma il simbolo benefico della ricerca e della trasmissione della Luce massoni-ca , o, addirittura, l’attributo luminoso del GADU, o il Cristo…
Tuttavia, sta di fatto che la Luce Massonica è inconciliabile con la Vera Luce che è Gesù Cristo, il Cristo del Dogma Cattolico, Ve-ra Splendente Stella del Mattino. Sta di fatto che la “luce massoni-ca” è più simile, se non identica, a quella del Diavolo («Darkness Visibile»). Insomma, aveva ragione san Massimiliano Kolbe ad annoverare i Massoni tra i «servi di Lucifero»… Ovviamente liberi di interpretare il nome di «Lucifero» e la realtà da esso indicata…

In questo lavoro userò le seguenti sigle di Ordini massonici e termini massonici.
GLDF = Grande Loge de France
GLDI= Gran Loggia d’Italia-Piazza del Gesù-Palazzo Vitelleschi
GLNF = Grande Loge Nationale Française
GLvÖ = GrossLoge von Österreich
GLRI = Gran Loggia Regolare d’Italia
GLSA= Gran Loggia Svizzera Alpina
GM = Gran Maestro (presiede una Grande Loggia o Grande Oriente)
GOB = Grande Oriente do Brasil
GOI = Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani
GODF=Grand Orient de France
MM = Maestro Massone o Maestro Muratore, o Maestro Libero Muratore.
MV = Maestro Venerabile (presiede una Loggia)
RSAA = Rito Scozzese Antico Accettato (è in tutto il mondo). Il Supremo Consi-glio Madre RSAA è in USA.
SGC =Sovrano Gran Commendatore (presidente di un Supremo Consiglio del 33° e ultimo grado RSAA)
UGLE = United Grand Lodge of England (Gran Loggia Unita d’Inghilterra)
VGLvD= Vereinigte Grosslogen von Deutschland (Grandi Logge Unite di Germania).
Cf. P. SIANO, Il satanismo massonico visto dall’antimassonismo cattolico, in Imma-culata Mediatrix, N°2/2006, pp. 229-260.
Cf. M. INTROVIGNE, Il cappello del mago, Sugarco Edizioni, Milano 1990, p. 22; cf. IDEM, Che cos’è la massoneria: il problema delle origini e le origini del proble-ma, in IDEM (a cura di), Massoneria e religioni, Elledici, Leumann (Torino) 1994, pp. 55-62; cf. IDEM, La massoneria, Elledici, Leumann 1997, pp. 38-39, 45-57; cf. IDEM, Il ritorno della magia, Ancora, Milano 1998, pp. 92-93. Chi ha letto i libri ed ha ascoltato con attenzione le conferenze (sui temi qui indicati) del Dr. Massimo Introvigne si sarà accorto che, secondo il sociologo torinese, la Massoneria uffi-ciale e regolare non avrebbe nulla a che fare con il satanismo. Inoltre, Introvigne sostiene che soltanto “massonerie di frangia” (cioè “marginali” nel panorama massonico mondiale) coltivano la magia. Quest’ultima tesi è stata già affermata (intorno al 1972) dal massone inglese Ellic Howe (UGLE) e purtroppo è stata acri-ticamente accolta anche tra cattolici. Inoltre, il Dr. Introvigne sostiene la liceità di un certo «esoterismo cristiano» da intendersi non come ricerca di una Verità su-periore a tutte le religioni quanto piuttosto di un metodo di meditazione (?) che fa ricorso all’immaginazione, al simbolismo e all’analogia, secondo l’esperienza e gli scritti del (sedicente) cattolico Louis Charbonneau-Lassay (cf. M. INTROVIGNE, Fra lepri ed esoteristi: a proposito di Louis-Charbonneau-Lassay, di René Guénon e della Fraternità del Paraclito, in Cristianità, marzo-aprile 2000, p. 18). Salzani-Zoccatelli (e Introvigne) si fidano delle auto-certificazioni di ortodossia cattolica del Charbonneau-Lassay (cf. S. SALZANI-P.L. ZOCCATELLI, Louis Charbonneau-Lassay, in L. CHARBONNEAU-LASSAY, Il Bestiario del Cristo. La misteriosa emble-matica di Gesù Cristo, vol. 1°, Edizioni Arkeios, Roma 1994, p. 36). Charbonne-au-Lassay (abbrev. Ch-L.) sostiene di esser entrato in contatto con un gruppo «assolutamente cattolico», «strettamente segreto», ermetico-cristiano, L’Estoile Internelle, che risale almeno al XV secolo, composto sempre da 12 membri «to-talmente inavvicinabili» (ivi, p.30-31). A difesa del Ch.-L., i suddetti Autori sosten-gono l’esistenza dell’esoterismo (o disciplina dell’arcano) nel giudaismo, nel modus operandi di Cristo e nel Cristianesimo primitivo… (ivi, pp. 40-43): l’esote-rismo cristiano sarebbe dunque, non una conoscenza da non rivelare ma una conoscenza comunicabile non tanto con linguaggio discorsivo quanto piuttosto attraverso simboli ed esperienza mistica… (ivi, p. 45). Le asserzioni degli Autori mi lasciano perplesso… Anche l’eccessiva segretezza dell’Estoile Internelle (ignota anche ai competenti organi ecclesiastici) è molto sospetta e discutibile. Ammesso pure che l’Estoile Internelle sia realmente sorta nel tardo-Medioevo, sembra proprio inspiegabile ed irragionevole la sua prassi di una rigida segretez-za quando ormai non c’erano più persecuzioni anti-cristiane. Nell’opera Il Bestia-rio del Cristo, Charbonneau-Lassay parla dell’Ouroboros, il Drago che si morde la coda. Ch-L. spiega che si tratta di un antico simbolo pagano, egiziano, astrale, simbolo poi adottato dalle sette gnostiche cristiane, dagli alchimisti, ermetisti, a-raldisti religiosi e nobiliari. L’Ouroboros: simbolo della perpetuità ciclica, del Guardiano dei Tesori, del salvatore. Gli Ofiti lo assunsero a simbolo della dottrina panteistica (lo dice Ch.-L.), e probabilmente anche del Cristo. Presso gli Alchimi-sti, l’Ouroboros simboleggia l’unione (anche sessuale) del maschile-femminile, attivo-passivo, processo di dissoluzione, per la Cabala ebraica il Serpente rap-presenta il Diavolo… L’Ouroboros è presente anche nell’emblematica cristiana, presso circoli cristiani esoterici medievali: Ch.-L. dice di aver consultato i quaderni dell’Estoile Internelle, in cui c’è l’Ouroboros che include il monogramma di Cristo (ciò ricorda alcune gemme di cristiani gnostici!!!) e rappresenta la perpetuità del sacrificio redentore di Cristo (!). Ch.-L. vede l’Ouroboros anche come simbolo del-la Trinità (???), ossia quando scorge in alcune raffigurazioni, 3 Ouroboros intrec-ciati (???). Ch.-L. afferma che l’Ouoroboros è il simbolo ermetico-alchemico dell’iniziato e dei successivi stadi della Conoscenza riservata a èlite… . Ma – as-sicura Ch.-L. – l’Ouroboros non è un simbolo satanico (cf. L. CHARBONNEAU-LASSAY, Il Bestiario del Cristo. La misteriosa emblematica di Gesù Cristo, vol. 2°, Edizioni Arkeios, Roma 1994, pp. 449-462). Ho scoperto che le Edizioni Arkeios sono, in qualche modo, collegate alle Edizioni Mediterranee, quest’ultime legate alla cultura magico-esoterica di Julius Evola (nazi-fascista esoterico). Mi bastano questi dati per avanzare seri dubbi alle rassicuranti (e forse ingenue) teorie di “e-soterismo cristiano” degli amici Introvigne-Zoccatelli.
Cf. R. F. ESPOSITO, L’appartenenza cattolico-massonica nella pienezza del tem-po, in Officinæ, Trimestrale internazionale di attualità, storia e cultura esoterica, anno XI, n. 1, marzo 1999, Associazione Edimai - Edizioni Massoniche Italiane, Roma, pp. 19-24. Si tratta della rivista della Gran Loggia d’Italia - Piazza del Ge-sù - Palazzo Vitelleschi (Roma).
Cf. L. TAXIL, I misteri della Frammassoneria, Fassicomo, Genova 18881 [ristam-pa anastatica col titolo di Storia segreta della Massoneria, Fratelli Melita Editori, La Spezia 1992], pp. 390-391. Al 30° grado RSAA si adora «Lucifero, l’Angelo di Luce». Il simbolo massonico del triangolo è capovolto e diviene così «l’emblema personale di Satana» (cf. ivi, p. 363). Al 30° grado RSAA, il massone calpesta tiara pontificia e corona regale considerandoli simboli di quella tirannia spirituale e politica che «il libero pensiero» massonico vuol distruggere (cf. ivi, p. 387). L’«O-razione a Lucifero» al 30° grado RSAA, il culto a Satana-Lucifero, vero «Grande Architetto dell’Universo» venerato dai Massoni del 33° grado RSAA, e riferimenti osceni ad una sodomia “iniziatica” (alchemica) tra massoni… sono cose ammes-se di recente da un massone non pentito, che vanta circa 20 anni di militanza massonica e che si chiama Federico Mavì (forse Gaetano Fiorentino 33°?): F. MAVÌ, Voglio essere massone, Eurobook-Guida Editori, Napoli 1993 [presso la Buona Stampa - Ercolano], pp. 36-54, 61-63, 193-197.
Cf. [G. G. FRANCO], Il Dio della Massoneria, in La Civiltà Cattolica, 45 (1894) XII, pp. 31-37.
Cf. [IDEM], Pietà e culto massonico, in La Civiltà Cattolica, 45 (1894) XII, pp. 411-424.
Cf. [IDEM], La Messa nelle sette segrete, in La Civiltà Cattolica, 45 (1894) XII, pp. 544-560.
L. TAXIL, Appendice [“La più grande mistificazione antimassonica”], L. TAXIL, Sto-ria segreta della Massoneria, Fratelli Melita Editori, La Spezia 1992, pp. 901-931.
Cf. ivi, pp. 362-363, 390-392.
Cf. ivi, p. 922.
Cf. ivi, p. 924.
Giustamente, mons. Antonino Romeo non escludeva l’ipotesi che la “mistifica-zione” di Taxil sia stata orchestrata da logge massoniche per stornare i cattolici dal vero satanismo massonico. Taxil avrebbe inventato soprattutto i vari «dettagli sensazionali e pittoreschi», quali ad esempio «il romanzo di miss Diana Vaughan» (cf. A. ROMEO, Satanismo, in Enciclopedia Cattolica, vol. X, Sansoni Editore, Fi-renze 1953, ivi, col. 1958). Mons. Romeo scriveva anche: «Covo segreto di satani-smo è certamente la massoneria […]. Il satanismo massonico si manifesta princi-palmente nella rituale profanazione delle ostie consacrate» (ivi, col. 1958-1959).
Cf. M. INTROVIGNE, Il Cappello del mago, p. 380.
Cf. P. SIANO, San Massimiliano M. Kolbe e la Massoneria, estratto della tesi di dottorato in Storia ecclesiastica presso la Pontificia Università Gregoriana - Ro-ma, Casa Mariana Editrice, Frigento 2003, pp. 91-93.
Cf. G. ZACHARIAS, Satanskult und Schwarze Messe, Limes Verlag, Wiesbaden (Germany) 1964, pp. 17-22, 167-172.
Cf. H. SEROUYA, La Cabala, Edizioni Mediterranee, Roma 1989, pp. 217-218, 226-230.
Cf. C. G. JUNG, Psicologia e alchimia, Edizioni Astrolabio, Roma 1950, pp. 359, 443.
Cf. A. FAIVRE, I volti di Ermete. Dal dio greco al mago alchemico, Atanòr Editri-ce, Roma 2001, pp. 61-62.
G. SCHOLEM, Les grands courants de la mystique juive, Payot, Paris 1961, pp. 245-246; cf. IDEM, La Kabbalah e il suo simbolismo, Einaudi, Torino 1996, pp. 117-118; cf. F. LACHOWER – CHOWISHBY, The wisdom of the Zohar. An Anthology of text, vol. II, The Littman Library of Jewish Civilization, London-Washington 1994, pp. 455, 459, 472, 509-512.
Cf. G. SCHOLEM, La Cabala, Edizioni Mediterranee, Roma 1992, pp. 245-309.
A. S. LA VEY, The Satanic Bible, Avon Books, New York 1969, p. 57. La Vey giustifica, in certi casi, il sacrificio umano, cioé quello di una persona particolar-mente scomoda o ostile (cf. ivi, pp. 88-90).
IBIDEM, versione italiana pdf, p. 20. Interessante osservare che massoni del GOI amano definirsi «uomini del dubbio». Inoltre, il motto dello stemma della Loggia Bellator N° 42 di Frosinone (all’obbedienza della filo-inglese GLRI) è «Du-bium initium sapientiæ» («il dubbio è principio di sapienza»). Comprendiamo che l’esaltazione laveyana del Dubbio è in sintonia col pensiero massonico così come l’esaltazione massonica del Dubbio è luciferina.
A. S. LA VEY, The Satanic Rituals, Avon books, New York 1972, p. 42.
Ivi, pp. 50, 212. Il battesimo satanico pretende di dare all’iniziato «enlighten-ment» (illuminazione) e «truth» verità). (cf. ivi, p. 216).
Così afferma Massimo INTROVIGNE, Indagine sul satanismo. Satanisti e antisa-tanisti dal Seicento ai nostri giorni, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1994, pp. 220-221. Andrea Porcarelli (studioso del GRIS) ha criticato le tesi “sfumate” di Introvigne, pur senza nominarlo espressamente: cf. A. PORCARELLI, Sguardo an-tropologico sul satanismo, in AA. VV. Il fenomeno del satanismo nella società con-temporanea, Quaderni de L’Osservatore Romano, Città del Vaticano 1997, p. 18. Secondo Introvigne, non bastano riferimenti simbolici e rituali a Satana-Lucifero per far parlare di satanismo in senso storico-sociologico. Per cui, spiega Introvi-gne, quei massoni italiani ottocenteschi che cantavano l’Inno a Satana di Carduc-ci erano solo dei razionalisti anticlericali ma non dei satanisti in senso stretto. Co-sì, secondo Introvigne, Aleister Crowley (1875-1947), ritenuto solitamente un ce-lebre satanista, in realtà non sarebbe satanista in senso proprio, poiché, lo stesso Crowley si dichiara ateo, pur esaltando e inneggiando a Satana-Lucifero (ad es., nel suo Hymn to Lucifer) inteso quale simbolo trasgressivo-razionalista-sessuale. Tutt’al più, secondo Introvigne, Crowley era cultore di magia nera. In ogni caso, (almeno Introvigne lo ammette) Crowley ha enormemente influenzato lo sviluppo del satanismo contemporaneo (INTROVIGNE, Indagine sul satanismo, pp. 220-226; IDEM, Il cappello del mago, pp. 376-377). Invece, a mio parere, da un semplice punto di vista storico-sociologico coloro che inneggiano al Diavolo (pur se non lo intendono come l’angelo decaduto, bensì come forza occulta della Natura, simbo-lo di trasgressione, di razionalismo, anticlericalismo, sessolatria, ecc.) possono esser considerati satanisti. Certamente all’interno del satanismo si potrà poi so-ciologicamente distinguere una gradazione che parte dal satanismo goliardico, anticlericale (saltuario o periodico) di massoni italiani ottocenteschi fino ad arriva-re a quello più “raffinato” e “discreto” di gruppi contemporanei. Inoltre, si consideri che quei Massoni che inneggiano a Satana per iscritto (in libri, riviste, circolari…), oppure a voce (in discorsi, istruzioni orali o nei banchetti “anticlericali” di ieri e di oggi), possono ovviamente attivare silenziosamente le loro simpatie sataniche nel corso dei Lavori di Loggia: ad esempio, intendere Satana quale simbolo del Grande Architetto dell’Universo e dell’eroe massonico (Maestro Hiram) o viceversa, intendere il GADU e Hiram come simboli di Satana-Lucifero. E tutto ciò, all’insaputa di altri mas-soni presenti e in modo silenzioso, interiore (o “esoterico”). In tal caso si ha vero e proprio satanismo “esoterico” (“interiore”) nel corso dei Lavori di Loggia, con un probabile influsso diabolico sui presenti…
Ecco una recente definizione di satanismo fornita dal CESNUR (Introvigne): «Il satanismo in senso stretto è un movimento che si interessa al personaggio chia-mato Diavolo o Satana nella Bibbia, e ne fa il punto di riferimento principale della sua ritualità. “Satana” può essere considerato semplicemente uno stato di coscienza superiore dell’uomo (come nel satanismo “razionalista”, che talora ten-de verso l’ateismo militante), ovvero un personaggio preternaturale (satanismo “occultista”): ma la centralità di Satana nel discorso e nel rituale (diversa da qualche semplice riferimento metaforico di carattere anticristiano, che si ritrova in numerosi gruppi) è essenziale perché si possa parlare di satanismo» (http:// www.cesnur.org/religioni_italia/s/satanismo_01.htm, il grassetto è mio).
Cf. M. INTROVIGNE, Indagine sul satanismo, pp. 21-27; IDEM, Cenni storici sul sa-tanismo - I Parte, in Il Settimanale di Padre Pio, n° 24, 13 giugno 2004, p. 26.
Nel 1974, il teologo di Tubinga, Herbert Haag, oltre a negare l’esistenza del Diavolo, affermò addirittura che la credenza della Chiesa Cattolica nell’esistenza di Satana aveva causato il nascere dei culti demoniaci! (cf. H. HAAG, La credenza nel diavolo, Arnoldo Mondatori Editore, Clès (Tn) 1974, pp. 234, 248-249, 256, 270-273) Le tesi del prof. Haag contrastano con la fede cattolica, con il Magiste-ro, con la storia e con … il buon senso!
Introvigne, che fa parte di tali studiosi, per lo meno “concede” che in quei “Sab-ba” stregoneschi medievali e rinascimentali possa esserci stato qualche atto di culto al Diavolo [cf. M. INTROVIGNE, Indagine sul satanismo, pp. 21-27 (p. 24)].
Tra questi studiosi (bravi a criticare “a oltranza” gli ecclesiastici medievali che parlano di satanismo cataro: cf. MALCOLM LAMBERT, I Catari, Piemme, Casale Monferrato 2002, pp. 174-176, 388, 393.
In rapporto agli studiosi sopra citati, mi sembra più equilibrato e veritiero l’articolo di mons. Antonino Romeo, il quale afferma l’esistenza di un certo culto a Satana tra gli gnostici antichi e medievali (Catari provenzali, Luciferiani tedeschi) ecc… (A. ROMEO, Satanismo, in Enciclopedia Cattolica, vol. X, Sansoni Editore, Firenze 1953, col 1956-1957). Lo gnostico crede di avere in sé una sostanza di-vina che deve risvegliare e liberare dalle tenebre. Sia gli gnostici che i manichei intendevano il Serpente della Genesi quale rivelatore della verità [cf. A. MAGRIS (a cura di), Il manicheismo. Antologia dei testi, Morcelliana, Brescia 2000, p. 38]. Per gli gnostici, il Serpente della Genesi era l’«Angelo del Bene» che permise la libera-zione di Adamo attraverso la degustazione del frutto proibito. Sant’Agostino, nel De Haeresibus, 46, afferma che i Manichei identificavano il Serpente della Genesi con il Cristo: era stato lui ad illuminare Adamo ed Eva, mentre invece, il «Principe di questo mondo» aveva proibito loro di toccare l’albero della scienza del Bene e del Male (cf. C. RIGGI, Epifanio contro Mani, Pontificium Institutum Altioris Latinitatis - Pontificii Athenæi Salesiani, Romæ MCMLXVII [1967], p. 143, nota n° 29).
Già in un suo studio del 1980, a proposito di Georges Bataille (il quale elogiava il Diavolo, l’erotismo, la morte), Massimo Introvigne ha usato l’espressione «sata-nismo filosofico» [Cf. M. INTROVIGNE, L’erotismo come culto della morte: Bataille, in Cristianità, n° 67, novembre 1980, p. 14 (pp. 9-14)].
AA. VV., Il Libro Infernale – Completo trattato delle Scienze Occulte, Edizioni Mediterranee, Roma 1984, pp. 121-122. Questo libro d’inferno è ancora distribui-to dalle Edizioni Mediterranee che lo presenta addirittura come una «raccolta di grande valore, contenente rari ed efficaci testi magici; di grande aiuto per scoprire integralmente il mondo della magia. Un’opera senza precedenti, incredibile nel suo genere» (Edizioni Mediterranee - Catalogo 2005, Roma, p. 116). Mi sembra che attorno alle Edizioni Mediterranee ruota un ambiente di destra esoterica (for-se anche massonica), simpatizzante per l’esoterista siciliano Julius Evola.
Nella sua autobiografia, Crowley “confessa” di essersi rivolto alla magia nera, ma il Diavolo dei maghi non gli piaceva; egli preferiva invece il Satana del poeta Milton, il Satana eroe di libertà… Lo stesso Crowley narra di una sua esperienza di “trance” e di identificazione con un’entità demoniaca («Choronzon») (cf. A. CROWLEY, The Confessions of Aleister Crowley. An Autohagiography, Routledge & Kegan, London-Boston-Henley 1986, pp. 81, 126, 622-623).
Si può trovare una serie di recenti libri e “messaggi” luciferiani in http://home. tiscali.nl/gibbon/lucifer.htm. In un articolo comparso alcuni anni fa su L’ Osservatore Romano, Teresa Osorio Gonçalves ha scritto che «senza voler generalizzare a tutto il New Age», tuttavia non si può ignorare che secondo esponenti notori del New Age (Alice Bailey, David Spangler, Benjamin Creme) «Lucifero» è «l’agente dell’iniziazione nella “nuova era”», colui che guida alla «Era dell’Illuminazione». L’autrice afferma an-che collegamenti tra ambienti massonici e cultura New Age (cf. T.O. GONÇALVES, Una chiave per capire la “Nuova Era” (New Age), in L’Osservatore Romano, Giovedì 7 Maggio 1998, Città del Vaticano, p. 6).
In un suo studio sul New Age, Massimo Introvigne ha scritto: «Se il New Age che – quasi per definizione – non ha fondatori, ne avesse uno, si tratterebbe di David Spangler» (M. INTROVIGNE, Storia del New Age 1962-1992, Cristianità, Pia-cenza 1994, p. 134). Spangler può esser considerato una sorta di «portavoce del New Age» (ivi, p. 135).
D. SPANGLER, Reflections on the Christ, Findhorn Publications, Findhorn (Scot-land) 19813 (19781), pp. 32-45. Nel capitolo quarto qui citato (Lucifer, Christ and God), Spangler scrive 48 volte il sostantivo «Lucifer» e 4 volte l’aggettivo «Lucife-ric». Dopo alcuni anni, in un altro libro, Spangler cerca, in modo poco convincen-te, di difendersi dalle accuse di “satanismo” che alcuni “fondamentalisti” gli hanno mosso. Tuttavia, Spangler ripropone in sostanza le teorie sopra riportate, per cui a buon diritto, merita l’appellativo di “luciferiano” (cf. D. SPANGLER – ANGLERHOM-PSON, Reimagination of the World, Bear & Company Publishing, Santa Fé, New Mexico (USA) 1991, pp. 132-133, 174-175) Nel 1995, la suddetta Bear & Company Publishing ha pubblicato un libro (The Pleiadian Agenda. A New Cosmology for the Age of Light) con presunti messaggi di «Lucifer» il quale ovviamente si pre-senta come una forza («angel», «force») benefica all’uomo (cf. http://home.tiscali.nl/ gibbon/lucifer.htm). Cf. anche Lucifer: New Age Spirituality Dictionary on Lucifer, in http://www.experiencefestival.com/Lucifer/id/116403, sito web (legato ad ambienti “neo-induisti” e New Age) visitato il 30-08-2005.
Cf. P. GIOVETTI, L’Angelo caduto. Lucifero e il problema del male. Gli ostacoli sulla via dell’evoluzione, Edizioni Mediterranee, Roma 1997, pp. 9-10. Sarebbe interessante indagare se questo libro della Giovetti sia conosciuto e apprezzato in ambienti massonici italiani…
Cf. ivi, p. 21. Paola Giovetti associa Prometeo (semi-dio che rubò il fuoco sacro a Zeus) a «Lucifero, portatore di luce e conoscenza» (ivi, p. 22). La studiosa ita-liana cita con piacere alcuni autori che hanno, in vario modo, elogiato Lucifero (John Milton, William Blake, Goethe, Jakob Lorber, Rudolph Steiner, Carl Gustav Jung, Oswald Wirth… (ivi, pp. 23-37, 46-49, 146-147).
Cf. P. GIOVETTI, L’Angelo caduto. Lucifero e il problema del male, pp. 146-147.
Cf. G. CASALINO, Il nome segreto di Roma. Metafisica della romanità, Prefazio-ne di Giandomenico de Turris, Edizioni Mediterranee, Roma 2003, pp. 143-144. Quel libro di Giandomenico Casalino è stato positivamente recensito in http:// www.alchemica.it/recensioni/aprile2004.html.
J. EVOLA, L’iniziazione nel mondo moderno (intervista), in G. DE TURRIS (a cura di), Testimonianze su Evola, Edizioni Mediterranee, Roma 19852, pp. 352-353. In quell’intervista (pp. 332-354), Evola (1898-1973) ebbe a dichiarare che un mae-stro certosino di noviziato gli rimproverò l’atteggiamento «luciferino» della sua ri-cerca di «auto-realizzazione» individuale (pp. 351-352). Sembra che Evola elogi il carattere iniziatico del «tantrismo» (dove predominano la donna e «l’orgia») ed ammetta l’uso controllato di droghe nelle esperienze iniziatiche, come nel caso delle iniziazioni centro-americane degli indigeni (pp. 344-345). Evola apprezza Giuliano Kremmerz (esperto di magia sessuale) e Crowley definendoli «iniziati» (pp. 337, 344). Evola fu interessato all’alchimia, al tantrismo, propugnatore dell’idealismo magico.
R. ASQUACIATI, Satan et Lucifer, in Spiritualité Catare, N° 30, été 1997, in www. cathares.org/spiritualitecathare003.html. È assai curioso osservare che mentre vi sono storici medievisti che si sforzano di scagionare ad ogni costo i Catari medie-vali dalle accuse di culto a Lucifero, al contrario vi sono attualmente neo-catari (o neo-gnostici) i quali, richiamandosi proprio ai veri Catari medievali, giustificano la loro grande simpatia (e culto) per «Lucifero» ritenuto il vero “dio” o “spirito di lu-ce”, “liberatore” degli uomini… Tra quegli storici che negano l’esistenza di un luci-ferismo cataro ed accusano facilmente Papi (es. Gregorio IX) ed Inquisitori me-dievali di grande ignoranza: cf. Malcolm LAMBERT, I Catari, Piemme, Casale Mon-ferrato 2002, pp. 174-176.
Cf. TAU JOHANNES [LORIS CARLESI], Catechismo Gnostico. Lezione XII/a. Lucife-ro/Satana e il problema del male/dolore, in Conoscenza, [rivista legata ad am-bienti della Chiesa Gnostica italiana, alla quale appartengono anche massoni ita-liani] anno XII, n. 3, maggio-giugno 1976, Firenze, pp. 4-13; cf. TAU JOHANNES, Catechismo Gnostico. Lezione XIII/a. Lucifero/Satana e il problema della soffe-renza, in Conoscenza, anno XII, n. 4-5, luglio-ottobre 1976, Firenze, pp. 41-49. Alla Chiesa Gnostica o Accademia di Studi Gnostici possono appartenere anche massoni di qualsiasi Obbedienza (Gran Loggia o Grande Oriente). Cito alcuni nomi di massoni (GOI) legati in quel periodo (anni ’70-80) alla Chiesa Gnostica e alla rivista Conoscenza di Carlesi: Francesco Brunelli, Carlo Gentile 33°, Renzo Baccioni 33°, Vittorio Vanni…
Lucifero, in www.fuocosacro.com/pagine/gnosticismo/lucifero.htm, sito visitato il 23-08-2005, p. 15. Da questo website è possibile scaricare la rivista gnostica on-line, Lex Aurea. Il medesimo racconto si trova anche sul sito www.alchemica.it/ lucifero.html (sito visitato il 03-11-2005 e chiuso poco tempo dopo). Il sito www. alchemica.it sembra esser stato legato ad ambienti esoterici di “destra”, una sorta di nazi-fascismo esoterico… Quel sito web ha recensito benevolmente l’edizione italiana del libro Luzifers Hofgesind, scritto nel 1937 dal colonnello delle SS nazi-ste Otto Rahn (1904-1939), il quale elogiava «Lucifero» come «Portatore di Lu-ce», “dio” o divinità dei Catari, veri Custodi del Graal (la perfezione umana) in anti-tesi alla Chiesa Cattolica (www.alchemica.it/recensioni/gennaio2005.html). Rahn elogia Lucifero e mostra grande odio verso gli Ebrei, i Cristiani, i Gesuiti e la Chiesa Cattolica. L’opera dello gnostico-luciferiano Rahn fu molto apprezzata dal Capo delle SS Heinrich Himmler. Cf. O. RAHN, La Corte di Lucifero. I Catari guardiani del Graal, Società Editrice Barbarossa, Milano 2002, pp. 14-15, 33, 51, 56, 64, 73, 77-79, 132, 146. Rahn mostra anche disprezzo verso il fenomeno Lourdes con-dividendo le tesi del positivista Emil Zola (ivi, p. 97). Ho rivisitato il website www. alchemica.it nel febbraio 2006 ed ho scoperto che esso ha cessato la sua attvità dopo circa tre anni di vita. Il racconto “Lucifero” di Friederich von Licht (sul website di www.alchemica.it, poi su www.fuocosacro.com) l’ho trovato anche nella sezione La-voro della Commissione di Studio del website della Precettoria Toscana di un sedi-cente gruppo templare Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani OSMTH (www.iltemplare.com/lucifero.htm website visitato il 22 novembre 2006).
SAMAEL AUN WEOR, Lucifero e Demoni – scuola samaeliana, in www.fuocosacro. com/pagine/appunti/luciferodemoni.htm, sito visitato il 23-08-2005.
Cf. http://www.light-bringer.com/Gnosis/Gnoses/introduction.html (sito web visi-tato il 08-11-2005).
Cf. E. LEVI, Storia della magia, Edizioni Mediterranee, Roma 20032, pp. 34-35, 155-156.
H. P. BLAVATSKY, The Secret Doctrine, 2° volume, Anthropogenesis, Thesophi-cal Publishing Company, London (England) 1888, pp. 507-515.
Cf. A. CROWLEY, Magick, Casa Editrice Astrolabio - Ubaldini Editore, Roma 1976, p. 364, nota n° 5; pp. 432-439, 456.
Cf. A. BAUMANN, ABC der Anthroposophie, Hallwag Verlag, Bern und Stuttgart 1986, art. AHRIMAN und LUZIFER, pp. 1-5. «Luzifers Geschenk ist die Freiheit» (ivi, p. 4), «Luzifer das Licht» (ivi, p. 5). Steiner fu anche in contatto con l’esoterista Edouard Schuré il quale, nel 1909 a Monaco di Baviera, tenne un dramma teatra-le dal titolo «Die Kinder des Luzifer» (ibidem).
Cf. U. D. CISARIA, La Scienza dei Magi - Dizionario dei Termini Ermetici dall’Opera Omnia di Giuliano Kremmerz, vol. IV, Edizioni Mediterranee, Roma 2001 [19761], art. LUCIFERO, p. 222.
Cf. I. REGARDIE, La Magia della Golden Dawn. Insegnamenti, riti, cerimonie, vol. II, Edizioni Mediterranee, Roma 1980, pp. 247-255.
Tale società (custode delle dottrine del mago napoletano Giuliano Kremmerz) ha sede a Bari e si dedica a ermetismo ed alchimia. Mario Krejis scrive che Er-mete-Thot-Mercurio fu anche «il Lucifero portatore di luce, il più bello e potente tra gli Arcangeli, che la volontà divina sprofondò negli abissi dell’Inferno (ossia nel corpo), per aver egli osato donare agli uomini i sacri riti dell’immortalità» (M. KRE-JIS, Tsecundia, Ibis, [testo ispirato alle dottrine di G. Kremmerz] in www.società-ermetica.it/old_società_ermetica/testi/ths_classici2%20txt.htm, p. 2 di 7, sito visi-tato il 18/11/2004).
Il website della Società Teosofica Italiana (www.teosofica.org) pubblica on-line il Glossario de La Dottrina Segreta di Madame Blavatsky (fondatrice della Società Teosofica). Il Glossario è stato realizzato da Michele Zappalà studioso della ce-lebre opera blavatskyiana (forse anche massone?). Nel suddetto Glossario (mes-so on-line dall’anno 2002), alla voce «Lucifero» leggiamo che costui è «la stella del mattino, l’Angelo della Luce, il Portatore di Luce e di Vita», «lo spirito dell’Illuminazione intellettuale e della libertà di pensiero», «il vero salvatore dell’uomo» contro Jehovah «cattivo». «Lucifero» è «luce divina e terrestre, Spirito Santo e Satana, Causa ed Effetto della Vita e della Morte universali». Alla voce «Satana» del Glossario teosofico leggiamo che Dio e Satana sarebbero due fac-ce della stessa realtà. Il Glossario rimprovera la Chiesa Cattolica di aver inventa-to il Diavolo come entità separata e nemica di Dio. Secondo la Teosofia di Mme Blavatsky, «Satana, il Serpente della Genesi, è il Padre dell’Umanità Spirituale, colui che aperse gli occhi all’automa creato da Yeho-wah. Avversario di Geova, Salvatore dell’Umanità, Satana rappresenta l’energia attiva […] Egli è Fuoco, Lu-ce, Vita, Lotta, Sforzo, Pensiero, Coscienza, Progresso, Civiltà, Libertà, Indipen-denza. […] Egli brucia nell’Inferno, il mare di fuoco, ossia il Sole, che è fonte di vita nel nostro Sistema». Il Logos e Satana sono rispettivamente l’aspetto più e-levato e quello più basso di Lucifero. Ancora, alla voce «Satana», leggiamo nel Glossario Teosofico: «Satana, il Drago Rosso, il Signore del Fosforo, Lucifero, il Portatore di Luce, è dentro di noi, è la nostra Mente, il nostro Tentatore e Reden-tore, intelligente Liberatore e Salvatore dalla pura animalità. Senza questo princi-pio non saremmo nulla più che animali!» (cf. M. ZAPPALÀ, Glossario de La Dottri-na Segreta di Helena P. Blavatsky, in http://www.teosofica.org, voci Lucifero e Satana, sito web visitato il 01/12/2004).
Cf. M. HEINDEL, La cosmogonia dei Rosacroce o il Cristianesimo mistico [titolo originale: The Rosicrucian cosmo-conception or mystic Christianity], Fratelli Boc-ca Editori, Milano 19531, pp. 298-300, 372-373.
Cf. V. CRABTREE, The Aspect of Lucifer, in www.dpjs.co.uk/lucifer.html . Il sata-nista Crabtree riporta gli elogi a «Lucifer» nella tradizione esoterica. Crabtree cita e-splicitamente Madame Blavatsky, Eliphas Levi e Rudolph Steiner, i quali presentano indubbiamente Lucifero in “veste” positiva quale essere o forza di luce. Il Crabtree elogia «Lucifer» come «the Light and Way» (www.dpjs.co.uk/litanies /lucifer.html)
Cf. A. J. PERNETY, Dictionnaire Mytho. Hermétique, 1758, art. Matière, art. Luci-fer, in http://perso.club-internet.fr/alkest/misaujourdec/alchimie.dictiomyt.htm, sito web visitato il 25 novembre 2004. Secondo il celebre esoterista e massone (ex monaco benedettino) Dom Pernety, in Alchimia, Lucifero è il nome della Materia Prima dopo l’Opera al Nero (putrefazione) e all’inizio dell’ Opera al Bianco. Circa il Lucifero alchemico come Opera al bianco e simbolo del Mercurio alchemico, vedi anche: P. CONTRO, Dante templare e alchimista. La Pietra Filosofale nella Divina Commedia. Inferno, Collana Biblioteca Massonica, Bastogi Editrice Italia-na, Foggia 1998, pp. 41, 196-198. Nell’Alchimia esoterica, «l’Inferno» rappresen-ta l’Opera al Nero (ossia la fase della putrefazione, tappa necessaria nel proces-so alchemico) e «il Diavolo» è l’agente magico, ossia la forza della Natura indi-spensabile per il compimento dell’opera alchemica (cf. CONTRO, op. cit., pp. 27, 41, 46, 134-135). Circa il collegamento tra il Mercurio alchemico, l’Hiram massoni-co e il Diavolo dei Tarocchi: cf. O. WIRTH, I Tarocchi, Edizioni Mediterranee, Roma 1997, p. 362.
Cf. FULCANELLI, Il mistero delle Cattedrali e l’interpretazione esoterica dei sim-boli ermetici della Grande Opera, terza edizione ampliata con tre prefazioni di Eugène Canseliet, F. C. H., Edizioni Mediterranee, Roma 20013 [19721], p. 50.
Cf. E. M. SEGNI, Letture di Fulcanelli. Mater-Materia, 20 dicembre 1999, in http://www.zen-it.com/ermes/studi/segni2.htm, sito visitato il 10 agosto 2005. En-rico Maria Segni cita e commenta brani tratti dalle opere di Fulcanelli: Les De-meures Philosophales, 2 vol. (ediz. 1965) e Les Mystères des Cathedrales, (ediz. 1964). www.zen-it-com, è un sito internet di cultura massonica ed esoterica gesti-to da Maurizio Nicosia, massone del Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani.
Nel dicembre 2005 è stata «consacrata» ad Arezzo la «Loggia Fulcanelli N° 200», che è la sesta loggia aretina all’obbedienza della Gran Loggia Regolare d’Italia (GLRI), gruppo massonico filo-inglese in comunione con la Massoneria regolare inglese: http://lnx.grandlodge-italy.org/phpnews/show_news.php?uid=66, website visitato il 9 gennaio 2006. È il website della GLRI, rubrica Notizie ed Eventi.
Tra questi studiosi cattolici (forse il principale e più noto) è ancora Massimo IN-TROVIGNE, Il cappello del mago, Sugarco Edizioni, Milano 1990, p. 22; cf. IDEM, Che cos’è la massoneria: il problema delle origini e le origini del problema, in I-DEM (a cura di), Massoneria e religioni, Elledici, Leumann 1994, pp. 55-62; cf. I-DEM, La massoneria, Elledici, Leumann 1997, pp. 38-39, 45-57; cf. IDEM, Il ritorno della magia, Ancora, Milano 1998, pp. 92-93. Per una mia critica al “minimismo” di Introvigne circa i rapporti tra massoneria e magia: cf. P. SIANO, La Passione di Hiram Abif: Morte simbolica e Metafisica del Sacrificio Umano al Terzo Grado di Maestro Massone (II Parte), in Immaculata Mediatrix, Rivista internazionale di Teologia mariana, Istituto Teologico «Immacolata Mediatrice», Anno V, N° 2/2005, Frigento, pp. 244-245 e nota n° 16, p. 244. L’intero articolo è a pp. 239-272.
P.-R. KÖNIG (a cura di), Der OTOA-Reader, ARW-Hiram Editino, München 1994, p. 56, pp. 114-116, pp. [non espressamente numerate] 136-137, 144, 151. Peter R. König è insignito dei gradi Memphis-Misraim, OTO e OTOA.
P.-R. KÖNIG, Das OTO-Phänomen, ARW-Hiram Edition, München 1994, p. 227. Magia omosessuale maschile, anche all’XI° ed ultimo grado dell’OTO (cf. P.-R. KÖNIG, Der OTOA-Reader, pp. 114, 116).
Cf. M. INTROVIGNE, Indagine sul satanismo, pp. 394-396; cf. IDEM, Torino e la «Chiesa di satana», in Il Settimanale di Padre Pio, N°42 - 24 ottobre 2004, pp. 25-26.
R. CHISSOTTI [GOI, 32° RSAA], Moderno Dizionario Massonico, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2001, art. Ambelain, p. 19.
Cf. R. AMBELAIN, Le Martinisme. History and Doctrine, Editino Niclaus Paris 1946, English edition by Pierce Vaughan 2003, version pdf, pp. 4-5, nota n°2.
Cf. R. AMBELAIN, La dottrina di Martinez de Pasqually e l’Esoterismo massoni-co, (da IDEM, Le Martinisme traduz.di Caio Mario Aceti) in Conoscenza, N°1, Gen-naio-Febbraio 1973, Firenze, pp. 10-12. Conoscenza è la rivista del gruppo gno-stico fiorentino di Loris Carlesi.
Cf. M. NERI, Principi e ordinamenti iniziatici femminili – Parte I, in www. ritosimbilico.net/studi2/studi2_03.html Alla fine della suddetta “galleria” vi è un’immagine tratta dalla copertina del Boletin Masonico del Grande Oriente degli Stati Uniti del Mes-sico (fine sec. XIX-inizi sec. XX). Si vede una giovane donna del tutto nuda che vola (con ali) su di una città recando la fiaccola della luce, mentre il sole sta sorgendo dal mare. Con molta franchezza, il massone Neri riconosce che quell’immagine an-ticipa certe copertine di settimanali odierni… Davvero un interessante collegamento tra cultura massonica e nudismo …
Nelle note che seguono presento una discreta porzione delle testimonianze che ho trovato su tale argomento.
E. ROMANO [G. CARDUCCI], Inno a Satana, in Bollettino del Grande Oriente della Massoneria in Italia, vol. II, anno III, fasc. VII-XI, settembre-dicembre 1867/gennaio 1868, Firenze 1869, pp. 330-334; R. FOLENGO, La redenzione del diavolo, in Lu-men Vitæ, [rivista del GOI], N° 7, luglio 1954, Roma, p. 8; C. GENTILE [33° RSAA], Sul rituale di Apprendista, in Rivista Massonica, [GOI], n. 9, novembre 1971, Ro-ma, p. 498; G. ROCCHI, Il Diavolo, in Rivista Massonica [GOI], N° 2, febbraio 1977, pp. 90-98; A. CHIARLE, Ma sì, andiamo al diavolo, in Hiram [GOI], N° 1, gennaio 1989, p. 29; V. TARTAGLIA [GOI], Filosofia Esoterica. Lo spirito e la cono-scenza esoterica, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 1999, pp. 63-65, 77, 110; V. VANNI [GOI], Il Diavolo. XVa Lama dei Tarocchi, in http://www.nea-agorà. com/modules.php?name=News&file=article&sid=3, sito web visitato nel marzo 2005; A. CHIARLE [33° RSAA], Il massone Carducci cantò il Risorgimento (Avanti!, 25 luglio 2005), in Erasmo Notizie, Bollettino d’informazione del Grande Oriente d’Italia, Anno VI, N° 14, 31 luglio 2005, Società Erasmo, Roma, p. 19; J. ME-HNERT, Zwischen Skylla und Charibdis, in Tau – Zeitschrift der Forschungsloge “Quatuor Coronati” N° 808- Or. Bayreuth [VGLvD], N° II/1990, pp. 94-95; M. GRA-ZIANI [GLRI], Massoneria Emulation, Le Luci Editrice, Latina 2001, pp. 69-70; O. WIRTH [GLDF, 33° RSAA], I Tarocchi, Edizioni Mediterranee, Roma 1997, pp. 209, 362; J. TRESCASES [GLNF], La symbolique de la mort ou herméneutique de la resurrection, Guy Trédaniel Editeur, Paris 1998 [Editions de la Maisnie, 19831], pp. 161-163; A. PIKE 33°, Morals and Dogma, vol. I, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 1993, p. 223; IDEM, Morals and Dogma of the Ancient and Accepted Scot-tish Rite of Freemasonry, [1871], The Supreme Council 33°, Washingtonn D.C., USA, 1919, p. 102.
[Anonimo] Inno alla Luce, in Rivista Massonica [GOI], anno XLI, n. 19-20, di-cembre 1910, Roma, p. 468; F. BONAFÉ, Qui êtes-Vous Général Pike?, in Travaux de Villard de Honnecourt, Tome XIII (1e série), Grande Loge Nationale Française, Neuilly-sur-Seine 1977, p. 63 ; Y. VAHLAS, Lucifer, fils de l’aurore, in Travaux de la Loge nationale de recherches Villard de Honnecourt, N° 37 (2e série), Grande Loge Nationale Française, Paris 1998, p. 91, 98, 100-101; F. BRUNELLI [GOI], Principi e metodi di massoneria operativa, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 1994 [19821], p. 86; F. INDRACCOLO [GOI e RSAA], Per non confondere Satana con Lu-cifero, in L’Incontro delle genti [RSAA], N° 2, aprile-giugno 1989, ERA-INCONTRO, Roma, p. 12; I. MOSCA [GOI-33° RSAA], La Magia, Studi Muratori – Seconda Ac-cademia Teorico-Pratica di Operatività Muratoria [Quaderni di Simbologia Murato-ria - GOI], Oriente di Caldaro giorni 1, 2 giugno 1975, in http://www. montesion.it/ tavole/Quaderni/_quaderni_simbologia/_accademia2/magia.htm, sito web visitato il 10 marzo 2005; M. NICOLOSI, Jung, l’alchimia e oltre, in Hiram, Rivista del Gran-de Oriente d’Italia, N°1/2005, p. 58; J. J. ROBINSON, M.·M.·, Albert Pike and the Morning Star, in Heredom – Transactions of the Scottish Rite Research Society, vol. I, Washington D.C., USA, 1992, p. 113 (pp. 107-114); W.K. MAC NULTY [UGLE], The way of the Craftsman. A search for the spiritual essence of Craft Freemasonry, Central Regalia Ltd, London 2002, pp. 113-115, 133-134, 163.
Dictionnaire Maçonnique, ou recueil d’esquisses de toutes les parties de l’édifice connu sous le nom de Maçonnerie, J. Brianchon Libraire, Paris 5825 [1825], Tavola I (Pl. 1); M. SEGRE [GOI], Il Peccato di Adamo, in Lumen Vitæ [GOI], N° 7, luglio 1959, Roma, pp. 206-212; C. GENTILE [GOI- NTILE LO, Evolu-zionismo scientifico ed evoluzione iniziatica, in Rivista Massonica [GOI], N° 4, giugno 1978, Roma, p. 261; F. FERRARA [GOI], Dalle tenebre alla luce, Edizioni Brenner, Cosenza 20022, p. 26; Atti Quatuor Coronati n° 3 – Le Tavole del 2002, Circolo di Corrispondenza della Quatuor Coronati in associazione con la R.L. Quatuor Coronati 1166 all’Or. di Perugia – [GOI], Perugia 2003, pp. 115, 167; A. PIKE 33°, Morals and Dogma, in Morals, Dogma and Clausen’s Commentaries, vol. VI, Edizioni Bastogi, Foggia 1986, pp. 203-209; IDEM, Morals and Dogma, 1871, pp. 839-844; O. WIRTH [GLDF- 33°RSAA], La Franc-Maçonnerie rendue intelligible à ses adeptes. Sa philosophie, son objet, sa méthode, ses moyens. Tome II. Le Compagnon, Edition Dervy, Paris 2001, 2002 [1931], pp. 73-75; G. CETTOUR BARON, Le parcours initiatique à la lumière des contes de fées, in Tra-vaux de la Loge nationale de recherches Villard de Honnecourt, N° 41, Grande Lo-ge Nationale Française, Paris 1999, pp. 140-141; J.S.M. WARD [UGLE, 18° RSAA], Freemasonry and the Ancient Gods, Simpkin, Marshall, Hamilton, Kent & Co., Lon-don 1921, pp. 63-64; A. CATHCART BRUCE [UGLE], The Mount of Blessing, in Tran-sactions of the Dormer Masonic Study Circle, Paper N° 103, vol. IV, London s.d., p. 7; R. W. HARWOOD [UGLE], The Masonic Working Tools, in Transactions of the Dormer Masonic Study Circle, Paper N° 133, vol. V, London, s.d., p. 16.
Cf. il mio La Passione di Hiram Abif, in Immaculata Mediatrix, N° 2/2005, pp. 243-244.
Nell’Inno di chiusura della Loggia i Massoni (secondo Rituale Emulation) in-neggiano al «Dio di Luce» («God of Light»): Emulation Ritual, Lewis Masonic, Hersham [England] 2001, p. 238.
Cf. P. SIANO, La Passione di Hiram Abif: Morte simbolica e Metafisica del Sacrifi-cio Umano al Terzo Grado di Maestro Massone – II Parte, in Immaculata Mediatrix, Rivista internazionale di teologia mariana, Anno V, N°2/2005, pp. 239-272.
Sull’equivalenza Maestro Massone (Maestro di Loggia) = Lucifer: Cf. J.R. CLE-LAND, Masonic Light, in Transactions of the Dormer Masonic Study Circle, Paper n. 55, vol. II, London s.d., p. 7; cf. R. DI CASTIGLIONE, Corpus Massonicum. Intro-duzione ai miti, riti e simboli della Libera Muratoria, Atanòr Editrice, Roma 19892 [19841], pp. 225-232; J. J. ROBINSON, M.·M.·., Albert Pike and the Morning Star, in Heredom – Transactions of the Scottish Rite Research Society, vol. I, Washin-gton D.C., USA, 1992, p. 113.
Vedi anche C. DYER [UGLE], Symbolism in Craft Freemasonry, Lewis Masonic, Shepperton 1991, p. 92 e plate 2; M. FAGIOLO (a cura di), Architettura e Massoneria. L’esoterismo della costruzione, Prefazione del Gran Maestro (GOI) Gustavo Raffi, Gangemi Editore, Roma 2006, p. 171, ill. n° 9; M. GRAZIANI [GOI], L’iniziazione mas-sonica, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2006, p. 78.
W. Bro. A. J. COLBY TINGEY, The Morning Star, in The Masonic Record, vol. 33, April 1953, N° 5, London [England], p. 130.
A. E. WAITE, A New Encyclopaedia of Freemasonry, Wings Books, Combined edition (two volumes in one), New York 1996 [19211], vol. I, p. IX.
Cf. P. SIANO, San Massimiliano M. Kolbe e la Massoneria, estratto della tesi di dottorato in Storia ecclesiastica presso la Pontificia Università Gregoriana – Ro-ma, Casa Mariana Editrice, Frigento 2003, p. 102.
Cf. S. GAROFALO (a cura di), La Sacra Bibbia – Il Libro dei Re, Marietti, Torino-Roma 1960, pp. 101-102, 106. Sul culto cananeo ad Astarte e Moloch: cf. F. FE-STORAZZI – TORAAGGIONI, Il messaggio della salvezza, vol. 2, ElleDiCi Torino-Leumann 1988, pp. 72-76.
Cf. A. HORNEFFER, Symbolik der Mysterienbünde, Anthropos Verlag, Prien am Chiemsee 19242, p. 61.
Nell’elenco on-line delle Logge storiche del Grande Oriente d’Italia (GOI), sco-priamo che a Livorno, intorno al 1915, risultano due logge chiamate «Ebli» e «Fi-des Risorta e Ebli» (www.grandeoriente.it/Logge/lsdata.asp sito web visitato il 9 gennaio 2006. A Firenze, nel 1905 fu fondata la «Loggia Lucifero» (GOI). I Mas-soni del GOI di primo Novecento sapevano bene che «Ebli» è «Lucifero». Sulle adunanze ordinarie al 30° grado RSAA, Taxil scriveva (nel 1888): «Finalmente, quando l’Aeropago ha potuto procurarsi un’ostia consacrata, vien profanata, in olocausto a Satana, crivellandola di colpi di pugnale, al grido selvaggio di Nekam Adonai! Tale è il culto di Ebli, nella sua più segreta liturgia» [L. TAXIL, I misteri del-la Frammassoneria, 18881, p. 391 (IDEM, Storia segreta della Massoneria, 1992, p. 391)]. Taxil ha davvero inventato tutto?
Cf. A. DE SAINT-ALBIN, Les Francs-Maçons et les sociétés secrètes, E. Dentu, Paris 1862, pp. 91-112; cf. G. DE CASTRO, Il Mondo Secreto, vol. IV, G. Daelli e C. Editori, s.l. 1864, pp. 39-41; Cf. U. BACCI [33°], Il Libro del Massone italiano, vol. I, Roma, nel Solstizio d’Estate dell’Anno della Luce 0009081 [19081], Edizione riser-vata ai Liberi Muratori, pp. 200-206; cf. U. BACCI, Il Libro del Massone italiano, Editrice Vita Nova, Roma, 19222, Edizione riservata ai Massoni, pp. 110-118; cf. A. VIVONA, Massoneria simbolica e massoneria scozzese, in Era Nuova – Rivista Mensile della Massoneria Italiana, anno I, n. 1, giugno 1956, Roma, pp. 6-7; cf. W. ANCESCHI, La vera storia dei figli della luce, in Lumen Vitae [rivista del Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani], n. 7, luglio 1956, Roma, pp. 226-228; Cf. W. ANCESCHI, Esaminando due leggende massoniche, in Lumen Vitae, n. 7, luglio 1958, Roma, pp. 235-238; cf. W. ANCESCHI, Gli elementi dell’esoterismo cristiano, in Lumen Vitæ, n. 10, ottobre 1958, Roma, p. 339, testo e nota n. 1; cf. U. GOREL PORCIATTI [33°], Simbologia Massonica. Massoneria Azzurra, Atanòr, Roma 19918 (19461), p. 173; cf. W. SCHERPE, Das Unbekannte im Ritual. Versuch einer Dar-stellung von Instruktionen für Ritual, Symbolik und Logenordnungen in der Groβ-loge AF und AM von Deutschland, Braunschweig 1981, p. 146; cf. H. KESSLER [VGLvD - ER PETI E, Hiram und das Verlorene Wort – Das Ritual des III. Grades, in Tau – Zeitschrift der Forschungsloge “Quatuor Coronati” N° 808- Or. Bayreuth [VGLvD], N°1/1987, p. 59; cf. J.B. LEVY [GLNF -33° RSAA], Gérard de Nerval et le mythe d’Hiram, in Travaux de la Loge nationale Villard de Honnecourt, n. 16 (2e série), 1er semestre, Grande Loge Nationale Française, Neuilly sur Seine 1988, pp. 47-50, 63-64 ; cf. A. LEHNER [VGLVD], Das wunderbare Wissen vom Wesen der Welt. Eine Ritualkunde für Freimaurer-Meister, Die Bauhütte Verlag, Bonn 1993, pp. 109-113; cf. A. RODONI- DONIANNIER, Tubal-Kain – eine Studie, Intern, Die Bauhütte Verlag, Bonn 1996, pp. 8-9, 29-35, 41; cf. J. TRESCASES [GLNF], La symbolique de la mort ou herméneutique de la resurrection, Guy Trédaniel Editeur, Paris 1998, pp. 161-163; cf. A.R. SCHMIDT PATIER, A lenda de Tubal-Caím. Seus Fundamentos bíblicos, míticos e lendários / The Legend of Tubalcain. His Biblical, Mythical, and Legendary Fundaments, in Minerva Maçô-nica. Cultural Magazine of the Grand Orient of Brazil, Year I – Fev/Feb 1998, Es-pecial Number, Brasilia, pp. 12-14; cf. Enseignement du Maître Installé, in R. RI-CHARD, Dictionnaire Maçonnique, Editions Dervy, Paris 1999, pp. 762-777; cf. H. BANKL [GLvÖ], Hiram: Biblisches- Sagenhaftes- Historisches, Edition zum rauhen Stein- Studien Verlag, Innsbruck-Wien-München-Bozen 2000, pp. 45-48; Cf. R. AMBELAIN [GODF, GOB], La dottrina di Martinez de Pasqually e l’Esoterismo mas-sonico, (da IDEM, Le Martinisme traduz.di Caio Mario Aceti) in Conoscenza, N° 1, Gennaio-Febbraio 1973, Firenze, pp. 10-12, articolo che è anche on-line in: http://www.esoteria.org/documenti/ massoneria/dottrinamartinez depasqually.htm, sito web visitato il 10 marzo 2005;F. CODIGNOLI [GODB], Tubal-Caim e seu signifi-cado para a Masonaria, in http://www.freemasons-freemasonry.com/ Codignoli tubalcaim.html, sito web visitato il 15/07/2005, pp. 24-26 di 50; cf. PHOENIX (Gran Lo-gia Operativa Latina y Americana), Eblis-Cain-Hermes-Hiram, in Symbolos. Re-vista internacional de Arte-Cultura-Gnosis, in www.geocities.com /symbolos/ cain_hiram.htm.
Cf. F. LACHOWER – I. TISHBY, The Wisdom of the Zohar. An Anthology of texts, vol. II, The Littman Library of Jewish Civilization, London – Washington 1994, p. 530. Il testo dello Zohar, come il testo biblico, afferma anche che Tubalcain è di-scendente di Caino (cf. op. cit., p. 531).
Cf. G. IMHOF, Kleine Werklehre der Freimaurerei. III. Das Buch des Meisters, Ver-lag der Schweizerischen Grossloge Alpina, Lausanne 19834, p. 134; cf. O. WIRTH [33°], I Tarocchi, Edizioni Mediterranee, Roma 1997, p. 362; cf. J. TRESCASES [GLNF], La symbolique de la mort ou herméneutique de la resurrection, Guy Trédaniel Editeur, Paris 1998, pp. 161-163.
Cf. G. M .S. JERACE, Dante iniziato, in Rivista Massonica (Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani), n. 6, giugno 1972, pp. 371, 374-375, nota n. 9; Cf. J. TOUR-NIAC, Etude sur la figure du labyrinthe, in Travaux de la Loge nationale de recher-ches Villard de Honnecourt, N° 47 (2e série), année 2001, Grande Loge Nationale Française, Paris, pp. 15-47.
Cf. S. PRICHARD, Masonry Dissected, J. Wilford, London 1730, p. 12; cf. Emula-tion Ritual, 2001, p. 240; cf. G. OLIVER, La Loggia Massonica. Lavori Rituali, Ata-nòr Editrice, Roma 2005, p. 40.
Nel Rituale Romanum (1614), l’esorcista diceva al demonio anche questa fra-se: “[...] Ipse [Dominus Noster Jesu Christus] tibi [satana] imperat, qui te de su-pernis cælorum in inferiora terræ demergi præcepit.” (Rituale Romanum Pauli V Pontificis maximi iussu editum aliorumque Pontificum cura recognitum atque ad normam Codicis Juris Canonici accomodatum SS.mi D. N. Pii Papæ XII auctoritate ordintum et auctum, Typis Polyglottis Vaticanis, MDCCCCLIV (1954), p. 849).
Circa l’interpretazione neo-catara del mito hiramitico, offrono buoni spunti i se-guenti articoli: K. BANNIER-M. KOBLER-G. VOGGENSPERGER, Das Streben nach Licht, in Alpina 1-2001,Gran Loggia Svizzera Alpina (GLSA), in http://www. freimaurer.ch/artikel/art-0707.html, sito web visitato il 02.08.2005; P. LALANDE (GLNF), Il Catarismo, ovvero la ricerca della purezza assoluta, in http://www. chimera160.it/pdf/Catari.pdf, pp. 9, sito visitato il 14-10-2005. Lalande cerca di prendere le distanze dal Catarismo. Tuttavia - e Lalande lo lascia intendere - la cultura massonica condivide molto l’atteggiamento gnostico del Catarismo: ricer-ca della Luce, della Perfezione e dell’unione con Dio al di là dei dogmi della Chie-sa Romana. Interpretazioni gnostiche e massoniche su «Lucifero» angelo-spirito o principio di Luce-Verità disceso nella materia per “risalire” al Cielo…: C. GENTI-LE [33° RSAA], Tradizioni mediterranee: Eleusinia, in Rivista Massonica, [GOI], n. 11, novembre 1970, p. 548.
Circa l’interesse massonico (assai benevolo) verso le idee di Jung: F. VENZI [GLRI], Mito, Massoneria, Fascismo. Saggi sulla Massoneria, Mirandoliana, Ro-ma 2001, pp. 11-19; cf. M. GRAZIANI [GLRI], Massoneria Emulation, Le Luci Editri-ce, Latina 2001, pp. 69-7; cf. A. GEMIGNANI (GLRI), Riflessioni sulla cerimonia di elevazione, in Pietre – Stones Review of Freemasonry, in http://www.freemasons-freemasonry.com/agemin1.html, (sito da me visitato il 06 agosto 2005). Cf. Salvi-na ARTALE, Il simbolo in Jung, in Hiram, Rivista del Grande Oriente d’Italia, N°1/2005, pp. 45-50; cf. M. NICOLOSI, Jung, l’alchimia e oltre, in Hiram, Rivista del Grande Oriente d’Italia, N°1/2005, pp. 51-60. Per le idee di Jung sopra esposte: cf. C. G. JUNG, Psicologia e alchimia, Astrolabio, Roma 1950, pp. 29-34; cf. C. G. JUNG, La simbolica dello spirito, Giulio Einaudi Editore, Torino 1959, pp. 74-95, 102, 251-254, 271-272; cf. C. G. JUNG, Mysterium coniunctionis. Ricerche sulla separazione e composizione degli opposti psichici nell’alchimia, Bollati Boringhie-ri, Torino 1998, pp. 92, 112-114.
Cf. G. SCHIAVONE, L’Androgino tra realtà e mito, Bastogi Editrice Italiana, Fog-gia 1997, p. 90, nota n° 101. Almeno dal 2004 Giuseppe Schiavone (massone del Grande Oriente d’Italia) risulta appartenere al Comitato di redazione del sito web del Supremo Consiglio del 33° ed ultimo grado della Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato (RSAA): http://www.ritoscozzese.it/comitato.htm. Giuseppe Schiavone scrive entusiasta della magia sessuale orientale (tantrismo) per la rea-lizzazione dell’androgino nell’iniziato (SCHIAVONE, L’Androgino tra realtà e mito, pp. 84-101). Egli spiega anche che la massonica «Stella fiammeggiante»  rap-presenta «l’Androgino» (maschio-femmina) che l’Iniziato realizza in sé grazie al me-todo di cui la Massoneria è depositaria (ivi, pp. 52-53).
Cf. C. GENTILE [GOI - NTILE ERGERAlla ricerca di Hiram. I tre gradi della Massone-ria, Edizioni Bastogi, Altair, - Collana di studi esoterici, Foggia 1980, pp. 20-21, 63.
Riccardo Chissotti [GOI, 32°RSAA] spiega che il «Delta Luminoso» con l’occhio al centro, sito sul trono del MV, rappresenta il Grande Architetto dell’Universo (GADU), il «Verbo», il «Logos», il «Sole», datore di «Luce». Più avanti, alla voce «Demone», Chissotti spiega che «Lucifero» vuol dire «luminoso» (cf. R. CHISSOT-TI, Moderno Dizionario Massonico, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2001, pp. 153-155) Allora, non è difficile dedurre che quel «Delta Luminoso» (simbolo del GADU) può esser detto anche «Lucifero» …
Cf. R. GUÉNON, Il re del mondo, Adelphi Edizioni, Milano 1995, pp. 48-49, 52, 69-77; cf. R. GUENON, Simboli della Scienza sacra, Adelphi Edizioni, Milano 20036, p. 251, p. 252 nota n°7, p. 254, testo e nota n° 19. Guénon spiega che «Lucifero», prima della sua caduta, era «l’Angelo della Corona», cioé l’angelo di Kether (in ebraico= Corona) che è la 1a delle 10 Sephirot cabalistiche, (ossia e-manazioni del Dio cabalistico, En Sof). Il nome ebraico di «Lucifero» come «l’Angelo della Corona» è «Hakathriel», il cui numero è il 666 (R. GUENON, Il re del mondo, op. cit, p. 48, nota n° 5). Interessante notare che sulla rituale sciarpa bianca dei massoni del 33° grado RSAA è raffigurata l’aquila a due teste sormon-tata da una Corona! Tra i massoni del RSAA c’è chi ha collegato la Corona raffi-gurata sulla sciarpa del 33° grado con la Kether cabalistica, e l’aquila bicipite all’ Androgino [Cf. M. SEGRÉ, Maestro Segreto – 4° grado, in L’Incontro delle genti, rivista di scienze, lettere ed arte, anno XXIII, luglio-settembre 1983, E.R.A.- IN-CONTRO, Roma, p. 9 (6-10.)]. La dottrina dell’unione degli opposti è espressa dall’Albero cabalistico delle emanazioni divine ed è anche rappresentata da quell’aquila bicipite del 33° grado. Il bianco è il colore della Luce; al 33° grado il massone porta la fiaccola della Luce Massonica, e riceve la facoltà di trasmettere a tutta la Massoneria del RSAA la Luce Massonica del Supremo Consiglio RSAA di cui fa parte… Il massone “33” è davvero un Lucifer massonico…
Cf. P. CAMPAGNOL, Le Tre Lastre, in Hiram – organo bimestrale del Grande O-riente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 4, Ottobre 1981, pp. 114-119; cf. M. BIZ-ZARRI, Mito e simboli della Cerca del Graal in Massoneria, in Massoneria oggi, rivista del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N°5, Ottobre-Novembre 1996, pp. 35-40
Guénon afferma che la Pietra angolare è in realtà la pietra-vertice, il corona-mento (o corona) degli edifici, e corrisponde: alla Pietra Filosofale degli alchimisti, al Cristo, alla corona del cranio umano (cui fanno riferimento certi gesti rituali del-la Massoneria inglese del Royal Arch), al Golgotha (luogo del cranio), all’ultimo dei 7 chakra (centri energetici) induisti (posto sul cranio umano), ossia alla realiz-zazione dell’uomo negli stati sovrumani dell’essere... e ancora: al Graal (lapsit exillis), alla preziosa pietra frontale di Lucifero, al 3° occhio (quello frontale) di Shiva, ... (R. GUENON, Simboli della Scienza sacra, op. cit, pp. 195, 229, 238-244, p. 244 testo e note n° 20 e n° 23, p. 251, p. 252 nota n°7, p. 254, testo e nota n° 19).
Cf. L. PRUNETI, La via segreta. Scritti di simbologia iniziatica e di esoterismo, Introduzione di Luigi Danesin 33°, SGC GM della Gran Loggia d’Italia, Presenta-zione di Vittorio Spaccapietra, Edizioni Laterza, Bari 2005, p. 86.
Cf. ivi, p. 99.
Questa preziosa notizia è fornita proprio dal massone inglese George Oliver: cf. G. OLIVER, Introductory Dissertation, in W. HUTCHINSON, The Spirit of Masonry, Richard Spencer, London 1843, p. 12. Oliver, celebre massone di alto grado dell’Inghilterra dell’Ottocento, curò la nuova edizione dell’opera del massone Hutchinson.
Cf. Elenco delle Logge Regolari secondo la loro anzianità, in W. DE DONATIS, I primi catechismi muratori, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2001, p. 177.
Cf. A. PIATIGORSKY, Freemasonry, The Harvill Press, London 1999, p. 98.
Cf. A Defence of Masonry, 1730, in J. ANDERSON, The New Book of Constitu-tions of the Antient and Honourable Fraternity of Free and Accepted Masons, C. Ward – R. Chandler, London MDCCXXXVIII (1738), pp. 216-226.
Cf. Brother’s EUCLID Letter to the Author Against un just Cavils, in J. ANDER-SON, The New Book of Constitutions, 1738, p. 227. Il grassetto è del testo.
S. PRICHARD, Masonry Dissected, London 1730, p. 28.
M. INTROVIGNE, Cenni storici sul satanismo – I Parte, in Il Settimanale di Padre Pio, n° 24, 13 giugno 2004, p. 26; Cf. CESNUR (M. INTROVIGNE), Introduzione al satanismo http://www.cesnur.org/religioni_italia/s/satanismo_01.htm; cf. M. IN-TROVIGNE, Indagine sul satanismo, pp. 49-57. Su Dashwood massone: cf. ivi, p. 53. Nei loro ritrovi, i libertini della Società di san Francesco di sir Dashwood si ve-stivano da “francescani” e le loro donne (nobili o prostitute di lusso) vestivano da “suore”… È interessante notare il pressoché costante legame tra satanismo-nudismo-erotismo-pornografia.
In modo poco convincente, Massoni inglesi e canadesi negano l’appartenenza di Dashwood alla Massoneria. http://freemasonry.bcy.ca/history/hellfire/hellfire.html. Daniel Willens ha affermato che Dashwood fu ricevuto massone nella prima log-gia massonica inglese di Firenze, tra il 1726 e il 1738 (D. WILLENS, The Hell-Fire Club. Sex, Politics and Religion in Eighteenth-Century England, in Gnosis: A Journal of the Western Inner Traditions, Summer 1992, pp. 16-22, in www. freemasonry.watch.org/hellfire.html. Quella loggia fiorentina fu caratterizzata dal deismo immanentista, dall’indifferentismo religioso e dall’anticlericalismo. Ne fe-cero parte personaggi come il vizioso Barone von Stosch, e Paolino Dolci, omo-sessuale e amante del Granduca di Toscana, Gian Gastone (Cf. E LAUDICINA, Il cappuccio e la tiara, Bastogi, Foggia 2000, pp. 16-26).
Cf. M. INTROVIGNE, Indagine sul satanismo, pp. 54-55. Introvigne è certo che l’Hell Fire Club del duca di Wharton non praticò mai satanismo vero e proprio ma fu solo un club libertino. Non ne sarei così sicuro… Il titolo “infernale” di quel club può far lecitamente sospettare qualche forma di satanismo… sia pure ludico o “pornografico”.
Cf. J. ANDERSON, Le Costituzioni dei Liberi Muratori – 1723, Bastogi 1991, 1a di copertina, pp. 7, 51, 117.
Lo studioso Eric Towers nega che negli Hell-Fire Club si sia praticato satani-smo. Di opinione contraria sono invece Jeoffrey B. Russell, Henry T.F. Rhodes, e Massimo Introvigne. Addirittura (ma è poco credibile), Willens sostiene che Da-shwood fosse cripto-cattolico. In realtà Dashwood fu un libertino anticattolico. As-sai utile è la sintesi del caso Dashwood presentata da Introvigne e da me soprac-citata. Introvigne scrive che nel 1795 fu pubblicato il resoconto di un ex membro del club “francescano” di Dashwood, John Hall Stevenson (1718-1790). Questi aveva dato ferme e prudenti istruzioni affinché nulla fosse pubblicato prima della sua morte. In quel resoconto Stevenson confermava il satanismo (invocazioni ri-tuali al Diavolo) e la perversione sessuale di Dashwood (INTROVIGNE, Indagine sul satanismo, pp. 53-54).
F. VENTURI, Saggi sull'Europa illuminista. I. Alberto Radicati di Passerano, Ei-naudi Editore, Torino 1954, pp. 205-207, 216-218, 259-262.
Cf. G. GIARRIZZO, Massoneria e illuminismo nell'Europa del Settecento, Marsi-lio Editori, Venezia 1994, p. 430, nota n. 45.
Cf. A. PLEBE, Che cosa è l'Illuminismo, Astrolabio Ubaldini Editore, Roma 1967, pp. 7, 35-38.
Cf. A. ROMEO, Satanismo, in Enciclopedia Cattolica, vol. X, 1953, col 1958.
L’appartenenza di De Sade alla Massoneria è sostenuta da Léo CAMPION, Sa-de, franc-maçon, Cercle des Amis de la Bibliothèque initiatique, Paris 1972, pp. 163. Leo Campion (1905-1992), anarchico francese, iniziato in Massoneria nel 1930 in Belgio, poi rientrato in Francia dove ha raggiunto il 33° grado RSAA. Campion ha molto apprezzato il “pensiero” del marchese De Sade. Secondo Campion, Anarchismo e Massoneria condividono la stessa vocazione alla libertà. Tra i precursori di Anarchia e Massoneria, Campion annovera anche «Satan» (Satana), che secondo l’anarchico e massone Mikael Bakunin, è l’eterno ribelle, il primo libero pensatore: cf. L. CAMPION, Le drapeau noir, l’equerre et le compas, Editions Alternative Libertarie, St. Pierre d’Oléron (France) 2004 [19691] pp. 108. Cf. anche http://www.anarchiste.org/memo/anarchismefrancmacon.htm; http://perso. wanadoo.fr/libertaire/campion.html (siti web visitati nel dicembre 2005).
«Pour relativiser l'horreur que l'œuvre de Sade inspire souvent, disons que les infortunes que ses héroïnes vivent, les tourments qu'elles connaissent et les tor-tures dont elles souffrent forment un tableau assez noir, mais imaginons, qu’en plus il se soit mis à pleuvoir!» [GRAND ORIENT DE FRANCE, Historique – Le mystère De Sade, in www.godf.org/histo_perso02.html, sito web visitato il 05-12-2005]. Nonostante l’opposizione del Maestro Venerabile Lalande, il De Sade sarebbe poi stato iniziato nella Loggia “Les Neufs Soeurs” dal Maestro Venerabile Pasto-ret (ibidem). In un website francese di studi massonici (e, forse, gestito da mas-soni) è scritto che De Sade fu affiliato alla Loggia “Les Neufs Soeurs” (1780) e, durante la Rivoluzione francese, risultò tra i membri della Loggia “Les Amis de la Liberté” frequentata dal conte di Mirabeau (1749-1791), il quale (nel 1783) era stato anch’egli membro della Loggia “Les Neufs Soeurs” (http://emsomipy.free. fr/Dico/zFmCelebres0Art.Odo.htm, sito web visitato nel dicembre 2005). Soprattut-to dopo la sua iniziazione massonica, De Sade ha scritto i suoi “capolavori” di perversione tra cui: Justine (1791), Les 120 journées de Sodome (1785), Histoire de Juliette (1797)…
Interessante lo studio di J. SNOEK, Retracing the lost secret of a Master Ma-son, in Acta Macionica, vol. 4, 5994 [1994], Grande Loge Régulière du Belgique, pp. 5-53. Il massone olandese Jan Snoek è anche 32° grado RSAA.
Il celebre studioso ebreo e cabalista Gershom Scholem offre un’interessante sintesi del pensiero di Frank: cf. G. SCHOLEM, La Kabbalah e il suo simbolismo, Giulio Einaudi Editore, Torino 1980, pp. 38-39. Curioso notare che le tesi “franki-ste” (discesa agli inferi, o morte iniziatica, contatto con le potenze infernali, vi-ta=perenne distruzione) coincidono con la visuale esoterica prospettata di recente dal massone Claudio Bonvecchio: C. BONVECCHIO, Esoterismo e iniziazione, in GRANDE ORIENTE D’ITALIA – AALAZZO GIUSTINIANI, Sulla soglia del Sacro. Esoterismo e Iniziazione nelle grandi religioni e nella tradizione massonica, a cura di Antonio Panaino, Società Erasmo - Mimesis Edizioni, Roma-Milano 2002, pp. 174-178.
Cf. C. F. DYER, Symbolism in Craft Freemasonry, Lewis Masonic, Shepperton [England] 1991, pp. 113-114; cf. G. OLIVER, La Loggia Massonica. Lavori rituali, Atanòr Editrice, Roma 2005, pp. 41-42.
Cf. G. OLIVER, The symbol of glory: shewing the object and end of Free-masonry, R. Spencer, London 1850, p. 584.
Cf. Missale Romanum ex decreto Sacrosanti Concilii Tridentini restitutum, SS. Pii V. Pontificis Maximi, iussu editum,Clementis VIII. Et Urbani VIII., H. Dessain, Mechlinie MDCCCLXXIX [1879], p. 147.
Cf. il mio, La Passione di Hiram Abif, op. cit., in Immaculata Mediatrix 2/2005, pp. 257-259.
Cf. G. OLIVER, Signs and symbols [1826], Kessinger Publ.Co., Kila-USA, s.d., pp. 5-15, 30-40, 154-155.
Cf. A.C.F. JACKSON [UGLE, 33° AAR], Rose Croix. A History of Ancient and Accepted Rite for England and Wales, Lewis Masonic, Addlestone [Emgland] 19993, p. 5.
Cf. Rituale Kadosch, Supremo Consiglio dei XXXIII per la Giurisdizione Italia-na, [Palazzo Giustiniani] Roma, 21 aprile 1913, pp. 6-11, 23, 26-27, 32-33, 45; di questo rituale ne citerò il titolo e l’anno di pubblicazione. Cf. U. GOREL PORCIATTI, Simbologia Massonica. Gradi Scozzesi, Atanòr Editrice, Roma [1997], [19481. Ristampa anastatica 1981], pp. 236, 258, 266-267; cf. S. FARINA, Il Libro dei Ri-tuali del Rito Scozzese Antico e Accettato, Edizioni Piccinelli, Roma 1946, pp. 387-388; cf. S. FARINA, Rituali dei Lavori del Rito Scozzese Antico e Accettato, Edizioni Giovanni Bolla, Milano 1961[Ristampa anastatica: Arktos-Oggero Edito-re, Carmagnola (To) 1992], p. 143; cf. R R. HUTCHENS 32°, Verso la Luce, Prefa-zione di Fred C. Kleinknecht 33° (SGC – USA Sud), Edizione italiana a cura di Elvio Sciubba 33° e Libero Bruzi [33°], ERA-Incontro, Roma 1992, pp. 241-254; cf. E. BONVICINI 33°, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 1996, pp. 211-213, 220-235.
Cf. L. BIGLIOCCA, La parola, la penna e la spada, in Gradus - Notiziario del R.S.A.A. delle Valli della Toscana, n. 21, Gennaio-Marzo 1998, Firenze, pp. 7-11. Nel 2001, il SGC, Corrado Balacco Gabrieli 33° ha dichiarato: «Il R.S.A.A. che è il più antico, il più numeroso, il più presente dei Riti a livello mondiale. […] Il R.S.A.A. è depositario di tradizioni forti che hanno l’origine nelle Scuole Iniziati-che più antiche dell’Occidente. Le Scuole dei Catari, dei Templari, dei Rosacroce, degli Illuminati e tante altre ancora, ma non meno piene di Conoscenza» (C. B. GABRIELI, L’Intervento del Sovrano Gran Commendatore alla Gran Loggia di Rimini, in Logos – Notiziario dell’Ispettorato RSAA del Lazio, N°2 – 2001, Roma, p. 31)
Paper submitted by C. Fred Kleinknecht S.G.C. Southern Jurisdiction USA, in L’Incontro delle genti, Luglio-Settembre 1987, N° 3, Roma, p. 17; Cf. SUPREMO CONSEJO DEL GRADO 33 Y ULTIMO DEL REAA PARA ESPAÑA, The AASR as an ethical and Spiritual proposal for the new Society, in L’Incontro delle genti, N° 3, Luglio-Settembre 1996, p. 13; cf. C. BALACCO GABRIELI, Microdizionario filosofico per vi-vere meglio, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2003, voci Amore, Dio, Dogmi, Fa-natismi, Fede, Globalizzazione, Religione e religiosità, Sessualità, Sovrappopola-zione, pp. 13-14, 30-32, 38-39, 41-42, 66-68, 76-79.
R. HUTCHENS, Verso la Luce, p. 280.
Cf. G. M. VATRI, Duecento anni di Rito Scozzese Antico e Accettato in Italia. Storia, Atti, Statuti e Rituali della Fondazione, Edizioni l’Età dell’Acquario, Torino 2005, p. 232; cf. Rituale del Supremo Consiglio dei XXXIII, Supremo Consiglio dei XXXIII per la Giurisdizione Italiana e le sue colonie, Roma 1919, pp. 5, 24; cf. U. G. PORCIATTI, Simbologia Massonica. Gradi Scozzesi, Atanòr, Roma 1981, pp. 299, 306; cf. S. FARINA, Il Libro dei Rituali del Rito Scozzese Antico e Accettato, Piccinelli, Roma 1946, pp. 455, 459; cf. IDEM, Rituali dei Lavori del Rito Scozzese Antico e Accettato, Arktos, Carmagnola 1992, pp. 213, 215-216; cf. E. BONVICINI, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato, Bastogi Editrice Ita-liana, Foggia 1996, p. 258.
Idea esplicitamente espressa in G.M. VATRI, Duecento anni di Rito Scozzese Antico e Accettato in Italia, p. 251; Rituale del Supremo Consiglio dei XXXIII, 1919, p. 24; cf. S. FARINA, Il Libro dei Rituali del Rito Scozzese Antico e Accetta-to, p. 459; cf. IDEM, Rituali dei Lavori del Rito Scozzese Antico e Accettato, p. 216. Luigi Sessa 33° (GOI-RSAA) ha scritto che il rituale del 33° grado RSAA (sopracitato) approvato da Ettore Ferrari 33° SGC, ed entrato in vigore nel 1919, «è tuttora vigente» (L. SESSA, I Sovrani Gran Commendatori e breve storia del Supremo Consiglio d’Italia del Rito Scozzese Antico e Accettato Palazzo Giusti-niani dal 1805 ad oggi, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2004, pp. 66, 189).
Cf. Rituale del Supremo Consiglio dei XXXIII, 1919, pp. 3-4; cf. E. BONVICINI, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato, p. 257. Al 33° grado: «Il Tempio ha paramenti purpurei, con crani, ossa intrecciate, ricamati in argento che simboleggiano – come dice il Rituale – “la Natura che si rigenera dalla Morte e la So-cietà Umana che si rigenera per la Forza e la Luce dell’Istituzione”» (ivi, p. 257), cioè l’Istituzione Massonica e più precisamente il RSAA.
Cf. E. BONVICINI, Esoterismo nella Massoneria antica, vol. 1°, Atanòr Editrice, Roma 1993, p. 137.
PAPUS (G. ENCAUSSE), Ciò che deve sapere un Maestro Massone, Introduzio-ne di Ubaldo Triaca 33° (1953), Editrice Atanòr, Roma 1981, pp. 120-122.
Cf. U. G. PORCIATTI, Simbologia Massonica. Gradi Scozzesi, p. 307.
M. ANTOCI, Il mito e l’esoterismo muratorio, in Logos – Notiziario dell’Ispettorato RSAA - Lazio, N°2 - 2001, Roma, p. 21 (20-21).
A. SAMONÀ, La via della psicologia sacra secondo i Tarocchi, in Hiram [GOI], N°4/2005, p. 93 (pp. 87-94).
Cf. Quinto Seminario R.S.A.A. – “I colori della Massoneria Scozzese e la Gran-de Opera”, in Tempio Scozzese, Collana RSAA - Nuova Serie, Bollettino seme-strale a cura del Supremo Consiglio del RSAA (Palazzo Giustiniani) anno III n° 5 - gennaio-giugno 1992, pp. 32-44; cf. Luglio Scozzese, Tempio Scozzese, Collana RSAA - Nuova Serie, Bollettino Semestrale a cura del Supremo Consiglio del RSAA (Palazzo Giustiniani), anno VII, n° 14 – luglio-dicembre 1996, p. 27. Cf. F. DI PALMA, Il Rito Scozzese e i suoi rituali, in Logos, N° 2/2001, Ispettorato Regio-nale Lazio RSAA, Roma, p. 12-13.
Cf. G. CURCI, Il «segreto» massonico, in L’Incontro delle genti, rivista di scien-ze, lettere ed arte, anno XXIII, luglio-settembre 1983, E.R.A.- INCONTRO, Roma, pp. 3-4; G. DEL NOCE, Rituale e ritualità, in L’Incontro delle genti, rivista di scien-ze, lettere ed arte, anno XXIII, luglio-settembre 1983, E.R.A.- INCONTRO, Roma, p. 24; cf. [A. TURRINETTO?], Al Convegno di Torino: attualità dell’esoterismo, in L’Incontro delle genti, rivista di scienze, lettere ed arte, anno XXVII, ERA-INCONTRO, Roma, luglio-settembre 1987, pp. 9-12; N. ARIANO 33°, La leggenda delle graduali iniziazioni al R.S.A.A., in L’Incontro delle genti, rivista di scienze, lettere ed arte, anno XXVIII, gennaio-marzo 1988, ERA-INCONTRO, Roma, pp. 15-19; Cf. Quarto Seminario R.S.A.A. - I supporti sensoriali del R.S.A.A., in Tempio Scozzese, Bollettino del Supremo Consiglio RSAA, Palazzo Giustiniani, Roma, n° 4 – luglio-dicembre 1991, pp. 40-41; Cf. Quinto Seminario R.S.A.A. – “I colori del-la Massoneria Scozzese e la Grande Opera”, in Tempio Scozzese, Collana R.S.A.A. – Nuova Serie, Bollettino semestrale a cura del Supremo Consiglio del R.S.A.A. (Palazzo Giustiniani) anno III n° 5 – gennaio-giugno 1992, pp. 32-33; cf. S. FRANGIONI, Alchimia e Massoneria, in Gradus, Notiziario del R.S.A.A. delle Valli della Toscana, n. 4, settembre-dicembre 1993, Firenze, pp. 27-30; cf. F. DI PAL-MA, Il Rito Scozzese e i suoi rituali, in Logos, N. 2 – 2001, Ispettorato Regionale Lazio RSAA, Roma, pp. 12-13.
Cf. R. R. HUTCHENS 32°, Verso la Luce, pp. 212-214; cf. E. BONVICINI, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato, pp. 187, 194-197.
Cf. Rituale del Concistoro [Rituale del XXXII° grado], Supremo Consiglio dei XXXIII per la Giurisdizione Italiana, [ Palazzo Giustiniani] Roma 1 febbraio 1919, pp. 28-29, 37-38; cf. E. BONVICINI, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Anti-co e Accettato, pp. 249-250.
Cf. U. G. PORCIATTI, Simbologia Massonica. Gradi Scozzesi, pp. 279-280; cf. M. SEGRÉ, Nota di commento [al 32° grado], in Morals, Dogma and Clausen’s Commentaries, vol. VI, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 1986, p. 239; cf. E. BON-VICINI, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato, pp. 246, 250, 252; cf. S. FARINA, Il Libro dei Rituali del Rito Scozzese Antico e Accettato, pp. 419, 443; cf. IDEM, Rituali dei Lavori del Rito Scozzese Antico e Accettato, pp. 174, 197.
F. DI PALMA, Il Rito Scozzese e i suoi rituali, in Logos, N. 2 – 2001, Ispettorato Regionale Lazio RSAA, Roma, p. 12 (12-13).
Ivi, p. 13. Il corsivo è mio.
Cf. U. GOREL PORCIATTI, Simbologia Massonica. Gradi Scozzesi, pp. 241-242; cf. W. ANCESCHI, L’idolo barbuto, in Lumen Vitae [GOI], N° 5 – Maggio 1958, Ro-ma, pp. 156-160.
Cf. E. BONVINCII, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accetta-to, pp. 190, 208-209.
Cf. N. ARIANO, La leggenda delle graduali iniziazioni al R.S.A.A., in L’Incontro delle genti, rivista di scienze, lettere ed arte, anno XXVIII, gennaio-marzo 1988, ERA-INCONTRO Roma, p. 18 (15-19).
Massoni del RSAA riconoscono apertamente che l’abbattimento rituale delle due colonne al 30° grado RSAA rappresenta anche la distruzione-superamento dei dua-lismi, dunque il superamento del Bene e del Male… (cf. U. POLI, Massoneria inizia-tica. La Via Scozzese, Atanòr Editrice, Roma 1981, p. 120 [ristampa: 2005]; cf. M. GRECO, Editoriale, in Sixtrum, rivista di Studi Esoterici Iniziatici Massonici, N° 2 – Equinozio d’Autunno, Settembre 2005, Atanòr Editrice (Roma), Cosenza, p. 10).
Cf. S. FARINA, Rituali dei Lavori del Rito Scozzese Antico e Accettato, Bocca, Milano 1961, ristampa anastatica presso Arktos -Giovanni Oggero Editore, Car-magnola (Torino) 1992, p. 211.
Cf. U. POLI, Massoneria iniziatica. La Via Scozzese, Atanòr, Roma 1981, pp. 120-121; cf. M. BIANCA, La Scala Misteriosa nel XXX° grado del Rito Scozzese, in Massoneria Oggi, Rivista del Grande Oriente d’Italia, Anno IV, N°1, Gennaio-Febbraio 1997, Soc. Erasmo, Roma, pp. 12-17.
Cf. N. ARIANO, La leggenda delle graduali iniziazioni al R.S.A.A., in L’Incontro delle genti, gennaio-marzo 1988, p. 19; il testo di Nicola Ariano 33° (sopra citato), con lo stesso titolo, ma con lo pseudonimo di Diplomaticus, è pubblicato ancora su L’Incontro delle genti nel 1999. DIPLOMATICUS, La leggenda delle graduali ini-ziazioni al R.S.A.A., in L’Incontro delle genti, N° 2, Aprile-Giugno 1999, ERA-INCONTRO, Roma, pp. 25-29.
Cf. G. PICA (33°, SGC), L’iniziazione e l’iniziato, in G. GAMBERINI (a cura di), Gli emblemi araldici della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accettato, Convi-vio/Nardini Editore, Firenze 1988, pp. 127-128; cf. G. PICA (33°, SGC), Del Rito Scozzese Antico e Accettato, in G. GAMBERINI (a cura di), op. cit., p. 123..
Cf. U. POLI, Massoneria iniziatica. La Via Scozzese, pp. 11-21, 118, 123, 138-139. Tra i gioielli del 33° grado, il massone riceve la «Triplice Croce» o «Croce papale», poiché, ora egli ha il dominio sul mondo celeste, intermedio o sottile e terrestre (ivi, p. 139). Il Sovrano Grande Ispettore Generale (33° grado), riveste una sciarpa bianca e un collarino bianco: questo colore – spiega il Poli – è simbo-lo di purezza, di Luce e di «sacerdozio», quello esoterico, e come tale il massone del 33° grado è mediatore di energie cosmiche tra il Cielo e la Terra (cf. ivi, pp. 142-145). La teoria del superamento-congiungimento degli opposti (bene-male, maschile-femminile, luce-tenebre…) e l’auto-trascendenza (o auto-divinizzazione) dell’Iniziato accomunano l’esoterismo massonico del RSAA (intrinsecamente ed indelebilmente pregno di Alchimia, Ermetismo, Cabala ebraica, Magia) e la filoso-fia orgiastica del Tantrismo (= culto esoterico dell’orgia sessuale!). Sul tantrismo: cf. G. SCHIAVONE [GOI, RSAA], L’Androgino tra realtà e mito, pp. 96-101.
Cf. A. PIKE, Morals and Dogma, in Morals, Dogma and Clausen’s Commen-taries, vol. VI, Edizioni Bastogi, Foggia 1986, pp. 203-230; cf. A. PIKE, Morals and Dogma of the Ancient and Accepted Scottish Rite of Freemasonry, [1871], The Supreme Council 33°, Washingtonn D.C., USA, 1919, pp. 843-854, 858-861; cf. H. C. CLAUSEN 33°, Clausen’s Commentaries on Morals and Dogma, The Sup-reme Council 33°, Ancient and Accepted Scottish Rite of Freemasonry, Southern Jurisdiction, Washington D.C., USA, 1978, edizione italiana a cura di Grande Ori-ente d’Italia – Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico e Accettato, Giuris-dizione Massonica d’Italia, pp. 203-206, 212; cf. H. C. CLAUSEN, XXXII Grado del Rito Scozzese A.A - Sommario e Commento, in L’Incontro delle genti, anno XXXVIII, N° 3, Luglio-Settembre 1998, ERA-INCONTRO, Roma, pp. 13-15; C. BALACCO GAB-RIELI 33° SGC, Balaustra N° 13/CBG, settembre 2003, equinozio d’autunno, in http://www.ritoscozzese.it/index.php?p=28&s=1&post_id=119&sp=2, website del Sup-remo Consiglio del 33° ed ultimo grado RSAA – Palazzo Giustiniani, visitato il 25-4-2006.
Cf. Rituale Kadosch – XXX Grado, Supremo Consiglio del 33° grado RSAA, Roma 1913, p. 16. Cf. Rituale del Supremo Consiglio dei XXXIII, Roma 1919, p. 56; R. R. HUTCHENS 32°, Verso la Luce, ERA-Incontro, Roma 1992, p. 240; V. EREMITA, Nota di commento [al 30° grado], in Morals, Dogma and Clausen’s Commentaries, vol. VI, Edizioni Bastogi, Foggia 1986, p. 171. Il grassetto è mio.
Cf. Rituale del Concistoro [Rituale del XXXII° grado], 1919, pp. 34-35.
Cf. A. PIKE, Morals and Dogma, in Morals, Dogma and Clausen’s Commen-taries, vol. VI, Edizioni Bastogi, Foggia 1986, pp. 203-230; cf. A. PIKE, Morals and Dogma of the Ancient and Accepted Scottish Rite of Freemasonry, [1871], The Supreme Council 33°, Washington D.C., USA, 1919, pp. 843-854, 858-861.
Cf. H. CLAUSEN, Sommario e Commento [al 32° grado], in Morals, Dogma and Clausen’s Commentaries, vol. VI, pp. 232-238; H.C. CLAUSEN 33°, Clausen’s Commentaries on Morals and Dogma, The Supreme Council 33°, Ancient and Accepted Scottish Rite of Freemasonry, Southern Jurisdiction, Washington D.C., USA, 1978, edizione italiana a cura di Grande Oriente d’Italia – Supremo Consi-glio del Rito Scozzese Antico e Accettato, Giurisdizione Massonica d’Italia, pp. 203-206, 212; cf. H. CLAUSEN, XXXII Grado del Rito Scozzese A.A - Sommario e Commento, in L’Incontro delle genti, anno XXXVIII, n. 3, Luglio-Settembre 1998, ERA-INCONTRO, Roma, pp. 13-15.
Cf. R. R. HUTCHENS 32°, Verso la Luce. “Lucere Perfectum Est”, [A Bridge to Light, Foreword by C. Fred Kleinknecht, 33°, Sovereign Grand Commander, The Supreme Council, 33° - Ancient and Accepted Scottish Rite of Freemasonry, Southern Jurisdiction, United States of America 1988], Era Incontro, Roma 1992, edizione italiana a cura di Elvio Sciubba e Libero Bruzi, pp. 282-283.
Ne cito solo qualcuno: G. D’ANCHISE, I Rosacroce e la Massoneria, in Lux - Lucere et ardere perfectum est, [RSAA (Palazzo Giustiniani-Roma)], n. 8, ottobre 1924, pp. 131-134; I. MOSCA [GOI-33° RSAA], La Magia, Studi Muratori – Seconda Accademia Teorico-Pratica di Operatività Muratoria [Quaderni di Simbologia Mura-toria - GOI], Oriente di Caldaro giorni 1, 2 giugno 1975, in http://www. montesion. it/_tavole/Quaderni/_quaderni_simbologia/_accademia2/magia.htm, visitato il 10 marzo 2005; F. MARIANI, Il bello e il sacro. Il tempo e l’eternità – i Tarocchi – l’Androgino – i simboli, Altair, Edizioni Bastogi, Foggia 1986, pp. 42, 64-68; F. IN-DRACCOLO [GOI e RSAA], Per non confondere Satana con Lucifero, in L’Incontro delle genti, N° 2/1989, p. 12; O. WIRTH [GLDF, 33° RSAA], I Tarocchi, Edizioni Mediterranee, Roma 1997, pp. 209, 362; A. PIKE, Morals and Dogma, in Morals, Dogma and Clausen’s Commentaries, vol. IV, Edizioni Bastogi, Foggia 1994, p. 197; cf. F. BRUNELLI, Principi e metodi di massoneria operativa, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 1994, pp. 85-86; F. MAVÌ, Voglio essere massone, Eurobook, Na-poli 1993, pp. 36-54, 61-63, 193-197.
Cf. E. BONVICINI, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accetta-to, p. 100.
Cf. E. BONVICINI, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accetta-to, p. 210.
Cf. ivi, pp. 225-226.
Cf. SUPREMO CONSIGLIO DEI SOVRANI GRANDI ISPETTORI GENERALI DEL 33° ED UL-TIMO GRADO DEL RITO SCOZZESE ANTICO ED ACCETTATO, Cavaliere Eletto Kadosh – Rituale, Anno 1955 E.V., pp. 24-25. Questo rituale del 30° grado è stato promul-gato con Decr. N° 36 dal SGC Galliano Tavolacci 33°. Il Rituale del 30° grado promulgato dal Tavolacci è, in sostanza, tutt’ora in vigore nel RSAA di Palazzo Giustiniani: cf. L. SESSA, I Sovrani Gran Commendatori e breve storia del Supre-mo Consiglio d’Italia del Rito Scozzese Antico e Accettato Palazzo Giustiniani dal 1805 ad oggi, p. 123.
A New Encyclopaedia of Freemasonry di A. E. WAITE, volume unico, edizione del 1996, reca «An Introduction of Freemasonry» (pp. XXXIII-XXXVI) di Emmett Mc Loughlin, il quale dichiara di esser ex-prete della Chiesa Cattolica Romana (p. XXXIII) e massone del 32° grado RSAA, sposato con una donna massona (Order of the Eastern Star). Mc Loughlin 32° mostra odio alla Chiesa Romana. Il sospet-to che simili preti spretati (e per di più massoni!) possano far qualcosa contro l’Eucaristia è più che legittimo… Su una rivista massonica del RSAA, leggiamo che nella sessione biennale del 1999, del RSAA statunitense (Supremo Consiglio Madre RSAA del mondo), ha partecipato il massone Robert R. Lyon 33° che ha ricevuto l’onorificenza massonica Grand Cross. Il SGC Kleinknecht ha osservato pubblicamente (in quella cerimonia) che Robert Lyon 33° si è distinto anche in opere umanitarie in qualità di Diacono della Chiesa Cattolica («as a Deacon of the Catholic Church») [cf. J.W. BOETTJER 33°, The 1999 Biennal Session. A Bri-dge to the 21st Century, in L’Incontro delle genti, N°4, Ottobre-Dicembre 1999, Roma p. 13 (11-16)].
E. BONVICINI, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accettato, pp. 222-224.
All’inizio dei Lavori rituali per l’iniziazione al 30° grado RSAA, è precisato che il massone Kadosh cerca la «Luce», «quella della Libertà» (Cavaliere Eletto Ka-dosh – Rituale, op. cit., 1955, p. 15-16).
Il massone esoterico e “kremmerziano” Nicola Ariano (GOI-33° RSAA) analiz-za il contenuto magico-ermetistico del RSAA ed afferma che il RSAA insegna una dot-trina in un grado, la nega in un altro per poi riaffermarla in un altro grado, in un gioco di verità opposte e complementari dal quale emerge (massonicamente) la Verità… (cf. N. ARIANO, La leggenda delle graduali iniziazioni al R.S.A.A., in L’Incontro delle genti, gen-naio-marzo 1988, p. 19).
È vero che al 30° grado, il Gran Maestro della Loggia del 30° grado dichiara: «Le nostre armi non sono il pugnale del sicario, la mannaia del carnefice, lo stilet-to del calunniatore…» (Cavaliere Eletto Kadosh – Rituale, op. cit., 1955, p. 35), ma c’è da fidarsi? A chiusura dei Lavori rituali è precisato che tra i progetti del 30° grado c’è quello di «resistere all’oppressione e all’impostura con la parola, la penna e la spada» (ivi, p. 38. Il corsivo è mio).
Cf. E. BONVICINI, I Gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accetta-to, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2003 [19961], pp. 255-261.
Cf. ivi, p. 10.
Cf. O. WIRTH, Il simbolismo ermetico nei suoi rapporti con l’alchimia e la fram-massoneria, Edizioni Mediterranee, Roma 1997, pp. 39-40, 42, 112. Il Fuoco è alimentato dallo Zolfo Rosso=Fenice tra le fiamme a cui l’Adepto si identifica (cf. ivi, pp. 94-95, 119).
Cf. O. WIRTH, I Tarocchi, Edizioni Mediterranee, Roma 1997, p. 138, 142.
Ivi, p. 215.
Cf. ivi, p. 141.
Cf. C. G. JUNG, Mysterium coniunctionis. Ricerche sulla separazione e compo-sizione degli opposti psichici nell’alchimia, Bollati Boringhieri, Torino 1998, pp. 91-92, 112-114.
Cf. J. T. TRESNER II, 33°, Vested in Glory. The Aprons, Cordons, Collars, Caps and Jewels of the Degrees of the Ancient and Accepted Scottish Rite of Freemasonry, Scot-tish Rite Research Society – Supreme Council 33°, S.J. – USA, Washington D.C. 2000, p. 198. La superba bandiera del SGC 33° (color viola, con l’Ouroboros) è ben visibile nell’opuscolo massonico: A Presentation concerning the Ancient and Accepted Scot-tish Rite of Freemasonry – Mother Supreme Council of the World-Southern Jurisdic-tion U.S.A., Washington D.C., 1978, pp. 46-47 («Flag of the Sovereign Grand Commander»). Alle pp. 3-4 di quell’opuscolo massonico c’è il messaggio del So-vereign Grand Commander Henry C. Clausen 33°. Due Ouroboros sono raffigura-ti sulla Grande Decorazione che il Sovrano Grande Ispettore Generale (33° grado RSAA) reca sul petto [cf. Le Grandi Costituzioni (a cura della Giunta del Supremo Consiglio d’Italia), in Tempio Scozzese, Collana R.S.A.A. – Volume III, Roma 1985, pp. 30-31].
Cf. G. DORE, Colori: un viaggio simbolico, in Gradus – Notiziario del R.S.A.A. delle Valli della Toscana, a cura di Ispettorato dei Grandi Ispettori Generali… [Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accettato], N°4 – Settembre-Dicembre 1993, Firenze, pp. 14-15 (13-18).
I massoni del RSAA, esperti di esoterismo, sanno bene che la suddetta Croce del 18° grado ha anche significati alchemico-ermetici e sessuali, per cui l’asse orizzonta-le corrisponderebbe all’organo femminile, l’asse verticale all’organo maschile, e la Rosa posta al centro della Croce sarebbe la Vita che nasce dall’azione-reazione degli oppo-sti… (cf. U. GOREL PORCIATTI, Simbologia Massonica. Gradi Scozzesi, pp. 166-167). Dallo studio del suddetto simbolismo massonico-rosacrociano, è logico dedurre che il Presidente del Capitolo del 18° grado (rivestito di gradi RSAA superiori al 18°…) manipola, controlla e dirige magicamente il Fuoco-Principio della Vita-Trasformazione (Vita-Morte-Rinascita incessante) e… della sessualità! A tal pro-posito è interessante notare che Giuliano Kremmerz (†1930), esperto di magia sessuale, ha non pochi ammiratori nel GOI e del RSAA… Circa Kremmerz-GOI-RSAA: cf. N. M. DI LUCA (GOI), La Massoneria. Storia, miti e riti, Atanòr Editrice, Roma 2000, p. 215, nota n° 47.
Cf. SUPREMO CONSIGLIO DEI SOVRANI GRANDI ISPETTORI GENERALI DEL 33° ED UL-TIMO GRADO DEL RITO SCOZZESE ANTICO ED ACCETTATO, Principe Rosa-Croce – Ri-tuale, Anno 1955 E.V., pp. 70-72. Questo rituale del 18° grado è stato promulgato con Decr. N° 38 dal SGC Galliano Tavolacci 33° (Palazzo Giustiniani) il 12 giugno 1955. Il Rituale del 18° grado promulgato dal Tavolacci è, in sostanza, tutt’ora in vigore nel RSAA di Palazzo Giustiniani: cf. L. SESSA, I Sovrani Gran Commendatori, p. 123).
Cf. F. GIANTULLI S.J., L’essenza della Massoneria italiana: il naturalismo, Pucci Cipriani Editore, Firenze 1973, pp. 48-49.
W. ANCESCHI, Che cosa è veramente la Massoneria nei suoi scopi, nei suoi simboli e costumi, nella sua storia, nei suoi rapporti col mondo occulto, Libreria Corrado Rocco, Napoli 19713 edizione ampliata e aggiornata e corretta), p. 27.
Ivi, p. 29.
Ibidem.
E. LEVI, Storia della magia, Edizioni Mediterranee, Roma 20032, pp. 34-35, 155-156.
Cf. R. A. [ROBERT AMADOU ?], Grande Profession, in D. LIGOU (a cura di), Dic-tionnaire de la Franc-Maçonnerie, Presses Universitaires Françaises, Paris 19913 [19741], pp. 534-536 ; B. GUILLEMAIN, Conversations Ecossais, Guy Trédaniel Edi-teur, Paris 1996, pp. 94, 162; cf. J. TOURNIAC, Vie et perspectives de la Franc-Maçonnerie Traditionnelle, Editions Dervy, Paris 20003, 19782, pp. 206, 211-214.
R. LE FORESTIER, La Massoneria templare e occultista. Tomo II. I Cavalieri Be-neficenti della Città Santa, Atanòr Editrice, Roma 1997, pp. 230-232; R. BER-MANN, L’Esotérisme du Grade de Maître Ecossais de Saint-André au Rite Ecos-sais Rectifié, Editions Dervy, Paris 2002, pp. 29-53.
www.drakesvision.com/sria/library/libpageb.htm, www.drakesvision.com/sria/library /libpagec.htm, www.drakesvision.com/sria/library/libpagel.htm, www.drakesvision. com/ sria/library/pageh.htm, www.sria-eastanglia.org.uk/zelator-2.html (22 novembre 2006). Graham Drake è massone della UGLE e della SRIA.
«Protestant Christianity forgets that Lucifer is the Light-bearer» [D. FORTUNE, The Mystical Qabalah, The Society of the Inner Light, London, s.d., formato pdf scaricabile da www.esonet.org/Texts/English, oppure www.hermetics.org/pdf/ mystical_qabala.pdf, pp. 300-302 (pp. 204-205, pdf)].
M. HEINDEL, Freemasonry and Catholicism, in www.rosicrucian.com/frc/frceng01.htm, e www.rosicrucian.com/frc/frceng02.htm, siti visitati il 21-11-2005.
Cf. R. CARLILE, Manual of Freemasonry, pp. 294-311; cf. The Text Book of Ad-vanced Freemasonry, pp. 193-224; cf. A. C. F. JACKSON 32°, The Scriptural Re-ferences to the Rose-Croix Ritual, Lewis Masonic – Ian Allan Regalia, Addlestone [England] 1979, [pp. 3-9]. Le pagine non sono numerate, perciò le numero a par-tire dalla 1a pagina seguente la 2a pagina di copertina]; cf. The Ceremony of the Rosecroix of Heredom – the 18° degree of the Ancient and Accepted Rite with the Enthronement of the Sovereign, Privately Printed for the Supreme Council 33°, London 1978, 2nd Impression (1981), pp. 19-30, 35-55; cf. W. HANNAH, Darkness visible. A Christian Appraisal of Freemasonry, The Saint Austin Press, London 1998 [19521], pp. 202-207.
H. T. F. RHODES, La Messa Nera [The Satanic Mass], trad. di Donatella Cerutti, Sugar Editore, Milano 1972, p. 227. Si tratta del capitolo XXVI, Il Diavolo e i Fra-massoni (pp. 219-228).
Che «Abaddon» o «Abbadon» sia il nome dell’Angelo dell’Abisso secondo Apocalisse 9,11 e anche la Parola Sacra del 17° grado RSAA è già segnalato in un dizionario massonico francese del 1825 (Dictionnaire Maçonnique, ou recueil d’esquisses de toutes les parties de l’édifice connu sous le nom de Maçonnerie, J. Brianchon Libraire, Paris 5825 [1825], art. «Abbadon»).
J. S. M. WARD [UGLE], Freemasonry and the Ancient Gods, Simpkin, Marshall, Hamilton, Kent & Co., London 1921, [ristampa anastatica, Kessinger Publ.Co., 199?, Kila MT – USA], pp. 63-64.
R. GILBERT, William Wynn Westcott and the Esoteric School of Masonic Re-search, in Ars Quatuor Coronatorum – Transactions of the Quatuor Coronati Lodge N° 2076, vol. 100, London 1987, pp. 6-32.
Cf. W. W. WESTCOTT, The Kabalah, in Lucifer. A Theosophical Magazine, vol. IX, n. 49, 15th sept. 1891, The Theosophical Publishing Society, London (Eng-land), p. 32; cf. I. REGARDIE, La Magia della Golden Dawn. Insegnamenti, riti, ce-rimonie, vol. I, Edizioni Mediterranee, Roma 1980, p. 68; cf. ivi, vol. II, pp. 247-255.
J. MANDLEBERG, Rose Croix Essays, Lewis Masonic, Hersham [GB] 2005, pp. 192, 197.
[Anonimo], L’Angolo della in…Formazione – Il pianeta Venere, in Il Foglio Massonico di Palermo, Anno VI, N° 2, 2 febbraio 2006, a cura delle Logge di Pa-lermo della G.L.R.I., Gran Loggia Regionale di Sicilia – Gran Loggia Regolare d’Italia, p. 3. Vedi anche S. BRENT MORRIS 33° - N. D. PETERSON 32°, Cumulative Index of Heredom. Volumes 1-10, 1992-2002, in Heredom, Transactions of the Scottish Rite Research Society, Supreme Council 33°, vol. 10, Washington D.C. USA, 2002, p. 358, dove leggiamo la seguente corrispondenza: «morning star, light bearer (Lucifer)».
Per i rituali e il simbolismo del 33° grado RSAA: cf. E. BONVICINI, I gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accettato, pp. 255-261.
Cf. [Anonimo], Il segreto, in Rivista della Massoneria Italiana, anno V, n. 9, ve-nerdì 1 maggio 1874, Roma, p. 1. L’intero articolo è a pp. 1-3.
Ivi, p. 3. Recentissimi elogi al Satana carducciano, inteso quale liberatore dell’umano pensiero provengono da Aldo CHIARLE [GOI-33°RSAA], Il massone Carducci cantò il Risorgimento, in Erasmo Notizie, [GOI], 31 luglio 2005, p. 19.
[I. MOSCA, 33°], La Magia, Studi Muratori – Seconda Accademia Teorico-Pratica di Operatività Muratoria [Quaderni di Simbologia Muratoria, a cura del GOI], Oriente di Caldaro giorni 1, 2 giugno 1975, in http://www.montesion.it/_ tavole/Quaderni/_quaderni_simbologia/_accademia2/magia.htm, sito web visitato il 10 marzo 2005 e il 14 settembre 2006. Il grassetto è del testo. Ivan Mosca è stato anche Gran Maestro Onorario del GOI e Sovrano Gran Commendatore O-norario del Supremo Consiglio del 33° grado RSAA di Palazzo Giustiniani – Roma.
A. PIKE, Morals and Dogma. I primi tre gradi massonici, vol. I, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 1993, pp. 211-212.
[E. SCIUBBA – IUBBULCI] note, in A. PIKE, Morals and Dogma, vol. I, Bastogi, Foggia 1993, p. 228.
Cito alcuni brani della circolare massonica di Pike 33° ai membri dei Supremi Consigli del 33° grado RSAA, 14 luglio 1889] riportata da Domenico Margiotta nel suo Ricordi di un trentatré: «[…] Noi condanniamo nel modo più formale la dottri-na del Satanismo, che è una divagazione di tal natura da trarci nella dottrina dei preti. I frammassoni satanisti prestano senza addarsene delle armi contro la Massoneria. Quello che dobbiamo dire alle masse è questo: Noi adoriamo un Di-o, ma è quel Dio che si adora senza superstizione. A Voi Sovrani grandi ispettori generali, Noi diremo, perché lo ripetiate ai fr.·del 32°, del 31° e del 30° grado: La religione massonica deve essere per noi tutti iniziati degli alti gradi, mantenuta nella purezza della dottrina luciferiana. Perché il dio Lucifero della teurgia moder-na non è il diavolo Satanasso della vecchia goetia […] Sì, Adonai e i suoi preti hanno lanciato al cielo del nostro dio tutte le sozzure della loro impudenza, quali-ficando di orgoglio l’intelligenza ragionevole, che cerca la soluzione dei grandi problemi, che s’avvia senza posa a novelle scoperte, che è sempre insaziabile di verità. Se Lucifero non fosse dio, Adonai, che in tutti gli atti suoi mostra la crudel-tà, la perfidia, l’odio dell’uomo, la barbarie, la ripulsa alla scienza; se Lucifero, di-co, non fosse Dio, Adonai e i suoi preti lo calunnierebbero? Sì, Lucifero è Dio, e sfortunatamente lo è anche Adonai. Perché è legge eterna che non vi sia splen-dore se non c’è l’ombra, non bellezza se non v’è bruttezza, non bianco se non v’è il nero; perché l’assoluto non può esistere che come due; perché le tenebre son necessarie alla luce per servirle di risospinta, come il piedistallo è necessario alla statua, come il freno alla locomotiva. In dinamica analogica ed universale non si appoggia se non sopra ciò che resiste. Così il mondo si bilancia tra le due forze contrarie, che lo mantengono in equilibrio, la forza centripeta e la centrifuga; e queste due forze esistono in fisica, in filosofia e in religione. E la realtà scientifica del dualismo divino è dimostrata dai fenomeni della polarità e dalla legge univer-sale delle simpatie e delle antipatie; donde gli intelligenti discepoli di Zoroastro, e dopo loro i Gnostici, i Manichei, i Templarii hanno ammesso come solo concetto metafisico logico, il sistema dei due principii divini che si combattono da tutta l’eternità, e non si può credere l’uno inferiore all’altro nella potenza. Dunque la dot-trina del Satanismo è un’eresia: e la vera e pura religione è la fede in Lucifero e-guale ad Adonai; ma Lucifero è dio della luce e dio del bene, che lotta per l’umanità contro Adonai, il quale è dio delle tenebre e dio del male…» (A. PIKE 33°, Volta d’Istruzioni, 14 luglio 1889, cit. da D. MARGIOTTA, Ricordi di un trenta-trè., Delhomme e Briguet Editore, Parigi – Lione 1895, pp. 252-254, ristampa a-nastatica, Walter Brenner Edizioni, Cosenza 1988, pp. 252-254).
A. PIKE, Morals and Dogma, vol. I, Bastogi Editrice Italiana, edizione italiana a cura di Elvio Sciubba [GOI e 33° grado RSAA] e Libero Bruzi, Foggia 1993, p. 223. Tra il 2004 e il 2005 (o 2006), la Bastogi Editrice ha ristampato Morals and Dogma in soli tre volumi. Io cito invece la prima edizione (davvero “storica”) in sei volumi.
A. PIKE, Morals and Dogma, in Morals, Dogma and Clausen’s Commentaries, vol. III, Edizioni Bastogi, Foggia 1994, p. 95.
A. PIKE, Morals and Dogma, in Morals, Dogma and Clausen’s Commentaries, vol. IV, Edizioni Bastogi, Foggia 1994, p. 197.
Ibidem.
Cf. F. INDRACCOLO, Per non confondere Satana con Lucifero, in L’Incontro del-le genti, N° 2, aprile-giugno 1989, p. 12. Segnalo recenti elogi al Satana carduc-ciano da parte di Aldo Chiarle 33° (RSAA) e Gran Maestro Onorario del GOI (cf. A. CHIARLE, Il massone Carducci cantò il Risorgimento, in Erasmo Notizie, Bollet-tino d’informazione del Grande Oriente d’Italia, N° 14, 31 luglio 2005, p. 19; cf. A. CHIARLE, Carducci, il poeta che abbracciò l’umanità, in Erasmo notizie, N° 17-18, 15-31 ottobre 2006, pp. 31-32.
Cf. R. GUÉNON, L’Esoterismo di Dante, Editrice Atanòr, Roma 1978, pp. 67-68, 71-73.
Così ad esempio: Lucifer and Satan, in http://freemasonry.bcy.ca/texts/Luciferand Satan.html, website della Grand Lodge of British Columbia and Yukon [Canada], visi-tato il 08.IV.2005. Nel Museo della suddetta Gran Loggia canadese è esposto un grande dipinto che raffigura il frontespizio delle Costituzioni massoniche inglesi del 1784, in cu si vede il famoso Genio luciferico della Massoneria (http:// freemasonry.bcy.ca/genius.html (08-IV.2005). Per precisare ulteriormente che Lucifer e Satan non sono la stessa entità, i massone curatori di quel website ad-ducono come ulteriore prova il presunto patto infernale firmato dal prete Urbano Grandier (Loudun 1634) e controfirmato da varie entità infernali, tra cui Lucifer e Satan… (http://freemasonry.bcy. ca/antimasonry/pentagram/pact.html). Osservo che, in tal caso, quei massoni canadesi hanno tentato una curiosa e maldestra “difesa” dato che il Lucifer e il Satan di quel presunto patto, sono in effetti entità malefiche («infernal powers»).

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